Il Commodore 64 compie 40 anni!

Dopo il suo lancio quarant’anni fa, all’International Winter Consumer Electronics Show di Las Vegas  (7–10 gennaio 1982), il Commodore 64 ha dominato la scena degli home computer per tutti gli anni ’80. Milioni di unità sono state vendute in tutto il mondo e occupano un posto speciale nei cuori dei suoi ex proprietari.   Fu immesso sul mercato due anni dopo il Commodore VIC-20, con capacità di memoria, grafiche e sonore superiori rispetto a quest’ultimo, oltre a una buona compatibilità con le sue periferiche. Il suo successo fu legato all’imbattibile rapporto qualità/prezzo a lungo irraggiungibile per la concorrenza: 595 dollari per una macchina con ben 64KB di RAM, un lusso per l’epoca, e con caratteristiche audio-video che per molti anni sono rimaste all’avanguardia. La macchina venne venduta sino al fallimento della società, ed è stata la più venduta nella storia dell’informatica, con diversi milioni di unità prodotte e vendute.

Il Commodore 64ebbe vita più lunga dei suoi rivali, tra cui senz’altro spiccano lo Spectrum di Sinclair e la reincarnazione di Amstrad. Grazie anche al duo successo, Commodore avrebbe lanciato un’altra storica serie di personal computer dotati di caratteristiche multimediali pioneristiche: Amiga. Nonostante questo l’azienda non riuscì ad evitare il fallimento, che arrivò nel 1994, dopo aver cessato nel 1993 la produzione di tutte le varianti del Commodore 64 e non esser riuscita a immettere sul mercato il Commodore 65.

 

Ecco un po’ di “storia”

(tratta dal sito Storiainformatica.it con una licenza Creative Commons Attribution – Non commercial – No derivative works 3.0.)

Il Commodore 64 è il personal computer più venduto al mondo, capace di raggiungere l’incredibile numero di 10milioni di unità nel 1986, rimanendo in produzione fino al 1993. Il numero “64” indica la capacità di memoria del calcolatore, superiore a tutti i modelli concorrenti al momento del lancio (1982), che, unitamente al prezzo di 595$, spalanca a questo modello le porte del successo. Potenza, semplicità e ottimo lavoro di marketing:

Compramelo babbo, così ci giochi anche tu..”

E’ proprio Jack Tramiel a spingere per avere 64Kb di RAM, sicuro che, al momento della commercializzazione, i prezzi della memoria si sarebbero sufficientemente abbassati da riportare l’ago della bilancia in attivo. Inoltre, Commodore può contenere i costi grazie alla gestione completamente in house della produzione di tutti i componenti, a partire dal processore MOS 6510, passando per il chip grafico VIC-II e il chip audio SID. Proprio in ottica di riduzione dei costi, il Team di progettazione decide di utilizzare lo stesso case del VIC-20, tra l’altro particolarmente apprezzato dall’utenza.

L’obiettivo dichiarato di Tramiel è quello di creare un Apple-II kller e, al contempo, sconfiggere gli altri concorrenti: Atari 800, Sinclair ZX Spectrum e Amstrad CPC. Non è solo una sfida tecnologica ma anche commerciale. Infatti Commodore stringe accordi con i maggiori store mondiali, rendendo, di fatti, il C64 uno specie di elettrodomestico evoluto. Inoltre nel 1983 Commodore si avvale di una mossa non proprio politically correct: offre, infatti, uno sconto di 100 dollari a chiunque acquisti un C64 portando indietro un diverso personal computer o consolle da gioco. A fare le spese di tale politica è soprattutto Texas Instruments (TI-99/4A) che abbandona definitivamente il mercato lo stesso anno. Per quello che riguarda lo storage, il primo dispositivo disponibile è il Datassette (cassetta), ereditato direttamente dal VIC-20, decisamente lento e, se non ben pulito e calibrato, talvolta inaffidabile nei caricamenti: dopo attese medio-lunghe non è insolito trovarsi sullo schermo la scritta “LOAD ERROR”.

Per rispondere ad un mercato sempre più esigente, Commodore si affretta a presentare il Floppy Drive Disk 1541, pensato per sfruttare i floppy da 5.25″, seguito dal 1571 e dal 1581, risolvendo diversi problemi dovuti alla cattiva implementazione del bus seriale che rende particolarmente lento il caricamento dei dati.

Passando invece al Sistema Operativo, l’architettura scelta consente di individuare tre moduli primari: il KERNAL, l’editor di schermo e l’interprete BASIC (Commodore BASIC ), tutti non particolarmente efficienti e derivati da quanto realizzato anni prima per il PET.

Proprio per questo motivo, il Team di sviluppo prende in carico la progettazione di una scheda di espansione (cartuccia) basata sulla CPU Z-80 ed in grado di supportare il CP/M, particolarmente apprezzato dal mercato professionale.

Nel 1986, inoltre, Berkley Softworks sviluppa un sistema operativo con interfaccia grafica denominato GEOS (Graphical Environment Operating System), ottenendo un buon successo e, successivamente, reso disponibile anche per il Commodore C128.

 

Torna il Commodore 64 in versione ridotta

La notizia arriva direttamente dello sviluppatore Retro Games Ltde: torna il vecchio Commodore 64 che ha fatto giocare e sognare tanti bambini, ormai adulti, che però lo ricordano con affetto. Tutto ciò viene incontro a un rinnovato interesse per il retrogaming, riservato prima a pochi eletti e alla nostalgia del passato unita alla voglia di far conoscere quel mondo anche ai i propri figli.

Dotato di 64Kb di Ram, ha già caricati  64 giochi che mantengono, ovviamente, una grafica pixellata come gli originali. Grandi classici come Battle Valley, Impossibile Mission, Monty Mole, titoli impossibili da dimenticare come Speedball, Creatures, Paradroid, Pitstop II, e ancora Avenger e Hawkeye. Necessaria solo la connessione alla Tv, che avviene tramite Hdmi, nella scatola è compreso anche un joystick che riprende le fattezze dell’originale.
In più il Commodore, che sarà anche più piccolo dell’originale, offre anche una porta Usb per collegarlo a una tastiera esterna.

Oltre ai giochi caricati in memoria si potranno utilizzare anche le Rom, i giochi in forma di file che si trovano in Rete. Il Commodore mignon, uscirà, dopo quasi 30 anni in veste rinnovata,  per il 29 marzo al costo di 80 euro, col nuovo nome di THEC64 Mini.

 

In arrivo il primo smartphone di Commodore

oggi

Commodore, non solo un marchio ma anche un ricordo indelebile per tutti gli adolescenti degli anni ’80 e ’90. Chi non lo aveva in casa aveva almeno un fortunato amico che ne era in possesso, amico presso il quale si passavano interi pomeriggi a giocare.

Lo smartphone sarà dual-SIM, avrà batteria removibile da 3000 mAh, processore Mediatek octa-core a 64-bit da 1.7 GH e scheda grafica AMD Mali T760. Lo schermo da 5,5 pollici sarà IPS Full HD e ricoperto da Gorilla Glass 3, è probabile, ma non ancora confermato, che la versione da 32GB monti il 4. La fotocamera principale avrà sensore Sony da 13 megapixel con apertura f/2.0, in grado di realizzare immagini fino a 4096×2304 e filmati fino a 1920×1080 pixel, anche in time-lapse. La fotocamera anteriore, invece, sarà da 8 megapixel con lente grandangolare da 80 gradi. (cfr. Wired)

Il sistema operativo è Android 5.0 Lollipoparricchito con due emulatori di Commodore 64 e Amiga: VICE C64 emulator sviluppato e ottimizzato da Lubomyr Lisen e Uae4All2-SDL Amiga emulator.

Il lancio è previsto online entro la fine del mese.  Commodore PET sarà disponibile in bianco, nero e nel classico color beige-biscotto, e si potranno scegliere anche cover aggiuntive in altri colori. in policarbonato e con  logo C=. I prezzi si attestano attorno ai 275 euro per la versione da 16GB e 330 per quella da 32GB.

Sito Ufficialehttp://www.commodoresmart.com/

Pagina Facebookhttps://www.facebook.com/cbm.commodore

Exit mobile version