Fumo di China presenta l’Annuario del Fumetto 2022

Riportiamo da Fumo di China la notizia dell’arrivo, nelle migliori edicole e fumetterie della penisola l’Annuario del Fumetto 2022 che fa il punto sul mercato italiano e internazionale. Riportando il comunicato pubblicato sul sito, riportiamo che, mentre non accenna a diminuire l’incredibile offerta tra 24 mila edicole, 3 mila librerie e 400 fumetterie nel Bel Paese, ancora una volta – da oltre vent’anni e unico esempio nel settore – nell’Annuario la redazione di FdC approfondisce la situazione italiana e internazionale, ragionando sulle mosse delle principali realtà editoriali e incontrando autori, editori e operatori del settore.

Fin dalla copertina inedita di Sergio Algozzino con una trasognante Scarlet Witch tra passato e futuro, la pubblicazione fa il punto sulla “magia del ripartire” pur tra affanni nella distribuzione: dopo un’intervista a Claudia Palescandolo ed Emanuele Rosso dell’associazione MeFu – Mestieri del Fumetto sul “migliorare l’ecosistema del fumetto italiano” (con l’informare, assistere e rappresentare chi reso il fumetto la sua professione) e alla Graphic Medicine Italia (che vuol unire buon fumetto e accurata divulgazione scientifica), analizziamo il nuovo Bonelli Universe (in attesa di cinema e tv, la situazione dei nuovi scenari negli incontri a fumetti) e incontriamo Luca Maragno sui due giochi da tavolo di Diabolik di cui è autore tra espansioni e prospettive.

Quindi il racconto esclusivo dell’iniziativa gratuita “Una voce per te” che porta la Nona Arte a ipo e non vedenti, le mille facce del vulcanico Sergio Algozzino in un’intervista unica all’incontenibile fumettista, colorista, musicista e divulgatore su fumetti e cultura pop, ma anche una bella chiacchierata a tutto tondo con Michele Rubini (un viaggio appassionante tra fumetto e illustrazione, Zagor e Tex, ma anche Batman, Conan, Tarzan…) e un’altra a sull’horror e il mestiere di scrivere per Gianmarco Fumasoli da Samuel Stern a Geppetto.

A seguire le nuove iniziative di Cronaca di Topolinia, un lungo ricordo di Mario Carìa, il fenomeno One Piece macina-record anche in Italia, i 40 anni di Fra Tino, un incontro con Ferruccio Giromini sulla mostra “Vicoli e Ruelles” da Genova a Montréal sulle rappresentazioni dello spazio urbano nei comics, i 20 anni di critica tra fumetti e passioni del portale Lo Spazio Bianco (con omaggi inediti di Andrea Broccardo e Giorgio Pandiani) e infine la disamina tradizionalmente “senza peli sulla lingua” sulla situazione editoriale italiana e internazionale nel fumetto: i numeri, parziali ma significativi, le tendenze del mercato italiano (produzioni mainstream e indipendente analizzate separatamente, per essere più specifici) e una panoramica su quelli statunitense, franco-belga e giapponese, più alcune curiosità poco segnalate perfino dal web.

E per concludere, le tradizionali “top 5” di redattori e collaboratori di Fumo di China, più le 5 migliori ristampe e le 5 migliori mostre dell’anno. Tutto questo ancora (acquistabile via PayPal dal nostro sito!), in 64 pagine a colori… a soli 7 euro in edicola e in fumetteria: buona lettura!

Fumo di China è la rivista di critica e informazione sui fumetti più nota in Italia. Fondata nel 1978, è distribuita in fumetteria dal 1980 e anche in edicola dal 1989, affiancata dall’Annuario del Fumetto dal 1995, oltre a essere presente sul web dal 2003, su Facebook dal 2011, su Twitter dal 2013.

Samuel Stern, “Legione”

Samuel Stern” rappresenta una nuova scommessa per l’editoria a fumetti italiana e punta a diventare un nuovo protagonista del tuttora vitale mercato delle edicole. E’ un fumetto horror, nato dalla passione di uno staff di giovani autori della factory Bugs Comics e si propone l’ambizioso obiettivo di rivitalizzare il format del “fumetto popolare”, una formula che tanti successi ha prodotto, nella storia del fumetto italiano, proprio grazie alla distribuzione in edicola.  Le storie che saranno proposte ogni mese si baseranno su un impianto solidamente orrorifico, presentando un universo narrativo che lascerà ampio spazio all’esplorazione di ansie e ossessioni legate al nostro tempo. Se cercate ancora maggior dettagli vi invito a leggere questo  pezzo su www.quotidianpost.it

Dopo aver molto apprezzato i primi 2 volumi, sono restato davvero colpito da questo terzo volume che per la prima volta mi ha lasciato un senso di angoscia e davvero ho provato quel gusto Horror che vuole trasmettere la serie.

Angus Derryleng negli appunti dal DERRYLENG scrive:

“Nei secoli, le visioni infernali, sono state elemento istintivo delle anime mistiche più ferventi. Sembra che l’Onnipotente, nella Sua volontà di forgiare testimoni, abbia concesso ai Suoi più amati figli di provare, con  mano (e con corpo e con anima), un anticipo delle tremende sofferenze che ci aspettano nell’Aldilà….”

Ci aspetta questo e molto altro in questo numero imbastito in modo meraviglioso da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro  conosceremo il primo “villain”  ed inizieremo ad esplorare un lato davvero oscuro della serie.

Come scrive LORENZO BARBERIS nel suo pezzo Samuel Stern #3 – Legione / Un’analisi

“Pur rimanendo fedele alla sfida di un “horror classico da edicola”, in questo numero di Samuel Stern vediamo anche qualche piccolo accenno di continuity coi numeri precedenti. In ogni caso, una continuità blanda, di stampo “italiano”, e non quella stringente tipica della serialità fumettistica americana. Il focus resta sul “caso del mese”, che rivelerà numerosi colpi di scena, dopo due casi più “tradizionali”.

Sul piano prettamente grafico la cover di Piccioni, Di Vincenzo e Tanzillo, è davvero molto bella e concordo con Marco Rubertelli quando nella sua recensione (che trovate su c4comic.it)

“I  disegni di Marco Perugini hanno uno stile chiaro e ben definito, molto somigliante ai precedenti albi. Quando si narrano le vicende passate di Will l’atmosfera si fa più ovattata con un effetto quasi seppia molto simile alle pellicole datate”.

Marco è davvero un disegnatore interessante avevo apprezzato molto il suo lavoro anche su Morgan Lost e con questa prova conferma il giudizio positivo che ho su di lui.

Per concludere, i voti sono sempre fuori luogo, ma aiutano a semplificare il valore che uno da ad un prodotto. Secondo il mio modesto parere LEGIONE merita un bel 9.

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