L’Origine della Pasqua

La Pasqua corrisponde alla prima domenica dopo l’equinozio di marzo. E’ una festa celebrata in tutto il mondo dove si festeggia la risurrezione di Gesù, così descritta nel Nuovo Testamento. Ma, quali sono le sue origini, e i suoi costumi? I popoli anglo-sassoni chiamavano il mese lunare corrispondente al nostro aprile, “Eostre-monath“. Infatti, secondo il dizionario biblico: la parola Pasqua è di origine sassone, Eastra, ( la dea della primavera, in onore della quale nel periodo di Pasqua le venivano offerti sacrifici ). Nell’ VIII secolo gli anglosassoni si impadronirono di questo nome per designare la celebrazione della risurrezione di Cristo.

A riguardo però sono sopraggiunte varie teorie:

Una delle quali ci dice che la crocifissione, la risurrezione sono un simbolo di rinascita, di rinnovamento. Racconta il ciclo delle stagioni, la morte e il ritorno del sole. Secondo alcuni studiosi, la storia pasquale viene dalla leggenda sumera di Damuzi (Tammuz) e sua moglie Inanna (Ishtar), un mito epico chiamato “La discesa di Inanna negli inferi“.


Il dott. Nugent sottolinea che la storia di Inanna e Damuzi è solo uno dei tanti racconti di divinità morenti che risorgono e che rappresentano il ciclo delle stagioni e delle stelle. Ad esempio, la resurrezione del dio Horus egiziano; la storia di Mitra, che veniva adorato a primavera; ecc… Queste storie sono accomunate da temi di fertilità, concepimento, rinnovamento, discesa nelle tenebre e trionfo della luce sulle tenebre.

Non significa che non sia esistita una persona in carne e ossa, Gesù, semplicemente la storia è stata riadattata secondo uno schema e un modus operandi molto antico e diffuso.

All’inizio molte delle usanze pagane associate alla celebrazione della primavera erano praticate insieme a quelle cristiane, alla fine arrivarono ad essere assorbite dal cristianesimo, come simboli della resurrezione. Le usanze più diffuse nella domenica di Pasqua sono: il simbolo del coniglio, associato a Eostre e rappresenta la primavera; l’uovo simbolo di fertilità e della vita stessa.

Felice Ostara a tutti!

Eternamente Star: il biocentrismo di Robert Lanza

A volte capita che un personaggio del Cinema, della Moda o dello Spettacolo sia così amato che diventi leggenda: una leggenda che diventa immortale tanto che la sua notorietà supera i confini della morte fino ad arrivare al concetto di icona. E’ successo ad Elvis, a Michael Jackson, a Leonard Nimoy / Spock e tanti, tanti altri. In questo divertente video che abbiamo trovato invece alcune Star sembrano effettivamente eterne: volti del passato che assomigliano in maniera abbastanza inquietante a personaggi reali famosi, una somiglianza così forte e strana che a molti appassionati di mistero può sembrare di natura “soprannaturale”. Ecco qui il video:

Che siamo veramente immortali? novelli vampiri eterni o testimoni di strani patti occulti come il celebre quadro di Dorian Gray? Secondo noi semplice, per quanto strana, coincidenza. Questo video ci porta a presentarvi una teoria sulla vita eterna che ha, invece, qualche interessante spunto scientifico reale! Robert Lanza è un esperto in medicina rigenerativa e direttore del Advanced Cell Technology Company negli Stati Uniti, è anche noto per la sua approfondita ricerca sulle cellule staminali e per l’aver clonato diverse specie di animali in via d’estinzione. Lanza è anche l’autore di un libro “Biocentrism: How Life and Consciousness Are the Keys to Understanding the Nature of the Universe” che sta riscuotendo un grande successo su internet: il Biocentrismo dichiara che la vita e la coscienza sono fondamentali per l’universo e praticamente è la coscienza stessa che crea l’universo materiale in cui viviamo e non il contrario. “Pensiamo che la vita sia solo l’attività degli acidi nucleici e delle proteine? Viviamo un po’ per poi marcire nel terreno?”, ha scritto lo scienziato, in modo provocatorio, sul suo sito web. Come lo stesso Lanza ha scritto in un articolo per l’Huffington Post, il biocentrismo potrebbe offrirci una visione completamente nuova, dal punto di vista scientifico, della morte e del destino della coscienza umana dopo la morte.

Lanza sostanzialmente afferma che gli esseri umani si portano appresso spazio e tempo, come le tartarughe portano i gusci; cioè, al di fuori dello stesso “guscio” (spazio e tempo), l’essere umano continua effettivamente a esistere. Da quando siamo nati, dopotutto, sappiamo che  la morte è il destino finale per corpo e coscienza, ma non è esattamente così: l’errore tipico infatti sarebbe dovuto al concetto che ognuno di noi si identifica con il proprio corpo, e per questo motivo, quando esso muore, pensa che scompaia anche la coscienza.

Secondo Robert Lanza, il corpo funge invece come una specie di ricevitore della coscienza, che non si esaurisce con la morte fisica, perchè non insiste solo nel corpo ma anche al di fuori di esso, senza vincoli temporali né spaziali. Questa esistenza al di fuori di ogni confine, consente alla coscienza di migrare dal corpo senza vita ad un altro, in una realtà simile, nel multiuniverso, in maniera ciclica ed infinita: la vita diventa così, secondo Lanza, un “fiore perenne che torna a fiorire nel multiuniverso”, e che “la vita è un’avventura che trascende il nostro modo ordinario di pensare”.

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