16X21. L’era dei bonellidi

16X21 – L’era dei bonellidi’ è un saggio di Andrea Guglielmino (già autore per ‘Samuel Stern’, oltre che giornalista e critico cinematografico per ‘CinecittàNews’) e Francesco Fasiolo (giornalista, caporedattore di GEDI Visual e saggista) edito da Bugs Comics che analizza con schede, riflessioni teoriche e interviste ai protagonisti il periodo in cui le edicole, sull’onda del successo di Dylan Dog, vennero invase da una pletora di epigoni editoriali dell’Indagatore dell’Incubo, quasi tutti nel classico formato ‘16×21’. Il volume di 240 pagine è accompagnato da un fumetto scritto da Giovanni Barbieri e disegnato da Fabio D’Auria – con la supervisione di Gianmarco Fumasoli e Giuseppe Di Bernardo – che segna l’incontro tra tre di questi: Samuel SternSamuel Sand e Desdemona de ‘L’Insonne’.

Ma ci sono anche John Doe, Lazarus Ledd, Demon Hunter, Balboa, ESP, Elton Cop, Bad Moon, Dick Drago, Hammer, Gordon Link … solo alcuni dei nomi che hanno rappresentato un’epoca particolarmente florida per il fumetto tricolore da edicola. Personaggi e testate che hanno avuto anche il merito di aver fatto da scuola a tante firme oggi importanti del mondo della nona arte nostrana

Tra gli intervistati, autori che hanno avviato la loro carriera proprio in ambito bonellide, come Roberto Recchioni, per anni curatore di ‘Dylan Dog’, ma prima ancora inventore, tra i tanti, di John Doe (con Lorenzo Bartoli), Detective Dante e Battaglia, o Alessandro Bilotta, anche lui famoso per i suoi trascorsi dylandoghiani col Pianeta dei Morti, ma qui presente soprattutto come creatore di ‘Valter Buio’.

E ancora Giancarlo Caracuzzo per ‘ESP’, Fabio Mantovani per ‘Samuel Sand’, Gino Udina per ‘Demon Hunter’, Sauro Pennacchioli per ‘Balboa’… fino ad arrivare a Leo Ortolani, grande amico del compianto Ade Capone, oltre che autore di ‘Rat-Man’ (anch’esso bonellide di successo) che ha firmato la storia conclusiva dell’acclamata collana ‘Lazarus Ledd’.  E ancora gli editori, come Sergio Cavallerin per Star Comics e Gianni Bono per IF, o esperti come Sergio Rossi che fu tra i primi, su ‘Fumo di China’, a coniare il termine ‘bonellide’.

Il saggio parte dal 1986 A.D. – che va inteso come ‘Anno Dylan’ – per arrivare fino ai giorni nostri, dove è proprio Bugs Comics, con ‘Samuel Stern’ e ‘Kalya’, a tenere alta la bandiera del bonellide. Curato anche l’aspetto collezionistico, con tre cover differenti, a opera rispettivamente del trio Di Vincenzo/Piccioni/Tanzillo (Regular. già copertinisti di ‘Samuel Stern’), Fabio Mantovani (variant) e Fabio D’Auria, specificamente riservata al fan club degli Sterniani. Logo e grafica curati da Paolo Altibrandi‘L’era dei bonellidi’ rappresenta un fantastico viaggio realizzato soprattutto come lettori alla riscoperta di un periodo felice per l’editoria italiana.

Noi siamo Samuel Stern – La vera storia di un’avventura a fumetti

Noi siamo Samuel Stern – La vera storia di un’avventura a fumetti” è  il documentario a fumetti prodotto e girato da Lucadeejay di Storie dell’Altra Vita in collaborazione con Bugs Comics e il24ore.it.

 

ANTEPRIMA! Noi Siamo Samuel Stern. La vera storia di un’avventura a fumetti | lucadeejay

 

“L’Incubo ha un nuovo avversario”, così, in modo spavaldo e parafrasando Dylan Dog, parte l’avventura di Bugs Comics in edicola e inizia la vita editoriale di Samuel Stern, esorcista scozzese che insieme al suo fedele amico di una vita, Padre Duncan e ad un libraio enigmatico, Angus Derryleng, vivono in un mondo del tutto simile al nostro, ma che nasconde oscuri e millenari segreti. Da queste premesse e dalla qualità sia dei disegni che delle storie, Samuel Stern ha incontrato l’approvazione di un vasto pubblico e si è creato in tempi brevissimi una forte fan base. Così non sembrerà strano che abbia voluto approfondire la “folle” avventura editoriale di Gianmarco Fumasoli, patron di Bugs Comics e co-creatore proprio di Samuel Stern insieme al curatore Massimiliano Filadoro.

Il racconto di Samuel Stern va, però, oltre il mero horror. In ogni suo numero, gli autori si prendono la libertà di parlare della nostra società, dei problemi piccoli e grandi della nostra umanità e lo fanno, quasi sempre, senza risparmiare nulla alla verosimiglianza delle vicende. Samuel va anche oltre e racconta fra le righe, i suoi stessi autori, quel gruppo Bugs Comics che lo ha creato e che ogni mese, lo manda in edicola. Una storia di persone accomunate dalla passione per i fumetti, per leggerli e crearli.Insomma il documentario a fumetti “Noi siamo Samuel Stern” vuole portare alla luce tanti piccoli “non detto” che in questi 3 anni di vita editoriale, si sono accumulati nel polveroso primo magazzino targato Bugs e proprio da lì, inizia il nostro racconto.

Samuel Stern, “Legione”

Samuel Stern” rappresenta una nuova scommessa per l’editoria a fumetti italiana e punta a diventare un nuovo protagonista del tuttora vitale mercato delle edicole. E’ un fumetto horror, nato dalla passione di uno staff di giovani autori della factory Bugs Comics e si propone l’ambizioso obiettivo di rivitalizzare il format del “fumetto popolare”, una formula che tanti successi ha prodotto, nella storia del fumetto italiano, proprio grazie alla distribuzione in edicola.  Le storie che saranno proposte ogni mese si baseranno su un impianto solidamente orrorifico, presentando un universo narrativo che lascerà ampio spazio all’esplorazione di ansie e ossessioni legate al nostro tempo. Se cercate ancora maggior dettagli vi invito a leggere questo  pezzo su www.quotidianpost.it

Dopo aver molto apprezzato i primi 2 volumi, sono restato davvero colpito da questo terzo volume che per la prima volta mi ha lasciato un senso di angoscia e davvero ho provato quel gusto Horror che vuole trasmettere la serie.

Angus Derryleng negli appunti dal DERRYLENG scrive:

“Nei secoli, le visioni infernali, sono state elemento istintivo delle anime mistiche più ferventi. Sembra che l’Onnipotente, nella Sua volontà di forgiare testimoni, abbia concesso ai Suoi più amati figli di provare, con  mano (e con corpo e con anima), un anticipo delle tremende sofferenze che ci aspettano nell’Aldilà….”

Ci aspetta questo e molto altro in questo numero imbastito in modo meraviglioso da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro  conosceremo il primo “villain”  ed inizieremo ad esplorare un lato davvero oscuro della serie.

Come scrive LORENZO BARBERIS nel suo pezzo Samuel Stern #3 – Legione / Un’analisi

“Pur rimanendo fedele alla sfida di un “horror classico da edicola”, in questo numero di Samuel Stern vediamo anche qualche piccolo accenno di continuity coi numeri precedenti. In ogni caso, una continuità blanda, di stampo “italiano”, e non quella stringente tipica della serialità fumettistica americana. Il focus resta sul “caso del mese”, che rivelerà numerosi colpi di scena, dopo due casi più “tradizionali”.

Sul piano prettamente grafico la cover di Piccioni, Di Vincenzo e Tanzillo, è davvero molto bella e concordo con Marco Rubertelli quando nella sua recensione (che trovate su c4comic.it)

“I  disegni di Marco Perugini hanno uno stile chiaro e ben definito, molto somigliante ai precedenti albi. Quando si narrano le vicende passate di Will l’atmosfera si fa più ovattata con un effetto quasi seppia molto simile alle pellicole datate”.

Marco è davvero un disegnatore interessante avevo apprezzato molto il suo lavoro anche su Morgan Lost e con questa prova conferma il giudizio positivo che ho su di lui.

Per concludere, i voti sono sempre fuori luogo, ma aiutano a semplificare il valore che uno da ad un prodotto. Secondo il mio modesto parere LEGIONE merita un bel 9.

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