Perché Leonardo DiCaprio non esce con ragazze di più di 25 anni?

Leonardo DiCaprio è uno degli attori più famosi e di successo al mondo. È anche noto per la sua vita sentimentale, che ha sempre attirato l’attenzione dei media. In particolare, DiCaprio è stato spesso visto in compagnia di giovani donne, spesso di età inferiore ai 25 anni.

Questo ha portato a speculazioni sul motivo per cui l’attore non sembra uscire con donne più grandi. Alcune persone hanno suggerito che DiCaprio sia semplicemente attratto da donne più giovani, mentre altri hanno ipotizzato che l’attore abbia una sorta di “complesso di Peter Pan”.

In realtà, la verità è probabilmente più complessa di così. Ci sono probabilmente una serie di fattori che contribuiscono alla preferenza di DiCaprio per le donne più giovani.

Fattori psicologici

Uno dei fattori che potrebbe influire sulla preferenza di DiCaprio per le donne più giovani è la sua psicologia. Alcuni esperti hanno suggerito che l’attore possa essere alla ricerca di una donna che gli dia l’impressione di essere più giovane e più attraente.

In effetti, DiCaprio ha spesso parlato della sua paura di invecchiare. In un’intervista del 2013, ha detto: “La cosa che mi spaventa di più è invecchiare e perdere la mia attrattiva”.

Fattori sociali

Un altro fattore che potrebbe influire sulla preferenza di DiCaprio per le donne più giovani è la società in cui vive. La cultura occidentale tende a idealizzare la giovinezza e la bellezza. Questo potrebbe rendere le donne più giovani più attraenti per gli uomini, come DiCaprio, che sono alla ricerca di una partner che corrisponda agli standard di bellezza dominanti.

Fattori pratici

Infine, è anche possibile che la preferenza di DiCaprio per le donne più giovani sia semplicemente una questione pratica. Le donne più giovani sono spesso meno mature e meno esigenti rispetto alle donne più grandi. Questo potrebbe rendere le relazioni con le donne più giovani più facili e meno impegnative per DiCaprio.

Un suo amico stretto ha rivelato ad un giornale che quando le ragazze raggiungono i 25 anni, di solito cercano di più: vogliono sposarsi e mettere su famiglia. La vita sposata non è però nei piani di Leonardo Di Caprio. Non vuole una famiglia e non vuole avere a che fare con donne che potrebbero mettergli pressione in tal senso.

Conclusione

In definitiva, il motivo per cui Leonardo DiCaprio non esce con ragazze di più di 25 anni è un mistero. È probabile che siano coinvolti una serie di fattori, tra cui fattori psicologici, sociali e pratici.

Titanic torna al cinema per il 25 anniversario

Per celebrare il suo 25° anniversario, una versione rimasterizzata di Titanic, il film scritto e diretto da James Cameron, vincitore di ben 11 Academy Award, tornerà nelle sale cinematografiche in 3D. Con un cast guidato dai vincitori del premio Oscar Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, il film è un’epica storia d’amore ricca di azione ambientata nello sfortunato viaggio inaugurale dell’“inaffondabile” Titanic, all’epoca il più grande oggetto in movimento mai costruito. Con i due grandi attori, il cast è composto anche da Billy Zane, Kathy Bates, Frances Fisher, Bernard Hill, Jonathan Hyde, Danny Nucci, Gloria Stuart, David Warner, Victor Garber e Bill Paxton.

 

Titanic | 25th Anniversary | Trailer Ufficiale

Titanic ha vinto un record di 11 Academy Award, tra cui miglior film, miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior scenografia, migliori costumi, miglior colonna sonora originale, miglior canzone originale, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali. Alla sua prima uscita, nel 1997, il film è diventato il campione d’incassi mondiale numero 1 di tutti i tempi ed è attualmente il terzo film di maggior incasso a livello mondiale.

L’iconica pellicola è una una produzione Lightstorm Entertainment, s, è stata prodotto da Cameron e Jon Landau, mentre Rae Sanchini è la produttrice esecutiva.

Inception di Christopher Nolan

Inception, il thriller fantascientifico di Christopher Nolan, ha raggiunto un grande successo sia di critica che di pubblico e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui quattro Premi Oscar. La trama segue Dom Cobb (interpretato da Leonardo DiCaprio), un esperto nell’estrazione di segreti dal subconscio delle persone, diventato un professionista dello spionaggio industriale e ricercato dalla giustizia. La sua squadra ha un’ultima missione: invece di rubare un’idea, dovranno impiantarne una nella mente del loro obiettivo, compiendo così l’inception, il crimine perfetto. Tuttavia, si troveranno a dover affrontare un nemico che sembra anticipare ogni loro mossa, un avversario che solo Cobb avrebbe potuto prevedere. Nel cast anche Marion Cotillard, premio Oscar, Tom Hardy e Joseph Gordon-Levitt.

Il film si presenta come un’opera onirica e visionaria di straordinaria qualità. Nolan dimostra ancora una volta, come aveva già fatto con Memento, di essere un maestro nell’elaborazione di sceneggiature complesse che si incastrano perfettamente, senza lasciare dettagli o buchi. Inception è un film da vedere tutto d’un fiato, che offre al pubblico diverse possibilità di riflessione. È uno di quei film che si ama o si odia. La trama è intrigante e coinvolgente, ma soprattutto originale e decisamente fuori dagli schemi. Potrebbe sembrare complesso capire il meccanismo su cui si basa la storia, ma con un po’ di pazienza ci si abitua presto e tutto diventa più chiaro, soprattutto dopo una seconda visione, durante la quale si possono scoprire aspetti che al primo impatto potrebbero essere sfuggiti.

Genitori in Blue Jeans

Genitori in Blue Jeans (Growing Pains) è stata una sitcom di grande successo trasmessa negli USA dal 1984 al 1992. Raccontava le avventure della famiglia Seaver, composta dai genitori Jason e Maggie e dai loro tre figli Mike, Carol e Ben. Nella quarta stagione, si aggiunge alla famiglia anche la piccola Chrissy. Successivamente, compare anche un ragazzo problematico di nome Luke, che viene adottato dalla famiglia.

La serie si sviluppa attraverso 166 episodi, affrontando sia i problemi della vita quotidiana che fornendo momenti di grande comicità. Durante la sua messa in onda, Genitori in Blue Jeans ha contribuito a creare il mito di alcuni attori giovani, come Kirk Cameron e Leonardo DiCaprio.

Sono apparsi nella serie molti attori che all’epoca erano agli inizi della loro carriera, tra cui Brad Pitt, Hilary Swank e Heather Graham. In una puntata, compare anche Matthew Perry, allora sconosciuto, ma diventato in seguito famoso per il suo ruolo di Chandler in Friends.

Uno dei successi della serie è anche la sigla, “As long as we got each other”, cantata da B.J. Thomas e Jennifer Warnes. Nel 1988 è stato creato uno spin-off intitolato Dieci sono pochi, che narrava le vicende del coach Graham T. Lubbock e dei suoi dieci figli. Purtroppo, questa sit-com è stata di breve durata e si è conclusa nel 1990.

Nel 2005 è stato pubblicato in America un cofanetto contenente gli episodi della prima stagione. Attualmente, in Italia viene trasmessa su Boing la terza stagione, dopo molti anni di assenza dal palinsesto televisivo. Inoltre, dal telefilm è stato tratto anche un film TV in cui Maggie cerca di farsi eleggere ad un incarico pubblico, con l’aiuto – sia positivo che negativo – di tutta la sua famiglia.

The Departed – Il bene e il male

South Boston. Quartiere periferico di una grande metropoli. Ce ne sono tanti negli Stati Uniti, tutti uguali: stesso degrado, stessa criminalità, stessi bar frequentati dalle solite, losche facce impegnate nei soliti, loschi affari. Tra le sue strade cammina una figura fiera, elegante nel portamento, cordiale ed amichevole con tutti. All’apparenza, un comune uomo di mezza età. Ma i suoi occhi sono quelli neri e penetranti di Jack Nicholson e il suo gioviale sorriso, un ghigno piuttosto, non è altro che una maschera dietro la quale nascondere una furia spietata, da scatenare contro chiunque intralci i suoi progetti. Il suo nome è Frank Costello e diventare suo amico, in quel quartiere di poche speranze, equivale ad avere un debito con lui.

Colin Sullivan è un ragazzo di South Boston. Si è distinto all’Accademia di Polizia del Massachussets e ha fatto carriera velocemente all’interno della Squadra Speciale Investigativa. È brillante, razionale, freddo. Insomma, un vero irlandese. E rispetta l’autorità. Ma non quella del distintivo che indossa, no. Quella di Frank. Perché Colin è un infiltrato, una spia di “papà” Frank, il quale gli ha dato un’istruzione, lo ha protetto, ottenendo in cambio la sua anima e la sua fedeltà.

Anche Billy Costigan viene da quel quartiere. Gli appartiene, forse più di Colin. Ne conosce gli aspetti più sordidi a causa delle attività criminali della sua famiglia. E vuole sfuggire a quel retaggio, a quel mondo. Come Sullivan, quindi, decide di entrare all’Accademia di Polizia. Ma il destino, cui non manca il senso dell’ironia, lo porta ad essere scelto per una missione da infiltrato nella banda di Costello. Billy dovrà diventare proprio ciò che ha sempre rifiutato e disprezzato.

Colin e Billy. Due uomini diversi che condividono il medesimo fato: quello di vivere una vita spezzata in due parti distinte, opposte. Il Bene da una parte, il Male dall’altra. Bianco e nero. E in mezzo: loro, sotto il cielo grigio di Boston velato dalle nuvole, impegnati ogni santo giorno in uno schizofrenico viaggio d’andata e ritorno tra queste due sponde. Un viaggio segnato da menzogne pronunciate senza rimorsi apparenti, da lealtà giurate e spergiurate e in cui il traditore è proprio colui di cui più ti fidi.

Affascinante, sorprendente, coinvolgente. Un capolavoro può esser definito da tanti aggettivi. Per THE DEPARTED è necessario usarli tutti. William Monahan, ispirato dal thriller INFERNAL AFFAIRS ambientato a Hong Kong e campione d’incassi in Asia nel 2002, ha messo a disposizione di Martin Scorsese una sceneggiatura perfetta, nel ritmo come nei dialoghi. Incentrata sul rapporto “fiducia / tradimento” e infarcita dallo humour e dal fatalismo tipicamente irlandesi che Monahan, americano d’origine irlandese, ben conosce, essa è il “treppiedi” ideale per la regia “potente” del regista newyorchese, elegante ma al tempo stesso dura come la vicenda che rappresenta e i suoi protagonisti. A questo proposito, un capolavoro è tale se può contare su interpreti all’altezza. Nel caso di THE DEPARTED, l’esatta coincidenza personaggio-interprete rende imbarazzante ogni tentativo di commento. Nicholson pennella in modo straordinario, come se ci fosse bisogno di dirlo, l’ennesimo cattivo affascinante della sua carriera (come dimenticare Jack Torrance o il Joker). Da Oscar, senza se e senza ma. Per Di Caprio vale lo stesso discorso. La bidimensionalità tutta “fascino e sorrisi” dei ruoli degli esordi, lascia il posto alla maturità di un attore capace di mostrare, senza mai mai MAI cadere in banalità o facili patetismi, i tormenti di un’anima messa sotto scacco dalla lotta interiore che la dilania: quella tra il senso del dovere e la lealtà da un lato, e gli orrori che si è costretti a vivere in nome di essi dall’altro. L’unico a non brillare particolarmente, forse, è Matt Damon. Tuttavia, la sua faccia acqua e sapone da classico bravo ragazzo, caratterizzata, però, da due occhi di un azzurro pallido e gelido, si adatta magnificamente al personaggio di Colin, uomo dall’anima nera celata dietro ad un distintivo, ad abiti firmati e ad un lussuoso appartamento. E ancora: Martin Sheen e Mark Wahlberg, affiatati ed in straordinaria sintonia nel ruolo dei due superiori di Costigan-Di Caprio; o Alec Baldwin che, dopo anni di (dis) onorata carriera, dimostra di saper recitare, interpretando il capitano Ellerby, diretto superiore di Sullivan-Damon.

Un capolavoro, dunque. L’ennesimo, per Scorsese. Ed ennesima occasione per i signori e padroni di Hollywood di riconoscere il suo genio. Perché se è vero, come afferma il personaggio di Matt Damon in una scena del film, che un irlandese “può sopportare una cosa sbagliata per il resto della sua vita”, è vero anche che il mondo del cinema non può tollerare un altro insulto, dopo nomi come Chaplin e Kubrick, ad uno dei suoi maestri indiscussi.

Piercarlo Fabi

 

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