Chupa Chups: la storia del logo creato da Salvador Dalì

Tutti noi nerd golosoni conosciamo benissimo l’iconico logo della Chupa Chups? Pochi sanno che la sua genesi è si basa su aneddoto davvero insolito che dimostra realmente come l’arte e la pubblicità possano andare a braccetto. Pochi infatti sanno che il marchio del famoso lecca-lecca è disegnato dal grande artista Salvador Dalì nel lontano 1969, altro che Willy Wonka?

Tutto inizia in Spagna, grazie all’imprenditore catalano Enric Bernat, nel 1958. Bernat ha rivoluzionato il concetto di lecca-lecca, creando dapprima il GOL, il nome originale di quello che poi diventerà il celeberrimo Chupa Chups (o Chupa Chup, come amiamo chiamarlo noi italiani). In sostanza, si trattava di un’evoluzione del classico Lollipop, ovvero un disco di caramella piatta inventato molti anni prima, nel 1908, dall’americano George Smith.

Bernat, con il suo background nel campo dolciario e la sua esperienza, ha reso il lecca-lecca più accessibile e pratico per i bambini, riducendone le dimensioni e rendendolo sferico. In altre parole, lo ha reso a portata di bocca.

Il nome GOL, inizialmente scelto per la nuova forma sferica del lecca-lecca, rappresentava idealmente un pallone da calcio che finisce in porta, ovvero nella bocca del goloso consumatore. Non una scelta pubblicitaria troppo felice, dobbiamo ammetterlo. Così, si decise di cambiare in favore del termine “Chups”. A quel punto, l’evoluzione del marchio era a metà strada.

Fu un’agenzia di comunicazione, incaricata da Bernat stesso, a ideare il celebre termine onomatopeico “Chupa Chups“, derivato dal verbo spagnolo “chupar”, che significa succhiare. Semplice, diretto e soprattutto “sonoro”. Il nuovo marchio “Chupa Chups” venne ufficialmente registrato nel 1961.

Ma veniamo al momento clou della storia.

Dopo aver superato numerose sfide commerciali, il Chupa Chups cominciò a riscuotere un grande successo. Tuttavia, Bernat capì che era necessario dare un’immagine accattivante al logo per ottenere un ritorno ancora maggiore sulle vendite. Così, approfittando dell’amicizia con Salvador Dalì, uno dei più grandi geni dell’arte del Novecento, chiese al pittore surrealista di dare un tocco di rinnovamento al logo… da leccarsi i baffi!

E così Dalì, durante un pranzo tra i due, prese un foglio di giornale e in un’ora riuscì a realizzare la famosa margherita gialla con contorni rossi che da allora contraddistingue il Chupa Chups. Era il 1969.

Un intervento semplice, ma geniale, che ha donato al marchio quella riconoscibilità che ancora oggi gli è attribuita. Una combinazione di simboli, legati al contesto storico degli anni ’70 (pensate ai figli dei fiori), e un mix di allegria e spensieratezza grazie ai colori giallo e rosso. Grazie a Dalì, il prodotto si è definitivamente trasformato in un brand.

Dalì e Disney – Un destino, due geni

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Un “Destino”, due geni,  tre “D” 
(intese come lettere dell’alfabeto!): destino, Disney e Dalì. “Arte”, “fantasia” e “cinema d’autore” sono i tag che riuniscono due importanti personalità artistiche e così nasce il progetto a cura di Dalì e Disney, progetto che ha visto la luce solo grazie a Baker Bloodworth e Roy Disney (The Walt Disney Company) nel 2003 appunto. Un viaggio onirico, una ballerina alla ricerca del suo amore nei surreali spazi del deserto.

Il cortometraggio animato, della durata di 6 minuti è accompagnato dalle musiche di Armando Dominguez. I bozzetti furono realizzati da Dalì in assieme a John Hench, a causa della crisi dovuta alla Seconda Guerra mondiale e quindi per motivi finanziari il progetto venne abbandonato e ripreso soltanto nel 1999 quando Roy Disney lo riportò alla luce. Affidato agli studios Disney di Parigi fu prodotto da Baker Bloodworth e diretto dall’animatore francese Dominique Monfrey. 25 gli animatori impegnati a decifrare le criptiche storyboard e il risultato fu un connubio tra una linea di animazione classica e computer grafica.

 

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