MadeVerso: il metaverso di iDea Group

iDea Group ha realizzato un vero e proprio environment nel Metaverso, una venue digitale su Spatial.io che evolve l’avveniristico hub “fisico” di Made by iDea di Milano, situato in Corso Venezia 8. Eventi, presentazione ed exhibition delle migliori tecnologie made in Italy potranno essere fruiti dunque in una versione virtuale e immersiva; Made diventa un luogo dove espandere le opportunità della location fisica aprendo le porta ad una realtà digitale permanente che possa coinvolgere in contemporanea decine di persone sparse world-wide. Accedendo anche tramite Headset VR allo spazio virtuale si potrà dunque vivere un’esperienza totalmente immersiva che permetterà al visitatore di entrare in contatto diretto con la visione di iDea Group.

“Si tratta di una nuova visione che ha come obiettivo quello di offrire un prodotto nuovo, smart, fruibile in tempo reale; Made by iDea è stato un grande salto per noi, per creare sinergie autentiche e tangibili digitalmente, ed oggi lanciamo un nuovo modo di fare formazione – immersi nel metaverso”.

Questo è uno degli obiettivi che ci illustra la CEO di iDea Group, Mariangela Castiglione.

Il General Manager, Mario Anticoli aggiunge:

“Il fulcro del progetto Madeverso è offrire una location virtuale in grado di affacciare i propri clienti verso nuovi strumenti e metodi a doppio binario. Stiamo lanciando un nuovo tipo di contratto smart che certificherà la formazione tramite il sistema blockchain. I contratti digitali saranno condivisi e accessibili sulla blockchain e costituiranno i mattoni su cui costruire un database di incontro tra aziende e stakeholder in modo da favorire opportunità di crescita e sviluppo sinergico”.

Conclude Gianluca Falletta, ideatore del progetto:

Il Madeverso continua ed espande la nuova visione di iDea Group. L’obiettivo è spingersi al di là degli spazi fisici per offrire un servizio nuovo, facile da usare, immersivo e in tempo reale. Come l’Hub di Made Milano è stata un passo importante per creare nuove opportunità di condivisione fisica tra il gruppo e i suoi stakeholder, così il Madeverso apre una nuova visione di incontro e scambio in una comunità digitale vasta e proattiva”.

L’inaugurazione della venue digitale “MadeVerso” è avvenuta Lunedì 16 Gennaio 2023 alle ore 16.00 e ha riscontrato un forte successo mediatico nel mercato sanitario e in quello legato agli eventi digitali di nuova concezione. È stata data la possibilità a tutti i partecipanti di realizzare il proprio “avatar” virtuale, personalizzando la propria immagine e identità, per poi navigare alla scoperta di questa nuova versione immersiva di Made nel Metaverso. Questa iniziativa segnerà un nuovo modo di fare formazione medicale, in una forma del tutto innovativa, che permetterà di svolgere experience di alto valore scientifico e non solo.

Nasce la prima Gallery d’Arte Nerd nel Metaverso

Attiva da oggi  la prima gallery di cryptoarte nerd nel Metaverso.  Ideata dagli autori del portale della cultura geek sulla rete Satyrnet, che da oltre 25 anni è il punto di riferimento del popolo Nerd italiano, SatyrNFT Nerd Artists Collective è una vera e propria exhibit virtuale di opere d’arte NFT realizzate da CryptoArtisti mossi da una scintilla comune: essere appassionati di fumetti, videogiochi, cinema e serie tv. Ovvero essere totalmente, orgogliosamente Nerd.

70 opere d’arte NFT, allestite in una galleria virtuale “arredata” anche a tema: è SatyrNFT Nerd Artists Collective, la prima galleria d’arte digitale dedicata alla creatività Nerd che approda nel Metaverso su Spatial.io

Il progetto è firmato da alcuni dei fondatori di Satyrnet, portale che si occupa da quasi trent’anni di diffondere la creatività artistica ispirata dalle subculture POP: Gianluca Falletta, direttore creativo e imagineer; Giovanni Caloro, regista, videoartista e videomaker; Massimiliano “Maio” Oliosi, esperto di criptovalute, bitcoin e NFT; Emanuele Ercolani, grafico pubblicitario, art director, stuntman e fumettista; Raul Romagnoli, VisualArtist, fotografo e video editor; Riccardo di Fazio, illustratore e grafico; Valerio Sforza, fotografo. 

Le attività di Satyrnet sono legate al fumetto, all’industria videoludica, al cosplay; la vena creativa si esprime anche attraverso la collaborazione con enti culturali, grandi aziende e manifestazioni italiane del settore. Il collettivo “SatyrNFT Nerd Artists Collective” nasce proprio per dare voce a tutti quegli artisti Nerd che Satyrnet ha incontrato dal 1999 ad oggi. “Crediamo sia un modo diverso per accrescere il valore intrinseco del concetto di passione ed elevarlo a quello di arte, agendo da volano per un nuovo modo di fruire, condividere e acquisire il talento” commentano gli autori. Un progetto corale e in continuo divenire che potrà crescere e arricchirsi nel tempo attraverso Call to Art! Satyrnet, il lavoro di ricerca e valutazione costante di nuovi artisti emergenti e non, accomunati dal concetto di “essere Nerd”. “Ci rivolgiamo a illustratori, fotografi, videomaker, cosplayer, musicisti e creativi che vogliono fare “il salto” nel metaverso con l’obiettivo di creare una rete florida e viva di veri artisti geek, insieme faremo crescere questa Galleria d’Arte Virtuale così speciale e soprattutto così Nerd”, concludono gli autori.

Come funziona

Con la possibilità di costruire il proprio avatar, i visitatori potranno accedere a questo nuovo Metaverso Nerd esplorando in maniera immersiva l’arte dei creatori selezionati dallo staff di Satyrnet; queste fondono passione e creatività e sono capace di mantenere la propria riconoscibilità attraverso le diverse tecniche impiegate, dal fumetto alla fotografia, dalle videoinstallazioni alla digital art. 

Accedendo anche tramite Headset VR all’exhibit si potrà vivere un’esperienza totalmente immersiva che permetterà al visitatore di entrare in contatto diretto con i lavori dei diversi artisti e di interagire in maniera diretta e immediata con gli altri ospiti che saranno presenti nello stesso momento sulla piattaforma. 

Autori e artisti: i creatori del progetto

Gli autori Tra gli artisti Nerd presenti sul Metaverso Spatial.io figurano gli stessi fondatori del progetto: Gianluca Falletta, direttore creativo e imagineer è il visual artist che ha commosso l’Italia con il suo suggestivo body mapping durante Italia’s Got Talent 2019; Giovanni Caloro, regista, videoartista e videomaker, ha realizzato numerosi spot televisivi, documentari per Amazon Prime Video, videoclip musicali e ha opere esposte in diversi musei italiani; Massimiliano “Maio” Oliosi è un esperto di criptovalute, bitcoin e NFT e ha prestato la sua creatività ad una collection “8 bit” dedicata alle celebrities della comunicazione italiana. Inoltre il sito ospita le opere di Emanuele Ercolani, grafico pubblicitario, art director, stuntman e fumettista che ha lavorato con J-POP Manga e Edizioni BD; Raul Romagnoli, VisualArtist, fotografo e video editor, che da più di 30 anni crea immagini in CG; Riccardo di Fazio, illustratore e grafico presso diversi studi, ha unito più volte l’arte musicale all’illustrazione e al disegno: il fotografo Valerio Sforza, con i suoi scatti “in miniatura” che descrivono un micromondo reale e pulp. 

Con le sue migliaia pagine visitate ogni giorno da un pubblico che va dai 14 ai 45 anni, Satyrnet è uno dei portali di riferimento per i giovani appassionati di animazione, giochi, cinema e nuove tecnologie. Molto attiva nella collaborazione con università, media, editori,  Satyrnet ha realizzato nella sua storia associativa numerose e importanti partnership culturali e commerciali internazionali, diventando uno degli attori italiani più rilevanti per la comunicazione e diffusione di informazioni in questo settore. L’Associazione Culturale Satyrnet  ha realizzato convegni, meeting e corsi di formazione, volti a favorire l’incontro tra studenti e aziende con l’obiettivo di “nobilitare” quelle che sono state sempre definite subculture ai margini della “cultura ufficiale”.

Clicca qui per entrare nella Gallery nel Metaverso di SatyrNFT

Per info: info@satyrnet.it – 3283643752 

 

Come comprare terreni nel Metaverso?

Ormai è chiaro, con Meta alle porte, molti stanno pensando di trasferire la propria attività, i propri eventi, le proprie sedi e, più in generale la propria socialità quotidiana nel Metaverso. Ad oggi non esiste un “solo metaverso” ma un intricato sistema di software per ora scollegati fra loro in cui barcamenarsi per acquistare un “terreno” (o land) e iniziare la propria nuova vita virtuale.

I prezzi di queste land, sono saliti in maniera esponenziale, con vendite che hanno raggiunto anche milioni di euro. Ad esempio, nel famosissimo The Sandbox si è raggiunto un record con una transizione dal valore di circa 3,8 milioni di dollari mentre in Decentraland, un terreno virtuale di soli 5 mq è stato venduto per oltre 618mila Mana, al cambio di 1,8 milioni di dollari. Sono costi importanti che ben identificano l’hype del momento su questo nuovo, o rinato, servizio di socialità digitale.

Come funzionano i terreni nel metaverso?

I terreni virtuali nel Metaverso offrono agli utenti uno strumento immersivo per connettersi con altri utenti e offrire loro servizi, momenti ludici condivisi o punti di aggregazione sociale. I proprietari di queste land  possono ottenere una remunerazione diretta dalla loro proprietà, magari facendo pagare l’accesso o scambiando all’interno i propri NFT come gallerie d’arte digitali. Le aziende possono utilizzare i propri terreni per pubblicizzare i propri prodotti, organizzare eventi virtuali e per condividere esperienze d’acquisto uniche ai loro clienti.

Per coloro che sono interessati al settore immobiliare, queste terre digitalizzate costituiscono un’opportunità potenzialmente redditizia seppur dal rischio molto elevato. Esattamente come i terreni del mondo reale, le proprietà del Metaverso possono essere affittate o vendute.

Come si acquista un terreno nel metaverso?

Il metaverso è un mondo virtuale all’interno del quale le persone possono interagire utilizzando le loro personalità digitali, gli avatar, anche se non si trovano in uno spazio reale. Se si vuole investire nell’acquisto di uno spazio di vita digitale non si può ovviamente utilizzare “banconote reali” ma sono fondamentali transizioni regolate da cryptovalute e dalla blockchain.  Dunque per acquistare il vostro terreno dapprima è doveroso possedere nel proprio portafoglio (wallett) un bel po’ di solidi virtuali tra cui Ethereum, che è tra le più utilizzate, oppure i Binance Coin (BNB). Gli “atti di proprietà” sono smart contract come i famosi Non fungibile token (NFT), certificati digitali unici: quando si acquista una land si riceve dunque un preciso codice, da conservare nel proprio wallet, identificante lo spazio che hai acquistato.

Dove comprare le land sul metaverso?

Trovare terreni sul metaverso non è una cosa semplice, le principali piattaforme su cui si consiglia di acquistare un terrano sono tantissime, tra le quali citiamo Decentraland, The Sandbox, Coderblock, Spatial o Axie Infinity. Ognuna di loro ha diverse unicità, legate più alla socialità o al gaming, ma in tutte è possibile reperire a suon di crypto un luogo virtuale dove allestire la propria attività

Ogni universo si sviluppa intorno a precise caratteristiche. Per esempio, Decentraland nasce come piattaforma in cui acquistare, vendere e affittare terreni, mentre The Sandbox e Axie Infinity sviluppano il loro mondo virtuale intorno a un videogioco: all’interno di esso potrai comprare e potenziare anche uno spazio virtuale.

Decentraland è probabilmente il software più utilizzato per accedere al metaverso; creato nel 2017 si sviluppa sulla blockchain di Ethereum e utilizza il Mana come sua valuta interna con una quotazione indipendente rispetto alla crypto ETH. Inizialmente l’applicativo aveva una sola mappa, la Genesis City, composta da circa 90.000 terreni, ora, dopo il periodo di lockdown, i proprietari del sofware hanno deciso di aumentare il numero dei land disponibili a circa 160.000. Avendo a disposizione un bel po’ di cryptocalute, e registrandosi presso il marketplace della piattaforma, si potrà accedere alla sezione “Pacchi e proprietà” per avere una lista dei terreni disponibili con la propria descrizione, localizzazione, misura. Ogni proprietà ha un valore variabile, espresso in MANA, che si possono  ottenere convertendo Ethereum. Collegando il proprio wallet virtuale, come MetaMask, e possibile infine trasferire il non fungible token che rappresenta il “contratto di acquisto” su di esso. In Decentraland i prezzi sono elevati: l’investimento di base è di circa 14.000$, anche se recentemente la società Metaverse Group ha acquistato uno spazio per 1,8 milioni di dollari.

Coderblock, la prima piattaforma Italianaae per la creazione di esperienze virtuali immersive all’interno di metaversi 3D interconnessi per uffici, eventi, formazione e shopping. I costi sono molto accessibili, si parte dai 60 euro al mese per un ufficio o una classroom virtuale fino ai 250 euro al mese per un negozio virtuale che può gestire fino a a 500 visitatori in contemporena!

The Sandbox è stato sviluppato inizialmente in 2d, nel 2012, come game per smartphone; successivamente, con un investimento di circa 26 milioni di dollari, la grafica fu sviluppata in 3D e si decise di reallizzare una blockchain basata su un token ERC-20: il SAND. Il gioco ruota intorno alla creazione di un avatar, con cui realizzare oggetti ed NFT tramite il sistema voxel, un concetto che ricorda molto i mattoncini Lego. Creato il proprio bene questo potrà essere venduto o scambiato tramite NFT per ottenere guadagno! Il gioco si sviluppa in un mondo virtuale suddiviso in blocchi / Land con costi estremamente eterogeni. Ogni utente potrà comprare terreni e modificarli aggiungendo nuovi NFT come piante, materiali, animali, vestiti o armi. Il numero di terreni è fissato a 90.000, un fattore che ha determinato una stabilizzazione del loro prezzo sin dall’inizio. Con la nuova versione del gioco e la crescita esponenziale degli utenti, disporre di un NFT collegato a uno spazio virtuale su Sandbox può essere un investimento interessante, dato il valore che continua a crescere: i terreni partono da 11.000 dollari ma, come abbiamo accennato, si è raggiuto il record di 3,8 milioni di dollari investiti da Republic Realm, una società immobiliare.

Spatial.io è dedicato ad aiutare i creatori e i brand a costruire i propri spazi nel metaverso al fine di condividere la cultura.  Nel metaverso Spatial.io si puà creare gratuitamente uno spazio pubblico – che può ospitare fino a 50 utenti in contemporanea – per allesitre mostre d’arte NFT, incontri ed eventi dal vivo con la possibilità anche di caricare un ambiente 3d personalizzato grazie ad un interfaccia per il caricamento di file MetaMask/Google Drive/OneDrive

Quanto costa comprare un terreno nel metaverso?

Il valore delle land varia in base a una serie di fattori quali la quantità di tereni virtuali disponibili, il numero di utenti, il posizionamento “geografico” del terreno rispetto ad altri brand famosi e, ovviamente, cosa è allestito al suo interno. Inoltre il prezzo può cambiare anche in base al sentiment del mercato, Diventare proprietario di un terreno richiede una valutazione attenta dato il costo medio-alto. Come nel caso del mercato immobiliare reale, l’acquiresente dovrà andare alla ricerca dell’affare, magari attendendo o valutando la variazione del prezzo dello spazio nel tempo così poi poter “rivendere” il suo atto di acquisto NFT che identifica ottenendo un guadagno; similmente anche “l’affitto” degli spazi può essere una fonte di reveneue stabile esattamente come nella vita reale.

Inoltre è possibile anche una gestione open space di più lotti di superficie edificabile: acquistandone più di uno infatti, sarà possibile accedere ad un vero e prooprio Real Estate, cioè un gruppo di appezzamenti in formato 3×3, 6×6, 12×12 o 24×24. Gestendo più Estate da più giocatori, andranno addirittura in un futuro a trasformarsi in un aggregato vero e proprio di lotti, chiamato District (distretto).

Comprare terreni nel metaverso conviene?

Il metaverso non è una cosa inedita, esiste da decenni nell’universo digitale e già in passato ha avuto la sua crescita esponienziale ma anche un repentino e disastroso declino (vedi ad esempio il progetto “Second Life”). Quello che è cambiato ora, rispetto al passato, è il concetto di blockchain e di cryptovalute che lo sorreggono che, tra le altre cose, ha trasformato questi mondi virtuale rendendo possibile operazioni inedite molto simili al concetto di Real Estate del mondo reale. Il problema ad oggi, settembre 2022, è che non esiste ancora un unico metaverso, non esiste un vero e proprio standar ma tante realtà spezzettate estremamente eterogenee per funzionalità e costi di accesso. Si ipotizza che con il lancio di Meta, si possa creare un unico vero metaverso condiviso, un unico avatar con cui passeggiare (e non più navigare) per l’intero Web: ma cosa succederà agli investimenti realizzati negli altri metaversi? 

Il metaverso e la realtà virtuale

Nell’ottobre 2021, Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook avrebbe cambiato nome in Meta l’abbreviazione di qualcosa chiamato metaverso. Secondo Mark Zuckerberg, il metaverso è:

“un Internet incarnato in cui invece di limitarsi a visualizzare il contenuto, ci sei dentro“.

Un mondo digitale persistente abitato da gemelli digitali di persone, luoghi e cose, secondo la definizione di Microsoft, che ha già avuto illustri predecessori in passato. Dopotutto, questo concetto semantico non è una creazione recente anche se molti utenti lo valutano come inedito. Il termine è stato originariamente utilizzato per descrivere uno spazio virtuale condiviso che incorpora realtà virtuale, realtà aumentata e Interne nel romanzo dell 1992 Snow Crash di Neal Stephenson. 

Secondo i progetti di Facebook e dei suoi numerosi competitor, il Metaverso diverrà presto una nuova versione di Internet che attribuisce una maggiore enfasi ai mondi virtuali. Invece di visitare siti Web utilizzando un browser, gli utenti accedono alle informazioni navigando, o meglio “camminando” in un mondo virtuale dove è possibile utilizzare sia la realtà virtuale che quella aumentata per poter avere un’esperienza di fruizione immersiva.

Il metaverso, o meglio “i” metaversi” o “mondi virtuali”, che sono già online sono per ora spazi virtuali condivisi a cui gli utenti possono accedere tramite Internet tramite il mouse o tramite i device Vr per un’esperienza più appagante. Gli utenti sono sostanzialmente identificati da avatar personali che interagiscono tra loro in luoghi virtuali, vivendo una socialità digitale oppure acquistando, scambiando o costruendo costruire oggetti e ambienti virtuali.

La differenza principale è che mentre i metaversi esistenti sono mondi digitali di dimensioni limitate, il metaverso che hanno in mente numerose aziende dovrebbe fornire l’accesso all’intera internet.

Il metaverso condiviso non richiederà quindi come “conditio sine qua non” di indossare un visore VR: sarà infatti accessibile sia dai dispositivi di realtà aumentata che da qualsiasi dispositivo utilizzato per connettersi a Internet. Detto questo, molti esperti ritengo che nel prossimo futuro il suo utilizzo sarà principalmente legato all’utilizzo dei visori facendo diventare queste tecnologie  un prodotto riservato solo ai Nerd.

Il metaverso, almeno in termini di scala, potrebbe sembrare al momento solo una versione nuova e migliorata di Internet utilizzando un sistema digitale “esplorabile” che il pubblico ha già testato con progetti quali “Second Life” che non sono riusciti al tempo ad imporsi nel mercato. Tuttavia le previsioni mostrano che il metaverso cambierà il modo in cui le persone lavoreranno, accederanno ai social media e persino come navigheranno sul web. Questo significa che mentre molte persone hanno completamente ignorato fino ad ora la realtà virtuale, è improbabile che lo stesso accada con il metaverso avendo come base l’esposizione “social” condivisa che negli ultimi anni ha pervaso la stessa esistenza quotidiana degli esseri umani.

 

Mirco Tangherlini: Ho visto cose che voi umani

È stata inaugurata sul Metaverso la mostra “Ho visto cose che voi umani” del digital artist Mirco Tangherlini, illustratore editoriale per il Corriere della SeraGruppo Mondadori e Gruppo Espresso.

La mostra utilizza per la prima volta in Italia 3 tecnologie innovative:

1 – Le 100 opere esposte sono state realizzate utilizzando un software di Intelligenza Artificiale (AI): generate da un algoritmo in base a una richiesta “scritta” dell’artista. Questa tecnica innesca una serie di domande legate al futuro dell’arte e pone l’attenzione sulla paternità reale dell’immagine.

2 – Le opere sono state registrate come NFT (Non-Fungible Token/Gettone digitale non riproducibile), e sono quindi “marchiate” da una firma digitale garantita dalla rete Blockchain che le rende uniche e conferisce alle immagini un valore in Ethereum (moneta digitale simile al bitcoin) che le rende acquistabili online.

3 – Sulla piattaforma del Metaverso Spatial è stata allestita la struttura architettonica dell’esposizione  che simula l’esperienza di visita analogica. All’interno dell’ambiente virtuale sono state caricate le 100 opere create precedentemente. Qualsiasi visitatore, con il proprio avatar potrà visitare la mostra ed interagire in tempo reale con l’artista o con gli altri visitatori. Basta un clic sull’opera per visualizzarne la qualità ed eventualmente acquistarla sulla piattaforma NFT su cui è stata registrata.

Queste nuove tecnologie stanno già trasformando il mercato e la fruizione dell’arte e oggi Mirco Tangherlini con questa mostra le unisce, per portare all’attenzione del pubblico il tema dell’evoluzione dell’arte. Per facilitare chi fosse interessato a visitare l’esposizione è stata predisposta una pagina web all’indirizzo tangherlini.it/hovisto, che spiega i semplici passaggi per creare il proprio avatar, e con il link per accedere alla mostra e scaricare in PDF il book con tutte e 100 le opere.

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