Next Exhibition presenta Van Gogh Experience a Roma

Next Exhibition, leader internazionale nella produzione e realizzazione di mostre innovative ed eventi culturali, apre a Roma il Next Museum, spazio multimediale, immersivo e tecnologico – nato per accogliere mostre immersive – dove la cultura gioca con la tecnologia.

Negli spazi dell’ex Cinema Avila – Corso d’Italia 37/d, a pochi passi da Villa Borghese – Next Museum ospiterà dal 28 ottobre 2023 al 31 marzo 2024 la prima mostra multimediale dal titolo Van Gogh Experience, un viaggio nel tempo che abbraccia il visitatore conducendolo nella vita, nelle suggestioni e nelle opere dell’artista più conosciuto al mondo.

L’evento è una produzione internazionale di Next Exhibition, in collaborazione con Associazione Culturale Dreams e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma.

Il nuovo Next Museum di Roma è concepito per creare esperienze multisensoriali sull’arte, sulla storia e sulla società: le sale offrono tecnologie avanzate – videomapping, immagini 3D, ologrammi, visori di realtà virtuale – grazie alle quali la cultura diventa un’esperienza unica, incredibilmente emozionante, accessibile per tutti e adatta per tutta la famiglia.

La prima grande mostra multimediale presentata, Van Gogh Experience, è un vero e proprio viaggio nel mondo dell’artista, nei luoghi da lui visitati dove ha vissuto e lavorato, dalla città dell’Aja a Londra, da Amsterdam a Bruxelles, da Anversa a Parigi e infine ad Arles in Provenza.

Le opere riprodotte grazie alla realtà virtuale sono le più iconiche di Van Gogh e vanno da La notte stellata ai Girasoli, dalla Notte stellata sul Rodano all’Autoritratto, da I mangiatori di patate a Campo di grano con corvi, e infine la sua Camera da letto ad Arles, uno dei capolavori più conosciuti.

Warhol, Haring Basquiat: l’exhibit per combattere HIV

Tre artisti che hanno fatto la storia dell’arte: per la prima volta in Italia, il padre della Pop Art e i suoi due figli spirituali in una mostra unica prodotta da Next Exhibition. Un’esposizione esclusiva che racchiude le opere più iconiche di Warhol, Haring e Basquiat, legate dal file rouge della creatività che si respirava nei clubs della New York underground degli anni ’80, dove i tre artisti trasformarono quegli eccessi in arte senza tempo.

Partner sociale dell’esposizione è Anlaids Onlus, la prima associazione italiana, fondata nel 1985, che opera per fermare la diffusione del virus HIV e dell’AIDS.

Valeria Calvino, vicepresidente di Anlaids Onlus durante la conferenza stampa di inaugurazione della mostra, ha dichiarato:

«Questa mostra ci dà l’occasione di aprire un dibattito serio e responsabile sul tema dell’HIV spesso considerato retaggio del passato. Essere partner sociale di un evento come questo è per noi importante per rilanciare l’attenzione su prevenzione, informazione e lotta allo stigma: azioni fondamentali, soprattutto considerando che, spesso, le nuove generazioni non ne sono ne sanno abbastanza».

Presente su tutto il territorio nazionale con 12 sedi in 9 regioni, l’Associazione Anlaids, diretta da Bruno Marchini, opera per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’HIV e delle malattie sessualmente trasmissibili e avanzare proposte concrete per soluzioni incisive. Quello di oggi è uno scenario profondamente cambiato da quando Anlaids è stata fondata e con esso sono mutate anche le sfide che l’associazione si trova ad affrontare: resta centrale la prevenzione, soprattutto tra le nuove generazioni che non conoscono il virus HIV e non hanno ricevuto un’educazione sessuale a scuola; per lo stop ai contagi è critica la questione dell’accessibilità dei test, anche tramite luoghi più a bassa soglia rispetto a ospedali e ambulatori, quali i checkpoint community based, e soprattutto per la popolazione più a rischio; fare corretta informazione per abbattere lo stigma, chiarendo che “Non rilevabile = Non trasmissibile” (Undetectable=Untrasmittable), e cioè che, se la carica virale non è più rilevabile grazie alle terapie, il virus non è trasmissibile; diffondere la conoscenza della PrEP, la profilassi pre-esposizione, che ha dimostrato di essere uno strumento di prevenzione dall’infezione da HIV altamente efficace.

La mostra “Warhol, Haring e Basquiat” sarà disponibile dall’11 marzo al 18 giugno presso Palazzo Belloni – Via de’Gombruti 13/A – Bologna . Per maggiori informazioni: mostrawarholharingbasquiat.it

Ritorno Al Futuro The Exhibition

Dal 25 giugno, presso il Palazzo Belloni di Bologna, Next Exhibition in collaborazione con Back To The Future Museum Italia è lieta di presentare la mostra immersiva nel mondo di “Ritorno Al Futuro” con la collezione di cimeli originali più vasta d’Europa, per la prima volta in tour in Italia. Oltre settanta memorabilia, realmente utilizzati dagli attori e dallo staff durante la produzione della trilogia, che emozioneranno il pubblico, svelando anche curiosità e retroscena sconosciuti ai fan.  Protagonista assoluta, a disposizione per un selfie ricordo, la DeLorean Time Machine, replica riconosciuta, di ex proprietà degli Universal Studios di Hollywood.
 

Dal primo film, uscito nelle sale cinematografiche nel 1985: 

la carica di plutonio della DeLorean, le concept art foto e i documenti originali della produzione, tra cui il distributore di cibo per Einstein, il cane di Doc Brown. Di Doc, interpretato nel film da Christopher Lloyd, in mostra due maglie: una indossata in scene tagliate della pellicola e una nella mitica scena finale del fulmine. 

Dal secondo film, uscito nelle sale cinematografiche nel 1989:

il mondo di Biff Tannen, l’antagonista della trilogia, interpretato dall’attore Tom Wilson. Dai dieci dollari del casinò al biglietto di ingresso al Biff Tannen Museum, dalla sua scatola di fiammiferi all’indimenticabile Grande Almanacco Sportivo, autografato da Wilson e da J.Fox. Gli hoverboards di Marty McFly e dei suoi amici e gli storici product placement del film: la bottiglia di Pepsi Diet, la confezione di Pizza Hut e il Nike Mag del futuro. 

Dal terzo film, uscito nelle sale cinematografiche nel 1990:

Una nuova copia dell’Hill Valley Telegraph datata 4 settembre 1885, il megafono di produzione del cast e tutto l’outfit in stile western indossato da Michael J. Fox, composto da camicia, cappello e cinturone. 

Contenuti speciali anche da “Ritorno al Futuro the Ride”, un simulatore 3D basato sulla trilogia di “Back to the Future, che rappresenta per i fans più affezionati una sorta di mini-seguito del terzo film; divenuto cult avendo ricevuto l’approvazione di Robert Zemeckis e Bob Gale, rispettivamente regista e sceneggiatore della trilogia.

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