Dragon Ball SD di Akira Toriyama e Naho Ooishi

Mancano solo pochi mesi all’inizio delle celebrazioni per i quarant’anni di Dragon Ball e Star Comics è già pronta a festeggiare insieme ai fan. Nonostante la triste notizia della scomparsa di Akira Toriyama, il maestro dietro questo capolavoro, l’editore italiano è determinato a rendere omaggio alla grandezza dell’opera. Dragon Ball SD segna l’inizio di questa celebrazione, con un nuovo approccio al mondo di Goku e dei suoi amici. Lo stile “SD” adottato Super Deformed da Naho Ooishi permette di rivivere le avventure in un modo divertente e innovativo, ha conquistato i lettori con la sua rivisitazione ironica del celebre manga di Akira Toriyama. Serializzato sulle pagine di Saikyo Jump sin dal gennaio 2011, il lavoro di Ohishi arriverà presto anche in Italia grazie a Star Comics, previsto per i mesi autunnali del 2024.

Il maestro Ohishi, già profondamente coinvolto nel franchise, ha recentemente dato il suo contributo al Dragon Ball Super Gallery Project, partecipando al 33° degli 42 appuntamenti previsti. Tra le sue recenti creazioni spicca la sua versione della copertina 18 di Dragon Ball, in cui Goku si trasforma in un meccanico di monoposto. Ohishi-sensei ha reinterpretato in modo originale questa iconica immagine, arricchendola con una varietà di personaggi del mondo di Dragon Ball, dando vita a una cover unica e affascinante.

Dragon Ball Illustration Book

Il quarantesimo anniversario della pubblicazione di Dragon Ball si avvicina e Star Comics è pronta a festeggiare insieme ai fan della serie. Nonostante la scomparsa del maestro Akira Toriyama abbia sconvolto i piani della casa editrice, l’uscita del “Dragon Ball Illustration Book” rappresenta il primo passo del percorso celebrativo ideato per onorare la grandezza dell’opera creata dal genio del manga.

Disponibile dal prossimo autunno, “Dragon Ball Illustration Book” sarà un artbook di grande formato e in un box da collezione che raccoglie una vasta selezione di illustrazioni a colori, schizzi e preziosi commenti del leggendario autore giapponese. Un oggetto imprescindibile per ogni appassionato del maestro Akira Toriyama e un’occasione unica per ricordare e celebrare la sua immortale saga.

Nonostante l’amarezza per la perdita di uno dei più grandi maestri del fumetto giapponese, Star Comics è orgogliosa di presentare al mondo otaku italiano questa splendida opera che testimonia la genialità e il talento di Akira Toriyama. Un tributo al creatore di Dragon Ball e un modo per rinnovare l’amore per un’iconica serie che continua a conquistare generazioni di lettori in tutto il mondo.

Fiat Panda. Icona di un mito Nerd!

La Fiat Panda è una delle auto più amate dagli italiani, ma anche da una particolare nicchia di appassionati: noi nerd. Ma cosa rende la Panda così iconica, sopratutto per la generazione dei millenials?

Per rispondere a queste domande, bisogna ripercorrere la storia della Panda, nata nel 1980 come una superutilitaria economica, pratica e versatile. Disegnata da Giorgetto Giugiaro, la Panda si distingueva per le sue linee squadrate, il suo peso contenuto e il suo spazio interno sfruttabile in vari modi. La Panda era un’auto adatta a tutti, dai single alle famiglie, dai giovani agli anziani, dai cittadini ai contadini. Era anche una delle prime auto ad avere una versione a trazione integrale, ideale per affrontare terreni impervi, e una versione elettrica², anticipando le tendenze del mercato.

La Panda ha accompagnato gli italiani per oltre trent’anni, diventando un simbolo di semplicità, affidabilità e simpatia. Ma perché i nerd italiani l’hanno scelta come loro icona? Innanzitutto perchè La Panda è un’auto personalizzabile: inerd amano esprimere la loro creatività e la loro personalità attraverso le loro passioni. La Panda offre loro la possibilità di modificare l’auto a loro piacimento, aggiungendo adesivi, gadget, accessori e colori che richiamano i loro interessi. Basta fare una ricerca su internet per trovare esempi di Panda trasformate in Batmobile, DeLorean, Ecto-1 e altre auto famose del cinema e dei fumetti.

La Panda è un’icona del cinema e dei cartoni animati!

La Fiat Panda è un’auto che ha fatto la storia del cinema e non solo. La prima generazione della Panda, che negli anni ’80 era un simbolo di italianità sarebbe dovuta essere protagonista in una pellicola di James Bond! Nell’estate del 2005, i giornali italiani riportarono una notizia sorprendente. Nel nuovo episodio della saga di 007, l’agente segreto più famoso al mondo avrebbe guidato una Fiat Panda nera 4X4, al posto della solita Aston Martin. La produzione avrebbe anche ordinato due esemplari per le riprese, ma poi la cosa non si concretizzò. Mel film 007 – Casino Royale infatti, ùl’attore David Craig guida una Aston Martin DBS, che distrugge in un incidente spettacolare per salvare la sua Bond Girl legata in mezzo alla strada.

La Panda è molto presente in alcuni film cult (o trash, a seconda dei gusti) degli anni ’80, più recentemente è stata compagna di una singola avventura del commissario Montalbano, che, tradendo la sua fedele Fiat Tipo,  in un episodio della nota serie televisiva della Rai incontra una Panda azzurra. Monica Vitti in Io so che tu sai che io so di Alberto Sordi guida una Panda beige. Si vedono anche alcune Panda nei primi film di Fantozzi, dove però la regina è la Bianchina del ragionier Ugo. C’è la Fiat Panda in Benvenuti al nord, il film di Claudio Bisio che ha incassato 26 milioni al botteghino; la guida il personaggio interpretato da Alessandro Siani. La Panda fa capolino anche nel Cinepanettone del 2011 Natale a Cortina. Edwige Fenech e Lino Banfi si fanno strada nel traffico con una Panda 45 in Zucchero, miele e peperoncino del 1980. Anche Ornella Muti ne guida una, di colore arancio, in Bonnie e Clyde all’italiana del 1982.

Tornando al mondo Otaku, la Panda è la protagonista iconica nel famoso anime giapponese City Hunter che racconta le imprese di Ryo Saeba e Kaori Makimura, due investigatori privati che vivono avventure mozzafiato. Tra un inseguimento e l’altro spunta anche la Fiat Panda – ovviamente di prima generazione – guidata da Ryo Saeba. Anche il Sensei Akira Toriyama ha omaggiato la leggendaria vettura FIAT in una celebre illustrazione con la mitica Arale in compagnia di un Panda “autista” di una Panda.

La Panda più Panda che c’è Non c’ è è ispirata al terzo capitolo del celebre cartone animato Kung Fu Panda della Dreamworks: prodotta in un solo esemplare nel 2016 e presentata al salone dell’auto di Ginevra nello stesso anno. L’auto fu messa all’asta e il ricavato andò in beneficenza alla Conservation International, l’associazione che si occupa della protezione degli habitat naturali dove vivono i panda. Di questa simpatica auto con i poggiatesta a forma di panda non si è saputo più nulla.

E poi perchè senza dubbio, la Panda è un’auto divertente e autoironica.

I nerd hanno un senso dell’umorismo particolare, spesso basato su citazioni, ironia e autoironia. La Panda si presta a questo tipo di umorismo, grazie al suo aspetto simpatico e alla sua capacità di sorprendere. La Panda è stata infatti protagonista di alcune campagne pubblicitarie divertenti e originali, come quella del 2012 che vedeva l’auto parlare con vari animali, o quella del 2019 che mostrava l’auto in versione emoji.

La Fiat Panda non è solo un’auto per chi è nato negli anni ’80 ma un vero e proprio mito!

Questa autovettura è stata una delle prime macchina che ha accompagnato la nostra crescita e la nostra maturazione. La Panda è stata infatti lanciata nel 1980, lo stesso anno in cui sono nati i primi millenials, e ha seguito le loro trasformazioni e le loro sfide nel corso dei decenni. La Panda è stata per molti di loro la prima auto da guidare, da possedere, da condividere, da personalizzare, da amare. La Panda è stata anche un’auto che ha rappresentato i valori e gli ideali di questa generazione, come la semplicità, la versatilità, l’innovazione, la sostenibilità e il divertimento. La Panda è stata quindi un’auto che ha fatto parte della storia personale e collettiva di chi è nato negli anni ’80, e che continua a farne parte ancora oggi.

È in arrivo Dragon Ball Quiz Book

È in arrivo un volume tanto atteso quanto imprescindibile per ogni vero appassionato – e non solo – del capolavoro di Toriyama sensei: stiamo parlando di Dragon Ball Quiz Book, 192 pagine per centinaia di domande sull’universo narrativo di Goku & co. Il libro, dotato di pagine a colori e un esclusivo miniposter all’interno, sarà disponibile in edicola, fumetteria e su Amazon a partire dall’15 Novembre 2017… sei pronto a raccogliere la sfida?

Siete davvero convinti di sapere tutto su Dragon Ball? È una delle vostre serie preferite e vi vantate di essere i massimi esperti dell’opera principe del maestro Toriyama? Eccovi un’imperdibile occasione per testare la vostra reale conoscenza della mitica saga: un quiz book che vi darà del filo da torcere con centinaia di domande classificate per categorie e livelli di difficoltà! Dall’infanzia di Goku attraverso mille battaglie vissute insieme ad amici e rivali, un volume pieno di sfide che solo i veri Saiyan sapranno affrontare, con pagine a colori e un esclusivo miniposter all’interno!

Akira Toriyama è uno dei più celebri mangaka giapponesi: nato a Kiosucho, nel distretto di Nishikasugai della prefettura di Aichi, debutta con Wonder Island sulla rivista «Weelky Shonen Jump» nel 1978, la quale, a dispetto delle varie opere pubblicate sulla rivista di punta di Shueisha, non ottiene subito un grande riscontro. Nel 1980 inizia la serializzazione di Dr. Slump, basata sull’idea del suo storico redattore Kazuhiko Torishima, e finalmente raggiunge il successo sperato. Alla conclusione di Dr. Slump inizia a lavorare su Dragon Ball , l’opera che diventerà un successo assoluto: la serie ha dato vita a una moltitudine di videogiochi e l’anime è stato trasmesso da più di 40 paesi nel mondo. La sua influenza non si esaurisce solo nel settore manga ma contamina anche tutti gli altri media: tra l’altro, è famoso per il character design creato per videogiochi come Dragon Quest.

Dragon Ball Chou, è arrivata la nuova serie!

oggi

Dopo la saga di GT, che ha fatto storcere il naso alla maggior parte dei fan, Dragon Ball è tornato a splendere con i due film La Battaglia degli Dei e Fukkatsu no F, altri due piccoli capolavori creati proprio dal grande Toriyama. Ma le sorprese non finivano qui: poco tempo dopo l’uscita del secondo film infatti, è finalmente arrivata una nuova serie animata per le avventure di Goku e del suo gruppo: Dragon Ball Chou (o Dragon Ball Super).

La Toei ha annunciato che gli episodi previsti saranno almeno 100, con un’ulteriore estensione nel caso abbia successo. Qualche giorno fa è uscita la prima puntata, e l’hype era ovviamente al massimo: poter rivedere di nuovo, dopo così tanto tempo, uno degli eroi che hanno accompagnato la nostra infanzia è stato fantastico.

L’episodio è molto tranquillo, come spesso accade anche all’inizio delle altre serie: una particolarità di Dragon Ball è infatti proprio quella di costruire con calma le proprie situazioni, partendo da periodi di tranquillità e pace.

Rimaniamo comunque abbastanza sorpresi nel vedere l’eroe che ha salvato l’intero Universo… lavorare nei campi! Ebbene si: sei mesi dopo la sconfitta di Majin Buu, Goku ha trovato lavoro (ma in realtà continua ad allenarsi) costretto da ChiChi, che vuole garantire anche al piccolo Goten un’istruzione come quella di suo fratello maggiore. Goten e Trunks, che sono i piccoli protagonisti dell’episodio, vanno a cercare un regalo per Videl e Gohan, che stanno per sposarsi (e spero proprio che abbiate visto La Battaglia degli Dei in cui si scopre che Videl…), Vegeta e Piccolo appaiono per qualche secondo (ma nel prossimo episodio il protagonista sarà proprio il principe dei Saiyan), mentre Mr. Satan si prende (ingiustamente, e come vedremo se ne rende conto anche lui) gli onori del “più forte dell’Universo”, mentre un Majin Buu buono irrompe sulla scena perchè ha fame. Inoltre appaiono anche il Dio della Distruzione Bills e il suo aiutante/mentore Whiss, apparsi per la prima volta ne La Battaglia degli Dei.

La storia comprenderà una versione estesa e più dettagliata dei due film recentemente usciti e una terza e inedita saga. Avremo a che fare anche con Shanpa, il Dio della Distruzione dell’Universo Sei (ne La Battaglia degli Dei Bills spiega l’esistenza di ben dodici Universi, ognuno con un proprio Dio della Distruzione, di cui lui è quello dell’Universo Sette).

Insomma, si prospetta una serie con tutte le carte in regola per avere successo, specie contando il fatto che dietro ci sta lo stesso creatore dell’opera originale, Akira Toriyama. A noi non resta quindi che goderci le avventure di Goku e dei suoi amici.

Inviato da Anselmo

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