The Good Mothers: miglior serie drama @ C21 International Drama Awards del 2023

In occasione dei C21 International Drama Awards del 2023, The Good Mothers ha vinto il premio come miglior serie drama in lingua non inglese. La serie originale italiana, disponibile su Disney+, è stata inoltre inserita tra le migliori serie televisive dell’anno dalla nota rivista britannica “The Economist”. Questi riconoscimenti si aggiungono al “Berlinale Series Award” vinto alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove la serie era stata presentata in anteprima mondiale lo scorso 22 febbraio nella sezione “Berlinale Series”.

Disney+ | The Good Mothers - Disponibile in Esclusiva dal 5 Aprile

The Good Mothers, che racconta la ‘ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla, è interpretata da Gaia Girace (Lamica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra – La serieFavolacce) in quelli di Anna Colace, Francesco Colella (ZeroZeroZeroTrust) in quelli di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e con Micaela Ramazzotti (La pazza gioiaLa prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.

Questa serie è un’opera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.

Basato sull’omonimo libro non-fiction del giornalista Alex Perry, premiato con il “George Polk award”, e adattato per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad CentralThe Last Kingdom), nominato ai BAFTA, il progetto vede la regia di Julian Jarrold, nominato ai BAFTA e agli Emmy (The CrownBecoming Jane) e della premiata Elisa Amoruso (SirleyChiara Ferragni: Unposted) ed è prodotto da House Productions (SherwoodIl prodigio) e Wildside (L’amica genialeAnna), una società del gruppo Fremantle.

Basata su una storia vera, The Good Mothers ripercorre le vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la giustizia.

I produttori esecutivi di The Good Mothers sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett Spencer per House Productions e Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle e Alessandro Saba per Disney+. Anche Stephen Butchard e Julian Jarrold sono i produttori esecutivi.

 

Raffa, la docuserie su Raffaella Carrà su Disney+

Disney+ ha annunciato che Raffa, la prima docuserie originale dedicata a Raffaella Carrà, sarà disponibile dal 27 dicembre sulla piattaforma streaming. La docuserie, prodotta da Fremantle, è diretta da Daniele Luchetti e scritta da Cristiana Farina con Barbara Boncompagni e ripercorre la straordinaria vita di una delle icone della cultura pop in tutto il mondo.

Raffa | Trailer Ufficiale | Disney+

Chi è Raffaella Carrà? Chi si nasconde dietro l’immagine della star italiana più famosa e amata all’estero, dietro i 60 milioni di dischi venduti, i successi televisivi, i film e le tournée internazionali? Simbolo di libertà, regina della TV e icona LGBTQ+: Raffaella Carrà è un mito che supera ogni barriera, un’artista amata incondizionatamente dal pubblico internazionale per oltre 50 anni. Eppure Raffaella è un mistero di cui nessuno possiede la chiave. Gelosissima del suo privato, era una donna che lottava per affermarsi in un mondo di uomini, che ha amato e sofferto come tutte e nella quale convivevano due anime, quella della diva Carrà e quella più vulnerabile di Raffaella Pelloni. La docuserie ripercorre la sua vita pubblica e privata, a partire dall’infanzia in Romagna segnata dall’abbandono del padre, il flirt “da copertina” con Frank Sinatra, i grandi amori, il rimpianto per una maternità mancata, crisi e rinascite. Tutto raccontato attraverso le sue immagini più iconiche e quelle del suo archivio privato in esclusiva insieme a testimonianze inedite di chi l’ha conosciuta davvero.

Raffa – docuserie in 3 episodi da 1 ora – è prodotta da Gabriele Immirzi e Alessandro De Rita per Fremantle Italia. Regia di Daniele Luchetti. Scritta da Cristiana Farina con Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino e Salvo Guercio.

Perché i dating show fanno impazzire il pubblico?

I dating show sono programmi televisivi in cui dei concorrenti single cercano di trovare l’amore o almeno una relazione con altri partecipanti, spesso in situazioni bizzarre o provocatorie. Tra i più famosi in Italia ci sono Ex On The Beach, in cui gli ex fidanzati dei concorrenti arrivano a sorpresa a rovinare la loro vacanza in paradiso, oppure Naked Attraction, in cui i concorrenti devono scegliere il loro partner basandosi solo sul suo aspetto fisico, completamente nudo.

Questi programmi hanno un grande successo di pubblico, soprattutto tra i giovani, ma quali sono le ragioni di questo fenomeno? Quali sono le dinamiche sociali e psicologiche che si celano dietro questi format? Quali sono gli effetti che hanno sulla percezione di sé e degli altri dei telespettatori e dei partecipanti?

Per rispondere a queste domande, occorre innanzitutto considerare il contesto storico e culturale in cui i dating show si sono sviluppati e diffusi. Si tratta di un contesto caratterizzato da una crescente individualizzazione e frammentazione delle relazioni sociali, da una forte influenza dei media e delle tecnologie digitali sulla comunicazione e sull’identità, e da una crisi dei valori e dei modelli tradizionali di coppia e di famiglia.

In questo scenario, i dating show offrono ai partecipanti e ai telespettatori una sorta di esperienza catartica, in cui si possono esprimere e sperimentare liberamente le proprie emozioni, i propri desideri e le proprie fantasie, senza doversi preoccupare delle conseguenze o delle responsabilità. Si tratta di una forma di intrattenimento che si basa sul coinvolgimento emotivo, sul voyeurismo e sull’identificazione, e che si nutre di conflitti, drammi, colpi di scena e humor.

Dal punto di vista sociologico, i dating show possono essere interpretati come una manifestazione della cosiddetta “società dello spettacolo”, in cui la realtà viene trasformata in una rappresentazione mediatica, in cui le immagini prevalgono sui fatti, e in cui i soggetti diventano oggetti di consumo e di scambio. In questo senso, i dating show sono anche una forma di mercificazione dell’amore e del sesso, in cui i concorrenti si espongono e si offrono al pubblico e ai potenziali partner come delle merci, valutate in base al loro aspetto, alla loro personalità, alla loro performance e alla loro compatibilità.

Dal punto di vista antropologico, invece, i dating show possono essere visti come una sorta di rituale collettivo, in cui si mettono in scena e si rielaborano simbolicamente le tensioni, le contraddizioni, le paure e le speranze che caratterizzano la sfera affettiva e sessuale nella società contemporanea. In questo senso, i dating show sono anche una forma di apprendimento e di socializzazione, in cui i partecipanti e i telespettatori acquisiscono e condividono delle norme, dei valori, dei codici e dei modelli di comportamento relativi al corteggiamento, alla seduzione, alla relazione e alla rottura.

In conclusione, i dating show sono dei fenomeni complessi e ambivalenti, che riflettono e al tempo stesso influenzano le trasformazioni sociali e culturali in atto nel nostro tempo. Essi possono essere fonte di divertimento, di emozione, di riflessione, ma anche di alienazione, di frustrazione, di manipolazione. Per questo, è importante guardare a questi programmi con uno sguardo critico e consapevole, senza lasciarsi travolgere dalla logica spettacolare e dalla strategia delle emozioni.

Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia: il rap show con Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain

Netflix annuncia oggi l’arrivo di “Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, la competizione musicale del mondo rap, prodotta da Fremantle, con Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain alla ricerca dei protagonisti che segneranno la nuova scena rap italiana, con un premio in palio per il vincitore di 100.000 euro. “Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, show in 8 episodi che arriverà solo su Netflix nel 2024, vedrà Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain partire dalle città più rappresentative del rap italiano – Roma, Napoli e Milano – alla ricerca del miglior talento della prossima generazione. Nel corso della competizione, i giovani rapper si dovranno misurare con prove di  freestyle, rap battle, produzione di brani originali, guidati dalla volontà di trasformare il proprio sogno in realtà. 

Nel corso dello show, i tre giudici saranno inoltre affiancati dalle principali personalità della scena rap italiana, che contribuiranno a definire l’esito della competizione. 

“Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, scritto da Dino Clemente, Matteo Lenardon, Paola Papa, Antonio Vicaretti e da Chiara Guerra, Vincenzo Majorana, Marina Pagliari, per la regia di  Alessio Muzi, arriva nel nostro Paese dopo il successo riscosso negli USA e in Francia, rappresentando il primo adattamento italiano di un format originale Netflix. 

Per tutti i fan che vogliono restare aggiornati su tutte le novità di “Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia”, è possibile visitare la pagina dello show su Netflix e cliccare “Ricordamelo”.

I 3 GIUDICI 

In vent’anni di carriera Fabri Fibra ha contribuito prima a creare e poi a consolidare la scena rap facendo diventare il rap il genere più importante del panorama musicale italiano degli ultimi anni. Dal primo album (“Turbe Giovanili”, 2002) passando per un disco davvero rivoluzionario come “Tradimento” (2006) fino all’ultimo lavoro, “Caos” (2022, certificato doppio platino), FABRI FIBRA ha dimostrato in due decenni e 10 album (di cui ha curato da direttore artistico ogni aspetto) come tecnica e contenuti possano viaggiare di pari passo facendo diventare il rap un genere in grado di conquistare tutte le classifiche e allo stesso tempo di farsi portavoce di una realtà complessa, spesso incompresa, nonché controversa.

Consistenza e determinazione, assieme ad un talento unico ed originalissimo continuamente in evoluzione, sono le armi affilate che Fibra ha scelto di portare sempre con sé, in un viaggio che lo ha portato dalla provincia italiana a rivoluzionare il cuore pulsante della musica italiana tout court, lasciando senza ombra di dubbio un segno indelebile che ha segnato e segnerà, ora e in futuro, l’arte di esprimersi in rima sopra un beat: Fibra è monumento nazionale della scena musicale italiana.

Tra i suoi impegni, dopo il tour FABRI FIBRA LIVE ESTATE 2023, Fibra sarà il prossimo 23 settembre sul palco del Marrageddon Festival ed è ospite insieme a Bresh del nuovo singolo di ERNIA “PARAFULMINI” (brano prodotto da ZEF e già disponibile in tutti gli store digitali e per la programmazione radiofonica).

Un talento con pochi pari, poliedrico ma con un’identità forte e ben delineata, capace di non ripetersi mai ma, allo stesso tempo, di mostrarsi al suo pubblico in continua evoluzione, così come solo i grandi artisti sanno fare. Geolierè senza dubbio uno dei fenomeni musicali più eclatanti che l’Italia abbia visto e vissuto negli ultimi anni. Forte delle sue radici e sempre teso a superare qualsiasi limite geografico e musicale, in pochi anni è riuscito a diventare punto di riferimento per l’urban italiano, nonché nome tra i più richiesti da tutta la scena, collezionando, in così poco tempo, importanti certificazioni – ben 28 dischi di platino e 21 dischi d’oro – e oltre 1.4 miliardi di streaming audio/video. Dopo il disco d’esordio “Emanuele” e a 3 mesi dall’uscita de “Il Coraggio dei Bambini”, il secondo e attesissimo album di Geolier, certificato doppio platino da FIMI/GfK Italia e ancora stabile tra le prime posizioni della Classifica Fimi Top Album, il rapper napoletano ha scritto un altro pezzo di storia con “Il Coraggio dei Bambini – Atto II”. Dopo aver mandato sold out il suo tour indoor, Geolier sarà tra i protagonisti indiscussi anche dell’estate live italiana con “IL CORAGGIO DEI BAMBINI – SUMMER TOUR”, una tournée di venti date in cui il rapper infiammerà i palchi dei migliori festival di tutta la penisola. 

Rose Villain, nata a Milano e poi trasferitasi a New York, la cantante, autrice e regista ha all’attivo milioni di stream. Rose Villain ha tutte le carte in regola per ribaltare l’attuale scena musicale, curando lei stessa in prima persona la creatività di ogni progetto artistico che la riguarda (sua, ad esempio, la direzione artistica e la realizzazione del videoclip di “Cartoni Animati”). La consacrazione, arrivata negli ultimi anni dai featuring di alto livello con artisti che l’hanno fortemente voluta al loro fianco, ha portato Rose a voler dire ancora di più la sua. A gennaio 2023 esce il suo primo lavoro discografico, “Radio Gotham” (certificato oro da FIMI/GfK Italia), un album esplosivo, inaspettato, ricco di tematiche personali in cui l’artista si mette a nudo, che ha entusiasmato pubblico e critica e ha debuttato tra le prime 5 posizioni della classifica settimanale Top Album FIMI e all’ottavo posto della Top Albums Debut Global di Spotify. Dopo aver calcato il palco del Concertone del Primo Maggio di Roma, la voce di Rose Villain è in tutte le radio grazie al singolo di Achille Lauro “Fragole”, che la vede co-protagonista.

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