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Dylan Dog. Altri Mondi: Un Viaggio nei Miti e nei Misteri dell’Indagatore dell’Incubo

A partire dal 13 dicembre, nelle librerie e fumetterie arriverà un volume imperdibile per tutti gli amanti dell’Indagatore dell’Incubo: Dylan Dog. Altri Mondi. Questa raccolta unisce alcune delle storie più amate del celebre protagonista creato da Tiziano Sclavi, un viaggio inquietante e affascinante nei mondi che solo Dylan Dog sa esplorare.

Le vicende si svolgono in luoghi sospesi tra realtà e finzione: dietro la polverosa vetrina di un negozio di cianfrusaglie in un’anonima via di Londra, tra le mura di un condominio di periferia, o all’interno di una villa con un giardino perfettamente curato, dove il tempo sembra scorrere all’indietro, rivelando dimensioni sconosciute. In questi mondi (im)possibili, Dylan Dog affronta i misteri celati da desideri e paure umane, dove perdersi è un rischio costante.

Il volume raccoglie storie scritte da Tiziano Sclavi, Michele Masiero e Paola Barbato, con disegni realizzati dai grandi del fumetto come Gianluigi Coppola, Corrado Roi, Bruno Brindisi, Giovanni Freghieri, Marco Soldi ed Enea Riboldi. Arricchito da un’introduzione di Franco Busatta, il libro presenta anche una copertina firmata da Angelo Stano, uno degli artisti più legati a Dylan Dog.

Dylan Dog. Altri Mondi è un’ode al mito di Dylan Dog, un viaggio che attraversa l’ignoto, offrendo ai lettori una nuova occasione per immergersi nei mondi strani e affascinanti che solo l’Indagatore dell’Incubo sa esplorare. Disponibile a 19,00 euro, il volume è già un must per i collezionisti e per tutti coloro che vogliono rivivere le atmosfere inquietanti e affascinanti che hanno reso Dylan Dog un simbolo del fumetto italiano.

Sotto il ristorante cinese

Il cinema è un mondo affascinante e multiforme, capace di evocare emozioni diverse, di portare lo spettatore a riflettere, sorridere, piangere o sognare. Tra i generi più particolari e suggestivi troviamo i cosiddetti film onirici, un tipo di cinema che non si limita a raccontare una storia, ma che immerge lo spettatore in mondi sospesi tra realtà e immaginazione, come se si trattasse di un sogno a occhi aperti. Questi film, grazie a una sapiente combinazione di trama, fotografia, scenografia e colonna sonora, riescono a trascendere il quotidiano, trasportandoci in realtà lontane, surreali, dove le leggi della fisica sembrano non esistere e tutto è possibile.

Quando si pensa ai film onirici, vengono immediatamente in mente alcune opere che hanno segnato la storia del cinema. Uno degli esempi più iconici è senza dubbio Jurassic Park di Steven Spielberg. La meraviglia di vedere i dinosauri marciare attraverso le praterie dell’Isola Nublar, accompagnati dalla maestosa colonna sonora di John Williams, è un’esperienza che ha toccato profondamente il cuore di molti spettatori, quasi come se fossero stati trasportati in un mondo parallelo. Un altro esempio è Avatar di James Cameron, un film che con le sue straordinarie ambientazioni ci catapulta in un pianeta alieno così ricco di dettagli e bellezza da sembrare più reale della nostra realtà.

Ma il cinema onirico non è esclusiva delle grandi produzioni hollywoodiane. Esistono gemme meno conosciute, provenienti da altre latitudini e epoche, che meritano attenzione. Un caso particolare è quello del cinema italiano, e in particolare del maestro Bruno Bozzetto, noto principalmente per le sue opere di animazione come West & Soda, Allegro non troppo e Vip mio fratello superuomo. Bozzetto ha sempre avuto un talento unico nel rappresentare i sogni e l’assurdo, ma c’è un film, forse meno noto al grande pubblico, che spicca nella sua filmografia: Sotto il Ristorante Cinese.

Questo film del 1987 è l’unica opera di Bozzetto girata con attori in carne e ossa, un’eccezione nella sua carriera, eppure riesce a conservare intatto quello stile inconfondibile, fatto di humor surreale, leggerezza e profondità. La trama è tanto semplice quanto straordinaria: Ivan, un giovane studente universitario, vive una vita ordinaria, divisa tra lo studio, il lavoro e i preparativi per il suo matrimonio con Ursula, la sua fidanzata e datrice di lavoro. La sua esistenza è scandita dalla routine fino a quando, per una serie di circostanze fortuite, si trova coinvolto in una rapina in banca. Da quel momento, la sua vita cambia radicalmente.

In fuga dai rapinatori, Ivan si rifugia in un ristorante cinese, ma la vera svolta avviene quando scende nei sotterranei del locale e si imbatte in un varco misterioso. Varcata la soglia, Ivan si ritrova in un mondo da sogno, una spiaggia tropicale di una bellezza mozzafiato, popolata da creature fantastiche. Qui incontra Eva, una giovane donna che ha vissuto tutta la sua vita in quel mondo incantato insieme a suo padre, un geniale scienziato che ha inventato un dispositivo capace di creare il varco tra i due mondi.

Il film, a questo punto, si trasforma in una vera e propria avventura onirica. Ivan ed Eva tornano nel mondo reale, e qui la narrazione prende una piega tragicomica: la bellezza e l’ingenuità di Eva creano una serie di situazioni imbarazzanti, mentre Ivan si rende conto di essersi innamorato di lei. Ma i problemi non tardano ad arrivare: Ursula, sentendosi tradita, decide di vendicarsi, e i rapinatori continuano a dare la caccia a Ivan. La tensione cresce fino al climax finale, quando i due protagonisti si trovano nuovamente di fronte al varco sotto il ristorante cinese, dove Ivan dovrà prendere una decisione che cambierà per sempre la sua vita.

Il film, pur essendo poco conosciuto, è un piccolo capolavoro del cinema fantastico italiano. Gli effetti speciali, seppur limitati dalla tecnologia dell’epoca, sono curati e ben realizzati, contribuendo a creare quell’atmosfera surreale che caratterizza l’opera. Ma ciò che rende Sotto il Ristorante Cinese davvero unico è la capacità di Bozzetto di mescolare realtà e fantasia, di trasformare una semplice storia d’amore e fuga in una riflessione più ampia sul significato della vita, sull’importanza dei sogni e sulla possibilità di sfuggire alla monotonia del quotidiano.

Chi conosce l’animazione di Bruno Bozzetto riconoscerà in questo film molti degli elementi tipici del suo stile: l’ironia sottile, le situazioni paradossali, i personaggi buffi e stravaganti, ma anche una profondità di fondo che emerge tra le righe, come in una favola moderna. Sotto il Ristorante Cinese è, a tutti gli effetti, la versione live-action de I sogni del signor Rossi, uno dei personaggi più amati del regista.

In conclusione, questo film rappresenta una tappa fondamentale per chi ama il cinema onirico, un genere che ha il potere di portarci altrove, di farci riflettere e, soprattutto, di farci sognare. Sotto il Ristorante Cinese è un’opera che, nonostante il passare degli anni, mantiene intatta la sua freschezza e la sua capacità di affascinare lo spettatore, invitandolo a varcare, insieme a Ivan, quel magico varco verso un mondo dove tutto è possibile.