Il Mito di Tarzan di Gianfranco Manfredi

Tarzan, il leggendario re della giungla creato da Edgar Rice Burroughs, continua ad essere un personaggio amato e popolare in tutto il mondo. Nonostante i suoi 110 anni di storia, sembra che la sua fama e fascino non siano mai diminuiti. Ma pensavamo di sapere già tutto di lui? In realtà, i romanzi di Tarzan sono una miscela di generi letterari, che spaziano dall’epico alla favola, dal romance al western, dal mystery alla spy-story e al fantasy.

In questo nuovo libro di Gianfranco Manfredi, intitolato “Il mito di Tarzan. Tra letteratura, cinema e fumetto“, viene reso omaggio a questa icona e al suo creatore attraverso un avvincente viaggio attraverso i romanzi originali, gli adattamenti cinematografici, le trasposizioni radiofoniche e i fumetti ancora oggi prodotti. Grazie all’uso di un ricco materiale iconografico, che include immagini d’epoca, fotogrammi tratti dai film, locandine e soprattutto splendide illustrazioni realizzate per le copertine dei romanzi e dei fumetti, il lettore potrà apprezzare un’opera che si distingue per la sua ampiezza e profondità.

Il libro non si limita solo a esplorare la figura di Tarzan come personaggio letterario, ma analizza anche l’impatto che ha avuto sul cinema, la radio e il mondo dei fumetti. Viene offerto un panorama completo di tutte le trasposizioni cinematografiche e radiofoniche finora realizzate, nonché di tutti i fumetti ancora oggi pubblicati, mostrando come Tarzan abbia influenzato e ispirato generazioni di artisti e creatori.

Ma la sorpresa più grande risiede nel portfolio di illustrazioni inedite presenti nel volume, firmate da ben undici grandi artisti. Questo aggiunge ulteriore valore all’opera, offrendo al lettore un’esperienza visiva unica ed emozionante.

Il volume, “Il mito di Tarzan. Tra letteratura, cinema e fumetto” di Gianfranco Manfredi rappresenta un omaggio indispensabile a uno dei personaggi più iconici della letteratura di avventura, fornendo un panorama completo e dettagliato delle origini, delle trasposizioni e dell’influenza di Tarzan nel corso del tempo. Grazie all’approfondimento e alla vasta gamma di immagini, il libro si rivela una lettura imprescindibile per tutti i fan di Tarzan e per gli amanti delle grandi storie d’avventura.

Cani Sciolti. La Morte Della Famiglia

Con “Cani Sciolti. La Morte Della Famiglia”, in uscita in libreria e fumetteria dal 26 maggio, Gianfranco Manfredi ci riporta nella Milano degli anni Settanta con due episodi inediti, illustrati da Sergio Gerasi, che ruotano intorno allo scontro generazionale che caratterizza questo magmatico periodo della storia italiana. Il volume è arricchito da una postfazione firmata dallo stesso Manfredi e dalle matite di Gerasi.

Siamo prima nell’estate e poi nell’inverno del 1974. I nostri giovani “cani sciolti” sono tutti in conflitto con le rispettive famiglie. I genitori giudicano male i figli per i loro comportamenti ribelli e, viceversa, i figli giudicano male loro in quanto troppo conformisti. Ma la realtà è che si conoscono poco. Tra presente e passato, in queste animatissime trame, le mancanze delle generazioni a confronto si rivelano, si contrappongono e si sovrappongono, smentendo luoghi comuni troppo a lungo radicati.

Gianfranco Manfredi (Senigallia, 1948): fa il suo esordio come cantautore negli anni Settanta. Negli anni Ottanta, comincia a pubblicare romanzi – Magia Rossa, il suo primo libro, nel 1983 con Feltrinelli – e parallelamente lavora in teatro, radio, cinema, televisione, come sceneggiatore, ma anche come autore di colonne sonore e attore. Negli anni Novanta, debutta come autore di fumetti, prima con la serie “Gordon Link” e poi, in Bonelli, collaborando a “Dylan Dog”, “Nick Raider”, “Tex”. Fino a realizzare serie proprie come “Magico Vento”, “Volto Nascosto”, “Shanghai Devil” e “Adam Wild”, alcune delle quali tradotte in molti Paesi.

Sergio Gerasi (Milano, 1978):esordisce come disegnatore sulle pagine di “Lazarus Ledd”. Tra le altre, disegna per le testate “Jonathan Steele”, “Nemrod”, “Cornelio”, “John Doe”, “Valter Buio”, “Dylan Dog”, “Mercurio Loi”, “Eternity”, oltre a collaborare con importanti riviste e quotidiani nazionali. I suoi ultimi libri sono In Inverno le mie mani sapevano di mandarino, Un romantico a Milano L’Aida.

Sessantotto. Cani sciolti di Gianfranco Manfredi

A 50 anni dai moti studenteschi del 1968 arriva in fumetteria e libreria “Sessantotto. Cani sciolti” di Gianfranco Manfredi. Disponibile dal 24 maggio, il volume che raccoglie i primi due episodi della serie ambientata nei mesi delle occupazioni universitarie di Milano. È da qui che prende il via Sessantotto. Cani Sciolti di Gianfranco Manfredi, il volume che arriverà in libreria e fumetteria dal 24 maggio all’interno di Audace, nuova etichetta di Sergio Bonelli Editore: non una collana ma un ombrello sotto il quale vengono raccolti progetti con una caratterizzazione narrativa e grafica dal taglio più “adulto” rispetto alle abitudini della Casa editrice.

La pubblicazione si colloca nell’ambito del cinquantenario dei moti studenteschi del 1968 e propone i due episodi iniziali della serie ideata e sceneggiata da Gianfranco Manfredi, che arriverà poi in edicola a partire dal prossimo autunno con i disegni e il design dei personaggi di Luca Casalanguida. Cani sciolti  è la prima vera incursione della Bonelli nella storia italiana recente: l’intento non è quello di presentare le vicende in maniera didascalica, bensì di seguire la quotidianità dei personaggi, per capire come il mondo che si andava trasformando ha cambiato loro. Gianfranco Manfredi, scrittore e sceneggiatore di fortunate serie come “Magico Vento”, “Volto Nascosto” e “Shangai Devil”, dipinge infatti un affresco che, attraverso il racconto della vita di persone comuni, fotografa per riflesso la storia del nostro paese. E ci accompagna così attraverso la crescita e le scelte private di sei personaggi che ci diventano via via familiari e amici, mentre si muovono tra le aule dell’Università degli Studi di Milano, i cortili della Cattolica, il Bar Magenta e gli amati negozi di dischi.

Incontriamo quindi nel corso della storia la determinata Lina Mastai, figlia di pasticceri e studentessa di Lettere e Filosofia dove segue il corso di Psicologia. Lina vive in una casa di ringhiera, si mantiene con piccoli lavoretti occasionali e partecipa al movimento femminista. C’è poi Margherita Bignami (detta Marghe), la più giovane e anche la più ricca del gruppo.  Marghe abita in un palazzo prestigioso: suo padre è un dirigente di Mediobanca, con un passato da partigiano in Giustizia e Libertà; sua madre è una donna inquieta, che non riesce ad adattarsi al ruolo di moglie borghese. Tra i corteggiatori della ragazza ci sono Armando De Barzi (detto Deb), milanese doc con padre imprenditore edile e madre casalinga, e Turi Melluso, espulso dall’Università Cattolica per indisciplina, amante della moto e di Steve McQueen, figlio unico di padre siciliano (vigile urbano) e madre religiosissima. Amico stretto di Turi è Milo Colombo, figlio di una ragazza madre che gestisce un negozio di dischi. Paolo Sarti (detto Pablo) è invece piemontese. Sua madre gestisce un albergo/ristorante a Pinerolo e suo padre è un ex partigiano figlio del popolo che si è abbandonato a una sorta di rassegnata inedia e ha ceduto all’alcol. Pablo ha anche una sorella maggiore, sposata, che vive a Londra. Lui studia Filosofia a Milano, dove vive ospite di uno zio pittore. E poi c’è Italo Rossini, che ha invece quindici anni di più degli altri. Fotografo professionista, Italo ha avuto la ventura di fotografare i ragazzi durante una manifestazione. A quello scatto Rossini è rimasto affezionato, come a un ricordo esemplare di gioventù ribelle, e grazie a una mostra nel ventennale del Sessantotto riesce a conoscere quegli ex-ragazzi e si incuriosisce per le svolte delle loro vite… Grazie a lui, seguiremo così i protagonisti fino agli anni Ottanta, con una narrazione che non rispetterà necessariamente la linea cronologica degli eventi, tra l’Italia, l’Europa e il resto del mondo, compreso il Cile del golpe del 1973.

Gianfranco Manfredi è nato a Senigallia (Ancona) e vive a Milano, dove si è laureato in Storia della Filosofia. Ha pubblicato un saggio su L’amore e gli amori in J. J. Rousseau (Mazzotta, 1978) e ha esordito nella narrativa con Magia rossa (Feltrinelli, 1983/ nuova edizione Gargoyle Books, 2007), cui hanno fatto seguito, sempre per Feltrinelli, i romanzi Cromantica (1985), Ultimi vampiri (1987) e Trainspotter (1989); per Mondadori: Il peggio deve venire (1991); per Anabasi: La fuga del cavallo morto (1993); per Marco Tropea Editore: Una fortuna d’annata (2000), Il Piccolo Diavolo Nero (2001), Nelle tenebre mi apparve Gesù (2005); per Gargoyle Books: Ho freddo (2008) e Tecniche di resurrezione (2010); per Mondadori: “La Freccia verde” (2013); per Skira Splendore a Shanghai (2017). In questo stesso ha pubblicato per Agenzia X Ma chi ha detto che non c’è. 1977: l’anno del big bang, una ricostruzione delle vicende di quell’anno non soltanto in Italia. Personaggio multimediale per eccellenza, Gianfranco Manfredi è anche autore di più di trecento canzoni, di numerose sceneggiature cinematografiche e televisive, di saggi di critica musicale. Il suo debutto nel campo del fumetto è avvenuto con la creazione, per la Dardo, di “Gordon Link”, uno scanzonato cacciatore di fantasmi (1991). Dal 1994, Manfredi collabora con Sergio Bonelli Editore, scrivendo numerose sceneggiature per Dylan Dog e per Nick Raider. Nel 1997, firma la serie di ambientazione western Magico Vento, in cui si mescolano elementi horror e magici. Nel 2005 fa il suo esordio come sceneggiatore di Tex, sceneggiando la storia La pista degli agguati, pubblicata sul Maxi Tex di quell’anno. Nel 2007 è la volta di un nuovo progetto per la Casa editrice: Volto Nascosto, un avvincente romanzo a fumetti in quattordici albi. Del 2010 è il seguito di Volto Nascosto, Shanghai Devil, nuova mini-serie in diciotto uscite. Dal 2014 al 2016 manda in edicola il suo personaggio più recente: Adam Wild, serie ambientata questa volta nell’Africa coloniale.

Ho freddo di Gianfranco Manfredi

Nel 1795, i gemelli ventenni Valcour e Aline de Valmont lasciano l’Inghilterra – dove si erano rifugiati alla vigilia della Rivoluzione Francese – alla volta del Nuovo Mondo. Fratello e sorella discendono da una stirpe di medici di corte e di ricercatori, e sono loro stessi medici, epidemologo lui, ematologa lei. Stabilitisi nello stato americano del Rhode Island, Valcour e Aline si trovano ad affrontare inquietanti casi di consunzione – di cui restano vittime le giovani Abigail Staples e Sarah Tillinghast – che sfociano ben presto in episodi di vero e proprio vampirismo. Ad affiancare i gemelli, nel tentativo di debellare il fatale contagio, c’è l’olandese Jan Vos, intrepido pastore battista.

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