Le voci del nuovo film Pixar, Elemental

Il film Disney e Pixar Elemental, il nuovo lungometraggio originale che trasporta il pubblico in un luogo straordinario chiamato Element City dove gli elementi vivono e lavorano, arriverà il 21 giugno nelle sale italiane e sarà presentato in anteprima mondiale il 27 maggio come film di chiusura della 76esima edizione del Festival di Cannes. Il film introduce Ember, una tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono. Diretto da Peter Sohn, prodotto da Denise Ream e con le voci di Leah Lewis e Mamoudou Athie rispettivamente nei ruoli di Ember e Wade nella versione originale del film, Elemental arriverà nel 2023 nelle sale italiane.

Nella versione italiana del film, prestano le proprie voci Valentina Romani nel ruolo di Ember, una brillante ragazza di fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo che ama la sua famiglia ma che a volte si infiamma facilmente; Stefano De Martino nel ruolo di Wade, un attento ed empatico ventenne di acqua che non ha paura di mostrare le proprie emozioni, che sono difficili da non notare; Serra Yilmaz nel ruolo della mamma di Ember, Cinder; e Hal Yamanouchi nel ruolo del padre di Ember prossimo alla pensione, Bernie.

Elemental | Trailer Ufficiale

Il trailer mostra tutti gli elementi – aria, terra, acqua e fuoco – e ciò che li contraddistingue secondo Ember, una ragazza brillante e “ardente” che non si è mai allontanata dalla sua casa a Firetown. In Elemental, finalmente si avventura fuori dalla sua zona di comfort per esplorare questo spettacolare mondo nato dall’immaginazione dei filmmaker di Pixar e creato appositamente per l’esperienza sul grande schermo. Element City è ispirata alle grandi metropoli di tutto il mondo e presenta le caratteristiche di ogni comunità di elementi: da giganti edifici simili a dei pini, a grattacieli con cascate, a un’arena a forma di tornado chiamata Cyclone Stadium.

Valentina Romani è Ember Lumen, una brillante ragazza di fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo, che a volte si infiamma facilmente. Non ha molta pazienza e nutre un grande amore per la propria famiglia. Figlia unica di due immigrati, Ember è profondamente consapevole dei sacrifici che i suoi genitori hanno fatto per darle una vita migliore. È determinata a dimostrare loro il proprio valore e non vede l’ora di prendere in mano le redini dell’attività di famiglia, Il Focolare, quando suo padre Bernie andrà in pensione.

Stefano De Martino è Wade Ripple, un empatico ragazzo di acqua sulla ventina che non ha paura di mostrare le proprie emozioni: infatti, è difficile non notarle. Wade è dotato di un grande spirito d’osservazione ed è bravissimo ad ascoltare: trabocca letteralmente di compassione per gli altri. Ha un rapporto molto stretto con la sua famiglia, un vivace gruppo di individui insolitamente emotivi alla ricerca di opportunità per condividere le proprie emozioni.

Serra Yilmaz è Cinder Lumen, una specie di “cupido” per gli abitanti di Firetown, grazie al suo dono naturale che le permette di fiutare il vero amore nel fumo delle persone di fuoco, che loro lo sappiano o no. Ha unito numerose coppie ed è orgogliosa dei suoi successi, ma questa mamma brusca, pragmatica e tradizionalista non è ancora riuscita a trovare un compagno per sua figlia.

Hal Yamanouchi è Bernie Lumen, un elemento di fuoco con una personalità scoppiettante che brucia d’orgoglio. Adora il suo paese natale, sua figlia Ember e Il Focolare, il negozio che gestisce a Element City. Vent’anni fa, lui e sua moglie Cinder hanno lasciato Fireland per offrire una vita migliore alla loro unica figlia, portando con loro soltanto una fiamma blu che rappresenta il loro passato e il loro popolo. Il loro negozio di quartiere è diventato un punto di riferimento per tutti gli elementi di fuoco e Bernie attende con pazienza il giorno in cui la gestione del negozio passerà a sua figlia Ember.

Elemental è un film originale ispirato all’infanzia di Peter Sohn a New York che ha affermato:

I miei genitori sono emigrati dalla Corea all’inizio degli anni Settanta e hanno costruito un frequentato negozio di alimentari nel BronxEravamo una delle tante famiglie che si erano avventurate in una nuova terra con sogni e speranze, in un unico crocevia di culture, lingue e piccoli bellissimi quartieri. Questo è quello che mi ha portato a Elemental... La nostra storia è basata sui classici elementi: fuoco, acqua, terra e aria”, ha aggiunto Sohn. “Alcuni elementi si mescolano tra loro, altri no. E se questi elementi fossero vivi?”.

Pete Docter, chief creative officer di Pixar, ha dichiarato che il ritorno a Cannes di quest’anno è particolarmente speciale per lo studio.

Mentre tutti noi usciamo dai nostri bozzoli della pandemia e ci riuniamo nelle story room, nelle riunioni giornaliere e nelle sessioni di brainstorming improvvisate, è una gioia e un onore avere di nuovo Pixar sulla CroisetteDiretto dallo straordinario storyteller Peter Sohn, Elemental è davvero divertente, pieno di sentimenti e, francamente, splendido da vedere. È stato creato per essere vissuto dal pubblico sul grande schermo e sono entusiasta che sarà presentato in anteprima mondiale a Cannes”.

Pete Docter, Peter Sohn e la produttrice Denise Ream si uniranno al cast di voci della versione originale del film per l’evento. Cannes ospita il concorso internazionale dal 1946. Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes, ha affermato:

“Per molti anni, il Festival di Cannes ha accolto film d’animazione da tutto il mondo… Pixar Animation Studios, con il film diretto da Pete Docter Up, ha fatto la storia di Cannes aprendo la 62esima edizione del festival nel 2009.  È stato un evento meraviglioso! Questa è un’altra grande opportunità per presentare lo straordinario Elemental per la chiusura di questo 76° Festival di Cannes e per riflettere sulle nostre vite in modo così potente”.

Elemental | Teaser Trailer

Red, il panda rosso di Pixar Animation Studios

Diretto da Domee Shi, vincitrice del Premio Oscar per il cortometraggio del 2018 Bao, e prodotto da Lindsey Collins, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Pixar Animation Studios Red arriverà su Disney+ l’11 marzo 2022.  Il film vede protagonista Mei Lee, una tredicenne maldestra e sicura di sé, combattuta tra il rimanere una figlia disciplinata e il caos dell’adolescenza. Sua madre, Ming, è protettiva, se non leggermente autoritaria, e non si allontana mai da sua figlia: una realtà imbarazzante per un’adolescente come lei. E come se i cambiamenti dei suoi interessi, delle sue relazioni e del suo corpo non fossero abbastanza, ogni volta che si emoziona troppo (che significa praticamente sempre), si trasforma in un gigantesco panda rosso!

Disney+ | Red - In Esclusiva dall'11 Marzo

Secondo la regista Domee Shi, ambientando la storia di una ragazza di 13 anni nei primi anni 2000, è quasi obbligatorio includere una boy band:

Avevamo bisogno che la nostra protagonista Mei fosse ossessionata da qualcosa che sua mamma non avrebbe approvatoLe boy band rappresentavano il primo passo nel mondo dei ragazzi per molte ragazze di quell’età. I ragazzi erano tutti molto carini, educati, teneri e amorevoli, e riuscivano a riunire le ragazze e le loro migliori amiche. Inoltre, ho pensato che sarebbe stato molto bello creare una boy band animata”.

I 4*Town sono la prima boy band di Pixar. I filmmaker si sono rivolti ai cantautori vincitori del Grammy Billie Eilish e FINNEAS per scrivere le canzoni della band immaginaria, tre in totale, tra cui il brano “Nobody Like U” presente nel nuovo trailer. La produttrice Lindsey Collins, ha affermato:

Quando abbiamo iniziato a pensare a Billie Eilish e FINNEAS, prima che vincessero numerosi Grammy, abbiamo potuto notare come avessero il polso della situazioneEravamo grandi fan. Li abbiamo incontrati e abbiamo proposto loro questa pazza idea di una boy band, chiedendo se sarebbero stati interessati a scrivere e produrre le canzoni. E lo erano!”.

Eilish, il cui secondo album, “Happier Than Ever”, ha debuttato al primo posto della Billboard 200 negli Stati Uniti e in 19 paesi in tutto il mondo, ha fatto la storia come l’artista più giovane a vincere in tutte le categorie principali ai 62esimi GRAMMY Award, ricevendo premi come migliore nuova artista, album dell’anno, disco dell’anno, canzone dell’anno e miglior album pop vocale.

Red - Teaser Trailer

FINNEAS, il più giovane ad aver mai vinto il GRAMMY come produttore dell’anno (non classico), ha costruito un’eccellente discografia scrivendo e producendo successi per numerose superstar, non solo per sua sorella, Billie Eilish, ma anche per Justin Bieber, Demi Lovato, Selena Gomez, Camila Cabello, Tove Lo, Kid Cudi e Ben Platt, tra gli altri. Il suo album di debutto da solista “Optimist” è ora disponibile.

Il compositore svedese vincitore di GRAMMY, Oscar ed Emmy Ludwig Göransson (Black Panther, The Mandalorian) firma la colonna sonora di Red:

Sono una sua fan da diverso tempo. Siamo stati attratti dalla sua versatilità: è un compositore, ma produce anche musica pop. Sapevamo che ci avrebbe aiutato a creare uno stile unico”.

I doppiatori

I doppiatori del film comprendono Chiara Fabiano (Meilin Lee), Daniela Calò (Ming Lee), Nicole Damiani (Miriam), Vittoria Bartolomei (Abby), Sara Labidi (Priya), Antonella Giannini (Nonna), Valeriano Corini (Tyler), Cinzia De Carolis (Zia Chen), Mirta Pepe (Zia Ping) e Oliviero Dinelli (Signor Gao). Il cast di voci include inoltre Ambra Angiolini e Sabrina Impacciatore rispettivamente nel ruolo di Helen e Lily, le cugine di Mei, e Shi Yang Shi nei panni di Jin Lee, il padre affettuoso e amorevole di Mei. Tra i camei presenti nel film anche quelli di Marco Maccarini, nei panni di un conduttore radiofonico; Federico Russo, nel ruolo di un annunciatore televisivo; e Gu Shen, che presta la propria voce a Sui Jyu, il personaggio di un programma televisivo che Mei guarda insieme a sua madre. Manuelito “Hell Raton” (Robaire), BALTIMORA (Tae Young), Versailles (Aaron T.), Karakaz (Jesse) e Moonryde (Aaron Z.) prestano le proprie voci nei dialoghi dei componenti dei 4*Town, la prima boy band di Pixar per cui Mei e le sue amiche condividono una vera e propria ossessione.

Il trailer del nuovo documentario A Spark Story

Disney+ e Pixar Animation Studios hanno diffuso il trailer del nuovo documentario A Spark Story, una co-produzione tra Pixar e Supper Club che offre uno sguardo approfondito sul processo di creazione dei corti SparkShorts di Pixar, mostrando come i due registi si impegnino a portare sullo schermo le loro visioni uniche e personali. Diretto da Jason Sterman e Leanne Dare di Supper Club (Chef’s Table), e prodotto da Sterman, Brian McGinn e David Gelb in collaborazione con Pixar, A Spark Story arriverà su Disney+ il 24 settembre 2021.

 

Disney+ | Pixar SparkShorts: A Spark Story - In Streaming dal 24 Settembre

Jason Sterman ha dichiarato:

Penso che gli spettatori saranno molto sorpresi da quanto la narrazione personale sia parte integrante del processo di creazione dei film Pixar. Ci vogliono davvero tante persone per dare vita a uno di questi film e si può sentire il tocco personale dei registi in ogni aspetto. Mi auguro che A Spark Story riesca a dare al pubblico un maggiore consapevolezza sulle persone e le personalità che danno vita a questi film”.

A Spark Story presenta al pubblico Aphton Corbin (regista di Vent’anni) e Louis Gonzales (regista di Nona) mentre affrontano le difficoltà legate al nuovo ruolo di leadership e alla responsabilità di ispirare il proprio team. Offrendo uno sguardo esclusivo e coinvolgente sui registi e sui loro film, il documentario esplora la filosofia creativa che rende unica Pixar. Leanne Dare ha affermato:

Come Louis e Aphton, questa era la nostra prima volta come registi, quindi potevamo identificarci in molte delle esperienze che stavano vivendo… Abbiamo vissuto le stesse situazioni cercando di trovare la nostra storia e di capire come guidare la nostra squadra, affidandoci al nostro istinto e compiendo dei salti nel buio, consapevoli del fatto che avremmo capito come affrontare il tutto. Questo ci ha aiutato a connetterci con le loro storie e ad apprezzare i loro approcci unici allo storytelling”.

Una vita da Dug: il trailer e la key art

In occasione della Giornata internazionale del cane, Disney+ ha diffuso il trailer e la key art di Una vita da Dug di Pixar Animation Studios, una nuova serie composta da cinque corti che racconta le divertenti disavventure di Dug, l’adorabile cane del film Disney e Pixar Up, il cui collare high-tech traduce i suoi pensieri in parole.

Disney+ | Una Vita Da Dug - Serie Originale in Streaming dal 1 Settembre

Bob Peterson, la voce di Dug nella versione originale del film e della serie, ha scritto e diretto i nuovi corti, prodotti da Kim Collins. Peterson, sceneggiatore e co-regista di Up, vincitore dell’Oscar come miglior film d’animazione, conosce molto bene Dug e ha capito da tempo perché i fan sono così attratti da questo personaggio:

“Dug ha il cuore puro, è un’anima buona. Penso che alla gente piaccia questo suo lato”, ha dichiarato. “Inoltre, le persone amano i propri cani. Abbiamo fatto di tutto per rendere reale il comportamento di questi animali, in modo che gli spettatori potessero riconoscere in Dug i loro amici a quattro zampe”.

Inventare nuove avventure per Dug non è stato un problema per Peterson, il quale ha tenuto bene a mente l’idea che questa è la prima volta in cui Dug esce da Paradise Falls:

“Tutto è nuovo per lui che si entusiasma per ogni cosa… Ma Dug si lascia distrarre persino dai dettagli più piccoli, figuriamoci quando incontra un vero scoiattolo”.

Tutti e 5 i corti saranno disponibili dal 1° settembre su Disney+.

Coco, il lungometraggio di Pixar Animation Studios

Il lungometraggio d’animazione Coco è prodotto da Pixar Animation Studios in collaborazione con Walt Disney Pictures e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures. La pellicola rappresenta il 19º lungometraggio della Pixar ed è stato distribuito nello stesso anno di Cars 3, segnando la seconda volta che due film Pixar sono usciti contemporaneamente.

Disney•Pixar Coco - Nuovo Trailer Ufficiale Italiano

Coco, diretto da Lee Unkich, co-diretto da Adrian Molina e prodotto da Darla K. Anderson, è ambientato in Messico e racconta la storia di Miguel, un aspirante cantante e chitarrista autodidatta che sogna di diventare un celebre musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz. Tuttavia da generazioni la musica è severamente proibita nella sua famiglia e Miguel si vede costretto a scegliere tra la propria passione e l’amore per i suoi cari. Scoprirà invece di essere profondamente legato alle radici e alle tradizioni dei suoi antenati e  capirà che per conoscere se stessi è importante seguire le orme di chi ci ha preceduto. Miguel avrà il privilegio di incontrare di persona i propri antenati nella coloratissima Terra dell’Aldilà, tra musica e grandi emozioni.

Il tema universale legato alla famiglia era molto importante per i filmmaker: “I rapporti con i nostri familiari sono bellissimi e complicati”, spiegano il regista Lee Unkrich e il co-regista e sceneggiatore Adrian Molina. “È la nostra famiglia a determinare che tipo di persone diventeremo e questo ci ha fatto pensare: se avessimo l’opportunità di incontrare i nostri antenati, quali delle nostre caratteristiche ritroveremmo in loro? Abbiamo trovato un filo conduttore nell’esigenza di essere ricordati, di percepire che continueremo a essere importanti anche alla fine della nostra vita sulla Terra”.

La versione italiana è impreziosita da un cast di voci d’eccezione: la produttrice discografica e volto televisivo Mara Maionchi presta la propria voce a Mamá Coco, l’amata bisnonna con cui Miguel condivide le proprie avventure quotidiane e che dà il titolo al film; l’attrice Valentina Lodovini è l’amorevole Mamá  che incoraggia suo figlio Miguel ad abbracciare le tradizioni familiari; infine nella Terra dell’Aldilà Miguel incontra Tía Victoria, con la voce dell’attrice e cantante Matilda De Angelis. Il giovane Michele Bravi, invece, interpreta il brano nei titoli di coda “Ricordami (Solo)”, versione in italiano del brano originale “Remember Me”.

Il film trae ispirazione dalla festività messicana del Dìa de Los Muertos ed è stato sviluppato dalla Pixar a partire dal 2016. Il regista Lee Unkrich e alcuni membri della troupe del film hanno visitato il Messico per effettuare ricerche per l’animazione. Con un budget che varia dai 175 ai 225 milioni di dollari, Coco rappresenta il primo film di animazione a presentare un cast interamente latino e che ha superato i 100 milioni di budget.

Coco è stato presentato in anteprima il 20 ottobre 2017 a Morelia, in Messico, e distribuito nelle sale messicane la settimana successiva, appena prima del Giorno dei morti. Negli Stati Uniti, il film è stato distribuito il 23 novembre 2017. Il film è stato elogiato per l’animazione, il doppiaggio, la musica, le immagini, la storia emotiva e il rispetto per la cultura messicana. Ha incassato oltre 807 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando al momento della sua uscita il 16° film di animazione con il maggior incasso di sempre. Inoltre, Coco ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio come miglior film d’animazione del 2017 dal National Board of Review e due premi Oscar nel 2018, come miglior film d’animazione e per la migliore canzone originale (Remember Me).

Disney-Pixar e il caso Toy Story

Il 15 dicembre 1966, il più popolare, ancora oggi, creatore di personaggi di animazione al mondo, Walter Elias Disney, rendeva orfane tutte le sue creature. La sua vena artistica si manifestò in svariati fronti e, sicuramente, ebbe la sua maggiore espressione nella creazione di lungometraggi cinematografici, sia di animazione che non.
Walt Disney era una persona molto attenta alle evoluzioni del cinema di animazione, anche se ai suoi tempi le capacità di tali produzioni si limitavano alla creazione di cartoni animati di breve durata, muti ed in bianco e nero, proiettati nelle sale cinematografiche prima o dopo lo spettacolo di richiamo. Le sue più gra
ndi innovazioni all’animazione furono quelle degli anni in cui questa singolare forma d’arte divenne quella che al giorno d’oggi conosciamo. Grazie ad un numero ristretto di collaboratori ben scelti, egli diede ai suoi personaggi vita e colore, trasformandoli in prodotti di punta per le case cinematografiche. L’apice della sua ascesa fu “Biancaneve e i sette nani”.
Oggi giorno, il modo di fare cinema proprio del padre di Topolino, che non si preoccupava minimamente degli incassi dei botteghini, non esiste più, ma la sua eredità artistica è stata abilmente curata dai creatori della Walt Disney Production. Probabilmente, la più grande innovazione nel mondo dei cartoni animati avvenuta dopo la morte di Disney è quella che ha catalizzato l’incontro tra fogli di carta e personal computer, tra pixel e matite.Negli anni 80, infatti, la Disney stringe un accordo con la Pixar, azienda che produceva cortometraggi di qualità al computer.Pur correndo alcuni rischi, nel 1995, la Walt Disney & Pixar presentò il primo lungometraggio di animazione interamente realizzato al computer. Toy Story fu un enorme successo.
Ripercorriamone le tappe. La Pixar Animation Studios iniziò nel 1984 con la produzione di cortometraggi animati, ritenendoli il miglior mezzo di sperimentazione delle potenzialità dell’animazione digitale.All’inizio Toy Story era stato pensato per l’interpretazione del personaggio di Tinny, protagonista di un corto chiamato Tin Toy, che, in occasione del lungometraggio, divenne Woody. I creatori e gli animatori si resero però conto che l’intero film non poteva essere costruito esclusivamente su un personaggio, crearono così il suo antagonista, Buzz Lightyear. Si trattava di un cowboy di pezza e di un astronauta, entrambi giocattolo.La creazione di questi personaggi ebbe un significato ben preciso, in quanto l’animazione al computer puntava al realismo assoluto, ma aveva, ed ha tutt’ora, il suo più grande limite nel creare un essere umano credibile, sia nell’aspetto che nei movimenti. Per questo motivo la computer grafica cercò di concentrarsi su oggetti in movimento e creature fantastiche.

 

Quando la Pixar iniziò a lavorare al progetto di Toy Story lo fece più come una sfida che come investimento. Gli animatori crearono superfici di plastica lucente, composte tutte di linee e forme regolari.La produzione del film fu una vera e propria corsa ai vari dipartimenti, che cercavano di raggiungere insieme questo agognato traguardo. Allo Story Department spettavano le decisioni inerenti a come doveva essere il film, quanti personaggi, chi sono, come devono essere… Mentre all’Art Department spettava il compito di produrre graficamente ogni singolo carattere. Il procedimento iniziale era quello di un normale film d’animazione bidimensionale, così, i disegnatori, armati di carta e penna, disegnavano i primi bozzetti. Una volta definito il personaggio su carta, esso veniva riprodotto in un modellino di plastilina, passaggio estremamente importante, se non fondamentale, per poi ricrearlo al computer.

 

Una volta creati i disegni e le sculture dei personaggi, essi vennero trasportati dal mondo reale a quello dei computer, e diedero inizio al lavoro dell’Animation department. Per questo dipartimento vi erano due possibili “soluzioni di trasporto” dei personaggi dal reale al virtuale, il primo tra questi consisteva nello scansionare la scultura con una penna ottica, ottenendo un disegno tridimensionale della stessa, il secondo era un programma di computer sculpting, che permetteva di creare il modello del personaggio direttamente al computer. Si otteneva così una prima versione digitale del personaggio, immobile. Uno degli step più complicati per gli animatori fu poi la creazione delle articolazioni. Si trattava di stabilire i movimenti dei singoli personaggi animati, ma anche degli oggetti inanimati, che venivano trattati come delle marionette.

 

A differenza dell’animazione tradizionale, la quale in genere relegava l’espressione dei sentimenti alla sola zona facciale, la computer animation cercò di rendere con tutto il corpo l’espressione dello stato d’animo dei personaggi.  Il viso, in particolare, si rivelò la parte più difficile da animare in quanto constava di un unico muscolo privo di “punti di appiglio”, a differenza delle articolazioni. Il passo successivo fu la lavorazione dei personaggi in base ai dialoghi. Vennero opportunamente preparati degli storyboard per ogni singola inquadratura, e vennero ascoltate più volte le voci registrate. Lo stile dell’animazione dipendeva da ogni singolo animatore, alcuni di essi lavoravano ad esempio attraverso studi di animazione in stop-motion, attraverso lo studio dei pupazzi, che consentiva loro un notevole vantaggio in termini di analogia, avendo a disposizione degli strumenti fisici da digitalizzare.

 

Un altro passo importante fu la ripresa di attori fisici che venne fatta durante il doppiaggio, in modo da avere ulteriori elementi dedotti dalla loro interpretazione dei dialoghi. I lavori proseguirono senza sosta dalla realizzazione di un raugh blocking (animazione rozza al computer priva di espressioni, su cui poi lavorò il regista), alla realizzazione dei movimenti (una volta approvato il raugh blocking) fino alla definizione dei caratteri, fisici ed emozionali, del viso, che costituì la parte più impegnativa del lavoro del team, in quanto si rischiò molto spesso di cadere in semplificazioni. Ad ogni modo, Toy Story ebbe un successo così enorme da riuscire a dar vita ad un vero e proprio filone di realizzazioni cinematografiche in 3D, e sicuramente la percezione rispetto all’animazione digitale non rispecchia più quella dedicata, nel passato, all’animazione tradizionale.

 

Le sfide affrontate dalla Walt Disney e Pixar furono principalmente due: prima tra tutte, l’idea di costruire un prodotto capace di mantenere l’attenzione su un film realizzato interamente al computer per più di un’ora, la seconda quella di cercare di non lasciar trasparire la devastante novità dell’ingegnosa tecnologia se non nell’aspetto del film. L’animazione al computer infatti sarebbe potuta risultare fredda e cerebrale, ma questo doveva a tutti i costi restare nascosto per non vanificare il lavoro di tutti i creatori del film. Dopo “Toy Story”, i capolavori del cinema di animazione si sono moltiplicati vertiginosamente. Cosa certa è che, comunque, ancora una volta, con la Disney si è venuta a creare una nuova era dell’animazione.

di Marco Ruberto

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