Tenebre e Ossa: prima stagione

Tenebre e Ossa è una serie a metà tra il fantasy ed una campagna militare in terra russa. Un connubio particolare, ma sarà vincente?

L’impero di Ravka, che richiama alla mente l’impero russo, è una terra divisa da un muro di tenebra alto fin oltre le nuvole. La “Faglia”, così è chiamato l’oscuro muro, è abitata da sanguinose creature volanti che rendono quasi impossibile spostarsi da una parte all’altra del paese. Il muro di tenebra fu eretto dall’Eretico Nero il più potente grisha (umani capaci di usare la magia degli elementi) che si ricordi. La leggenda vuole che l’Evocaluce, un grisha capace di manipolare la luce, nascerà per distruggere il muro e riunire l’impero di Ravka.

Tenebre e Ossa | Trailer ufficiale | Netflix Italia

Il canovaccio iniziale è piuttosto interessante soprattutto se aggiungiamo una guerra che coinvolge Ravka e le nazioni circostanti che vogliono approfittare della debolezza creata dalla Faglia. Ecco che proiettili di piombo e magia si uniscono in una danza mortale. In questo contesto appare finalmente il mitico Evocaluce che dovrebbe cambiare la storia della nazione. L’idea è interessante, ma sarà sviluppata adeguatamente bene?

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Il temuto Generale Nero, un grisha capace di manipolare le tenebre, è a capo di una parte dell’esercito e ha una grande influenza sull’Imperatore. Kirigan, questo è il nome del generale, è un diretto discendente dell’Eretico Nero. Egli dichiara di voler espiare la colpa del suo avo e sembra avere a cuore il destino dei suoi simili. Quanti di voi hanno pensato subito che un manipolatore delle tenebre buono puzzi di marcio lontano un miglio? Se l’avete pensato, siete stati bravi! Il personaggio del Generale Nero è banale e privo di originalità così come l’Evocaluce. La semplicistica contrapposizione tra bene e male, unita agli opposti di luce e oscurità, è così palese che fa cadere le braccia. Molto più interessanti sono invece le altre trame.

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La parte più succosa delle trame viene riservata al gruppo chiamato i Corvi: a loro spettano il compito di movimentare la serie con intrighi, le macchinazioni, l’azione e le battute irriverenti. I Corvi sono una banda di ladri che s’imbarcheranno in una missione assurda per catturare l’Evocaluce e guadagnare i soldi necessari a svoltare una vita che ha riservato loro solo rischi e pericoli.

Pochi colpi di scena abbastanza prevedibili provano ad increspare la superficie di una trama fatta bene, ma che non regala particolari emozioni. L’idea carina è quella di unire il mondo della magia all’idea dell’Impero degli Zar di Russia, così come quella di usare come riferimento il russo Rasputin per dar vita al Generale Kirigan.

Di tutto il cast impiegato segnalo solo Ben Barnes, che è comparso come antagonista nella serie Marvel/Netflix The Punisher dall’alterno successo. L’attore, che in questa serie interpreta il Generale Kirigan, sembra quasi non credere in quello che sta facendo: risulta essere un po’ troppo distaccato anche nei momenti in cui dovrebbe metterci molto più trasporto emotivo. Il resto del cast è in linea con le aspettative di una serie che non ambisce a ritagliarsi un posto nel gotha delle produzioni di grande successo.

Gli effetti speciali non sono per niente male, non stiamo parlando di effetti speciali estremi, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: forse è la parte che maggiormente ho gradito. Interni, arredi e costumi sono fatti bene; gli ambienti esterni sono apprezzabili, soprattutto quelli militari che ti trasportano subito nei boschi del nord. Non saprei dirvi se assomigliano davvero alle foreste russe, ma l’idea è convincente.

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Tenebre e Ossa – Stagione 1: la recensione

Scritto da MarcoF

Il team creativo di “Tenebre e ossa” parla della creazione del Grishaverse

I romanzi del Grishaverse di Leigh Bardugo stanno finalmente arrivando sullo schermo con la nuova serie fantasy di Netflix Tenebre e ossa che ha debuttato il 23 aprile sulla piattaforma di streaming. La storia si incentra sulla cartografa orfana Alina Starkov (Jessie Mei Li) e sulle forze oscure che cospirano contro di lei quando scatena uno straordinario potere che potrebbe cambiare il destino del suo mondo dilaniato dalla guerra.  Dare vita a questo vasto universo non è stata un’impresa facile, come affermano lo showrunner, sceneggiatore e produttore esecutivo Eric Heisserer, l’autrice e produttrice esecutiva Leigh Bardugo e il produttore esecutivo Shawn Levy (21 Laps Entertainment). Insieme discutono delle più grandi sfide nell’adattare i romanzi, nel trovare gli interpreti dei popolari personaggi e di come Tenebre e ossa si distingua all’interno del suo genere.

Eric e Leigh, come vi siete incontrati e come avete iniziato a collaborare all’adattamento del Grishaverse in una serie?

Eric Heisserer: Circa tre anni fa uno dei miei propositi per l’anno nuovo era di passare più tempo libero a leggere. Ho chiesto a vari amici di consigliare alcuni libri e qualcuno ha detto: “Che ne pensi di un mix di Ocean’s Eleven e Charles Dickens in un contesto fantasy?” Ho divorato Sei di corvi e mi è piaciuto così tanto che ho mandato un tweet a Leigh per ringraziarla di aver scritto questo straordinario romanzo. Poi ho scoperto la trilogia originale di Tenebre e ossa e ho letto con piacere la storia di formazione ed emancipazione della giovane eroina. L’anno successivo l’agente letterario di Leigh mi ha contattato per farmi sapere che Netflix aveva acquisito i diritti di Tenebre e ossa e che tutti avevano visto il messaggio che avevo twittato a Leigh. Ma la mia proposta era di produrre sia Tenebre e ossa sia Sei di corvi. Dopo circa due mesi Netflix mi ha chiamato confermando di aver acquisito i diritti per tutta la serie.

Leigh Bardugo: Durante il processo di adattamento molti dei miei amici autori sono rimasti esclusi dai mondi che avevano creato. Subito dopo aver incontrato Eric sapevo che nel mio caso non sarebbe successo. Aveva grandi idee e nuovi spunti per i personaggi, ma anche un enorme rispetto per l’universo creato e per la sua schiera di fan. Da vero appassionato Eric ha sempre mostrato curiosità ed entusiasmo nei confronti della serie, un approccio davvero importante per me.

Cosa differenzia Tenebre e ossa da altre serie dello stesso genere?

Shawn Levy: I romanzi e ora la serie traggono grande spunto dalla Russia zarista. Non si tratta di un’imitazione della storia, ma di un’ispirazione a quella particolare estetica. Nel genere fantasy siamo abituati a vedere ispirazioni e influenze medievali, ma volevamo creare una serie realistica che fosse completamente diversa dal punto di vista estetico e stilistico. Dai costumi alle scenografie, fino alle lingue parlate negli episodi, Tenebre e ossa è una serie estremamente innovativa e romantica oltre a essere piena di umorismo e sarcasmo.

Come avete gestito la fusione di Tenebre e ossa e Sei di corvi , dal momento che sono ambientati nello stesso universo ma in periodi diversi?

Heisserer: I romanzi seguono una linea cronologica, quindi in teoria gli eventi dei romanzi di Sei di corvi non iniziano prima della conclusione della serie di Tenebre e ossa. Essenzialmente io e Leigh abbiamo dovuto inventare storie prequel per i personaggi chiave di Sei di corvi in questa stagione, ovvero Kaz, Inej e Jesper, per allinearle alla trama di Tenebre e ossa. Questo è stato il nostro compito principale.

Bardugo: E non è stato facile! Eric ha preso due serie fantasy colme di superpoteri, creature, orrori e crimini combinandole in una storia straordinariamente coesa. Non penso esista persona più adatta a prendere in mano le chiavi di questo universo. Non si trattava solo delle chiavi di un romanzo o di una serie, ma di un mondo intero a cui ho lavorato per la maggior parte della mia carriera.

Come avete gestito la ricerca del cast per interpretare questi amati personaggi?

Bardugo: La fortuna ci ha baciati più di una volta ed è stato evidente nella scelta del cast. Abbiamo trovato attori con un’intesa incredibile dentro e fuori dal set. Il livello di concentrazione, energia e dedizione che dimostrano è straordinario.

Levy: In una serie come Tenebre e ossa si assiste alla creazione di un nuovo mondo, e in questi casi il compito principale è di presentare al pubblico personaggi mai incontrati prima d’ora. Non è possibile farlo con un cast di volti conosciuti. Bisogna utilizzare volti nuovi. In questo contesto il processo di casting mi ha ricordato molto quello di Stranger Things. Al contrario di altre serie fantasy, qui i personaggi e gli attori arrivano da un background culturale ed etnico estremamente eclettico. Abbiamo creato un mondo ricco di background e culture diverse in modo accurato in relazione alla nostra realtà, ma anche unico nel genere fantasy. Un fattore davvero importante per noi fin dall’inizio.

Quale elemento di Tenebre e ossa pensate possa fare presa sui fan vecchi e nuovi?

Bardugo: Spero che gli spettatori siano trasportati in un mondo che non assomiglia a nulla che già conoscono. Non parliamo di spade e incantesimi. Questa serie si pone la domanda “Cosa succede quando si partecipa a un combattimento magico con una pistola?” La storia parla di poteri magici, destini grandiosi e intrighi di corte, ma anche di persone emarginate che sono ritenute sacrificabili.

Levy: Mentre giravamo Stranger Things, spesso ci chiedevano “Chi la guarderà?” Abbiamo scoperto che quando si riesce a incentrare una serie su personaggi che hanno un lato umano e a cui ci si affeziona profondamente e con passione, si crea qualcosa di magico. Speriamo di riuscire a farlo con Tenebre e ossa. Abbiamo cercato di creare un mondo completamente inedito per i fan vecchi e nuovi, ma con personaggi decisamente umani che desiderano, tentano, ambiscono e lottano in maniera autentica, perciò familiare e riconoscibile da tutti.

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