La Sampdoria e i Power Rangers: una storia mai raccontata

Nel 1997, un giovane giapponese accende la TV e si ritrova davanti a una scena surreale: la maglia della Sampdoria indossata dai cattivi di una serie TV di supereroi.

Cos’è successo? Come è possibile che la squadra italiana sia finita in un telefilm nipponico?

La risposta ci porta nel mondo di Denji Sentai Megaranger, la 21esima serie di Super Sentai, franchise da cui hanno origine i Power Rangers. Nell’episodio 34, intitolato “Ti farò vedere il tiro miracoloso del fratellone!”, Shinji, un ragazzino che sogna di giocare a calcio come il fratello maggiore Koichiro (un Megaranger), viene umiliato dal suo allenatore e dai compagni. Disperato, si rivolge a Koichiro, che però, impegnato a salvare il mondo dai cattivi alieni, non può aiutarlo.

Shinji viene quindi circuito dal Porcospino Nejira, un malvagio allenatore che trasforma i suoi calciatori in armi umane usando le loro maglie della Sampdoria. La scelta della maglia blucerchiata non è casuale: in quegli anni, la Serie A era il campionato più seguito in Giappone, e la Sampdoria, con la sua divisa riconoscibile e i suoi giocatori iconici come Roberto Mancini, era una delle squadre più amate.

Tuttavia, la scelta di far indossare la maglia della Sampdoria ai cattivi potrebbe essere stata influenzata anche da motivi più banali. Lo sponsor tecnico della squadra era Asics, un marchio giapponese, e quindi la maglia potrebbe essere stata semplicemente la più facilmente reperibile.

Nonostante l’aiuto del Porcospino Nejira, Shinji non riesce a conquistare il mondo con i suoi tiri potentissimi. A sconfiggere i cattivi ci pensa proprio Koichiro, con un tiro miracoloso che ricorda quello di Roberto Baggio.

La storia della Sampdoria e i Power Rangers è un aneddoto curioso e divertente che ci ricorda l’impatto globale del calcio italiano negli anni ’90. La Serie A era seguita con passione in tutto il mondo, e i suoi giocatori erano idoli per milioni di tifosi. E la Sampdoria, con la sua maglia iconica e la sua storia ricca di successi, era una delle squadre più amate e conosciute.

Oltre a questo episodio di Denji Sentai Megaranger, la Sampdoria è stata recentemente menzionata anche da Liu Cixin, autore del romanzo di fantascienza “Il problema dei 3 corpi”. Cixin ha raccontato di essersi ispirato alla sua esperienza da spettatore di un’amichevole tra Sampdoria e Cina giocata a Pechino nel 1994 per alcune idee del suo libro.

Questi episodi dimostrano come la Sampdoria abbia lasciato un segno indelebile nella cultura popolare, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. La sua maglia blucerchiata è un simbolo riconoscibile e amato, che ha ispirato storie e immaginari anche in contesti lontani come il Giappone.

“Tu uccidi”: un saggio per esplorare le radici del crimine nella società italiana

Tu uccidi, il nuovo saggio di Antonio Paolacci e Paola Ronco, edito da Laterza, è un’analisi approfondita del fenomeno dell’omicidio nella società italiana contemporanea.

Un viaggio affascinante e inquietante

Attraverso un percorso che passa in rassegna i molteplici aspetti dell’omicidio e del suo racconto, gli autori, entrambi esperti del genere crime, interrogano il modo in cui la nostra società interpreta il crimine.

Dalla realtà alla finzione

Tu uccidi esplora la distanza tra realtà e finzione, analizzando come la rappresentazione del crimine nei media e nella cultura popolare influenza l’immaginario collettivo.

Strumentalizzazioni e conseguenze

Il saggio indaga anche come la comunicazione politica strumentalizza la paura del crimine, con conseguenze dirette sulla cultura sociale e sull’idea stessa di “bene” e “male”, di colpa e punizione, di sicurezza e prevenzione.

Uno strumento per comprendere l’Italia di oggi

Tu uccidi offre una chiave di lettura originale e stimolante per comprendere la società italiana contemporanea, con le sue contraddizioni e le sue paure. Un saggio imprescindibile per tutti coloro che si interrogano sulle radici del crimine e sulle sue implicazioni sociali e culturali.

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