Brenna – La Fiamma di Alex L. Mainardi

Con Brenna – La Fiamma, volume conclusivo della Trilogia del Viaggiatore, che con Blink – La Scintilla e ChaosLess  Fuori dal Tempo danno vita al Traveler Universe, Alex L. Mainardi accompagna il lettore tra miti norreni ed egizi, disabilità, personaggi LGBTQ+, cultura pop e perfino citazioni di cinecomic. Il volume è arricchito dalle splendide illustrazioni di  Miriam Barbieri, Siriana Crastolla, Filippo Munegato e Ilaria Trombi.

Chi è il bizzarro inquilino dai capelli scuri e i penetranti occhi verdi che vive nell’appartamento sopra Siris? Cosa nascondono i suoi modi prevaricanti e le sue convinzioni, talmente arcaiche da farlo sembrare di un altro tempo, quasi di un altro universo? Nella Londra dei giorni nostri, subito dopo la pandemia, l’aspirante scrittrice Siris e i suoi amici, avranno a che fare con le stranezze del nuovo “ospite”, un dio… divenuto mortale. Non certo per sua volontà, tanto che egli stesso ritiene la perdita dei suoi poteri alla stregua di una menomazione. Riusciranno una “ragazza-su-ruote” e una ex divinità in crisi esistenziale, a trovare un punto d’incontro, abbracciandosi e accogliendosi l’un l’altra, imparando ad amarsi e accettarsi completamente, al di là del Bene e del Male?

“Brenna – La Fiamma” di Alex L. Mainardi è un paranormal romance che trae spunto dalla mitologia norrena, e in particolare dalla figura del Dio delle Storie e degli Inganni Loki, per parlare dell’importanza della diversità, della libertà di essere sé stessi e del bisogno di essere accettati per quello che si è davvero, nella nostra verità più intima. Il romanzo, accompagnato da piacevoli illustrazioni in bianco e nero, è narrato da due punti di vista in prima persona: quello di Siris, una ragazza piena di vita, e quello di uno smarrito Loki, divenuto suo malgrado un essere mortale. Siris coltiva l’ambizione di diventare una scrittrice di narrativa fantasy; affetta dall’Atassia di Friedreich, una malattia degenerativa del sistema nervoso che provoca mancanza di coordinazione nei movimenti, è in sedia a rotelle ma ciò non le impedisce di vivere un’esistenza piena, di perseguire i suoi sogni e di avere amici che la amano senza pregiudizi. Siris e Loki sono in apparenza due personaggi diametralmente opposti eppure, nel corso dell’opera, scopriranno di avere molto in comune: condividono infatti lo stesso bisogno di ribellarsi al loro destino e di affermarsi nella loro autenticità; entrambi, inoltre, hanno sperimentato la perdita e la solitudine, e si sono sentiti spesso incompresi e “difettosi”. È la diversità il ponte che li unisce: un valore che condividono con altri personaggi straordinari, come mrs. Smith, colei che vede e dunque sa, o la drag queen Bibi, sotto le cui sembianze si nasconde una figura insospettabile.
Dopo un avvincente prologo ambientato nella mitica Asgard, che ci racconta del Ragnarok, ovvero il “Crepuscolo degli Dei”, ci si sposta su Midgard, la nostra Terra, e più precisamente nella Londra post-pandemia: qui incontriamo Siris e il suo nuovo vicino di casa, Seth Blackny, che in realtà è proprio il nostro ex Dio norreno. Seth assomiglia terribilmente al Loki Laufeyson dei film Marvel: Siris è da sempre ossessionata da quel personaggio, e il suo vicino ne condivide ogni dettaglio, perfino l’enigmatico e ipnotico sguardo. Il loro rapporto è turbolento all’inizio: Seth cerca di conquistarla con il suo irresistibile charme ma lei non cede alle sue ingannevoli lusinghe; col trascorrere del tempo, però, entrambi riescono a leggere nel cuore dell’altro, anche grazie alla capacità di Siris di penetrare senza timore nell’oscura mente di Loki.

Tra ironia e romanticismo, tra personaggi della mitologia norrena come Hel – la Signora della Morte, e anche della mitologia egizia come Anubi – la divinità con la testa di sciacallo, l’autore di questo affascinante romanzo ci conduce in un viaggio attraverso il profondo cambiamento di Siris e Loki: due anime complementari e libere, due cercatori di quella splendente fiamma il cui nome è Amore.

 Alex L. Mainardi è natə e vive a Parma, dove si dedica attivamente alla scrittura. Appassionatə di mitologia e archeologia, scrive di narrativa e, dopo aver pubblicato due saghe letterarie e una serie di libri illustrati, dal 2018 fa parte di Casa Ailus, collettivo di autori e illustratori che realizzano diverse pubblicazioni in vari ambiti del fantastico. Con una rara malattia genetica degenerativa, l’Atassia di Friedreich, ha l’hobby del Cosplay dal 2003, infatti quando non è al lavoro partecipa alle fiere come cosplayer, ovviamente… sedia a rotelle compresa! E’ così che porta personalmente avanti la mission di inclusione delle persone con disabilità all’interno dell’universo Nerd, riassunto nel neologismo e hashtag da lei stessa creato: #cosplability

 

Cosplay e disabilità: come dovrebbero essere gli eventi

Chiunque abbia avuto a che fare con il cosplay non può non aver sentito parlare di Alessia Mainardi. Appassionata di mitologia e archeologia, così come di fumetti e cultura nerd, oltre che  amante della scrittura, è diventata una cosplayer in un momento della sua vita in cui tutto sembrava andare storto.  Al compimento dei diciotto anni, l’età dell’indipendenza, Alessia scopre infatti di essere affetta da una rara malattia genetica degenerativa, l’Atassia di Friedreich, che le impedisce il controllo dei movimenti e una vita autonoma. La scoperta del Cosplay e la passione per ”l’arte del costume”, che le regala amicizie e nuove sfide, la aiutano a reagire alla diagnosi.

In questo mondo colorato, variopinto e un po’ folle, in cui essere diversi con un costume addosso è la norma e la stranezza accomuna, invece di dividere, Alessia prende coraggio in sé stessa arrivando a realizzare, a partire dal 2003, oltre 70 costumi che le valgono una ventina di premi nelle maggiori fiere italiane. Scontrarsi alla pari con i normodotati in un ambiente, quello del Cosplay, dove si può essere chi si vuole, interpretando il personaggio che si ama, le vale una scoperta, rivoluzionaria e ovvia insieme, quella di essere ‘differentemente normale’. E’ questo ciò che spinge Alessia a non tener conto delle difficoltà che la sua malattia comporta, buttandosi in una serie di progetti “impossibili”, dimostrando in  prima persona, giorno dopo giorno, che la volontà e la forza d’animo riescono ad abbattere tutte le barriere.

Infatti Alessia esordisce come scrittrice dal 2008, debuttando con un proprio stand nella Self Area di Lucca Comics&Games, con l’autoproduzione della sua trilogia fantasy Avelion.  E da lì non si è più fermata, tra romanzi, libri illustrati e progetti benefici basati sulla sua autobiografia, rigorosamente in costume, “Alessia in Cosplayland”, stand e partecipazioni ai contest, sia come giurata che, come partecipante… carrozzina compresa!

https://www.youtube.com/watch?v=jx67pP1XQ4Q&feature=share

Ecco quindi, da dove nasce ciò che segue e vuole far riflette sul concetto di disabilità. La disabilità, una parola composita che letteralmente dovrebbe significare solo ‘abilità differenti’.  Sì, perché chi è dichiarato ‘disabile’ appartiene alla più vasta e variegata minoranza al mondo. Praticamente una parola talmente ampia e utile a riempire la bocca, da non significare nulla in concreto.

Il bando che seguirà riporta una serie di Leggi, seguite da suggerimenti pratici per migliorare l’offerta di manifestazioni di cosplay/fumetto, che il semplice buonsenso dovrebbe di per sé far adempiere senza bisogno di scomodare obblighi di legislatura, per rendere ‘a norma di disabile’ tali eventi italici.  Dal documento leggiamo: Nella convenzione internazionale sui diritti del disabile, ratificata dal parlamento italiano con la legge 7/2009. L’ art 30 dichiara: Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire che le persone con disabilità ;(c) abbiano accesso a luoghi di attività culturali, come teatri,musei, cinema, biblioteche e servizi turistici,e, per quanto possibile,abbiano accesso a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale. Al fine di consentire alle persone con disabilità di partecipare su base di uguaglianza con gli altri alle attività ricreative, agli svaghi e allo sport, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire che le persone con disabilità abbiano accesso a tali luoghi. E garantiscono che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell’organizzazione di tali attività.“

Esiste una normativa internazionale che ha sancito il diritto del disabile a divertirsi e partecipare attivamente ad attività culturali, ricreative e sportive. Vi sorprende?  Ditelo a Bebe Vio o Alex Zanardi (solo per citare i nomi di due ‘disabili’ familiari a tutti, o quasi) che c’è una legge che li autorizza  a fare quello che fanno, altrimenti avrebbero dovuto rimanere chiusi tra le quattro mura di casa, dividendo la loro vita tra mangiare, dormire e sottoporsi a visite mediche. No, come loro decine, centinaia, migliaia di persone disabili in Italia e nel mondo non si limitano ad esistere attendendo che una legge, un luogo, un evento si adeguino a loro, ma fanno ciò che possono (perché spesso ciò che vogliono viene limitato dall’altrui noncuranza, architettonica, civica o semplicemente di rispetto mancante) per realizzare tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta.

I ‘disabili’, non sono una razza aliena, estranea e incomprensibile, sono persone, con i loro gusti, le loro aspirazioni e i loro desideri, proprio come chiunque altro. Anche un ‘disabile’ può essere nerd, otaku, amare leggere i fumetti, divertirsi nel fare cosplay insieme agli amici e magari desidera, addirittura, esibirsi sul palco. In un mondo, quello delle fiere e delle manifestazioni di fumetto/cosplay, dove la creatività e la fantasia sono al primo posto, dove i supereroi camminano tra la appassionati e i curiosi, dove il distinguersi e l’essere differenti e vistosi (aiutati da parrucche, trucchi, costumi elaborati o altro), non dovrebbe sorprendere che i ‘disabili’ siano parte del gruppo. Che si muovano su ruote, aiutati da un bastone, che si esprimano con il linguaggio dei segni o abbiano limitazioni visive (e magari per questo siano i Daredevil più perfetti che abbiate mai incontrato!) non ha, o non dovrebbe avere, alcuna importanza.  Dunque leggete quanto segue, e se siete nell’organizzazione di qualunque evento, dal più grande al più piccolo, aderite e trasformate lo spazio che gestite affinché sia per tutti. Ricordatevi che… La volontà è ciò che rende chiunque in grado di realizzare anche l’impossibile! Quindi, non avete scuse!

MEMORANDUM DIABILITY FRIENDLY

Il testo che segue, tratto da un documento a cura di “Eventi Cosplay Italia è stato concepito e stilato al fine di garantire alle persone diversamente abili, la possibilità di usufruire nel miglior modo possibile di tutti i servizi e delle strutture legate agli avvenimenti fieristici ed alle manifestazioni a tema cosplay / fumetto. A tale scopo, in collaborazione con i diversamente abili, le loro famiglie e gli accompagnatori, abbiamo analizzato i problemi e gli ostacoli riscontrati nelle varie manifestazioni pregresse. Al fine di garantire una miglior partecipazione agli eventi sopraindicati, abbiamo evidenziato tali criticità in questo documento attenendoci alle normative vigenti, ed evidenziando le maggiori fonti di disagio.

AREA TRASPORTI – PARCHEGGIO – INGRESSI
L’ ART. 188 del Codice della Strada comma 1.stabilisce che: per la circolazione e la sosta dei veicoli al servizio delle persone invalide gli enti proprietari della strada sono tenuti ad allestire e mantenere apposite strutture, nonché la segnaletica necessaria, per consentire ed agevolare la mobilità di esse, secondo quanto stabilito nel regolamento. Nell’ ambito dei parcheggi sempre dall’ art.188 Cod. della Strada comma 3 si evince che i veicoli di persone invalide autorizzate dal sindaco del comune di residenza (comma 2), con il nuovo “contrassegno di parcheggio per disabili” conforme al modello previsto del consiglio dell’ Unione europea del 4 giugno 1998 (tagliando BLU e non arancione), non sono tenuti all’obbligo del rispetto dei limiti di tempo se lasciati in sosta nelle aree di parcheggio a tempo determinato. Date le disposizioni sarebbe opportuna la presenza di operatori che verifichino la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge per usufruire di tali spazi. Inoltre da quanto previsto dall’ art. 188 del Cod. della Strada, chiunque usufruisce di questi spazi senza autorizzazione o ne faccia uso improprio è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335.  Per agevolare la mobilità di soggetti con capacità deambulanti limitate e dei non deambulanti dall’ area parcheggio ai luoghi destinati allo svolgimento degli eventi, sarebbe necessaria la presenza di parcheggi con fondo compatto e non di sterrato o breccia che potrebbero limitare od inibire la libertà di movimento dei disabili con limitata od assente deambulazione. In caso di assenza di parcheggi in prossimità della sede dell’evento è richiesta la presenza di un servizio navetta da e verso la fiera con mezzi attrezzati a tali tipi di trasporto come previsto dalla Legge (151/81). Sarebbe opportuno, qualora sia previsto il pagamento del biglietto d’ingresso per i diversamente abili e/o i loro accompagnatori, riservare una corsia casse preferenziale, dove sia prevista la presenza di operatori in grado di fornire informazioni e materiali quali mappe,indicazioni ecc… riguardanti l’evento. Sarebbe anche opportuno avere Aree pre-ingresso opportunamente attrezzate in caso di attese prolungate qualora non fosse possibile realizzare una corsia preferenziale.

AREE POST INGRESSO
Nella convenzione internazionale sui diritti del disabile, ratificata dal parlamento italiano con la legge 7/2009, l’art 30 dichiara: Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire che le persone con disabilità ;(c) abbiano accesso a luoghi di attività culturali, come teatri,musei, cinema, biblioteche e servizi turistici,e, per quanto possibile,abbiano accesso a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale.

Al fine di consentire alle persone con disabilità di partecipare su base di uguaglianza con gli altri alle attività ricreative, agli svaghi e allo sport, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire che le persone con disabilità abbiano accesso a tali luoghi. E garantiscono che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell’organizzazione di tali attività.

Partendo da questi principi, si richiede per i cosplayer diversamente abili la presenza di camerini facilmente accessibili ed ampi. Si richiedono: bagni dotati di servizi igienici adeguati per i disabili. Sarebbe gradita anche in questo caso la presenza di operatori che vigilino sugli accessi per scongiurare l’uso improprio di tali servizi.

E’ di primaria importanza che i percorsi all’interno della fiera siano privi di ostacoli. L’ art. 27 dispone che in nessun luogo pubblico o aperto al pubblico o di ristorazione può essere vietato l’accesso ai disabili, in tutti i luoghi dove si svolgono pubbliche manifestazioni o spettacoli, dovrà essere previsto e riservato uno spazio agli invalidi. Per la libertà di movimento dei diversamente abili all’interno della fiera onde evitare inutili “barriere” sarebbe opportuno l’utilizzo di una segnaletica appariscente ed intuitiva (utile soprattutto per gli ipovedenti). Le corsie delle aree espositive dovrebbero avere una larghezza minima di 2,5 o 3 metri per evitare ingombri e consentire un corretto deflusso del pubblico.

Si ricorda inoltre che materiali come cavi, tubi etc … non solo possono intralciare il percorso ma possono ritenersi “pericolosi” per il pubblico partecipante all’ evento, per questo si consiglia la copertura dei medesimi con pedane copricavo ampie che vadano ad attenuare l’effetto dosso. Fondamentale la presenza di pedane e scivoli con pendenza adeguata per poter garantire il superamento di eventuale barriere architettoniche inamovibili o per poter consentire l’accesso sul palco ai disabili; la presenza in zona palco di un area in cui sia consentito l’accesso ai soli disabili con relativo accompagnatore al fine di garantire anche a loro la piena visibilità delle esibizioni o di quant’altro avvenga sul palco come previsto dall’ ART.27.

Gradita sarebbe la presenza di sedie o panche ove i disabili con difficoltà di deambulazione possano riposarsi; sarebbe utile coinvolgere membri delle associazioni disabili perché possano esprimere il loro parere ed effettuare sopralluoghi ed indicare eventuali criticità riscontrate. Utile sarebbe anche riuscire a fornire un servizio di traduzione L.I.S. per i non udenti al fine di consentire loro di assistere attivamente a convegni, interviste e quant’altro richieda una percezione audio. A tal fine si potrebbero coinvolgere le associazioni relative che potrebbero in prima persona fornire il servizio di traduzione.

Si invitano tutte le parti in causa a prendere spunto da questo memorandum al fine di migliorare le manifestazioni, per quanto possibile e compatibile con le varie location, ed assicurare una fruibilità ottimale ai diversamente abili.

di Alessandro Thaurwath Ahrens

Alessia in Cosplayland di Alessia Mainardi

Una ragazza affetta da una malattia degenerativa, che dall’incontro con il mondo del cosplay impara a combattere contro ogni difficoltà e ad amare la vita, con i suoi lati positivi e anche quelli negativi. Riuscendo a diventare quello che nemmeno lei avrebbe mai potuto immaginare.
Cosplayer affermata, organizzatrice di eventi cosplay e scrittrice della saga fantasy “Avelion”, Alessia Mainardi ha deciso di ripercorrere in un libro la sua vita di cosplayer per ricordare insieme a chi l’ha conosciuta in questi anni e incontrata anche solo una volta, il cammino intrapreso in questo colorato mondo dal 2003 a oggi. Ma soprattutto, per spiegare a tutti come chiunque possa superare i propri limiti e raggiungere i propri sogni. Perché, come l’autrice spiega nel libro “Alessia in Cosplayland”, «La volontà è ciò che rende chiunque in grado di realizzare anche l’impossibile».
Alessia vive a Parma con i suoi nonni e fin da piccola sogna di fare l’archeologa. Come tutte le adolescenti, frequenta la scuola, fa sport e nel tempo libero legge libri e va al cinema. Ma proprio nel momento in cui fantastica sul proprio futuro e sulle proprie aspirazioni, le viene diagnosticata l’Atassia di Friedreich, una malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso. Ha 18 anni e la prima reazione alla notizia è quella di cadere in depressione e chiudersi in se stessa, vergognandosi degli sguardi e dei giudizi degli altri.
Ma un giorno succede qualcosa: Alessia, da sempre appassionata di fumetti e di cartoni animati, entra in contatto con il mondo delle fiere e del cosplay. Così si arma di macchina da cucire e insieme a nonna Betty comincia a creare con le sue mani abiti splendidi, tanto da attirare, sfilando in costume, quegli stessi sguardi che prima evitava con timore. Proprio come Alice nel Paese delle meraviglie, Alessia entra in “Cosplayland” e diventa Ryuki, una cosplayer riconosciuta e ammirata. Nel giro di pochi anni si trasforma in Lady Oscar, nella Regina Elizabeth, nella Sposa Cadavere, in Jack Sparrow e in tanti altri personaggi che interpreta di volta in volta alla perfezione.
Dopo otto anni dentro “Cosplayland”, Alessia/ Ryuki, che ora di anni ne ha 26, ha deciso di raccontare la propria storia, rendendo omaggio al mondo che in un certo senso l’ha fatta rinascere e ritrovare se stessa, utilizzando la sua esperienza come esempio di riscatto e integrazione per tutti quelli che nella vita si sentono o si sono sentiti “diversi”

Leggi tutto “Alessia in Cosplayland di Alessia Mainardi”

Exit mobile version