Un mondo oscuro e spietato sta per approdare sul piccolo schermo: Gachiakuta, il manga che ha conquistato il Giappone con la sua trama cruda e avvincente, avrà un adattamento anime. L’opera, creata da Kei Urana e arricchita dai disegni di Hideyoshi Andou, ha debuttato nel 2022 sul Weekly Shōnen Magazine di Kodansha, affermandosi rapidamente come un titolo di culto per gli amanti delle storie forti e senza compromessi.
La vicenda si sviluppa in una baraccopoli degradata, popolata dai discendenti di criminali, dove ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza. Qui incontriamo Rudo, un giovane orfano cresciuto dal genitore adottivo Regto. La sua straordinaria forza fisica gli permette di cavarsela in un ambiente ostile, ma il destino lo colpisce duramente: viene ingiustamente accusato di omicidio e condannato all’esilio nel Baratro, un abisso infernale temuto da tutti. Gettato in questo mondo surreale e pericoloso, popolato da creature mostruose e criminali spietati, Rudo dovrà lottare con tutte le sue forze per sopravvivere e scoprire la verità dietro l’accusa che lo ha distrutto.
L’annuncio dell’anime è arrivato il 13 giugno 2024, accompagnato da un key visual e un teaser trailer diffusi attraverso i canali ufficiali del progetto. Per celebrare l’occasione, Kei Urana ha realizzato un’illustrazione speciale che ha fatto impazzire i fan. Un momento cruciale per la promozione dell’adattamento è stato il panel dedicato a Gachiakuta durante l’Anime Expo 2024, tenutosi al Los Angeles Convention Center. Qui, il pubblico ha avuto l’occasione di scoprire dettagli inediti sulla produzione dell’anime, inclusa una rivelazione sorprendente: l’idea di adattare Gachiakuta era stata discussa ancora prima della pubblicazione del primo volume del manga.
A dieci anni dalla loro ultima collaborazione per Noragami, Kodansha e Studio Bones tornano a lavorare insieme per dare vita a Gachiakuta. Il progetto, ancora in fase iniziale, punta a combinare tecniche di animazione 2D e 3D per rendere giustizia allo stile visivo denso e dettagliato del manga. Uno degli obiettivi principali dell’anime è quello di far conoscere la serie a un pubblico internazionale, ampliandone la base di fan oltre i confini giapponesi. Se non conoscete ancora Gachiakuta, è il momento di recuperare il manga. Perché, quando l’anime arriverà, sarete catapultati in un mondo brutale, affascinante e impossibile da dimenticare.
L’universo della fantascienza anime si arricchisce con una nuova proposta interessante ma che, purtroppo, non riesce a sfruttare appieno tutte le sue potenzialità. “Metallic Rouge”, creata dallo studio Bones per celebrare il suo venticinquesimo anniversario, si presenta come una serie ambiziosa che vuole esplorare temi profondi come la libertà, l’emancipazione e la lotta interiore, ma che non riesce a superare la barriera della prevedibilità e di una narrazione che in alcuni momenti sembra troppo superficiale.
Diretta da Motonobu Hori, la serie ha debuttato in anteprima sul canale Fuji Television nella fascia +Ultra nel gennaio 2024, e ha già in programma un adattamento manga, disegnato dal duo di illustratori Meika Tokyo e Chita Tsurushima, che arriverà sulla piattaforma Line Manga di Line Corporation a partire da marzo 2024. L’ambientazione di “Metallic Rouge” è un futuro lontano, dove l’umanità ha colonizzato Marte e vive in una realtà distopica, a contatto con androidi noti come “Nean”, che sono identici agli esseri umani ma vincolati dalle leggi della robotica di Asimov, che li costringono a servire gli umani senza mai ribellarsi.
Questa situazione di convivenza tra esseri umani e androidi è complicata ulteriormente dalla presenza di due specie aliene: i “visitatori”, pacifici e favorevoli all’umanità, e gli “usurpatori”, con cui l’umanità ha combattuto una guerra violenta, evento che ha portato alla creazione dei Nean. La trama si sviluppa quindi su più fronti, con tensioni morali e politiche che si intrecciano all’interno di un contesto scientifico e tecnologico molto avanzato, ma anche profondamente segnato dai conflitti interni ed esterni.
I protagonisti della serie sono Rouge Redstar, un “Proto-Nean” non vincolato dalle leggi della robotica, e Naomi Orthmann, il suo partner umano. Inizialmente, la loro missione sembra semplice: dare la caccia a un gruppo di Nean ribelli, i “Nove Immortali”. Tuttavia, quello che doveva essere un incarico di routine diventa presto una riflessione sulla libertà, sull’identità e sul proprio ruolo in un mondo che appare sempre più incerto e pericoloso.
Nonostante la premessa affascinante e la trama che affronta tematiche di grande rilevanza, “Metallic Rouge” non riesce a decollare. Nei primi episodi, il ritmo è lento e le questioni morali sollevate—come la discriminazione razziale, la violenza e il libero arbitrio—non vengono esplorate in modo profondo. I temi sono trattati in maniera piuttosto superficiale, come se fossero semplicemente accennati, ma senza una vera evoluzione emotiva o intellettuale che possa coinvolgere appieno lo spettatore. In questo modo, la serie non riesce a trasmettere la carica emotiva necessaria per spingere il pubblico a riflettere veramente su queste tematiche.
I personaggi principali, Rouge e Naomi, pur mostrando una buona chimica tra loro, sono sviluppati in maniera insufficiente. La loro evoluzione, che avrebbe dovuto essere il cuore pulsante della trama, appare troppo rapida e forzata, impedendo al pubblico di affezionarsi a loro. Rouge, in particolare, avrebbe potuto essere un personaggio molto interessante, un androide che inizia a mettere in discussione la sua esistenza e il suo destino, ma la sua crescita emotiva viene accelerata troppo in fretta, privando la storia di quel conflitto interiore che avrebbe potuto renderla avvincente. Naomi, pur avendo un ruolo umano importante, non aggiunge granché alla dinamica complessiva della trama, risultando più un supporto che un vero agente di cambiamento per Rouge.
Anche i comprimari sono poco approfonditi. Alcuni di loro appaiono brevemente, senza mai lasciare un impatto significativo, e le loro storie non vengono esplorate a fondo. Questa mancanza di sviluppo riduce l’efficacia emotiva della serie, che rischia di essere dimenticata nonostante alcuni momenti di grande impatto visivo. L’azione, che è una componente fondamentale per mantenere alta l’attenzione, è ben gestita, con combattimenti spettacolari e animazioni di alta qualità. Tuttavia, questi momenti d’azione non sono sufficienti a colmare il vuoto lasciato dalla trama e dalla poca attenzione dedicata allo sviluppo dei personaggi.
In definitiva, “Metallic Rouge” è una serie che, pur partendo da una premessa interessante e con un potenziale da cult, non riesce a soddisfare appieno le aspettative. La fusione tra sci-fi e tematiche umanistiche ha tutte le carte in regola per essere un grande racconto, ma la sua esecuzione risulta approssimativa. Nonostante l’ottima qualità delle animazioni e l’affascinante ambientazione, la serie non riesce a lasciare un segno profondo, e il finale, troppo affrettato e poco soddisfacente, non fa che accentuare una sensazione di incompiutezza.
Disponibile su Crunchyroll, “Metallic Rouge” potrebbe attirare gli appassionati di sci-fi, ma non raggiunge i livelli di originalità e profondità che ci si aspetterebbe da un’opera di questo calibro. La serie si inserisce tra quelle che promettono molto, ma che alla fine non riescono a offrire un’esperienza appagante. Si tratta di un mix di potenzialità non sfruttate, che rischia di passare inosservata tra gli altri anime del genere.
Netflix ha recentemente arricchito la sua già vasta collezione di anime con l’aggiunta di “T•P Bon”, un titolo che risuona con nostalgia e anticipazione tra i fan dei classici manga giapponesi e, in particolare, di Doraemon. Il duo di mangaka Fujiko Fujio, composto da Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko, ha lasciato un segno indelebile nel mondo del manga, e ora, il loro lavoro “Time Patrol Bon” prende vita in un nuovo adattamento anime che promette di catturare l’essenza del materiale originale.
La storia di “T・P Bon” segue le vicende di Bon, uno studente delle scuole superiori che si ritrova a far parte di un gruppo di agenti viaggiatori nel tempo. La loro missione è nobile e pericolosa: viaggiare attraverso varie epoche storiche per salvare vite umane. Questo tema del viaggio nel tempo e dell’intervento in momenti storici cruciali offre una trama ricca di avventura e suspense.
Lo sviluppo dell’anime è stato affidato al Studio Bones, noto per aver prodotto alcune delle serie animate più acclamate come My Hero Academia, Fullmetal Alchemist: Brotherhood, Mob Psycho 100, e Cowboy Bebop: Il Film. Questo nuovo progetto arriva in concomitanza con il 90° anniversario della nascita di Fujimoto, rendendolo un tributo significativo al lavoro del sensei, scomparso nel 1996.
L’anime “T・P Bon” si presenta come un adattamento fedele e attentamente curato, che rimane vero allo stile e alle tematiche del manga originale di Fujiko F. Fujio, pur introducendo elementi moderni che lo rendono fresco e attuale. Studio Bones ha creato un’opera dall’estetica fluida e accattivante, che rispetta lo spirito educativo dell’originale, nonostante alcuni piccoli problemi nel montaggio degli episodi che possono rivelare la loro età.
In definitiva “T・P Bon”è un anime che si rivela essere un prodotto valido e appassionante, capace di attrarre sia i nuovi fan che quelli di lunga data. È disponibile per la visione su Netflix, pronto a offrire un’esperienza di intrattenimento che unisce il fascino del passato con la vivacità dell’animazione moderna.
Bungo Stray Dogs è una serie anime basata sul manga omonimo di Kafka Asagiri e Sango Harukawa. La serie racconta le avventure di Atsushi Nakajima, un ragazzo con il potere di trasformarsi in una tigre, che entra a far parte di un’agenzia di detective con abilità sovrumane. L’agenzia si occupa di risolvere casi misteriosi e di contrastare la malavita organizzata, nota come Port Mafia.
La serie si distingue per il suo mix di azione, commedia e dramma, che a volte può risultare disarmonico e confuso. Il tono della serie cambia spesso da serio a comico, senza una transizione fluida. Inoltre, la serie non approfondisce molto i personaggi e le loro motivazioni, lasciando molti interrogativi irrisolti.
Tuttavia, la serie ha anche dei punti di forza, come l’animazione fluida e dettagliata dello studio Bones, la colonna sonora variegata e coinvolgente, e il riferimento a famosi autori giapponesi, da cui sono ispirati i nomi e le abilità dei personaggi. La serie riesce a creare un mondo originale e affascinante, dove la letteratura e il sovrannaturale si intrecciano.
Bungo Stray Dogs è una serie anime che può piacere a chi cerca un’opera dinamica e divertente, ma che può deludere chi cerca una trama coerente e approfondita. La serie ha un potenziale elevato, ma non lo sfrutta appieno.
Dynit ha ufficialmente annunciato tramite la propria pagina Facebook il box set di Fullmetal Alchemist Brotherhood: Gate Of Truth. Questa edizione definitiva di un grande capolavoro senza tempo sarà disponibile a partire dal prossimo novembre. Tuttavia, tutti i fan interessati potranno procurarsi un set fino all’11 agosto, data di chiusura degli ordini.
Tra gli elementi presenti in questa edizione speciale, siamo lieti di anticipare che i fan troveranno un Digistack da 8 Blu-ray contenente l’intera serie, insieme all’ultimo episodio inedito con nuovo doppiaggio italiano. Inoltre, la qualità degli episodi sarà rimasterizzata in alta definizione. Sarà inoltre incluso un Digistack da 10 DVD, anch’esso con tutta la serie e l’ultimo episodio inedito con nuovo doppiaggio italiano. I fan potranno godere anche di un Graphic art book di 24 pagine e di un booklet illustrato di 64 pagine. L’edizione speciale di Fullmetal Alchemist includerà una riproduzione della pietra filosofale, 2 monete commemorative, un poster della mappa di Amestris, 3 special character cards e ben 4 OAV degli episodi speciali.
Fullmetal Alchemist Brotherhood è uno dei più amati adattamenti anime in tutto il mondo, prodotto dallo studio Bones. Diretto da Yasuhiro Irie, è tratto dall’omonimo manga di Hiromu Arakawa ed è il secondo adattamento della serie. Tuttavia, Brotherhood non è una continuazione della prima serie. Infatti, la storia segue più fedelmente gli avvenimenti del manga, sebbene presenti alcune differenze. L’eccezione è il primo episodio, che ruota attorno a un personaggio inesistente nel manga, mentre la versione cartacea inizia effettivamente con gli avvenimenti dell’episodio 3.
Il manga si concentra quindi sui giovani alchimisti Edward e Alphonse Elric, due fratelli in viaggio per la nazione di Amestris alla ricerca della leggendaria pietra filosofale. Il loro obiettivo è di riguadagnare i loro corpi originari, persi a causa di una trasmutazione umana finita male. Fullmetal Alchemist è uno dei manga di maggior successo commerciale in Giappone ed è la serie più venduta della casa editrice Square Enix. In tutto il mondo, la serie shonen ha venduto oltre 14 milioni di copie, raggiungendo così un totale di 64 milioni di copie vendute.
La collaborazione tra Square Enix, Aniplex, Dentsu e Mainichi Broadcasting System ha dato vita alla prima serie televisiva animata di Fullmetal Alchemist, composta da 51 episodi. Lo studio Bones, sotto la direzione di Seiji Mizushima, si è occupato della realizzazione delle animazioni. Nel cast dei doppiatori, troviamo Romi Park, Rie Kugimiya, Megumi Toyoguchi e Tōru Ōkawa, che hanno prestato la voce rispettivamente a Edward Elric, Alphonse Elric, Winry Rockbell e Roy Mustang. La serie, dal titolo semplicemente Fullmetal Alchemist, è stata trasmessa dal 4 ottobre 2003 al 2 ottobre 2004 sui canali Animax, Bandai Channel, TBS e CS Fuji TV NEXT. Sebbene la serie si discosti in parte dal manga originale, segue fedelmente la controparte cartacea solo nei primi volumi, sviluppando poi una trama originale che culmina nel film Fullmetal Alchemist – The Movie: Il conquistatore di Shamballa. Gli episodi sono stati successivamente raccolti in 13 DVD distribuiti tra il 17 dicembre 2003 e il 26 gennaio 2005. I costi di produzione di questa serie sono stati di circa 500 milioni di yen per Square Enix.
Ambientato nel continente di Amestris, un mondo simile all’Europa degli inizi del 900, in cui l’alchimia è una pratica diffusa capace di modificare lo stato della materia, Fullmetal Alchemist narra la storia di due giovani fratelli, Edward e Alphonse Elric. Nel tentativo di resuscitare la madre defunta, i due decidono di rompere la più grande regola dell’alchimia: la trasmutazione umana. Questo esperimento ormai proibito si trasforma in una terribile tragedia: la madre non viene riportata in vita, Ed perde la gamba sinistra e Al perde l’intero corpo, riuscendo a rimanere in questo mondo solo grazie al legame della sua anima con un’armatura vuota, sebbene il fratello abbia sacrificato il suo braccio destro. Nonostante le loro mutilazioni fisiche, i due fratelli decidono di intraprendere un viaggio alla ricerca della Pietra Filosofale, un artefatto leggendario in grado di amplificare le pratiche alchemiche e, forse, di restituire loro i corpi originali.
Fullmetal Alchemist è stato trasmesso all’estero in diversi paesi, come ad esempio la Francia su Canal+, e in America Latina su Animax dal 31 luglio 2005 al 14 maggio 2006. In Australia, la serie è stata trasmessa su Adult Swim dal 4 gennaio 2006 al 3 aprile 2006, mentre in Spagna è stata trasmessa su Buzz Channel dal 20 luglio 2006. Negli Stati Uniti, la serie è stata distribuita da FUNimation e trasmessa su Adult Swim di Cartoon Network dall’8 novembre 2004 al 18 marzo 2006. FUNimation ha anche pubblicato 13 DVD divisi in due edizioni, la prima tra l’8 febbraio 2005 e il 26 settembre 2006 e la seconda, chiamata Viridian collection e contenente diversi bonus, tra il 16 ottobre 2007 e il 4 marzo 2008. In Italia, la serie è stata acquistata da Panini Video e trasmessa su MTV a partire dall’11 aprile 2006 fino al 22 maggio 2007. Successivamente, è stata ritrasmessa su Cartoon Network dal 30 giugno 2008 e su MTV dall’11 gennaio 2009 in versione integrale. Dal 9 aprile 2014, la serie viene trasmessa sul canale Man-ga di Sky. I DVD della serie sono stati pubblicati da Panini Video a partire dal 6 luglio 2006, raccolti in due edizioni differenti, una standard e una deluxe, che contengono tra i quattro e i sei episodi ciascuna. Questi DVD sono stati successivamente raccolti in due cofanetti chiamati Fullmetal Alchemist Complete Edition. In seguito alla chiusura di Panini Video, la serie è stata acquisita da Dynit e riproposta in una edizione limitata di tre box, pubblicati rispettivamente il 26 ottobre 2011, il 26 dicembre 2011 e il 14 marzo 2012, chiamati Limited Metal Box.
Nel mondo afflitto dal male e dalla follia degli uomini, c’è una scuola speciale situata nella città immaginaria di Death City, nella Death Valley, Nevada. Qui, giovani studenti vengono addestrati all’uso delle armi per combattere contro Kishin. Questi ragazzi sono conosciuti come “maestri d’armi” o “artigiani”, il cui compito è quello di raccogliere 99 anime malvagie trasformate in uova di Kishin e un’anima di strega da far diventare la falce della morte per il proprio partner, in grado di trasformarsi in arma.
Soul Eater è un manga creato da Atsushi Ōkubo e serializzato su Monthly Shōnen Gangan di Square Enix dal 2004 al 2013. Successivamente, è stato adattato in un anime di 51 episodi prodotto dallo studio Bones e trasmesso su TV Tokyo. La serie mescola azione, commedia e fantasy in un mondo in cui tecnici e armi umane combattono contro le forze oscure.
I protagonisti della storia sono studenti dell’Accademia Shibusen, guidata dallo Shinigami, il Signore della Morte, e devono collezionare anime malvagie e anime di strega per trasformare le loro armi in Falci della Morte. Soul Eater si distingue per il suo stile grafico unico, la colonna sonora coinvolgente e i personaggi ben caratterizzati.
Nonostante i suoi difetti, tra cui alcune sostanziali differenze con il manga e alcuni episodi meno riusciti, Soul Eater è un anime che sa intrattenere e coinvolgere lo spettatore con il suo mix di humor, azione e emozione. Chi cerca un’opera originale e divertente troverà in Soul Eater un’esperienza coinvolgente e avvincente che saprà conquistare e sorprendere. Soul Eater è un anime che non fa prigionieri e che vi lascerà a bocca aperta!
Soul Eater è un manga avvincente scritto e disegnato da Atsushi Ōkubo, che ha tenuto incollati i lettori alla rivista Monthly Shōnen Gangan di Square Enix dal 12 maggio 2004 al 12 agosto 2013. Tutto ebbe inizio con tre eccezionali capitoli one-shot nel 2003: il primo è comparso in una speciale edizione di Gangan Powered il 24 giugno 2003, seguì un secondo one-shot in autunno sulla stessa rivista e infine, il 26 novembre 2003, il terzo one-shot fece la sua comparsa su Gangan Wing. Gli 113 entusiasmanti capitoli della serie sono stati raccolti in 25 volumi tankōbon sotto l’etichetta Gangan Comics, insieme ai capitoli autoconclusivi iniziali. L’universo di Soul Eater è stato poi trasposto in un anime di 51 episodi prodotto dallo studio Bones, con il primo episodio andato in onda il 7 aprile 2008. L’anime ha conquistato il pubblico della TV Tokyo.
Sebbene manga e anime raccontino la stessa storia, presentano notevoli differenze sostanziali. Ad esempio, il processo di creazione della Falce della Morte richiede 99 anime umane e l’anima di una strega nel manga, mentre nell’anime le anime umane sono sostituite con uova di Kishin. Questo cambia parecchio la dinamica della narrazione, come nel caso dell’esperimento di Medusa su Crona. L’anime inizia a prendere una direzione totalmente differente dalla trama del manga a partire dalla battaglia con Mosquito a metà dell’episodio 35.
Insomma, Soul Eater è una serie che ha affascinato milioni di fan con la sua trama avvincente, i personaggi ben definiti e le sorprese che tiene in serbo sia nel manga che nell’anime. Entrambi i media offrono un’esperienza coinvolgente e spettacolare che ha catturato l’attenzione di tutti coloro che si sono avventurati nel mondo di Shibusen e dei Kishin.
Nell’universo dell’animazione giapponese, “Darker than Black: Kuro no Keiyakusha” si staglia come un’opera intrigante, pur con alcune imperfezioni. Creata da Tensai Okamura e prodotta dallo studio Bones, questa serie anime ha fatto il suo debutto sul piccolo schermo giapponese il 5 aprile 2007, diffondendosi poi attraverso MBS, TBS e altri canali affiliati, con la trasmissione su Animax che ha preso piede dal maggio dello stesso anno.
Il titolo, che in italiano potrebbe essere tradotto come “Più Scuro del Nero: Il Contraente”, si snoda in un intreccio narrativo che gioca con elementi di mistero e fantasia. Ambientata dieci anni dopo l’apparizione di un enigmatico fenomeno chiamato “Hell’s Gate” in Sud America, la trama introduce i Keiyakusha, esseri dotati di poteri straordinari ma obbligati a pagare un prezzo bizzarro per ogni loro utilizzo. Questi individui, privi della capacità di provare emozioni umane, sono al centro di una narrazione che esplora la loro esistenza e i loro conflitti.
Il protagonista, Hei, è uno di questi Keiyakusha, e la sua apparente indifferenza emotiva è messa in discussione attraverso le sue interazioni con Yin, una giovane cieca capace di manipolare l’acqua per ottenere informazioni, e un altro Keiyakusha che vive nel corpo di un gatto. Insieme a loro c’è un uomo che funge da contatto con un misterioso Sindacato, e il gruppo si imbarca in missioni complesse e oscure. L’arrivo di Amber, una figura del passato di Hei, porta alla luce un inquietante piano segreto che minaccia di sconvolgere tutto ciò che è stato costruito fino a quel momento.
Se da un lato “Darker than Black” si distingue per la sua premessa originale e il mistero avvolgente, dall’altro lato non riesce completamente a soddisfare le aspettative. La trama, sebbene promettente, lascia molti interrogativi senza risposta, mentre lo sviluppo dei personaggi risulta piuttosto superficiale. Le interazioni tra i protagonisti sembrano deboli, il che contribuisce a un senso di mancanza di ritmo e di incisività.
Sul fronte tecnico, il design dei personaggi, curato da Takahiro Komori, si distingue per la sua eleganza e la sua attenzione ai dettagli, sebbene l’animazione non raggiunga una fluidità impeccabile. Le sigle, suddivise in due opening e due ending, offrono una piacevole esperienza musicale: le aperture sono vivaci e coinvolgenti, mentre le chiusure, in particolare la prima cantata da Rie Fu, sono dolcissime e malinconiche. “Darker than Black” è un anime che, sebbene affascinante nella sua concezione e nei suoi elementi stilistici, risulta eccessivamente dilungato con i suoi 24 episodi. Con una narrazione più snella e una maggiore attenzione allo sviluppo dei personaggi, avrebbe potuto sicuramente brillare di più. Rimane, comunque, una proposta di tutto rispetto nel panorama dell’animazione giapponese.
“Sword Of The Stranger”è il kolossal d’animazione presentato al Future Film Festival 2009 e al Festival di Locarno 2009. Si tratta del primo film d’animazione con soggetto originale dell’acclamato Studio Bones (Cowboy Bebop il film, Full Metal Alchemist), ed è diretto da Masahiro Ando, che, per sua stessa ammissione, lo definisce “a metà strada tra la cinematografia di Akira Kurosawa e quella di Sergio Leone“.
Braccato dai Ming provenienti dalla Cina, il giovane Kotaro e il suo cane incontrano un Nanashi, ovvero un samurai senza nome. Quest’ultimo continuamente perseguitato dagli incubi del passato, lo hanno portano a sigillare la sua spada. Tra i Ming si distingue un combattente occidentale dagli occhi di ghiaccio di nome Rarou, che vive solo allo scopo di confrontarsi con un degno avversario. Quanto entrambi i gruppi si scontrano con un signorotto locale, un generale orgoglioso e alcuni monaci lacerati dalla scelta tra fede e sopravvivenza… verrà alla luce la vera ragione che si nasconde dietro la caccia dei Ming, mettendo a dura prova il legame creatosi tra Kotaro e Nanashi.
Eureka SeveN, la nuova serie televisiva prodotta dal celebre studio Bones, noto per gli amati anime come Wolf’s Rain, Fullmetal Alchemist e Soul Eater, sta attirando l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo. Presentata come un’opera di 50 episodi, la serie ha fatto il suo debutto alla Tokyo International Anime Fair nel 2006, dove è stata immediatamente acclamata come la migliore nella sua categoria. Non solo ha vinto il premio per il miglior character design, firmato da Kenichi Yoshida, ma ha anche ottenuto riconoscimenti per la sua sceneggiatura.
Scritto da Dai Sato e diretto da Tomoki Kyoda, Eureka SeveN segue le avventure di Renton Thurston, un quattordicenne annoiato e insoddisfatto della sua vita quotidiana. Tutto cambia per Renton quando incontra l’affascinante e misteriosa Eureka, che lo spinge ad unirsi al Gekkostate, un gruppo antigovernativo composto da esperti di surf aereo chiamati “reffers”. Immersa in un futuro remoto in cui la guerra tra umani e alieni Coralians è il pane quotidiano, la serie affronta temi come il ruolo della famiglia, l’integrazione razziale, la guerra e l’intolleranza religiosa. Allo stesso tempo, offre numerosi spunti sulle sottoculture giovanili del ventunesimo secolo.
Eureka SeveN si distingue per la sua miscela avvincente di avventura e mistero, che ha catturato l’interesse di un vasto pubblico. La trama ricca di colpi di scena tiene gli spettatori sul bordo del loro sedile, mentre il character design dettagliato di Yoshida dà vita a un cast di personaggi indimenticabili. Questa serie è un vero e proprio capolavoro creato da talenti eccezionali nell’industria dell’animazione. Il lavoro di Dai Sato e Tomoki Kyoda ha catturato l’essenza di un genere classico, quello dei mecha, e lo ha arricchito con dei temi profondi e attuali. Eureka SeveN è destinato a diventare uno degli anime più discussi e amati degli ultimi anni. Non lasciatevelo sfuggire!