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Il futuro del lavoro è ibrido: tra smart working e nuove professioni

Siete pronti a intraprendere una rivoluzione nel modo in cui lavoriamo? Il futuro del lavoro è già qui, e si presenta sotto una veste ibrida che unisce lo smart working e la presenza fisica in ufficio, offrendo un equilibrio tra flessibilità e produttività mai visto prima. La tradizionale routine 9-5, con i suoi ritmi incalzanti e gli spostamenti quotidiani, sembra ormai appartenere al passato, mentre nuove modalità di lavoro stanno ridefinendo la nostra concezione di impiego.

Immaginate di poter scegliere ogni giorno se lavorare comodamente da casa, in un ufficio tradizionale o in uno spazio di coworking stimolante. Questa possibilità, che una volta sembrava un sogno lontano, è ora alla portata di mano. L’essenziale è mantenere la connessione e concentrarsi sul raggiungimento degli obiettivi prefissati. Questo modello ibrido non solo promuove una maggiore flessibilità, ma abbatte anche le barriere fisiche, permettendo a chiunque di lavorare in ambienti che ispirano e stimolano la creatività e la produttività.

Il panorama professionale sta vivendo una metamorfosi significativa, grazie all’avanzamento dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali. Professioni emergenti come sviluppatori di AI, esperti di cyber security e data scientist stanno rapidamente guadagnando terreno. Questi ruoli, che una volta erano relegati ai confini dell’immaginazione, sono oggi una realtà concreta, creando nuove opportunità per coloro che hanno una passione per la tecnologia e l’innovazione. La tecnologia non è più un accessorio, ma un alleato indispensabile nel nostro lavoro quotidiano.

La flessibilità del lavoro ibrido non si limita soltanto alla scelta del luogo, ma abbraccia anche la gestione del tempo. Questo modello si rivela particolarmente vantaggioso per chi cerca di conciliare le esigenze professionali con quelle personali, aumentando non solo la produttività ma anche il benessere generale. La possibilità di evitare il stressante tragitto casa-ufficio e di organizzare le proprie giornate in modo più autonomo contribuisce a un equilibrio più sano tra vita lavorativa e vita privata.

Tuttavia, questa nuova forma di lavoro porta con sé delle sfide. La comunicazione a distanza diventa un aspetto cruciale quando si lavora in team sparsi geograficamente. È fondamentale sviluppare abilità organizzative e disciplinate per evitare fraintendimenti e mantenere alta la motivazione. La tecnologia, sebbene fornisca strumenti avanzati per la collaborazione e la comunicazione, richiede anche un nuovo set di competenze e un impegno costante per restare connessi e coordinati.

In questo scenario, la tecnologia gioca un ruolo di primo piano. Le piattaforme online e gli strumenti digitali hanno il compito di abbattere le barriere geografiche e facilitare un’interazione fluida tra i membri del team, ovunque essi si trovino. La possibilità di condividere documenti in tempo reale, partecipare a riunioni virtuali e gestire progetti da remoto non è più una novità, ma una necessità per il successo della nuova era lavorativa.

L’inclusione e la diversità sono ulteriori benefici derivanti dallo smart working. La possibilità di lavorare da qualsiasi luogo apre le porte a una vasta gamma di opportunità professionali, offrendo spazio a talenti provenienti da diverse background e realtà. Questa democratizzazione del lavoro favorisce la creazione di ambienti più inclusivi e variegati, dove il merito e le competenze vengono valorizzati al di là delle barriere fisiche e culturali.

Le nuove generazioni, in particolare la Gen Z, stanno giocando un ruolo cruciale in questa trasformazione. Secondo un sondaggio di Indeed, il 70% dei Millennial e della Gen Z preferisce lavorare in modalità smart, riflettendo una crescente richiesta di orari flessibili e una maggiore attenzione all’equilibrio tra vita privata e professionale. Per molti giovani, il modello lavorativo tradizionale con orari fissi e rigidi è diventato insostenibile. Il loro tempo è prezioso e desiderano utilizzarlo in modo significativo, dedicandosi a passioni personali e al proprio benessere mentale.

Questa generazione, spesso etichettata come “indipendente” e “autonoma”, non è più disposta a sacrificare la propria felicità per un lavoro alienante. Il grido di battaglia “We’re not saving lives!” riassume una frustrazione diffusa: lavorare in qualcosa che non ha un impatto reale o personale. La Gen Z cerca un’esistenza che vada al di là del semplice “lavorare per vivere”, puntando a un lavoro che sia significativo e che contribuisca al proprio appagamento.

La flessibilità lavorativa si presenta come la soluzione ideale per armonizzare le esigenze professionali con quelle personali. Essere in grado di lavorare da remoto, di gestire i propri orari e di avere maggiore autonomia permette ai giovani di essere più produttivi e soddisfatti. Inoltre, l’influenza degli influencer, con il loro stile di vita fluido e indipendente, serve da ispirazione per molti, dimostrando che è possibile integrare lavoro e vita privata in modo creativo e gratificante.

Il futuro del lavoro, dunque, è in continua evoluzione. La Gen Z, con le sue richieste di flessibilità e benessere, sta tracciando la rotta verso un nuovo paradigma lavorativo. Non si tratta solo di ridurre le ore lavorative, ma di ripensare completamente il concetto stesso di lavoro. Le aziende che sapranno adattarsi a queste esigenze, valorizzare i talenti e creare ambienti di lavoro positivi e stimolanti saranno quelle che prospereranno nel futuro. Con il lavoro flessibile e la valorizzazione del benessere personale come colonne portanti, il panorama lavorativo promette di diventare più equilibrato e sostenibile per tutti.

Facebook presenta Horizon Workrooms

Il modo in cui lavoriamo sta cambiando. Sempre più persone lavorano in remoto, sempre più persone vogliono opzioni di lavoro flessibili e sempre più persone stanno ripensando a cosa significhi stare in un ufficio. Ma senza i giusti strumenti di connessione, il lavoro a distanza presenta ancora molte sfide. Lavorare senza colleghi intorno a te può sembrare isolante a volte, e il brainstorming con altre persone non è lo stesso se non sei nella stessa stanza.

 

Facebook è lieta di lanciare l’open beta di Horizon Workrooms, disponibile per il download gratuito su Oculus Quest 2 nei paesi in cui Quest 2 è disponibile. Workrooms è l’esperienza di collaborazione digitale di Facebook che permette alle persone di riunirsi per lavorare nella stessa stanza virtuale, indipendentemente dalla distanza fisica. Funziona sia in realtà virtuale che sul web ed è progettato per migliorare la capacità del tuo team di collaborare, comunicare e connettersi a distanza, attraverso il potere della VR, sia che si tratti di riunirsi per un brainstorming o una lavagna, lavorare su un documento, ascoltare gli aggiornamenti dal tuo team, incontrarsi e socializzare, o semplicemente avere conversazioni migliori che fluiscono più naturalmente.

Workrooms si serve di alcune delle migliori nuove tecnologie per la prima volta riunite in un’unica esperienza su Quest 2. Utilizzando caratteristiche come il tracking della scrivania e della tastiera in mixed-reality, il tracking della mano, lo streaming del desktop remoto, l’integrazione della videoconferenza, l’audio spaziale e i nuovi Avatar Oculus, Facebook ha creato un diverso tipo di esperienza per la produttività.

Per iniziare ci si può iscrivere per creare un nuovo team Workrooms su workrooms.com. Se i tuoi colleghi stanno già usando Workrooms, possono inviarti un invito via e-mail per unirti al loro team di Workrooms esistente. Dovrai accettare i termini, confermare di avere almeno 18 anni e scegliere un nome da visualizzare in Workrooms. Una volta creato un account, puoi scaricare e installare Horizon Workrooms dall’Oculus Store [link a PDP] sul tuo Quest 2, quindi seguire le istruzioni nell’app per associare il visore al tuo account e iniziare. Per ulteriori informazioni su come impostare il tuo account e iniziare, puoi vedere le FAQ qui.

Quando scegliete di collaborare con i vostri colleghi in Workrooms, dovete sentirvi in controllo della vostra esperienza, per questo Facebook ha costruito Workrooms pensando alla privacy e alla sicurezza. Workrooms non userà le tue conversazioni di lavoro e i tuoi materiali per informare gli annunci su Facebook. Inoltre, Passthrough elabora immagini e video del tuo ambiente fisico dai sensori del dispositivo a livello locale. Facebook e le app di terze parti non accedono, visualizzano o utilizzano queste immagini o video per indirizzare gli annunci. Infine, altre persone non sono in grado di vedere lo schermo del tuo computer in Workrooms a meno che tu non scelga di condividerlo, e i permessi che concedi all’app Oculus Remote Desktop sono utilizzati solo per consentire lo streaming dal tuo computer al tuo visore.

Oltre a mantenere le tue informazioni al sicuro, Facebook vuole che tutti si sentano al sicuro mentre collaborano in Workrooms. Ecco perché chiunque si iscriva a Workrooms deve accettare di seguire i Facebook Community Standards e la Polict di Condotta in VR. Se altri membri o contenuti nella stanza di lavoro violano queste policy, puoi contattare l’amministratore del team che può prendere provvedimenti quali la rimozione di membri dal team di Workrooms. Puoi anche segnalare un intero team di Workrooms se pensi che stia violando le policy. Se sei in VR con persone che ti stanno infastidendo, puoi segnalarle usando lo strumento di segnalazione di Oculus e includere le prove che esamineremo. Se qualcuno registra e ci invia una clip del contenuto audio delle vostre riunioni come parte di una segnalazione, useremo le informazioni per prendere le misure appropriate e poi cancellare le registrazioni.

L’utilizzo di Workrooms richiede un account Workrooms, che è separato dai tuoi account Oculus o Facebook, anche se il tuo nome utente Oculus può essere visibile agli altri utenti in alcuni casi, ad esempio se qualcuno ti segnala per aver violato le policy e il tuo nome utente appare nel tool. Per sperimentare Workrooms in VR, dovrete accedere all’app su Quest 2, che richiede un login di Facebook. Il tuo utilizzo di Workrooms non apporterà alcun aggiornamento al tuo profilo o timeline di Facebook, a meno che tu non scelga di farlo.

Facebook spera che gli sviluppatori siano entusiasti di usare molte delle stesse funzionalità presenti in Workrooms nelle loro app, e sta lavorando sodo per portarle anche sulla piattaforma. Potete iniziare già oggi a usare le funzioni di hand tracking e di audio spaziale nelle vostre app. E sta lavorando per portare sulla piattaforma anche avatarPassthrough, mixed-reality desk e funzionalità di tracked keyboard. L’azienda è entusiasta di continuare a far crescere l’ecosistema della VR per il lavoro, e Facebook spera che Workrooms serva da ispirazione per come queste funzionalità possano lavorare insieme. Facebook pensa che la VR trasformerà in maniera sostanziale il modo di lavorare come una nuova piattaforma informatica, sfidando la distanza per aiutare le persone a collaborare meglio da qualsiasi luogo. Horizon Workrooms è un primo grande passo verso questa visione.

Internet casa: 1 richiesta su 4 è per usare i videogames

In epoca Covid la linea internet casa è diventata un servizio imprescindibile non solo per lo smart working o la didattica a distanza, ma anche per le attività del tempo libero che, a causa dei lockdown, sono spesso diventate digitali. A riprova di ciò quanto emerso dall’analisi fatta da Facile.it su un campione di oltre 650.000 richieste di cambio di fornitore, secondo cui la percentuale degli utenti che ha dichiarato di usare la rete domestica per giocare online è aumentata del 30%, passando dal 16% rilevato nei mesi pre-pandemia al 21% rilevato tra marzo e dicembre 2020.

Una passione che non sembra arrestarsi e che è proseguita anche nel 2021 tanto che, esaminando le richieste raccolte nel primo trimestre dell’anno, Facile.it ha messo in luce come la percentuale di utenti in cerca di una linea internet casa per giocare online sia addirittura arrivata al 25%.

L’altra grande novità emersa è che giocare online con smartphone, tablet, PC o console non sembra più essere un’esclusiva dei giovani; se è vero che i richiedenti con età compresa tra i 18 e i 24 anni sono risultati essere la categoria che, in percentuale, usa con più frequenza la rete domestica per il gaming (quasi 1 su 3 nel primo trimestre 2021), sorprende vedere come l’utilizzo di internet per i giochi online sia addirittura raddoppiato tra gli over 55. Nello specifico, tra i richiedenti con età compresa tra i 55 e i 64 anni si è passati dal 9% pre-pandemia al 18% nel 2021, mentre tra gli over 65 la percentuale è cresciuta dal 7% al 15%, chissà se per propria passione o per far felici i nipoti.

Quella del gaming, però, non è l’unica passione digitale cresciuta nell’ultimo anno; lockdown e limitazioni alla mobilità hanno dato un grosso impulso anche alla fruizione di contenuti tramite Smart TV. A conferma di questo dato, Facile.it ha rilevato un aumento dei richiedenti che hanno dichiarato di usare la linea di casa per guardare film e serie televisive in streaming; si è passati dal 48% del periodo pre-pandemia al 59% del primo trimestre del 2021.

Come per il gaming online, anche in questo caso l’aumento ha riguardato tutte le fasce di età, seppur con differenze significative. I giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni, ancora una volta, sono risultati essere i richiedenti che con più frequenza si servono della linea dati per questa finalità, con una percentuale passata dal 53% pre-Covid al 62% del primo trimestre 2021.

Smart working, DAD, gaming e smart TV; nell’ultimo anno, oltre ad avere una connessione internet, per molte famiglie italiane è diventato fondamentale poter contare su una linea dati sufficientemente veloce e capace di reggere più utenti in contemporanea. Non a caso sono molti i clienti che, non soddisfatti del proprio servizio, hanno scelto di cambiare fornitore; già lo scorso anno un’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat evidenziava come, tra marzo e giugno 2020, l’8,9% degli italiani con un contratto di internet casa avesse deciso di cambiare fornitore, il più delle volte spinto da ragioni economiche (70,8%) o, appunto, perché la linea non era sufficientemente veloce (41,9%).

Ma quali sono le aree del Paese dove è aumentata la richiesta di attivazione di una nuova linea internet casa o di cambio operatore? Per rispondere alla domanda Facile.it ha analizzato un campione di oltre 90.000 contratti raccolti nel 2020 scoprendo che la regione dove si è registrato l’aumento più significativo è la Sardegna; nell’isola le domande di cambio fornitura o attivazione linea sono aumentate del 15% rispetto al 2019. Seguono nella graduatoria nazionale la Calabria (+9,7%) e le Marche (+7,1%).