Lidia Cestari: l’arte erotica di Era Divina

Lidia Cestari, in arte Era Divina, è un’artista, illustratrice, poetessa e grafica di Roma. Classe ’77, Lidia inizia la sua carriera come creativa e designer, ha una grande passione (quasi viscerale) per l’arte e il fumetto erotico. Non inizia presto questo percorso, ci arriva già in età adulta per gioco o per terapia… di fatti soffre sin dall’ età di trent’anni di artrite reumatoide. Torna a dedicarsi al disegno esattamente nel 2016, quasi per gioco. Adesso nel 2022 ha già come bagaglio tante opere, tra cui disegni a china, quadri ad acrilico, acquerello e non ultime opere digitali.

La scelta del nome Era Divina, nasce per Lidia da un aneddoto avvenuto anni prima. In realtà il nome di Era le venne dato da una sua cara amica, che scherzando, un giorno che la sentì arrabbiata per l’ennesima prepotenza sul lavoro nei suoi confronti, le disse che sembrava Era quando si infuriava per i tradimenti di Zeus. Da quel giorno il suo alter ego fu Era.

Lidia da sempre ha avuto la passione nel creare sin da bambina. Col passare degli anni e con la cultura artistica acquisita è maturata, facendosi un bagaglio ricco che tutt’ora è fonte d’ispirazione per lei. Le prime creazioni risalgono nel periodo che vanno tra il 1997/98, poi successivamente abbandonate per dedicarsi al lavoro e la famiglia. Successivamente nel 2017 ci fu la ripresa, che diventò presto produzione giornaliera per l’artista.

Lidia realizza opere di natura erotica femminile, tema a lei caro, sin da ragazza, da quando iniziò ad ispirarsi leggendo riviste come Blue, XComics della Coniglio Editore e Selen, oltre alla passione per artisti (ne cita due, i più famosi) come Schiele e Klimt, per poi passare alla letteratura con libri dal sapore piccante, come Bambole di Akira Mishima, il Delta di Venere di Anais Nin, L’amante di Marguerite Duras, La serie dei Tropici (Cancro e Capricorno) di Miller ecc… Lidia realizza prevalentemente opere originali, solo in rari casi ha realizzato quadri ispirati ai suoi Maestri artistici ed ai loro personaggi. Come i vari tributi fatti a Crepax, Manara, Klimt, Moebius, Escher, Frazetta.

Tra le opere a cui l’artista è più legata ci sono:

  • Rope (acrilico su tela 40×50 cm, giugno 2021). Rappresenta una donna legata su fondo oro, con gli arti staccati dal corpo che si tengono uniti dalla corda che la tiene prigioniera, che la fa muovere come una marionetta. Questo quadro ovviamente non è in vendita, ma rimane nella collezione privata dell’artista. Per lei è la rappresentazione della sofferenza della malattia che la tiene prigioniera ormai da quasi 15 anni. Oltretutto è stata realizzata in un periodo particolarmente difficile, quando ha avuto un peggioramento dei dolori che ha compromesso il polso della mano destra.
  • Come petali di rosa (china su carta 30×40 cm, marzo 2017). Questo è un disegno a china, uno dei primi della lunga serie, realizzato nel 2017, con tecnica del puntinismo. Rappresenta le labbra di una donna che sta piangendo, non si capisce se commossa o sofferente, dove le lacrime le formano una collana che le cinge il collo. Anche questa opera è per l’artista molto personale, rappresenta sofferenze mai dette, ferite mai curate di un passato molto lontano. Come per la prima citata, anche questa fa parte della sua collezione privata.

Lidia è da sempre e principalmente una creativa, che ha spaziato in diversi campi. Lei sostiene che la creatività è una dote, ci si nasce, ma artisti, grafici, poeti, musicisti ecc… ci si diventa con l’impegno, la costanza e l’esercizio. Per cui mette al primo posto l’impegno e la ricerca costante, fatta di passione e amor per ciò che si sta facendo (più disegni, più colori e più osservi, più creativo diventi). 

Ci sarebbero molti modelli per Era da citare, tra cui artisti e fumettisti. Ne fa qui alcuni esempi:

  • (fumettisti) Moebius, Manara, Crepax, Liberatore, Casotto, Frazetta, Apollonia Saintclair.
  • (artisti) Klimt, Schiele, Henri de Toulouse-Lautrec, Mucha, Escher, Hokusai e l’arte giapponese.

Tra i discorsi che l’artista cita inoltre, c’è il suo impegno personale nel far tornare in auge l’arte contemporanea italiana e soprattutto “l’handmade”. Oltre alla sua passione per determinati personaggi nel campo artistico, lei vorrebbe applicare la sua creatività artistica ad un percorso che rivaluti la realizzazione a mano. E qui parla oltre dei suoi quadri, anche di oggetti personalizzati, stampa su stoffa, incisioni su vetro, realizzazioni su carta da parati e personalizzazioni di prodotti di design.

Tornando a parlare di lei, cita il fatto che ha ancora molte difficoltà a farsi accettare come artista donna che realizza opere strettamente erotiche. In ambito professionale, purtroppo questo settore qui in Italia è penalizzato, infatti se si fa una ricerca, nell’arte contemporanea non ci sono artisti che si dedicano al disegno erotico… figuriamoci donne! Solo nel fumetto si hanno vari esempi, ma chiaramente pochissimi. Cosa diversa invece per altri Stati, come la Francia, la Spagna ecc… Negli anni, Era ha avuto qualche critica a ciò che realizzava, cosa che può destabilizzare a livello creativo un artista. Ma le critiche servono anche per crescere, sta a chi le riceve saper riconoscere quelle costruttive da quelle distruttive. Certo potrebbe essere fonte di stress, ma chi fa questo mestiere sa bene cosa significa e ne è consapevole. Sta li la differenza tra un artista amatoriale e un professionista.

Tra gli eventi a cui ha partecipato come artista ci sono varie mostre collettive, la prima con Nero Gallery a Roma con la mostra sulla “Censura” nel 2020, successivamente con la FMB Gallery per due anni consecutivi con l’evento “Pride by your side” 2020-2021, dove ha esposto alla galleria Afnakafna sempre a Roma e presso Freeda Bistrot. Inoltre per altri eventi culturali locali. Purtroppo, sia per via della pandemia, che per il fatto che ha cominciato la carriera artistica in età matura, Lidia ancora non è abbastanza conosciuta tra gli artisti italiani emergenti, che vogliono crescere e divulgare la propria arte a chi la sa apprezzare o semplicemente a chi ne è incuriosito.

Per quanto riguarda i social, secondo Lidia, in passato, un nascente Instagram ha dato la possibilità a molti giovani artisti di farsi conoscere. Cosa che ha largamente usato anche lei dal 2017, ma che da circa un anno e più ha notato che, invece di premiare chi fa arte e cose creative, il social in questione ha creato difficoltà in questo settore, favorendo inserzioni a pagamento o cose di tendenza che non hanno affinità artistica e culturale. Idem per Facebook.

Era vuole fortemenente dare un consiglio a tutti i giovani artisti emergenti, dicendo di non arrendersi davanti alle prime difficoltà del mestiere, perché di mestiere si tratta, non di gioco. Ci saranno sempre difficoltà per chi intraprende la carriera artistica, e non sarà semplice emergere, guadagnarsi da vivere ed avere il giusto valore agli occhi della gente. Ma non arrendersi, credendoci veramente, continuando a testa bassa sulle proprie creazioni esercitandosi giornalmente, per poi uscire e seguire altri artisti con curiosità, sarà la fonte primaria per fare arte e far crescere le proprie abilità.

Per approfondire il talento di Lidia Cestari / Era Divina vi consigliamo di seguire la sua arte sui suoi profili ufficiali Instagram, Facebook, Behance, Issuu; la sua mail è lidiacestari@yahoo.it.

Elena “GaspEl” Gasparini, un talento innato che si condivide col mondo

Elena, in arte GaspEl, trevisana, classe 2000, si appassiona all’arte e al disegno a 8 anni e a 12 inizia a frequentare la scuola di fumetto Wonderland Comics di Treviso. GaspEl è un nickname che è stato scelto per per caso tanti anni fa. È la semplice unione delle prime sillabe del suo nome: GASParini ELena. Nel suo percorso si concentra sull’utilizzo del colore e sulla creazione di personaggi. Nel 2019 inizia gli studi presso l’Accademia di belle arti di Venezia che ancora adesso frequenta.

L’interesse per il creare c’è sempre stato. Che fosse una storia, un personaggio, un mondo nuovo le bastavano una matita e un foglio per renderlo reale. Questa passione non si è affievolita col tempo ed è sempre felice di creare cose nuove. Non c’è una data precisa nella quale ha iniziato. Di sicuro era molto piccola quando ha iniziato a creare. Circa 8 anni fa però ha deciso di condividere questa sua passione col mondo.

L’aspetto creativo l’ha accompagnata fin da quando era piccola quindi sotto l’aspetto privato e sociale il suo essere creativa è una sorta di tratto distintivo. Spera di mantenere questa connessione anche in futuro in ambito lavorativo, magari nel mondo dell’illustrazione o del fumetto. Quando ha iniziato a disegnare, i soggetti erano tutti originali dato che, con lo stile di disegno ancora da definirsi, aveva paura che i personaggi non fossero riconoscibili. Col passare del tempo, uno stile di disegno più definito e una botta di coraggio ha iniziato anche a realizzare opere ispirate a film, videogiochi e cartoni animati, sempre però in numero inferiore rispetto alle opere originali.

Fino ad ora si è concentrata su piccole illustrazioni, sia originali sia fan art; recentemente Elena ha colorato un fumetto che è stato pubblicato su internet insieme ad uno degli insegnanti della scuola di fumetto di Treviso. In passato ha anche disegnato e stampato piccoli fumetti di poche pagine. A questa lista poi si possono aggiungere anche vari progetti accademici, tra cui un libro illustrato, e qualche lavoretto eseguito durante il periodo di alternanza scuola-lavoro mentre frequentava le scuole superiori

Tra i suoi lavori, Elena è molto legata al primo fumetto che ha disegnato, stampato e poi portato in alcune fiere del fumetto come autoproduzione nel 2016. Un pinzato di 24 pagine ispirato alla leggenda orientale del coniglio di giada. Recentemente ha ripreso in mano le tavole originali ridisegnandole e colorandole, con l’idea poi in futuro di ampliare la storia. Prima del Covid girava spesso per le fiere del fumetto come ad esempio il TCBF, il Lucca Comics and Games, il San Donà comics e altre fiere del nord Italia. In alcune di queste a volte partecipava attivamente nelle aree self organizzando un tavolo dove esponeva o metteva in vendita delle sue creazioni.

I social, secondo Elena, sono stati di sicuro un ottimo mezzo per aiutare a diffondere il lavoro di molti creativi ma allo stesso tempo, a suo avviso, in alcuni casi risultano essere gli assassini della creatività poiché, pur di avere notorietà e qualche likes in più la parte creativa viene messa da parte per fare qualcosa che piaccia agli altri e che molte volte non piace ai creativi stessi.

Da quando Elena ha iniziato a disegnare ci sono state un paio di persone che che criticavano la sua arte, ed è una cosa buona se quella critica aiuta a cresce e a migliorare. Il problema è quando la critica viene fatta con toni e modi puramente negativi e dispregiativi, senza il fine di far migliorare l’arte o l’artista sottoposta alla critica.

Per approfondire lo straordinario talento di Elena, vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali all’indirizzo: linktr.ee/GaspEl.

 

Un’aragosta al giorno: incontro con Liz Climo

Tra i vari incontri che si sono tenuti nel corso dell’evento di Lucca Comics & Games 2019, abbiamo avuto il piacere di vedere l’anteprima del libro “un Aragosta al Giorno”, ultima fatica della scrittrice e fumettista Liz Climo.

Nata nella Silicon Valley classe del 1981, nota al pubblico più per i webcomics, che pubblica a cadenza regolare sul suo sito web, si occupa prevalentemente di letteratura per bambini come vediamo nella serie “Rory the Dinosaur”, si è anche occupata di alcuni episodi della serie televisiva “The Simpsons” dal 2003, alcune delle sue opere sono state tradotte in 8 lingue.

Una delle prime cose che le abbiamo chiesto, era la motivazione per cui avesse scelto come titolo per il suo libro, una frase simpatica ma alquanto singolare come appunto “Un’Aragosta al Giorno”.

La risposta di Liz è stata molto simpatica, come il suo carattere, come abbiamo potuto constatare durante l’incontro, e la motivazione di tale titolo, riguarda il semplice fatto che in lingua originale sarebbe tradotto letteralmente in “Un’Aragosta come medicina” un po’ come il nostro motto “una mela al giorno leva il medico di torno”, inteso come una sana risata può aiutare e rallegrare la vita, il sorriso è la migliore medicina.

Per quanto riguardava il contenuto di questo libro, ci ha spiegato che vi sono racchiuse in forma allegorica, utilizzando come personaggi degli animali invece che degli uomini, soggetti preferiti di Liz, temi riguardanti l’amicizia, ma non intesa solo nel senso bello del termine, quando le cose vanno bene e si è tutti felici e contenti, ma anche quando a causa di alcune incomprensioni oppure di equivoci, l’amicizia che c’è tra due o più persone (animali in questo specifico caso), rischia di essere messa a dura prova, ma con comprensione e buona volontà, tutto si risolve con un sorriso, in pratica in questo libro si parla di amicizia quella vera a 360°, dove ci sono sia i momenti belli che quelli brutti.

Le abbiamo anche chiesto quali potrebbero essere i suoi progetti futuri in campo editoriale e ci ha confidato che le piacerebbe prima o poi realizzare un libro poliziesco a tinte noir, ma in chiave allegorica, mantenendo però il suo stile e utilizzando gli animali invece degli uomini, cercando di realizzare una storia che possa essere sì, il più realistica possibile, come un fatto di cronaca nera, ma rivolta a un pubblico anche giovane, mantenendo la chiave umoristica di cui si è sempre contraddistinta, ci ha citato la serie televisiva Fargo trasmessa anche qui in Italia, come esempio, in quanto, ci ha confidato, di essere una grande appassionata di questa serie e che le piacerebbe realizzare appunto una storia similare mantenendo lo stesso equilibrio tra noir e umorismo.

Abbiamo concluso chiedendole da dove prende spunto e ispirazione per le sue opere, e, sempre con entusiasmo e simpatia, ci ha risposto lei trae principalmente ispirazione dalla quotidianità e dall’interazione della vita di tutti i giorni trasportandola all’interno dei suoi lavori, in chiave allegorica.

Avremmo voluto chiedere e sapere altro non solo sul suo libro, ma anche sulla persona stessa di Liz Climo, però ahimè il tempo era tiranno per entrambi, però quel lasso di tempo avuto a disposizione per l’incontro, una cosa l’abbiamo potuto approfondire, ed è che il suo libro “Un’Aragosta al giorno” è un libro molto interessante e divertente e, visti i temi trattati sull’amicizia dovremmo leggerlo tutti almeno una volta nella vita.

Facciamo i nostri più sinceri auguri a Liz Climo per i suoi lavori presenti e futuri e che ne possa realizzare molti altri rallegrandoci ad ogni pagina letta.

Francesca si racconta a Satyrnet

Da piccola sognava di immergersi nei quadri dei grandi artisti del passato e ancora oggi non smette di credere nei suoi obiettivi: Francesca Carella, 21 anni, è una ragazza pugliese che cerca di raggiungere il suo scopo: diventare un’ artista.
 

Dalle matite agli acquerelli, dai colori a olio fino alla pittura su stoffa e scarpe, lei non smette di sperimentare nuove tecniche e nuovi stili.

 

Diplomata al Liceo artistico E.Simone di Brindisi, con cui ha realizzato varie locandine della città e vinto il 2° posto al concorso organizzato dall’associazione AdA nel 2013.

 
Attualmente è iscritta all’Accademia di Belle arti di Lecce e spera in futuro di realizzare una mostra personale sulla incompleta (per ora) “Music Series”, illustrazioni a inchiostro in stile art nouveau.
 
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/CarellaArt/?ref=br_rs
Deviantart: http://carella-art.deviantart.com/

Jessica Palumbo si racconta a Satyrnet

Jessica Palumbo, ha 27 anni ed è un’aspirante fumettista e illustratrice romana. Disegna fin dalla tenera età, ma la sua vera e propria passione per l’arte si è sviluppata maggiormente quando ha iniziato a frequentare il liceo artistico, studiando Storia dell’Arte e facendo disegno dal vero.

Ha sempre amato l’animazione, e si è avvicinata anche al mondo del fumetto nel periodo tra le medie e le superiori, iniziando a leggere fumetti italiani editi dalla Disney e manga giapponesi, passando poi a conoscere meglio il fumetto americano e francese nel momento in cui ha iniziato a frequentare la Scuola Internazionale di Comics.

Le sue maggiori fonti di ispirazione nel disegno sono Alphonse Mucha, Adam Hughes, Phil Noto, Kevin Wada, e trae ispirazione anche da pittori totalmente diversi dal suo stile ma che adora, come per esempio Artemisia Gentileschi e Caravaggio. Una delle cose che adora di più è disegnare tributi riguardanti le sue ossessioni cinematografiche, televisive e letterarie!

Ultimamente sta partecipando al progetto Artiste (Pagina Face book: https://www.facebook.com/artiste.libro), di Flavia e Irene Luglioli. Artiste è un libro pieno di illustrazioni e tavole di fumetto dedicate alle donne della storia dell’arte, un progetto – il cui crowdfunding ripartirà in autunno/inverno – che mira a far conoscere artiste di cui raramente si parla nei libri di scuola, e insieme ai suoi disegni ci saranno quelli di altre talentuose donne artiste. Sta inoltre sviluppando l’idea di un fumetto basato su una storia a cui inizialmente ha pensato da sola ma nella quale ha coinvolto un amico sceneggiatore molto bravo.

Conclude ringraziando infinitamente Maria e Satyrnet per averle concesso di parlare di sé su questo sito! Per vedere di più Jessica vi invita a seguire la sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/jessicapalumboart

 

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