Azathoth, l’assoluto dominatore dell’universo di Lovecraft

Azathoth (notare la somiglianza con Thoth, Dio egizio della scrittura) è probabilmente la creatura più mostruosa della mitologia lovecraftiana. Assoluto dominatore dell’universo, alla cui fine risiede, Azathoth è il Caos occulto, responsabile di tutto il male presente sulla terra.

L’autore lo descrive attorniato da una cerchia di mura ciclopiche e da una schiera di esseri (sempre nuovi poiché Azathot li uccide in continuazione) che suonano un’eterna litania di flauti diabolici per cercare di placare l’immensa rabbia del “Demone Sultano”… I suoi tentativi di uscire da questa sorta di prigione si rivelano vani e si concludono con una serie di terribili imprecazioni e maledizioni.

Azathoth è sempre esistito ed esisterà per sempre continuando ad allungare i suoi malevoli tentacoli verso il nostro piccolo ed insignificante mondo.

Un altro particolare inquietante è che questa creatura, se così vogliamo chiamarla, è totalmente folle e perciò è inutile per l’uomo tentare di interrogarsi sui suoi pensieri e le sue azioni. Qualora si avesse la sfortuna di avvicinarsi a lui (in sogno, sotto effetto di droghe o con la magia) sarebbe fortemente auspicabile morire prima di riuscire a vedere la sua esecrabile figura…

Mi raccomando: non evocatelo mai e neanche pensate di farlo!

 

Altri Dei in Lovecraft

Shub Niggurath, detto anche il Capro dai mille cuccioli,  ricorda molto quella di Satana. Sebbene Shub-Niggurath sia spesso associata all’epiteto “Nero Capro”, non è da escludere che questo capro sia in realtà un’entità separata dalla dea. Rodolfo Ferraresi, nel suo saggio The Question of Shub-Niggurath, afferma che lo stesso Lovecraft avesse separato queste due figure, come si evince per esempio in Dall’abisso del tempo (1935): in questo racconto, infatti, è spiegato che il capro altro non è che un’immagine simbolica attraverso la quale gli adepti adorano e celebrano Shub-Niggurath.

 

 

Hastur è un essere immaginario appartenente al Ciclo di Cthulhu. Appare per la prima volta nel racconto di Ambrose Bierce Haïta the Shepherd (1893), in cui viene descritto come una divinità benigna. Forse il meno malvagio degli Altri Dei, Hastur rappresenta il vuoto che ci circonda Nella raccolta di storie horror The King in Yellow (1895) scritta da Robert W. Chambers, “Hastur” è sia il nome di un essere soprannaturale che il nome di un luogo geografico.

 

Umr At-Tawil è un’entità che si trova a guardia all’Ultima Porta. Appare come una figura vagamente umanoide pesantemente ammantata, senza organi o caratteristiche distinguibili sotto i suoi abiti. Nei miti di Cthulhu questo essere è descritto in ” Attraverso i cancelli della chiave d’argento ” di HP Lovecraft e E. Hoffman Price.

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