Enzo Ferrari, il film: la storia di un uomo e della sua passione

A Venezia la presentazione, in sala dal 30 novembre, Adam Driver e Penelope Cruz nei panni dei protagonisti, un film che racconta la vita e la carriera del fondatore della scuderia più vincente in F1

Enzo Ferrari, il film

La storia di Enzo Ferrari, il fondatore della scuderia automobilistica più vincente di sempre, arriva sul grande schermo. Il film, intitolato semplicemente Ferrari, è diretto da Michael Mann, regista di capolavori come L’ultimo dei Mohicani e Heat-la sfida.

Il cast è di altissimo livello: ad Adam Driver il compito di interpretare proprio Ferrari, mentre Penelope Cruz è la moglie Laura. Piero Taruffi, pilota della Rossa di Maranello, ha il volto di Patrick Dempsey, che oltre a essere una stella del cinema è anche un amante dei motori.

La trama

La vicenda portata sul grande schermo trae spunto dal libro di Brock Yates Enzo Ferrari: The man, the cars, the races, the machines ed è ambientata nel 1957. Il fondatore del marchio di Maranello vive una situazione di forte crisi professionale e privata. Da una parte, nonostante i successi in F1, l’azienda rischia la bancarotta; dall’altro lato, invece, si acuiscono le difficoltà con la moglie Laura dopo la perdita del figlio Dino. Al contempo Enzo deve confrontarsi anche con l’altro figlio, Pietro, avuto dalla relazione con Linda Lardi.

In questo contesto così complicato, Ferrari punta fortemente sulla Mille Miglia per rilanciarsi. La gara automobilistica più famosa del mondo, che si correva tra il 1927 e il 1957, era un’occasione perfetta per dimostrare al mondo che la Ferrari era ancora una grande squadra.

Italia protagonista

Prodotto da Ilbe, tramite la società “Welcome to Italy”, e da Moto Pictures llc, Ferrari è stato sostenuto dalla Regione Emilia Romagna. Neon si occuperà della distribuzione a livello mondiale, mentre 01 Distribution e Leone Film Group gestiranno il lato italiano.

La maggior parte del film è stato girato tra Modena e Maranello, le due città simbolo della Ferrari. Inoltre alcune scene sono state registrate a Imola, Reggio Emilia, Novellara e Fiorano Modenese. Insomma il cuore del pianeta Ferrari.

Un film da non perdere

Ferrari è un film che racconta la vita e la carriera di un uomo straordinario, che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobilismo. Un film che è un omaggio alla passione, alla tenacia e alla determinazione di Enzo Ferrari.

Il film sarà presentato al Festival di Venezia il 31 agosto alle 19. L’uscita nelle sale italiane è fissata per il 30 novembre.

Miami Vice – L’iconica serie TV che ha ridefinito il genere poliziesco

Miami Vice è una serie televisiva statunitense che ha segnato un’epoca. Trasmessa originariamente negli anni ’80, è diventata un cult che ancora oggi continua ad affascinare il pubblico con il suo stile unico e la trama avvincente.

La serie,creata da Anthony Yerkovich e prodotta da Michael Mann,  è ambientata a Miami, una città che diventa un personaggio a sé stante, con i suoi contrasti tra l’opulenza dei quartieri ricchi e la violenza delle gang che infestano le strade.

Sigla Miami Vice - www.glianni80.it & www.glianni80.com

Il protagonista di Miami Vice è il detective Sonny Crockett, interpretato da Don Johnson, un poliziotto dai metodi poco ortodossi ma dalla forte moralità. Assieme a lui c’è il suo partner Ricardo Tubbs, interpretato da Philip Michael Thomas, un ex detective di New York che si reca a Miami per vendicare la morte del fratello causata da una gang di narcotrafficanti. La coppia si imbarca in lunghi inseguimenti, sparatorie mozzafiato e indagini segrete per portare giustizia nella città.

Ciò che rende Miami Vice unica è la sua estetica dirompente. L’uso creativo del colore, in particolare i toni pastello, le giacche bianche con le maniche arrotolate, i pantaloni a vita alta e le scarpe da barca, hanno trasformato le divise dei poliziotti in un’icona di moda. La colonna sonora, costituita principalmente da canzoni pop della Francia e dell’Italia, ha contribuito a creare un’atmosfera unica e immersiva.

Ma Miami Vice non è solo stile. La serie affronta temi complessi come la corruzione, il narcotraffico e la lotta per la giustizia. I personaggi non sono semplici stereotipi di poliziotti “cattivi” e “buoni”, ma individui complessi con sfumature e contrasti. La loro rappresentazione realistica ha aggiunto un nuovo livello di profondità alla trama.

Durante i suoi anni di produzione, Miami Vice ha vinto numerosi premi tra cui Emmy e Golden Globe. È diventata una pietra miliare della televisione e ha ispirato molte serie successive, tra cui “CSI: Miami” e “Narcos”. Il suo impatto è ancora evidente nel mondo dello spettacolo, con remake cinematografici e riferimenti continui nella cultura pop.

In conclusione, Miami Vice è una serie che ha cambiato il modo in cui venivano concepite le serie poliziesche. Con il suo stile audace, la trama avvincente e la rappresentazione realistica dei personaggi, ha catturato l’immaginazione dello spettatore e ha segnato un’epoca. Se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di immergervi nell’affascinante mondo di Miami Vice.

Miami Vice

Avevamo lasciato Michael Mann con l’ottimo Collateral, lo ritroviamo in questo Miami Vice se possibile ancora più maturo e consapevole. Da San Francisco a Miami cambia poco, l’occhio del regista è sempre focalizzato sulla periferia scura e i paesaggi sub-urbani, privilegia i pallidi neon dei club al sole cocente della Florida. Il talento visivo del regista cresce ad ogni nuovo lavoro, sempre più marcato, realistico e “visuale” nel vero senso della parola. Per quanto riguardo lo sviluppo della narrazione, il merito del regista è aver completamente sdoganato Miami Vice dal suo alter ego televisivo, creando un prodotto nuovo e totalmente godibile. Finalmente, mi sento di dire, un prodotto derivato dalla televisione che non ha niente di televisivo. Se vi aspettate un clone della serie tv degli anni ’80 sarete costretti a ricredervi, la Miami assolata, tutta bikini e champagne ha lasciato il posto ad una location oscura, fredda e cinica sin dalle prime battute.

I ritmi sono tutti cinematografici, il film accelera in scene adrenaliniche (ma mai fuori luogo) per poi frenare bruscamente nelle parti più introspettive, che riescono a tratteggiare a fondo i personaggi senza cadere nel clichè. In questo gran parte del merito è del cast, Colin Farrel e Jamie Foxx, perfetti nella parte, sempre nella parte, che riescono ad affrancarsi dal ruolo di bellocci senza paura e dal grilletto facile per dare spazio a personaggi vulnerabili e comunque assolutamente plausibili. Unico cruccio per gli spettatori italiani sarà il non poter godersi il continuo cambio di accento, dall’inglese al creolo passando per lo spagnolo, andato perduto ovviamente in fase di doppiaggio.

In definitiva un ottimo prodotto, di un regista che pellicola dopo pellicola sempre più si sta imponendo come una autentica garanzia di qualità. Un must.

di Giancarlo Caminiti

 

Exit mobile version