Fotocosplay ritorna il 05 marzo 2023 al Parco Corto Maltese a Roma

Il 05 marzo 2023 ritorna il Fotocosplay, lo storico evento per gli appassionati romani di cosplay: una giornata-incontro tra fotografi e cosplayers ideata dall’Ass. Cult. Japanimation: il format è soprattutto un esempio straordinario di condivisione e socialità, che rispetta l’iconico stile di Vincenzo D’Amicogià autore del magazine Wondergate. Il Fotocosplay è un’opportunità non solo per scattare tantissime fotografie, ma di divulgare il “cosplay” in maniera proattiva. L’appuntamento per la prossima edizione dell’evento si svolgerà presso il Parco Corto Maltese a Roma – Torrino Mezzocammino.

Durante l’evento, i cosplayers possono fare intervenire anche i propri fotografi di fiducia ed i fotografi possono fare altrettanto con i cosplayers loro amici. Un appuntamento che si cercherà di riproporre periodicamente per “promuovere” questa splendida cultura legata al mondo del fantastico.

E’ preferibile che i cosplayers partecipanti diano il meglio di sé in fatto di costumi in modo che i fotografi possano mettere in risalto la loro bellezza. Non sono consentiti cosplay a tema Horror con sangue finto; cosplay troppo succinti e sexy; cosplay con armi soft-air.

Per info: facebook.com/events/474493424692245.

Intervista a Gabriele Cortina

Nella nostra ricerca del talento “fotografico” relativo al Cosplay (e non solo!) vogliamo condividere con voi l’eccezionale creatività di Gabriele Cortina, un fotografo freelance oltre che, ovviamente, un nerd e un gamer. Gabriele ha 34 anni e vive Roma dove scatta la maggior parte delle sue foto con l’obiettivo costante di viaggiare, cercando avventure e posti sempre nuovi. Gabriele non ha un nome d’arte, nella fotografia usa il sua nome anche se tutta la sua attrezzatura riporta il nomignolo di Pirate View, così ci racconta questo naming “arrembante”:

“..diciamo che è un vezzo che ho da quando ho iniziato a scattare, con me porto sempre una bandana e visto che mi hanno dato del pirata è rimasto il nomignolo…”.

 

Hai sempre avuto passione o quanto meno interesse nella fotografia?

La mia passione inizia da adolescente, ma ovviamente all’epoca potevo solo guardare con invidia chi aveva tutte quelle favolose attrezzature che Goldrake scansati. La questione non è poi cambiata crescendo dato lo stipendio bassino e gli ori che scarseggiavano (come si dice a D&D). Ma alla fine sei anni fa, piano piano, mettendo da parte mollica su mollica, sono riuscito ad acquistare la mia prima macchinetta, una Canon 2000d e i primi obiettivi. Da allora non mi sono mai fermato: ho fatto corsi specializzati, letto credo un centinaio di libri e cercato tecniche sempre nuove anche grazie all’osservazione costante dei fotografi più talentuosi.

Quando hai iniziato a coltivare la passione per la fotografia? Sei riuscito a renderla la tua professione?

Come detto prima, ho potuto iniziare seriamente solo 6 anni fa e all’inizio davvero con scarsi risultati. Era frustrante sistemare la macchinetta fotografica con tutte le impostazioni esatte, fare la foto e poi…trovarsela totalmente sfocata! Ma con impegno e dedizione e…si lo ammetto… anche grazie all’aiuto della mia famiglia che mi ha sempre appoggiato (ho fatto talmente tante foto alla mia ragazza che penso che oramai non riesca più a vedere un’obiettivo nemmeno da lontano!) adesso sono riuscito ad ingranare e a farmi conoscere. Ho avuto anche la fortuna di poter collaborare con molti amici fotografi e colleghi che mi hanno dato quella spinta in più per poter arrivare finalmente alla meta! Ho ancora molto da imparare ma tutto ciò che fino ad ora ho imparato mi permette di continuare a finanziare questa mia passione e quindi ad imparare ancora di più.

Quali soggetti hai scelto fino ad ora?

Purtroppo, a parte i vari paesaggi che sono sempre gratis e su cui posso sempre far affidamento, all’inizio non ero molto sicuro di me e quindi mi vergognavo parecchio a chiedere a qualcuno di farmi da modello/a. Ammetto di aver sfruttato quasi fino allo sfinimento quella povera disgraziata della mia compagna che, avendo come unica colpa quella di essere molto carina, si è dovuta subire tutte le mie paturne e i miei capricci e le mie voglie di “ehi! mettiti lì che secondo me questo posto è fantastico!”. Ovviamente, e direi anche giustamente, non si è mai risparmiata sulle critiche e su ciò che non le piaceva del mio lavoro e credo che questo fatto mi abbia sempre spinto a dare il meglio anche solo con lei e mi abbia permesso di crescere ancora di più. Infatti non la ringrazierò mai abbastanza per questo (giuro che lei in questo momento non è dietro di me con un coltello da cacina… giuro eh!). Dopo un po’ di esperienza con lei ho finalmente avuto il coraggio di andare avanti e di provare a chiedere anche ad amici e amiche, in posti sempre nuovi e con set sempre diversi. Ah ovviamente non posso dimenticare i miei gatti!

A quale set sei più legato?

Ho fatto moltissimi set interessanti, ma si sà, al primo figlio si è sempre più legati. Il primo vero set, fatto con più persone e in un posto veramente spettacolare l’ho chiamato semplicemente “le ninfe” perchè la grazia delle due modelle poteva ricordare solo quella delle bellissime creature mitologiche, in più aveva come sonfo l’acqua cristallina delle mole di Narni che ha reso il tutto ancora più magico.
Ovviamente la foto a cui sono più legato però è quella della mia ragazza che interpretava una donnina dell’epoca regency, un mezzo busto di lei tra le fronde degli alberi, davvero molto romantico (e no lei non è sempre dietro di me con un’accetta….no tranquilli…)

Secondo te come si diventa dei bravi fotografi?

Sinceramente non so come si faccia a diventare bravi. Posso dirvi che provare, provare, provare, buttare, ricominciare e riprovare… beh alla fine funziona! Bisogna sperimentare per poter fallire ed ovviamente per poter riuscire. Ho fatto moltissimi corsi diversi per riuscire a capire quale fosse il mio stile e uno dei miei preferiti è senz’altro lo stile hard boiled di Sin City! Rico Torres ha realizzato dei veri capolavori! Un altro da cui spesso prendo ispirazione è Steve McCurry, spero davvero un giorno di poter raccontare storie come riescono a fare le sue foto.

Quali caratteristiche deve avere un modello/a per attirare la tua attenzione?

In realtà nulla in particolare. Ho sempre detto che chiunque può essere un ottimo modello bisogna solo trovare la giusta sintonia con il fotografo. Per questo mi piace chiacchierare e fare amicizia con tutte le persone con cui scatto. Mi piace trovare la parte più bella delle persone e riuscire ad imprimerla sulle foto.

Come si “connette” la tua creatività nella tua vita sociale, privata e professionale?

Che dire…privata…ho la mia ragazza che mi sgrida in continuazione perché lascio lo zaino con la macchinetta sempre in giro. Ma cioè! Io lo lascio in giro per un valido motivo! E se un giorno comparisse all’improvviso un drago sul mio balcone? O uno Jedi bussasse alla mia porta dicendomi “Gabriele, tu sei il prescelto!”…Cioè! Devo poter immediatamente documentare l’accaduto!
La macchinetta in effetti la porto un po’ ovunque, così come altri due oggetti fondamentali: chiavi di casa e un D20…sia mai debba prendere decisioni importanti!

Prendi parte a tanti eventi? 

Tento di partecipare a più eventi possibile anche se non è semplice. Sono fortunato che abitando a Roma mi trovo un po’ nel mezzo, ma ovviamente riuscire a far conciliare tutto è sempre molto difficile, soprattutto quando si diventa “diversamente giovani” come oramai mi chiamano i ragazzini alle fiere. E dire che ho 30 anni! Non 50! E’ comunque sempre molto divertente poter scattare con persone nuove, che cercano di immedesimarsi nel proprio personaggio preferito! Per quanto riguarda la fiera a cui mai mancherei è ovviamente il Festival dell’unicorno. Unire la magia degli universi fantasy con la bellezza della città medievale di Vinci è qualcosa di meraviglioso!

Secondo te che impatto hanno avuto i social network nella diffusione della fotografia?

Indubbiamente i social hanno permesso a molti fotografi di farsi conoscere a livello mondiale, così come anche a molti modelli, sia professionali che non. Bisogna però sempre cercare di capire chi davvero lo fa per passione e chi soltanto per approfittarsene. Mi vengono sempre i brividi quando leggo che alcuni miei “colleghi” hanno approfittato del titolo di “fotografo” per avvicinare belle ragazze e poi abusare di loro, anche solo tramite foto invadenti ed inappropriate.

Secondo te ci sono dei fotografi che sfruttano “l’arte” in modo bieco solo per riuscire ad avvicinare qualche modella/o? 

Appunto come dicevo prima, i social hanno permesso a chiunque un’apertura al mondo della fotografia, anche a chi di fotografo non ha nemmeno il nome. E’ proprio a causa di soggetti simili che spesso le ragazze si trovano in difficoltà quando devono scattare con me, soprattutto le prime volte. Io comunque consiglio sempre di venire accompagnati, sia perchè così i modelli sono più tranquilli, sia perchè sentendosi più a loro agio io lavoro meglio.

Non trovi stressante a volte  di imbatterti in persone che criticano la tua arte?

I critici non mancano mai, in qualsiasi campo. Non posso negare che sia stressante quando un tuo lavoro non viene apprezzato, ma ancora più stressante è quando la critica non ha un fondamento. Dalla mia posso dire di aver sempre ringraziato ogni critica costruttiva che mi ha permesso di crescere e migliorare e di aver sempre cercato di accantonare tutti quei commenti negativi che gettavano solo fango senza motivazione o spesso fatti con invidia.

Hai qualche aneddoto particolare che ti è successo che vuoi raccontarci?

In molti mi dicono spesso che sono una pessima persona, ma soltanto perchè durante i set fotografici mi diletto in battute davvero stupie e freddure talmente tanto gelide da poter risolvere il riscaldamento globale. In realtà lo faccio semplicemente per allentare la tensione quando vedo che la mia modella o il mio modello sono in difficoltà. Questo in genere li aiuta a spegnere per un attimo il cervello e a riprendere con tranquillità. Una volta però, proprio durante il set descritto sopra alle mole di Narni, per fare una battuta, non mi sono accorto di una pietra scivolosa e sono caduto in acqua! Ho ancora la cicatrice sulla gamba che mi ricorda di quel giorno in cui avete quasi catturato Jack… ah no… ho sbagliato citazione! Però quel giorno me la vidi brutta, fortuna che almeno ho salvato la macchinetta fotografica!

Ci sono dei consigli che vuoi dare a coloro che vogliono provare di diventare un fotografo?

Non importa la macchinetta, quello che conta è la tecnica fotografica… è indifferente l’attrezzatura usata, ma serve esperienza. Uscite, guardatevi attorno e fate foto!Un’altra cosa importante è trovare qualcuno che vi spieghi almeno le basi, una macchinetta ha bisogno di essere coccolata per poter sfornare piccoli capolavori. Ho visto persone con macchinette costose come uno Star Destroyer che la alzavano, cliccavano sul pulsantino e per loro era la foto perfetta. Purtroppo o per fortuna non funziona così. E soprattutto…non bisogna mai mollare!

 

Paul Scio, uno stile “stellare”

#CamuOggi vi parliamo di un fotografo specializzato in cosplayer, ma non solo, che abbiamo conosciuto “tanto tanto tempo fa”, in quel di Hobbiton, un evento a tema Signore Degli Anelli, in cui Satyrnet partecipava all’organizzazione, nel lontano 2004. Paul Scio è nato a Roma nel 1989 (quindi a 6 anni di distanza da Il ritorno dello Jedi e a 10 da La minaccia fantasma) e fin da piccolo ha nutrito la passione per la produzione multimediale, tanto da realizzare già fotografie amatoriali e montaggi video insieme a suo padre, con videoregistratori e mixer quando le telecamere digitali e i computer non erano ancora di uso comune. Proprio grazie a questo materiale “vintage” abbiamo ricordato i bei momenti di Hobbiton!

Tra i suoi interessi d’infanzia spiccavano le arti marziali, i libri di storia e la musica classica, tutte cose che ancora oggi riesce più o meno a portare avanti e che fanno parte del suo bagaglio culturale/artistico.

La creatività di George Lucas è ciò che più lo ha spinto verso la cinematografia, tanto che dopo gli studi ha cominciato subito a lavorare per potersi permettere corsi di regìa ed effetti visivi. In parallelo, in pochissimo tempo,  Paul è diventato piuttosto conosciuto, nel mondo della musica metal underground, come regista di videoclip.

La prima esperienza con le foto cosplay risale invece solo a pochi anni fa. Scattò qualche foto al Romics del 2012, e poiché alla gente piacquero ha iniziato a frequentare regolarmente le fiere. Ognuna di queste è un’occasione per rivedere vecchi amici, farsene di nuovi, e soprattutto fare molta pratica con le foto, visto che al miglioramento non c’è mai fine. Paul, nella nostra chiacchierata virtuale, ci ha detto: “Non so come si evolverà il fare cosplay e se raggiungerà uno stato di saturazione dato che oramai è così (troppo?) diffuso. Per adesso vivo il presente cercando di essere abbastanza lucido da capire come muovermi al meglio.

I suoi nuovi progetti sono volti a realizzare dei cortometraggi (la sua prima creazione, Be Heroes, è disponibile su youtube) basati su delle idee che aveva fin da piccolo. E un giorno magari anche un lungometraggio da proiettare al cinema…

Satyrnet fa il suo in bocca al lupo a questo vecchio amico, grande creativo!

Contatti:

 

Le mitiche foto di Hobbiton 2004!

 

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