Un cilindro preistorico: ode all’anatomia maschile o antico sex toy?

Nelle profondità della grotta di Hohle Fels, in Germania, giace un reperto che stuzzica la fantasia degli archeologi: un cilindro di siltite risalente a 28.000 anni fa. La sua forma, univoca e intrigante, ha acceso un acceso dibattito sulla sua funzione.

Simbolo fallico o antico sex toy? La sua forma allungata e rastremata, con una linea di demarcazione che ricorda la circoncisione, lascia poco spazio all’immaginazione. Eppure, la sua superficie liscia e levigata, frutto di un’accurata abrasione, suggerisce un utilizzo che va oltre la mera rappresentazione.

Un oggetto di culto o uno strumento di piacere? L’ipotesi più suggestiva lo identifica come un oggetto rituale, forse utilizzato per propiziare la fertilità o per celebrare la virilità maschile. Ma la sua forma ergonomica e la sua levigatezza non possono che farci sorridere, stuzzicando l’idea che i nostri antenati preistorici fossero già esperti di “cose da grandi”.

Un’epoca di creatività e ingegno. Il ritrovamento del cilindro di Hohle Fels non è l’unico esempio di arte e cultura preistorica nella grotta. Statuine di animali, figure umane ibride e flauti d’osso testimoniano la fervida immaginazione e l’abilità artigianale dei nostri antenati.

Un viaggio nel tempo. La grotta di Hohle Fels è un vero e proprio portale che ci catapulta in un’epoca lontana, dove la vita era scandita da riti, caccia e sopravvivenza. Un luogo dove l’arte e la spiritualità si intrecciavano con la quotidianità, dando vita a oggetti curiosi e affascinanti come questo cilindro enigmatico.

Un mistero che attende di essere svelato. La sua vera funzione rimane un mistero, un enigma che alimenta la nostra immaginazione e ci invita a riflettere sulla natura umana, sulle sue pulsioni e sulla sua costante ricerca di piacere.

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