2700: una dimensione del fantasy tutta Italiana

Verso gli inizi degli anni novanta, un gruppo di disegnatori e di sceneggiatori indipendenti, decise di creare un nuovo tipo di fumetto, con un tipo di storia che andava a discostarsi in maniera evidente messa a confronto con le pubblicazioni Italiane dell’epoca. Infatti in quel periodo, era il decennio d’oro di varie serie fumettistiche di genere di fantascienza e horror come Dylan Dog e Natan Never.

Questa serie si distingueva già dal titolo, che invece di avere nomi antisonanti recava solo un numero, che voleva dire tutto come nulla, tale titolo era 2700. Questo singolare titolo era una specie di ambiguo enigma, infatti non si riusciva a capire se questo numero era riferito all’anno di questo ipotetico mondo, oppure se era l’anno di un eventuale futuro del nostro pianeta oppure una specie di numero sacro.

Questa serie si può definire a metà tra il fantasy e la fantascienza classica, dove mescola il  romanticismo e i duelli di cappa e spada la pronuncia di incantesimi tipici delle saghe fantasy con la presenza di robottoni giganti armature potenziate veicoli tecnologici e tecniche mediche cibernetiche tipiche delle avventure di fantascienza.

Quello che colpisce in primo piano questa serie sono i robot, che oltre ad essere considerati una sorta di divinità meccaniche pilotati solo da una certa classe elitarià con particolari abilità ed affinità con la macchina, la cosa che più rislata è il design, infatti essi sono rappresentati come una sorta di enormi palazzi signorili, molti di essi infatti sono così decorati da essere delle vere e proprie opere d’arte degne di Michelangelo il “maestro della Pietra” del rinascimento. Una tale tipo di design nei mech era stato adottato sono in Giappone e più precisamente nella serie Fantasy/Fantascienza di Five Star Stories.

Anche la trama è molto intrigante, perchè nonostante venga descritto come un mondo ove regna una pace duratura grazie alla presenza dei “Golem” esso cela anche una parte abbastanza oscura, infatti i nostri eroi protagonisti, sono fuggiaschi inseguiti da una sorta di Inquisizione creata per evitare di sovvertire lo status quo.

La Storia

Epoca e pianeta non ben definiti; in un numero si fa quasi l’idea che esso sia la Terra in un futuro molto remoto sorto dalle ceneri di un enorme conflitto nucleare globale; gli stati presenti, sono una sorta di regni feudali, tutti sotto il comando di un regno centrale guidato da due organizzazioni una e denominata “chiesa Universale delle Made” e l’altra e la “Santa Inquisizione”, infatti anche se i vari regni hanno totale autonomia per quanto riguarda le tasse, le leggi e il governo, essi devono sempre dare parte dei loro appannaggi alla “Chiesa” e cosa ancora più importante devono sottostare ai principoi sacri della “Chiesa Univerale” ovviamente la pena per tale incuria, specialmente la seconda, è passibile della rimozione a capo del governo del regno, ed in certi casi (molto spesso a dire il vero), punibile con la moprte del reo.

Le Made in parole povere non sono altro che delle suore che oltre a ricevere l’indottrinamento della Chiesa, alcune di loro hanno il potere di far funzionare il cristallo di controllo dei Golem.

I Golem sono una delle tante testimonianze lasciate da quello che viene chiamato periodo oscuro, sono una sorta di enormi Robot che vengono pilotati da due persone una la Made che si occuopa di far funzionare il cristallo di controllo, mentre il “pilota” che è sempre un nobile della casata al quale appartiene il Golem si occupa del movimento, infatti e grazie a queste enormi macchine da battaglia che sia i sovrani dei vari regni che il potere centrale dominano sulle masse.

Ma come scherzo del destino, andando avanti con l’evoluzione, sono venutisi a creare quello che per la chiesa sono definiti delle “abberrazioni”, infatti da alcuni decenni cominciano ad apparire quelli che vengono definiti “Fanti” ossia degli essere umani androgini, ne’ uomo e ne’ donna, con un potere uguale se non superiore alle “Made”, infatti essi oltre ad aver il potere di risvegliare i Golem i Fanti sono anche in grado di poterli pilotare nello stesso momento, come una sorta di fusione perfetta tra uomo-macchina.

Per questo che i Fanti vengono visti dalla chiesa come esseri demoniaci, in quanto il loro potere è innato e non controllabile come le stesse Made, la chiesa ha ritenuto tali esseri un pericolo non solo per i loro sacri insegnamenti, ma addirittura per il loro stesso potere che essi hanno sulle popolazioni, per questo motivo la “Santa Inquisizione” grazie ai suoi “Dieci Grandi Inquisitori” si adopera per scovare ed eliminare la minaccia dei Fanti.

È in questo scenario che i nostri protagonisti si muovono, essi sono Abel un musico e poeta girovago che nasconde un grave segreto, egli è uno dei Fanti ricercati presso l’inquisizione ed è per tale motivo che egli viaggia per le lande del pianeta senza fissa dimora, i suoi compagni di  viaggio sono, Behemot un grosso guerriero dalla pelle scura e con alle spalle un terribile passato ed una sete di vendetta tale da renderlo una furia inarrestabile in battaglia, duro come la roccia, ma leale verso Abel di cui ha un debito di riconoscenza nei suoi confronti, il terzo componente del gruppo e un ragazzo che hanno salvato dalle mani dell’inquisizione e della chiesa in quanto sospettato di eresia, altro crimine punibile con la tortura e infine la morte, anche se fisicamente è stato completamente curato da Abel la sua mente per colpa delle torture ne è uscita totalmente sconvolta, infatti è stato obbligato a stare nella stessa cella del fratello morto, però molto spesso a degli sprazi di lucidità che consentono a lui ed ai suoi compagni di viaggio di uscire dalle situazioni più difficili; ma oltre a ciò egli ha la stessa abilità uguale o molto superiore a quella di un saltimbanco e grazie ai suoi coltelli da lancio lo rende un avversario letale contro chiunque gli si pari davanti o voglia far del male ai suoi nuovi amici.

In questo scenario il nostro trio di eroi cerca di sopravvire giorno per giorno, e molto spesso anche se a volte fanno i cinici dicendo che essi non sono eroi ma semplici fuggiaschi, cercano sempre di riparare i torti che sia la chiesa che i signori dei vari regni fanno verso le persone deboli ed indifese; ma oltre a ciò essi devono anche difendersi da chi vuole sfruttare a loro vantaggio il segreto che Abel cerca di nascondere.

In mezzo a tali avventure i nostri eroi si fanno largo giorno per giorno senza mai perdere la speranza.

Curiosità

Come detto prima tale serie è stata creata nei primi anni novanta come mensile e per un certo periodo è uscita regolarmente, poi per qualche tipo di motivo, ne è stata sospesa la pubblicazione. Delle motivazioni di tale chiusura ne sono state fatte tante di ipotesi tra i fan, ma alla fine quello che più contava era che tale serie ormai non esiste più, ed esso è un vero peccato in quanto in un panorama fumettistico italiano 2700 era una delle poche pubblicazioni indipendenti che avevano portato una ventata di vera novità.

Road to Armageddon

Quando vado in giro per fumetterie, eventi, fiere del comics o mercatini del fumetto usato, oltre a cercare di chiudere i vari buchi nelle mie collezioni, spero anche di imbattermi in opere indipendenti autoprodotte, senza nulla togliere alle grandi case editrici e ad artisti già famosi, ma perché ritengo che, molto spesso, tra vari albi realizzati da autori indipendenti e misconosciuti, ci si può imbattere in opere di gran pregio, come in altre occasioni mi è già capitato di trovare, ad esempio nell’edizione invernale di Torino Comics del 15 e 16 dicembre denominata Torino Xmas Comics, speravo di trovare una perla rara, infatti, anche questa volta il mio istinto aveva ragione.

Così, mentre vagavo per i vari stand nella mia solita ricerca, mi sono poi diretto nella zona dedicata agli autori e case editrici indipendenti, sperando di trovare qualcosa di interessante, infatti mentre visionavo, libri, fumetti, artbook, artwork e graphic novel varie, il mio “senso di appassionato” è entrato in funzione e lo sguardo si posò sulla copertina di un fumetto dal titolo intrigante “Road to Armageddon”.

Se devo essere sincero, quello che mi aveva attratto in Road to Armageddon, non era soltanto il nome dell’opera o la copertina, realizzata in altissima qualità, ma il disegno, infatti, il mech che vi era disegnato sopra, mi ricordava qualcosa che avevo già visto: i bellissimi robot di una serie di cui vi avevo già visto anni prima “2700”.

Il design è simile a quell’antica opera, in quanto a realizzare la parte grafica di questo fumetto abbiamo Ugo Verdi, il “papà grafico” di “2700”, per questo mi aveva colpito e il disegno mi era immediatamente piaciuto. Mentre il suo collega e decennale amico Paolo Buscaglino Strambio soprannominato “Pabus” ha realizzato la sceneggiatura della trama. Così, finalmente, dopo non poche difficoltà, hanno potuto dare alla luce il loro antico progetto “Road to Armageddon”.

Ambientazione

La storia si svolge in un mondo, che potrebbe essere un futuro remoto della Terra, come anche un mondo completamente differente e situato su un altro sistema stellare, o ancora un universo alternativo, però questa collocazione è ininfluente per la trama, la cosa che più colpisce è il fatto che non si tratta della classica ambientazione tecnologicamente avanzata sul piano hi-tech, oppure il filone largamente sfruttato del cyberpunk o dello steampunk, ma qui viene utilizzato un genere sfruttato molto poco, il TecnoBarocco, ovvero l’utilizzo di tecnologia avanzata sfruttando non il vapore o l’energia atomica, bensì l’utilizzo di meccanismi e ingranaggi e il largo uso di materiali alchemici, il tutto condito con un design che ricorda il periodo francese all’epoca di Maria Antonietta. Troviamo infatti robot enormi, qui chiamati “Titani” e pilotati da una ristretta cerchia di “eletti”, carrozze mosse da cavalli meccanici, tutti decorati come i lussuosi palazzi di Versailles, mentre per quanto riguarda le persone , sembrano uscite dalle illustrazioni francesi del Settecento. La trama  è degna degli spettacolari disegni, infatti partendo da un punto iniziale la storia si ramifica prendendo varie direzioni seguendo vari intrecci e varie trame.

Trama

La storia inizia con la morte di un personaggio chiave per mantenere l’equilibrio nella fragile pace tra le due grandi fazioni che rappresentano questo mondo, il Patriarcato e l’Impero; per cercare di mantenere lo status quo ed evitare una guerra che potrebbe coinvolgere non solo queste due fazioni ma anche i vari stati loro alleati e neutrali, si cerca una soluzione e qui entrano in gioco in Duca Filiel e, suo malgrado, sua sorella Lilia Alma, entrambi coreggenti del Ducato di Eridania, nazione che con il suo appoggio potrebbe mantenere le parti in equilibrio, sperando che la guerra totale non arrivi mai. Andando avanti con la storia, il tutto si arricchisce con inganni, sotterfugi, tradimenti e alleanze degni delle migliori storie di corte alla “Lady Oscar”.

Gli autori hanno previsto che la storia completa si svilupperà per un totale di 6 volumi. Questa scelta di fare una miniserie è, non solo per poter poi sviluppare altri progetti, ma anche come scelta pratica, infatti per riuscire a mantenere l’alta qualità della pubblicazione, la copertina rigida è di ottima fattura, l’alta qualità del disegno ricco di dettagli, retini, chiari scuri e tonalità di grigio con il mantenimento di una trama lineare ricco di colpi di scena, come infatti avviene alla fine del primo volume, senza mai cadere sul banale come può succede su opere di lunga uscita, hanno optato per questa soluzione. Per vedere l’uscita dei prossimi numeri dovremmo aspettare alcuni mesi, però, se ci pensate bene, se mettete in forno una torta che per cuocere bene ci vogliono due ore, la togliereste dal forno dopo mezz’ora? Non credo, anche perché sarebbe immangiabile, quindi per avere un prodotto di qualità a volte è un bene aspettare.

 

Biografie

Paolo Buscaglino Strambio 

Torinese, classe 1966, totalmente autodidatta, si forma nel mondo delle fanzine degli anni 90’, collaborando con l’ATIF/Multidea di Riccardo Migliorie con la “Torino Comics” di Vittorio Pavesio, Terzo al concorso internazionale dell’Accademia Pictor del 2000, dal 2014 collabora con la Cagliostro E-Press, per cui scrive episodi di opere collettive e progetta “Giganti d’Acciaio”.

“Estremamente pignolo, cura ogni dettaglio della sceneggiatura, dalla griglia alla regia, alle pose ed espressioni dei personaggi, amando mescolare generi diversi e nascondere citazioni, anzitutto di musica classica”

Ugo Verdi

Torinese, classe 1971, diplomato al Liceo Artistico “Vittorio Veneto” ma per il resto anch’egli autodidatta, raggiunge la fama a metà degli anni 90’ grazie alla serei “2700 A.D.”, di cui è creatore grafico. Tra il 1996 e il 2003 realizza cinque speciali di “Legs Weaver” per la bonelli, per poi uscire di scena fino ad oggi

“Suoi marchi di fabbrica sono la presenza di robot giganti in contesti ucronici, la pulizia del tratto, la cura maniacale dei dettagli e la figura ricorrente del Leone, presente anche nella firma. Abituato a realizzare le ombre con tratteggio a china, questa è la prima volta che si cimenta nell’uso dei retini.

 

 

AirMech Arena per console

Ubisoft® e Carbon Games annunciano che il celebre strategico in tempo reale free-to-play*, AirMech® Arena, sarà disponibile su Xbox Live e PlayStation®Network, rispettivamente per Xbox One e PlayStation®4, nel corso della primavera.

In AirMech Arena, i giocatori assumeranno il controllo di alcune potenti armi trasformabili conosciute come AirMech, per proteggere le proprie basi e conquistare le fortezze nemiche. Potranno ottenere fino a nove AirMech diversi e dotati di abilità specifiche, che sarà possibile utilizzare come unità aeree e terrestri per difendere le proprie armate e sconfiggere gli avversari in prima linea. Guadagnando esperienza, otterranno i kudos, una valuta di gioco che consentirà loro di sbloccare nuove unità e piloti per espandere la propria collezione, oltre a personalizzare il loro aspetto con skin ed effetti esclusivi.

AirMech Arena consente di completare una serie di missioni e ottenere ricompense in modalità per giocatore singolo, oppure di collaborare con un massimo di quattro amici in modalità cooperativa online. Per vincere nel multiplayer, sarà fondamentale sfruttare il lavoro di squadra, poiché i giocatori dovranno riuscire contemporaneamente a gestire le risorse, proteggere la propria base e conquistare il territorio nemico. Il gioco supporta anche una modalità spettatore, che consente di assistere alle partite degli altri utenti e di vedere i migliori giocatori in azione.

Per maggiori informazioni su AirMech Arena, visitare: www.AirMechArena.com

Per tutte le ultime novità sui giochi Ubisoft, visitare: www.ubiblog.com.

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