Barbarella: Sydney Sweeney conferma il remake, Edgar Wright alla regia?

Il remake di Barbarella con Sydney Sweeney è ancora in lavorazione: lo ha confermato la stessa attrice in un’intervista con Josh Horowitz sul podcast Happy Sad Confused.

Sweeney ha ribadito il suo entusiasmo per il progetto: “Barbarella è un personaggio divertente da esplorare perché abbraccia pienamente la sua femminilità e la sua sessualità… è una cosa che trovo molto interessante. Inoltre amo la fantascienza e non vedo l’ora di scoprire come si evolveranno le cose da questo punto di vista.”

L’attrice non ha confermato le recenti indiscrezioni che vorrebbero Edgar Wright alla regia del film, ma ha ammesso di averlo conosciuto personalmente qualche tempo fa.

In precedenza, Sweeney aveva dichiarato di voler incontrare Jane Fonda per prepararsi al ruolo di Barbarella.

Non è ancora stata annunciata una data di uscita per il remake di Barbarella.

Tuttavia, l’interesse di Sydney Sweeney e il potenziale coinvolgimento di Edgar Wright rendono questo progetto uno dei più attesi del panorama cinematografico.

Feltrinelli contro la violenza di genere

Feltrinelli si pone come avversario della violenza di genere con una serie di iniziative che mirano a coinvolgere autrici, autori, libri, storie e idee per sensibilizzare sulla questione e promuovere un cambiamento culturale. Dal 13 febbraio all’8 marzo, l’organizzazione ha organizzato una serie di incontri, letture e eventi aperti al pubblico che si svolgeranno in molte città italiane.

La proposta di Feltrinelli, intitolata “Contro la violenza di genere”, vuole creare un confronto necessario e urgente, che unisce molte città italiane e coinvolge voci autorevoli della narrativa e della saggistica contemporanea. Temi come i diritti delle donne e i dissensi, il rapporto tra femminismo e rappresentazione letteraria, la poesia e le diverse forme d’amore, la rivendicazione dell’identità femminile saranno solo alcuni degli argomenti affrontati durante gli incontri.

Oltre a questi temi, si parlerà anche di educazione alla sessualità, cyberbullismo e body positivity con la partecipazione di Dalila Bagnuli, content creator, attivista e scrittrice. L’obiettivo principale di Feltrinelli è utilizzare la lettura come strumento per comprendere e documentare la realtà, e per questo motivo la campagna di comunicazione “Leggere insegna a leggere” sarà la protagonista del palinsesto.

Le librerie Feltrinelli di tutta Italia ospiteranno più di quaranta presentazioni di nuovi titoli sul tema della violenza di genere durante il mese tematico, mentre alcune sedi saranno protagoniste di reading pubblici dei libri di Michela Murgia in collaborazione con il social club Purple Square. Inoltre, la Fondazione G. Feltrinelli organizzerà incontri con le scrittrici Emanuela Abbatecola e Maura Gancitano nelle librerie di Roma e Napoli.

L’iniziativa si estenderà anche alle scuole, con una serie di incontri organizzati da Prima Effe. Feltrinelli per la scuola, che coinvolgeranno autori e autrici in licei e istituti di Bitonto, Latina, Palermo e Rieti. Il culmine dell’iniziativa sarà la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Inge Feltrinelli, che si terrà l’8 marzo e sarà dedicata alle autrici di libri e inchieste fotogiornalistiche che hanno contribuito a fare la differenza su questi temi importanti.

Il mese tematico di Feltrinelli si propone di raccontare storie, difendere i diritti e sensibilizzare sulle forme di ingiustizia contro le donne. Attraverso testimonianze di persone che hanno vissuto sulla propria pelle la violenza di genere e voci potenti che ne denunciano gli orrori, Feltrinelli vuole favorire un cambiamento culturale e un impegno concreto per porre fine a questa piaga sociale.

Giovani e sesso

Negli ultimi anni, il tema della sessualità tra i giovani ha suscitato molte discussioni e preoccupazioni all’interno della società. Il “Giovani e sesso” è un argomento estremamente complesso e delicato, che richiede una riflessione approfondita al fine di comprendere le dinamiche che coinvolgono i giovani e le implicazioni che queste hanno sulla loro salute, sulle relazioni interpersonali e sulla società nel suo complesso.
La sessualità è una parte naturale della vita di ogni individuo e il periodo adolescenziale rappresenta una fase di scoperta e di formazione delle proprie identità sessuali. È durante l’adolescenza che il desiderio sessuale si intensifica, i ragazzi e le ragazze cominciano ad esplorare la propria sessualità e a stabilire relazioni romantiche. Tuttavia, il contesto in cui i giovani vivono oggi è caratterizzato da un’abbondanza di informazioni e di stimoli sessuali provenienti dai media, dai social media e dal mondo virtuale in generale. Questo può portare ad una sovraccarico di informazioni distorte e fuorvianti sul sesso, che possono influenzare negativamente le aspettative e il comportamento dei giovani. Inoltre, l’accesso facile e immediato alla pornografia online può creare una visione distorta e irrealistica del sesso, influenzando le aspettative dei giovani riguardo alle prestazioni sessuali e ai rapporti di coppia.

Un altro aspetto rilevante riguarda la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate tra i giovani. È fondamentale che i giovani abbiano accesso a una corretta educazione sessuale che li informi sui rischi legati ad una vita sessuale non protetta e che li supporti nella scelta di metodi contraccettivi adeguati alle loro esigenze. Inoltre, è importante considerare anche gli aspetti emotivi e relazionali legati alla sessualità dei giovani. L’adolescenza è caratterizzata da un’intensa fase di formazione delle relazioni romantiche, che possono comportare sfide e opportunità. È fondamentale che i giovani siano ben informati e supportati per comprendere l’importanza del consenso, del rispetto reciproco e delle relazioni sane e consapevoli.

Aumentano gli aborti tra le giovanissime e le malattie sessualmente trasmissibili ma di educazione sessuale a scuola le istituzioni non parlano. Eppure sono gli studenti a chiederla in prima persona per combattere disinformazione e luoghi comuni e perchè, parlare di certe cose in classe, è più facile che farlo in famiglia. Le prime esperienze sessuali sono sempre più precoci, gli aborti fra le minorenni sono più che raddoppiati nelle under-14 passando dallo 0,5% del 1995 all’1,2% del 2005 e sono in aumento anche le malattie sessualmente trasmissibili come la clamydia che negli ultimi 10 anni è cresciuta di 6-10 volte a seconda delle regioni.

Da un’inchiesta ancora in corso su Studenti.it è emerso che il 55% dei partecipanti è favorevole ad una educazione sessuale a scuola perché tra i giovani c’è molta disinformazione mentre per un 28% sarebbe utile parlare di sesso in classe perché farlo in famiglia è imbarazzante. Solo l’11% ritiene che i giovani sappiano già tutto e che l’educazione sessuale a scuola non servirebbe a nulla mentre il 5% non si è pronunciato sulla questione.In altri Paesi l’educazione sessuale è presente da molto tempo nelle scuole. Ad es. in Svezia dal 1942; dal 1956 è obbligatoria per tutti i ragazzi dai 7 ai 19 anni; dal 1976 s’interessa anche di etica sociale e personale. Negli USA è materia curricolare dal 1965. Nel Canada è obbligatoria dal 1984. In Francia dal 1973, ma solo come “informazione” (l'”educazione” è in orario extra-scolastico).

 

La tv è la fonte di informazione più qualificata sulla sessualità per oltre 300 mila teenager italiani. Secondo una recente indagine internazionale è infatti ritenuta il punto di riferimento da ben il 10% di essi, la stessa percentuale di chi si rivolge in primo luogo a insegnanti, fratelli o sorelle. Nel nostro Paese le esperienze sono a macchia di leopardo e probabilmente richiedono una strategia illuminata. Nelle scuole non viene sempre insegnata, anche se il 64% degli studenti lo chiede e il 44% auspica più dialogo su questi temi a casa.Secondo i dati Istat, il 97% degli adolescenti ha un computer in casa, e spesso in camera propria, e il 51% di loro si collega tutti i giorni ad Internet; il 16,7% lo fa per più di 3 ore al giorno. L’8% dei minori italiani tra i 15 e i 17 anni (il 4% tra 12 e 14) che usa Internet mette in rete proprie foto nudi o sexy. Ma il dato potrebbe essere sottostimato e arrivare fino a oltre il 20%: tale è la percentuale se la domanda viene posta sulle abitudini degli amici e non le proprie. Il primo invio di immagini con riferimenti sessuali avviene tra i 10 e i 14 anni per il 47% dei pre-adolescenti e adolescenti italiani e il 14% dichiara di scambiare immagini di nudo per ricevere regali come ricariche e ricompense in denaro.Questa situazione, segnala sempre l’Istat, ha anche un effetto più diretto sulla quantità di maternità in Italia in età minorile: da 9.525 del 2006 a 9.583 l`anno successivo, un incremento dello 0,5% in soli 12 mesi.
Un’educazione sessuale approfondita e basata su fatti ed evidenze scientifiche è quindi fondamentale per affrontare in modo sano e consapevole il tema del “Giovani e sesso”. I giovani devono essere forniti di strumenti e informazioni per comprendere le proprie esigenze, rischi e desideri sessuali, così da essere in grado di prendere decisioni consapevoli e responsabili per la propria salute sessuale. Infine, è indispensabile una maggiore apertura e un dialogo aperto sulla sessualità tra giovani e genitori, educatori e professionisti della salute. È necessario superare i tabù e le false credenze sulla sessualità, al fine di creare un ambiente favorevole all’apprendimento e alla condivisione di esperienze, in modo che i giovani si sentano sicuri e supportati nel loro percorso di crescita sessuale e affettiva.
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