Come scegliere un libro da leggere

La lettura di un libro è uno dei passatempi più antichi e piacevoli che esistano. Leggere non costituisce soltanto un modo rilassante e divertente per trascorrere il tempo, non è soltanto un modo per arricchire il nostro bagaglio culturale, ma è una scorciatoia verso un’altra dimensione.
Un libro è una porta aperta verso un altro mondo, parallelo, immaginario, inesistente, reale, contemporaneo, ma pur sempre un mondo in cui trovare rifugio dopo una giornata lavorativa o anche durante i momenti oziosi di una vacanza.
Leggere un libro ci isola dalla realtà quotidiana, rigenerando la nostra mente e permettendoci di dimenticare, seppur per pochi minuti al giorno, i problemi e i pensieri che ci affliggono. E al termine della lettura, alla chiusura del libro, resta comunque quel sentimento di attesa che ci accompagna piacevolmente fino al momento magico in cui il libro verrà aperto di nuovo, in cui la lettura tornerà a nutrire la nostra mente di storie, di nozioni, di episodi, in un terapeutico scorrere di pagine e pagine di carta stampata.
Ma come scegliere un libro da leggere fra la mostruosa moltitudine di volumi che il mercato editoriale ci offre? Come scegliere fra i tanti generi letterari in cui sono catalogati i libri o fra le centinaia di autori che scrivono?
La scelta di un libro da leggere deve essere un passo da eseguire con cura ed attenzione, perché il libro sarà un po’ come il nostro compagno di giochi, l’amico fidato con cui trascorrere la serata.

Scelta per autore

Affidarsi ad un autore che si conosce è ovviamente una scelta sicura, avendone ormai apprezzato sia lo stile narrativo sia il genere letterario. Così nascono lettori appassionati delle opere di Stephen King, Wilbur Smith, Andrea Camilleri, J. R. R. Tolkien, Ken Follett o Patricia Cornwell o di altri scrittori che hanno creato dei veri e propri filoni narrativi e che continuano a pubblicare libri di successo.
Viene così a nascere un’attesa spasmodica del nuovo romanzo dello scrittore preferito ed una corsa all’acquisto di una copia del libro di cui si è letto sui giornali o sui siti dedicati. Collezionare tutte le opere del proprio autore preferito diviene un traguardo da raggiungere, anche se non è detto che tutti i lettori apprezzino l’intera produzione letteraria di un autore, specialmente nel caso in cui uno scrittore si occupi di più di un genere letterario.

Scelta per genere letterario

Alcuni lettori sono invece amanti di determinati generi letterari. Da una parte potrebbe essere considerata una letteratura monotona, ma spaziare da un autore all’altro nell’ambito del medesimo genere è pur sempre inserire una sorta di novità, di varietà nella propria lettura.
I lettori di gialli, ad esempio, possono immergersi nelle opere ormai classiche di autori come Agatha Christie o Sir Arthur Conan Doyle, oppure scegliere i più moderni Camilleri e Giorgio Faletti. Così anche nel fantasy la scelta degli autori è così vasta da poter offrire stili di scrittura e quindi letture differenti una dall’altra, passando dall’ormai classico- e capostipite- Tolkien ai suoi successori, come Terry Brooks, J. K. Rowling, G. R. R. Martin, David Eddings, M. Z. Bradley, Robert Jordan e tanti altri ancora.
I lettori nostalgici, che apprezzano le letture intramontabili dei classici, sia italiani che stranieri, hanno una gamma di autori (e libri!) sorprendente, basti pensare a tutte le opere di R. L. Stevenson, E. A. Poe, Emilio Salgari, Thomas Mann, G. de Maupassant, Mark Twain, C. Dickens, Daniel Defoe, R. Kipling, Alessandro Manzoni, Jack London, Italo Calvino, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Italo Svevo e decine di altri.
Ogni genere letterario è un contenitore inesauribile di opere da leggere, in grado di soddisfare anche il lettore più intransigente.

Scelta per stato d’animo

Leggere un libro significa innanzitutto entrare in una ben precisa situazione storica. Storica nel senso di susseguirsi di eventi, di fatti, di episodi in un arco di tempo più o meno lungo e in un contesto geografico reale o immaginario, in un periodo di tempo passato, contemporaneo o futuro.
Vi sono letture impegnate e letture d’evasione.
Va da sé che i due tipi di lettura non possono essere certo affrontati con ogni sorta di stato d’animo, l’insieme delle condizioni di spirito che regolano il nostro umore e quindi la nostra volontà o propensione verso un tipo di lettura piuttosto che un altro.
In momenti di sconforto o tristezza si apprezzano maggiormente romanzi che ci facciano evadere dalla situazione che stiamo vivendo, così un buon libro d’avventura, un fantasy, un romanzo di fantascienza, un classico ci vengono in aiuto nella scelta del libro da leggere.
Nei momenti di normalità o felicità il panorama letterario risulta essere più vasto e la lettura di un saggio storico, politico o culturale, che richiede un impegno di concentrazione maggiore, non ci appare più ostico e la sua lettura risulta così essere più apprezzabile.

Scelta su consiglio di un amico

Quante volte siamo stati consigliati da un amico, da un familiare, da un parente sulla lettura di un libro? Ognuno di noi, avendo apprezzato la lettura di un’opera, sente il bisogno e il piacere di consigliarla a chiunque.
Il consiglio deve essere dato, comunque, con una certa parsimonia. Non può essere consigliata una storia d’amore a chi non ama quel genere di letteratura, ad esempio. E’ bene offrire quindi consigli mirati, selezionando i nostri amici in base al tipo di lettura che preferiscono.
Naturalmente non tutti si affidano ciecamente al consiglio ricevuto. Ognuno di noi è differente dall’altro, ognuno di noi ama un tipo di narrazione, un preciso stile di scrittura e non è detto che il consiglio dato abbia buon fine, riesca nel suo intento.
Ecco che il lettore tende a ricercare quante più informazioni possibili sul libro consigliato, sull’autore che l’ha scritto, magari sfogliandolo in libreria o leggendo le recensioni di libri trovate in rete, o chiedendo pareri sui forum dedicati alla letteratura o anche leggendone le critiche sulle riviste letterarie.
Se le ricerche lo soddisfano la sua libreria beneficerà di nuove opere letterarie e il consiglio ricevuto avrà fatto centro.

Scelta imposta da un regalo

Regalare un libro è un pensiero lodevole. Un libro è un regalo ideale per qualsiasi occasione o ricorrenza.
Ma quale libro regalare?
Molte volte si rischia di non indovinare i gusti della persona a cui è rivolto il regalo. Se ne conosciamo alla perfezione i gusti letterari o perfino l’autore o gli autori preferiti non sarà certo un problema incontrare le sue preferenze.
Molti regalano un libro soltanto perché a loro è piaciuto, pensando a quel modo che al nuovo destinatario il libro sarà gradito, mentre spesso accade che il libro faccia solo numero nella libreria e rimanga intonso.
E’ bene informarsi meglio prima di regalare un libro da leggere a qualcuno. La lettura è un piacere e un passatempo migliore di tanti altri, ma è personale. Non trasformate un bellissimo regalo in un oggetto sgradito.

Scegliere un libro da leggere è dunque cosa semplice e complessa ad un tempo. Da quella scelta dipendono le nostre ore di lettura, che devono essere piacevoli e rilassanti e non sofferte e noiose. Da quella scelta dipende il nostro viaggio verso mete sconosciute.
In un libro, dopotutto, c’è un mondo da scoprire, pagina dopo pagina, e la sua fine non è che l’inizio di un altro mondo, là, a pochi centimetri di distanza dal precedente, nello scaffale polveroso della nostra libreria.

Informazioni sull’Autore

Daniele Imperi, web designer.

Fonte: Article-Marketing.it

Sandokan. Il leggendario sceneggiato TV de La Tigre della Malesi

Sandokan, conosciuto come la Tigre della Malesia o la Tigre di Mompracem, è un personaggio immaginario di grande successo creato da Emilio Salgari. Il ciclo indo-malese di avventure in cui è protagonista ha ispirato numerosi adattamenti, tra cui film, serie televisive, serie animate, film TV e fumetti.

Tra tutti gli attori che hanno interpretato Sandokan, Kabir Bedi è sicuramente quello più legato al personaggio. Quando venne scelto per il ruolo nel celebre sceneggiato televisivo del 1976, inizialmente si era presentato per il ruolo di Tremal-Naik. Nonostante avesse un fisico non proprio atletico, la produzione decise di affidargli comunque il ruolo del protagonista, costringendolo a un intenso allenamento per imparare a cavalcare e a nuotare.

Il successo del primo sceneggiato portò alla realizzazione di un seguito intitolato “La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!”, sempre con Bedi nel ruolo principale. In entrambi i film, l’attore è doppiato in italiano da Pino Locchi. Bedi ha continuato a interpretare Sandokan anche nella miniserie televisiva “Il ritorno di Sandokan”, stavolta con la voce italiana di Massimo Corvo in sostituzione di Locchi, deceduto alcuni anni prima. Successivamente ha ripreso il ruolo dell’eroe indo-malese in un’altra miniserie diretta da Sergio Sollima, intitolata “Il figlio di Sandokan”.

Sandokan (la tigre della MALESIA) SIGLA

I film di Sandokan interpretati da Kabir Bedi sono dei classici che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema. Bedi è riuscito a incarnare magistralmente il personaggio del leggendario pirata malese, con la sua presenza carismatica e la sua capacitá di trasmettere la giusta dose di avventura e romanticismo.

I due film del 1976 e il seguito del 1977 hanno conquistato il pubblico con le loro scene d’azione mozzafiato, le ambientazioni esotiche e una trama avvincente che ha saputo tenere col fiato sospeso gli spettatori. Bedi si è dimostrato un interprete versatile e determinato, capace di portare sullo schermo tutta l’intensità e la passione che il personaggio di Sandokan richiedeva. Anche nelle produzioni successive, come la miniserie Il ritorno di Sandokan e Il figlio di Sandokan, Bedi ha continuato a brillare nel ruolo del leggendario pirata, regalando agli spettatori interpretazioni sempre piú coinvolgenti e intense. La sua presenza scenica e la sua bravura nel trasmettere le emozioni hanno reso indimenticabile il personaggio di Sandokan, contribuendo a rendere questi film dei veri e propri cult.

Sandokan N. 3: I pirati della Malesia e altre storie!

Con il terzo volume di Sandokan le narrazioni della Tigre della Malesia e dei cacciatori di serpenti delle Sundarbans, capeggiati dall’intrepido Tremal-Naik, si intrecciano per dare vita a una delle saghe più celebri e avventurose di tutti i tempi. Come per i primi due, anche questo costituisce una fedele trasposizione fumettistica dell’originale, a firma – tra gli altri – di David GoyLuca Blengino Michael Malatini, arricchita da un puntuale apparato redazionale e alcune side stories ambientate nell’universo salgariano: un libro di pregio, da leggere e collezionare. Continuano i fumetti delle avventure della Tigre della Malesia, nata dalla penna di Emilio Salgari: una nuova interpretazione, fedele all’originale, con un tocco di modernità. Ne I pirati della Malesia e altre storie!, la strada di Sandokan e dei suoi “Tigrotti” si incrocia, per la prima volta, con i cacciatori di serpenti delle Sundarbans. Accompagnato da un apparato saggistico, il volume comprende anche alcune “side stories”, ambientate nell’universo narrativo salgariano.  Dal 9 Maggio SANDOKAN n. 3 sarà disponibile in fumetteria, libreria e Amazon!

Emilio Salgari e l’acqua portentosa

Cyrano Comics presenta il primo volume a fumetti che ha come protagonista il noto scrittore veronese Emilio Salgari. La Cyrano Comics è una piccola e attiva realtà indipendente del settore e ha già diverse pubblicazioni alle spalle; ora vuole stupire rileggendo parte della storia del famoso scrittore aggiungendo avventura, leggende e fantasia con“Emilio Salgari e l’Acqua Portentosa”  di Bilancio, Brun,

Aprile 1890. Emilio Salgari, sotto scroscianti applausi, esce da una diligenza appena attaccata dagli indiani e salvata da intrepidi cowboy. Non siamo tra le lande desolate della Monument Valley, resa famosa dai film di John Ford, ma a Verona, in Arena, e l’attacco alla diligenza… non è niente di serio. Fa parte dello spettacolo messo in scena da William “Buffalo Bill” Cody e il suo Wild West Show, un circo itinerante che nasceva con il preciso scopo di portare un pezzo di Selvaggio West in giro per il mondo. Il 14 e 15 aprile 1890, il treno del Wild West Show fece tappa proprio a Verona. Nell’odierno cortile del Tribunale venne allestito l’accampamento che ospitò i 500 cavalli e gli 800 uomini dello staff e in Arena venne eretto un tendone capace di contenere 12 mila spettatori. Buffalo Bill si esibì davanti ai veronesi, giunti a fatica anche dalle campagne, e li conquistò. Salgari, inviato dell’Arena, commentò le serate, descrivendo quello di Cody uno spettacolo “interessantissimo sotto tutti i rapporti”, “uno spettacolo reale, vero della prateria americana raffigurante i quadri più importanti della vita selvaggia del Grande Ovest cogli usi e i costumi di quelle popolazioni”. Ma se vi dicessimo che Salgari non ci ha raccontato proprio tutto sul suo incontro con William Cody?

Steampunk, selvaggio west e  Legenda Aurea si mescolano nell’Italia di fine XIX secolo, nella nuova avventura firmata Collettivo Nasone e Cyrano Comics. La macchina della meraviglia è pronta: siete pronti a dare vapore?

Uno dei più longevi gruppi in autoproduzione in Italia, Cyrano Comics raggruppa fumettisti e aspiranti tali di Verona e provincia, creando storie, imbastendo collegamenti, seminando il verbo della Nona Arte grazie a corsi e workshop. Presente alle principali fiere del settore, la produzione del gruppo spazia dal graphic novel al web comic, dall’erotismo di Curami allo shonen manga di It’s Fantastic, in una libertà di forme e toni che sono l’emblema del modo di fare fumetto di un gruppo che ha naso per le storie di qualità.

 

Emilio Salgari e le sue avventure straordinarie

Emilio Salgari è stato uno dei più famosi e prolifici scrittori italiani di romanzi d’avventura, apprezzati da generazioni di lettori di tutte le età. La sua vita, però, fu tutt’altro che avventurosa e felice, segnata da difficoltà economiche, problemi familiari e una profonda insoddisfazione personale che lo portò al suicidio nel 1911.

Salgari nacque a Verona nel 1862 da una famiglia di commercianti. Fin da bambino coltivò la passione per il mare e i viaggi, leggendo avidamente libri e riviste che raccontavano di terre lontane e misteriose. Si iscrisse al Regio Istituto Tecnico e Nautico di Venezia, ma non riuscì a conseguire il diploma di capitano di lungo corso, a causa della sua scarsa attitudine per la matematica e la fisica. Abbandonati gli studi nel 1881, tornò a Verona e iniziò a collaborare con alcuni giornali locali, scrivendo articoli e racconti.

Il suo esordio letterario avvenne nel 1883 con il romanzo Tay-See, ambientato in Cina, pubblicato a puntate sul giornale La Nuova Arena. Nello stesso anno uscì anche La tigre della Malesia, primo episodio della saga del ciclo indo-malese, che aveva come protagonista il pirata Sandokan, detto la Tigre di Mompracem. Questo personaggio, ispirato al vero condottiero malese Raja Haji Fisabilillah, divenne presto il più celebre e amato tra quelli creati da Salgari, che gli dedicò altri dieci romanzi. Sandokan era un eroe ribelle e romantico, che combatteva contro gli inglesi per difendere la sua libertà e il suo amore per la bella Marianna, detta la Perla di Labuan.

Nel 1892 Salgari si trasferì a Cuorgné, in Piemonte, dove sposò Ida Peruzzi, figlia di un editore torinese. La coppia ebbe quattro figli: Omar (1893), Nadir (1895), Romero (1897) e Fátima (1900). Salgari continuò a scrivere romanzi a ritmi frenetici, spinto dalla necessità di mantenere la famiglia e dalle richieste dei suoi editori, che gli imponevano scadenze sempre più strette e condizioni sempre più svantaggiose. Tra le sue opere più note di questo periodo ci sono il ciclo dei corsari delle Antille, con il personaggio del Corsaro Nero; il ciclo del Far West, con il personaggio del Cacciatore di Scalpi; il ciclo dei corsari delle Bermude, con il personaggio del Corsaro Rosso; e vari romanzi storici, come Cartagine in fiamme, ambientato durante la terza guerra punica.

Salgari non viaggiò mai nei luoghi che descriveva nei suoi romanzi, ma si documentava accuratamente su fonti bibliografiche e iconografiche. La sua fantasia era così vivida che egli stesso si convinceva di aver vissuto le avventure che narrava. In una lettera del 1907 scrisse:

“Io ho navigato sui mari dell’India e della Malesia; ho attraversato l’America da un capo all’altro; ho combattuto contro i mori in Africa; ho seguito Garibaldi in Sicilia; ho assistito alla distruzione di Cartagine; ho visto Roma bruciare sotto Nerone; ho partecipato alla presa della Bastiglia; ho fatto parte della spedizione dei Mille; ho combattuto contro i russi nella guerra di Crimea” .

La realtà era ben diversa: Salgari viveva in una modesta casa a Torino, dove si sentiva isolato e incompreso. Soffriva di depressione e di una malattia nervosa che lo rendeva ipersensibile al rumore. La sua situazione peggiorò quando sua moglie Ida fu ricoverata in un ospedale psichiatrico nel 1909 e morì due anni dopo. Salgari si sentì abbandonato anche dai suoi figli, che non condividevano la sua passione per la letteratura. Il 25 aprile 1911, dopo aver scritto una lettera di accusa ai suoi editori, si tagliò la gola con un rasoio, morendo dissanguato.

Salgari lasciò incompiuti alcuni romanzi, che furono poi terminati da altri scrittori, come Luigi Motta. La sua opera fu oggetto di numerose imitazioni e apocrifi, che sfruttavano il suo nome e i suoi personaggi per attirare i lettori. La sua fama, però, non si è mai spenta: i suoi romanzi sono stati tradotti in varie lingue e hanno ispirato film, fumetti, cartoni animati e serie televisive. Salgari è considerato uno dei padri della letteratura popolare italiana e uno dei precursori della fantascienza in Italia. La sua scrittura, pur con i suoi limiti e i suoi stereotipi, ha saputo trasmettere il fascino dell’avventura, il senso dell’amicizia, il rispetto per la natura e per le culture diverse, il valore della libertà e della giustizia.

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