Super Madness di Stefano Labbia

Super Madness è un’opera nata dalla geniale mente di Stefano Labbia, inserita nell’universo di Super Santa. Come accade nell’universo DC e nell’MCU, anche nel mondo di Super Santa troviamo una vasta gamma di personaggi affascinanti, ciascuno con la propria storia e morale. Super Madness è uno di questi, e ora esploreremo più da vicino il suo personaggio. Super Madness, meglio conosciuto come Eve Lennon nel mondo reale, è la protagonista di questo avvincente fumetto. All’età di soli 7 anni, con i suoi capelli rossi raccolti in una treccia, Eve conduce una vita da tranquilla studentessa durante il giorno, per poi trasformarsi nella temeraria vigilante Super Madness che combatte il crimine nelle strade caotiche e pericolose di New York durante la notte.

Originaria di Boston, si trasferisce poi a New York, dove assume una nuova identità per combattere il crimine, diventando una paladina per gli indifesi e studiando persino le arti marziali. Qui, fa la conoscenza di May Hutchinson, una vigilante di 25 anni dotata di poteri di teletrasporto, che diventa sia la sua mentore che una sorta di sorella maggiore nella sua battaglia contro il male. May, un’esperta karateka, e Eve si uniscono, e sotto la loro guida Eve adotta una nuova identità come Mindy Lannister, trasformandosi in Super Madness, un’eroina mascherata impegnata nella lotta contro il crimine, soprattutto a difesa degli emarginati come lei stessa, e per promuovere giustizia e uguaglianza nella sua amata città.

Nonostante la giovane età, Eve si trova ad affrontare una rapida crescita, influenzata dai suoi poteri di rigenerazione cellulare e dalla difficile relazione con i suoi genitori, che non accettano la sua realtà e, purtroppo, arrivano a ripudiarla. Questi cambiamenti lo rendono un personaggio forte e affascinante, suscitando empatia nei lettori e affrontando temi come la forza interiore e la resilienza. Le avventure di Super Madness la portano attraverso un percorso di crescita e maturazione, influenzate anche dai nemici che deve affrontare e dagli alleati che incontra lungo il cammino. Nonostante la sua arguzia e la sua bassa statura, diventa un bersaglio difficile per i suoi avversari. Eve possiede un dono straordinario: la capacità di rigenerarsi rapidamente. Questo dono porta con sé un senso di speranza, suggerendo che tutto sia possibile. La sua resistenza e determinazione ispirano i lettori a non arrendersi, nemmeno di fronte alle avversità più oscure.

Super Madness si trova a un bivio tra l’innocenza infantile e le responsabilità adulte, ma con il suo spirito eccentrico e sbarazzino conquista il cuore dei lettori. La sua vivacità e il suo senso dell’umorismo la distinguono, mostrando una forza e una determinazione che non conoscono età. Questa storia ispira a riflettere su come i bambini, con le loro capacità e la loro prospettiva unica, possono realizzare grandi cose. Inoltre, dimostra che un supereroe può emergere da ogni sfondo, senza distinzioni di sesso, età, nazionalità o background.

Di Raffella Elia

Super Santa for Peace – Progetto umanitario internazionale

Un volume di illustrazioni realizzate da artisti internazionali provenienti da tutto il globo, uniti da  un solo scopo: la voglia di aiutare le popolazioni colpite dal sisma del Messico del Settembre 2017. Aster Academy è lieta di annunciare una collaborazione con il giovane autore Stefano Labbia, creatore dell’universo di Super Santa, un eroe positivo in tempi difficili.

Ed è proprio in tempi difficili che nasce l’idea di realizzare un volume di sole illustrazioni a più mani: varie le tecniche usate dagli artisti coinvolti e provenienti da ogni parte del globo. Il volume, cento pagine, sarà distribuito sulle piattaforme digitali (Amazon, Apple, IBS etc.) sia in versione cartacea che ebook, per la durata di un anno.

L’intero ricavato andrà a favore delle popolazioni colpite dal sisma del Messico e sarà utilizzato per l’acquisto di beni di prima necessità e trasporti degli stessi da parte di Aster Academy. Ecco l’elenco degli artisti che hanno collaborato a titolo gratuito al libro di illustrazioni, in ordine alfabetico:

 

 

SUPER SANTA E KREMISI: ALLA RICERCA DI SE STESSI

 

Un viaggio atteso. Chiacchierato. Pieno di colori e di significato: ecco se dovessimo riassumere le due graphic novel – epopee ideate da Stefano Labbia probabilmente useremo queste parole. Ma ovviamente non è così semplice: non si tratta di “supereroi con superproblemi”.  Non solo. Qui si  parla della società, del diverso, di vendette, dell’abuso di potere, di “amici e nemici”. Di un’umanità  vicina alla nostra che è pervasa dalla confusione nell’anima e nel corpo. Che abbraccia spesso e volentieri il male. Arrivista. Talvolta egoista e consumista. E allora ecco che, con l’ausilio di immagini e colori, Stefano Labbia, ci riporta nuovamente alla realtà che potente ci getta in faccia.

Su Kremisi in particolare si parla addirittura di realizzare un film: ma chi sono questi “eroi per caso”? Super Santa nasce nel 2015 da un’idea di Labbia e narra le gesta di James Arthur Spades, un giovane e piccolo impiegato americano dai capelli fulvi e pieno di lentiggini sul viso. Nessuno nota  James nonostante sia intelligente, propositivo e perspicace.

Circondato da uomini e donne medi, in ufficio è, per questo, chiaramente l’ultima ruota del carro… Una notte, durante una tempesta di neve, James, uscito dall’ufficio in cui si era attardato per via delle richieste del suo diretto superiore che spesso e volentieri ordina lui di scrivere i suoi discorsi e svolgere il suo lavoro, si imbatte in due giovano bulli intenti a picchiare a sangue in un vicolo un grasso e canuto anziano con un paio di occhiali tondi calati sul naso.

James, titubante, vince la sua paura e si getta contro i due rimediando una serie di colpi, pugni e calci. Al tappeto, fortuna vuole che un poliziotto di quartiere assista all’ultima scena e con la sua sola presenza e metta così in fuga i due bulli.

Accertatosi delle condizioni vitali dei due – di James e dell’anziano – l’agente poi si getta al’inseguimento dei due malviventi, lasciando soli James e il vecchietto. James, malconcio, si trascina sino all’uomo canuto che respira a fatica. Il giovane impiegato tenta di donar lui parole di conforto ma l’anziano, con un ultimo gesto, afferra, tremante, la mano del ragazzo: non appena questi la tocca, l’unione delle due mani iniziano a brillare – scintillare per alcuni istanti, tra lo sgomento di James ed il sollievo del vecchio.

“Fai la cosa giusta…” le ultime parole dell’anziano prima di spirare. L’ambulanza porta via la salma del vecchio che però sparisce misteriosamente tra lo sgomento del personale medico durante il tragitto. James scopre successivamente a quell’incontro, quando assiste ad un ingiustizia o nei suoi dintorni qualcuno è in pericolo… Si trasforma in Super Santa: un grasso anziano con in dosso un costume da Santa Claus blu. Nei suoi panni combatte il crimine con i doni del volo, della super forza e dell’invulnerabilità (anche se sente dolore!). Con la comparsa nella cittadina americana del super eroe barbuto dal costume blu, anche il crimine si da da fare, escogitando nuovi modi per rubare e commettere crimine… E di Kremisi invece, vi starete chiedendo? Giorni nostri.

USA, New York. Jackson Moore è un metalmeccanico newyorchese di origini afroamericane sui trent’anni. Ha un figlio preadolescente ed è vedovo. Un’esplosione di un laboratorio segreto, presente negli scantinati di un palazzo newyorchese, lo travolge mentre una sera sta andando a lavoro. L’uomo rimane ferito e strane sostanze lo pervadono e confluiscono all’interno del suo corpo. Scopre, successivamente di potersi trasformare in Kremisi, un super essere in grado di fare qualsiasi cosa gli passi per la mente. I suoi poteri sono infatti illimitati. Salvo quello della conoscenza.

Per trasformarsi basta che Jackson pensi al suo costume rosso e subito questi appare attorno al suo corpo. Ogni cosa che immagina viene creata istantaneamente, ogni potere che  desidera, viene a lui donato solo usando il pensiero. Kremisi inizierà a pattugliare, così, New York di notte, in segreto. Ma quando Il guerriero della notte (James Karl Viper) si imbatterà in lui…

Insomma tanta carne al fuoco per una saga che rivoluziona il concetto di supereroe a stelle e strisce  senza parodiarlo ma acquisendo i tratti tipici dell’eroe e cambiandone il punto di vista. Molti episodi speciali infatti ci mostrano il dietro le quinte di come la popolazione e la Polizia viva la presenza di questi “fantomatici eroi” che Labbia ribattezza ESP (Persone con poteri speciali).  Umani con superpoteri acquisiti o già dentro di loro, che vengono scatenati da situazioni, stress o da azioni esterne: buoni e cattivi?

No la divisione non è mai così netta, esattamente come Yin e Yang. La vita non è mai così squadrata: le sfumature sono fondamentali. E Labbia lo sa. Ed ora… ora lo sappiamo anche noi. In attesa di leggere Super Santa, Kremisi, Super Madness (una bambina che  combatte il crimine?! Geniale.) e company!

 

Aster Academy

L’associazione Aster Academy International è un’associazione culturale internazionale di promozione sociale apolitica e senza scopo di lucro. La cultura in tutte le sue forme ed espressioni: dalla letteratura al cinema, dal teatro alla musica, il ballo e l’arte fino alla ricerca scientifica,  costituiscono per l’associazione, lo stimolo, la voglia, il terreno più fertile e importante per qualunque società civile nel promuovere iniziative, eventi, incontri, dibattiti.

Stefano Labbia

 

Stefano Labbia, classe 1984, è un giovane autore italiano di origine brasiliana. Nato nella Capitale d’Italia, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, “Gli Orari del Cuore” nel 2016 per Casa  Editrice Leonida. Nel 2017 ha dato alle stampe la sua seconda silloge poetica dal titolo “I Giardini  Incantati” (Talos Edizioni) ed il suo primo romanzo “Piccole Vite Infelici” (Elison Publishing – ebook) vincitore del Premio Elison 2017 come miglior romanzo inedito. Nel 2018 “Piccole Vite  Infelici” è stato pubblicato in versione cartacea da Maurizio Vetri Editore. L’autore ha pubblicato  inoltre una raccolta di racconti, “Bingo Bongo & altre storie” (Il Faggio Edizioni – ebook) nello  stesso anno. Nel 2019 per LFA Publisher uscirà la sua prima graphic novel da autore e  sceneggiatore dal titolo “Killer Loop’S” e la sua terza raccolta di poesie “Il Segreto di Vivere”  (Tempra Edizioni). È ideatore dell’universo di Kremisi e Super Santa, entrambi in uscita con due volumi di prossima pubblicazione.

 

Stefano Labbia: la rivoluzione del fumetto è italiana

Stefano Labbia nasce a Roma, classe 1984, è un giovane autore emergente. Scrive su molti portali di informazione (tra cui InLondra) e da poco per un free press magazine, “Il Nostro”, dove si occupa di cultura in genere. Ha all’attivo sei libri tra raccolte poetiche, di racconti e romanzi (tra cui “I Giardini Incantati” – Talos Edizioni – 2017; “Gli Orari del Cuore” – Leonida Editrice – 2016; “Un penny dall’inferno” – Sensoinverso Edizioni – 2017; “Preghiera di un uomo che cade dalle nuvole” – Sensoinverso Edizioni – 2017; “Una città che scrive. Una città che rinasce.” – Associazione Culturale “Una città che”; “Piccole Vite Infelici” di prossima uscita). Come sceneggiatore ha firmato la serie tv “Fear” in pre-produzione all’estero, “Boh” (webserie nella top 20 finale all’Infinity Film Festival Mediaset 2016) e “Life Goes On – La Vita Va Avanti” – lungometraggio che parla dei trentenni e delle loro problematiche e contraddizioni. Ad inizio 2018 uscirà la sua prima graphic novel dal titolo “Killer Loop’S” per LFA Comics, collana del marchio LFA Publisher. Abbiamo approfittato, grazie a Stella Rubini, per incontrarlo e fargli qualche domanda.

Stella Rubini: Stefano dalla tua bio vedo che sei un autore a tutto tondo! Complimenti! a come fai a spaziare così tanto dall’horror alla poesia? Come ci riesci?

Stefano Labbia: Molto studio, molti libri letti, molta scrittura, quest’ultima quasi quotidiana!

Stella Rubini:  Come scegli alla luce della tua abilità di spaziare nei generi, il tipo di narrazione per un progetto?

Stefano Labbia: Ci sono storie che nascono con un genere attaccato sopra. Quasi fosse una sorta di “marchio di fabbrica”. Ciò non toglie poi che sia possibile adattare ad altro genere e quindi portare sul grande schermo, per esempio un fumetto. O viceversa. Tanti gli esempi famosi in tal senso. Altre storie, invece, possono essere facilmente narrate attraverso qualunque mezzo di espressione (romanzo, comics, film, videogames o serie tv, ad esempio) e ciò accade, secondo me, perché si tratta di storie potenti, con una forza unica all’interno ed un potenziale pressoché illimitato. Non ce ne sono molte, di questo tipo di storie. Quindi, in sostanza… spesso è la natura della storia che richiede di essere narrata attraverso immagini piuttosto che con l’inchiostro. Altre volte sono le situazioni a richiedere un tipo di narrazione invece che un’altra. Esempio: Piccole vite infelici è nato come romanzo ma mi è stato appena chiesto di scriverne la sceneggiatura…

Stella Rubini:  Parliamo di Killer Loop’S: il personaggio di Kimberly (un uomo con il nome da donna…) è decisamente “sui generis”… non solo per questa sua “particolarità”. Come ti è venuto in mente? A chi ti sei ispirato?

Stefano Labbia: Sicuramente all’interno di Killer Loop’S troviamo riferimenti alla cultura pop in genere sia nei dialoghi che nelle situazioni, piuttosto che nei personaggi. Kimberly – attraverso dei flashback sarà spiegata poi la sua storia personale, legata a doppio filo circa il perché del suo nome da “donna” – è un farabutto. Un killer prezzolato con uno strano senso dell’umorismo ed una sua (a)normale moralità. Si è vendicato di chi gli ha fatto del male. Adesso vive giorno per giorno, portando avanti i suoi “ideali” di “pulizia dal crimine globale”, che attua “servendo” committenti di cui spesso e volentieri ignora persino il nome, in giro per il mondo. Non uccide bambini. Non uccide donne. Rilasciando interviste al riguardo, ultimamente, Voi addetti ai lavori mi avete fatto notare, quasi in coro, che non esiste altro prodotto simile, in Italia. Killer Loop’S non è facile da incasellare in un genere, effettivamente… Pulp? Gangster? Comico? Noir? Action? Drama? C’è dentro di tutto… Unito a ciò il poter spaziare situazioni ed ambientazioni fa della storia di Kimberly qualcosa di unico. Per longevità – anche se la sua storia è già stata scritta sino alla fine… – e per i continui “twist” (colpi di scena), come dicono gli americani, che regala. Kimberly non ha superpoteri. Non è invincibile. Anzi… Questo lo rende umano. E soggetto ad errori…

Stella Rubini: Superpoteri. Twist. Due domande in sequenza legate alle due parole che hai appena pronunciato: Kremisi è un’altra tua serie che, almeno da quello che ho letto, promette davvero bene! Non si tratta di “tizi coi superpoteri con superproblemi” ma di un vero e proprio attacco alle nostre idiosincrasie, ai nostri vizi ed alle ottusità del mondo occidentale. Una sorta di Watchmen – non me ne vogliano i fan di Alan Moore! -? Altra domanda: a proposito di “twist” inteso come colpo di scena… Ho letto che sei a lavoro su “Fear” una tua serie tv che è piaciuta in Inghilterra! Ce ne parli un po’?

Stefano Labbia: Dunque, andando con ordine… Grazie per il potente – pesante paragone! Non era mia intenzione “imitare” / “prendere spunto” o men che mai scimmiottare il genio di Alan Moore. Inevitabilmente le due graphic novel – comics in questione si accostano per genere (supereroi) e linguaggio (anche Kremisi e Super Santa, così come l’epopea di Titania, sono destinate ad un pubblico di lettori decisamente over 18). Ma i punti in comune finiscono qui. Kremisi, così come Super Santa non vuole essere una parodia dei fumetti americani. O una versione nostrana del mito dei supereroi. È semplicemente un mezzo attraverso cui porre domande al lettore e stimolarlo affinché esso stesso ricavi poi risposte. L’utilizzo di “colore” e di maschere (inteso non in senso figurato, ovvio) con varie caratteristiche / comportamenti / strutture non l’ho di certo inventato io. Né le varie figure retoriche che da sempre si utilizzano nella letteratura. Riguardo a Fear… le cose procedono, anche se un pochino al rallenty, purtroppo. L’interesse c’è, su questo non si discute – ho parlato con due network inglesi che si sono detti interessati a vederlo realizzato – ma non è facile per me, non avendo un manager che cura i miei interessi, occuparmi di tutto. Vorrei poter “solamente” scrivere e invece mi ritrovo a dover praticamente far tutto, dalla scrittura alla promozione… Fortunatamente c’è internet che accorcia le distanze e che è una grandissima vetrina! Per molte delle mie idee vengo infatti contattato direttamente da case di produzione, editori etc. ma in alcuni casi sono io che debbo farmi carico di tutto… Fear parla di Max McGregor, un giovane ragazzo che scopre di avere il potere di vedere il passato, il presente ed il futuro delle persone con cui entra in contatto, tramite empatia. Ma ovviamente, sotto c’è molto di più!

Stella Rubini:  Hai portato avanti assieme ad altri sia lavori di scrittura che audiovisivi – di genere comunque creativo – a quanto ne so. C’è molta competizione nell’ambiente o si riesce in qualche modo a collaborare?

Stefano Labbia: Nel mondo creativo c’è davvero poco cervello. O forse ce n’è troppo, non lo so. Ognuno è proiettato invece che sul progetto che si ha in comune, sul tornaconto personale… Non so se ho avuto io un pessimo “karma”, sinora, ma ogni persona con cui ho lavorato di recente ha confermato queste mie parole. È oltremodo sciocco ed al tempo stesso inutile, questo atteggiamento che è di una pochezza mentale che non dona a chi lo subisce malessere ma solo scoramento. Tutta questa invidia… questa gelosia… questa competizione… fa sorridere. E poi quanto ci ostacoliamo a vicenda! È una follia… Annulliamo date, incontri, rimandiamo progetti, ci inventiamo le scuse più assurde solo per fare uno sgambetto. Un dispetto. Posponiamo il lavoro… diciamo all’altro «No il progetto è in stand by per ora! Lasciamo perdere…» Tutto per creare un danno all’altro… Per diluire il tempo, per farlo scoraggiare o chissà per quale altro motivo. Ma che senso ha, dico io? Vuoi forse “battermi” usando mezzi ridicolmente illeciti? È tutto inutile! Alla fine la verità viene fuori… ed avremo solo perso tempo in due. Chi è davvero convinto dei propri mezzi, del proprio progetto, del proprio scritto andrà avanti comunque. Arrendetevi e coltivate i vostri di sogni, invece di forare le gomme della nostra macchina!

Stella Rubini:  La competitività è tanta: come si riesce ad emergere? In Italia e all’estero.

Stefano Labbia: Apparentemente nel mondo creativo sembra ci sia una sorta di campo di forza infrangibile… Sento ripetermi attorno che siamo in tanti, tutti, belli, tutti bravi a scrivere e tutti geni come Einstein. Balle. Permettetemi di dirlo. Ho incontrato negli ultimi anni moltissimi bravi scrittori e brave scrittrici. Ma senza idee . che non debbono per forza avere lampi di originalità, attenzione… Ho altresì avuto a che fare con gente con un titolo di studio di settore senza alcuna capacità, né a livello di creatività, né a livello di scrittura. Ebbene mentre i primi stazionano in un limbo, tra self publishing, editori EAP e ghostwriting, i secondi sono addetti al timone di questo mal costume tutto italiano che uccide la meritocrazia in virtù di raccomandazioni o di arroganza. Gente che scrive scuote con la q… che scrive si crede un “Padre Eterno” perché è su IMDB… Se in Italia la situazione è questa, all’estero non è meno semplice. In America da singolo autore non puoi avvicinarti né alle grandi né alle piccole cade di produzione. La loro struttura piramidale – gerarchica ti garantisce una chance solo se, da autore, hai già una casa di produzione alle spalle interessata al tuo progetto o se hai un literary agent (un agente…). In UE invece – questo prima del Brexit… perché molte produzioni, ad esempio, ad oggi so che sono state bloccate perché vivevano di finanziamenti pubblici europei… in seguito negati o congelati, dopo l’avvento dell’uscita dall’Europa della Vecchia Britannia – c’è ancora spazio di manovra. Il talento e le buone idee vengono riconosciute. Non conta chi sei o quanti giorni di set ti sei fatto. Conta la tua idea, come la scrivi e basta. Non ti chiedono il curriculum ma un submission package del progetto che andate a presentare.

Stella Rubini:  A chi credere dunque, alla luce di quanto dici?

Stefano Labbia: Non credete a chi vi dice, dopo che avete pubblicato un libro senza pagare che state elemosinando il 10 % a copia da un editore: è invidia. Pura e semplice. Non credete a chi vi dice “Faremo grandi cosa assieme”. Non sarà così. Non credete a chi è troppo altezzoso, a chi chiude gli occhi per alcuni istanti subito dopo un’affermazione. Non credete a chi fa grandi proclami. Facilmente saranno disillusi. Non credete a coloro che vi fanno scrivere mille volte lo stesso soggetto di serie e alla fine ve lo bocciano: è invidia. O magari, “semplicemente”, hanno fatto i conti senza l’oste, come si dice in gergo, e non possono produrvi il film / la serie. Così per non dire la frase “non ho soldi” vi fanno abilmente credere di non essere capaci… Non credete a chi vi guarda sempre col sorrisetto sarcastico sulle labbra. Non credete a chi vi parla in segreto e a chi fa finta di non conoscervi quando è in mezzo alla gente. Non credete a chi piange (finge di piangere) mani sul volto e poi smette per guardarvi se la guardate e torna a piangere. Non credete a coloro che fino all’ultimo non vi fanno sapere il luogo di un incontro e, quando glielo chiedete, ad un’ora dall’appuntamento, vi tacciano per ansiosi. E poi si inventano che l’incontro salta… Non vogliono aiutarvi perché sono invidiosi. Molto semplicemente… Non credete a chi vi sorride e a chi, di colpo, poi torna serio. È gente pericolosa. In sostanza… Credete in voi stessi. (Nota di Stefano – ogni riferimento a fatti o persone è da ritenersi puramente casuale).

Stella Rubini:  Ultima domanda: ho letto alcuni tuoi racconti su Edizioni Open e su Intertwine, due siti su cui giovani scrittori possono inserire / pubblicare i propri scritti gratuitamente e così farsi conoscere. Alcuni di questi poi, riallacciandomi a quanto hai detto circa internet, definendolo come una vetrina, sono convogliati in una raccolta di racconti – “Bingo Bongo e altre storie”. Qualcuno mi ha detto che a breve sarà in stampa… è vero?

Stefano Labbia: Si, i due siti che hai nominato sono qualcosa di unico in Italia. Il “farsi vedere” per un giovane autore è senza dubbio importante, anzi, direi che sia vitale! Quindi a loro va sicuramente un plauso per aver dato a tutti gli emergenti questa fantastica possibilità! Ho pubblicato sulle loro piattaforme alcuni miei racconti, racconti che già da principio erano parte di “Bingo Bongo & altre storie”, raccolta che ha avuto una percorso non facile sia per via del genere (le raccolta di racconti, a meno che tu non sia uno youtuber, con un certo seguito, in Italia sono viste come il male assoluto), sia per via dei contenuti (di certo non under 18…). Ma un editore ha visto del buono nell’opera e sembra proprio che a breve uscirà!

Stella Rubini:  Ci ha fatto davvero piacere parlare con te! Alla prossima, Stefano!

Stefano Labbia: Grazie a Voi per l’opportunità! A presto!

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