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Avventura e Tesori: La Magia di ‘Gli Allegri Pirati dell’Isola del Tesoro’

Gli Allegri Pirati dell’Isola del Tesoro” è un film d’animazione del 1971 che trasporta lo spettatore in un mondo di avventura e divertimento, rielaborando con originalità il classico “L’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson. Diretto da Hiroshi Ikeda e prodotto dalla Toei Animation per celebrare il ventesimo anniversario dello studio, il film è un gioiello dell’animazione giapponese che combina sapientemente l’umorismo e l’azione, destinato principalmente a un pubblico giovane, ma capace di conquistare anche gli adulti con la sua energia e la sua freschezza.

Il film narra la storia di Jim Hawkins, un ragazzo che sogna di avventurarsi per mare, accompagnato dal suo amico Glan, un topo vivace e curioso. La trama si sviluppa a partire da un incontro casuale con un misterioso uomo con una gamba di legno, che porta con sé una mappa che conduce a un tesoro nascosto. Da qui, Jim e Glan intraprendono un viaggio per mare, alla ricerca dell’isola del tesoro, ma ben presto si trovano a dover fronteggiare l’infido capitano Silver e la sua ciurma di pirati. L’avventura si complica ulteriormente quando incontrano Kathy, la nipote del famigerato capitano Flint, e si rendono conto che non sono i soli a cercare il tesoro.

Una delle caratteristiche più affascinanti di “Gli Allegri Pirati dell’Isola del Tesoro” è la sua fusione di umani e animali antropomorfi, una scelta che aggiunge un tocco unico e affascinante alla storia. Gli animali non sono solo comparse, ma veri e propri protagonisti con personalità ben definite, creando un mondo che si distingue dalle tipiche storie di pirati. Il design dei personaggi, curato dal giovane Hayao Miyazaki, è estremamente dettagliato e vivace, con un’attenzione particolare ai fondali e alle animazioni che, nonostante i cinquant’anni trascorsi, risultano ancora oggi incredibilmente fluide e affascinanti.

La musica, purtroppo non indimenticabile, accompagna bene le scene di avventura e contribuisce a creare l’atmosfera piratesca, senza però rubare la scena alla narrazione o alla caratterizzazione dei personaggi. La trama, pur essendo indirizzata principalmente ai più giovani, ha una sua profondità, con temi di crescita, fiducia e abilità nel prendere decisioni, che la rendono adatta a un pubblico di tutte le età. Il film non si limita a raccontare una semplice caccia al tesoro, ma invita anche a riflettere sull’importanza dell’esperienza e della prudenza, tematiche che emergono attraverso le scelte e le difficoltà affrontate dai protagonisti.

Inoltre, l’opera riesce a trasmettere il piacere della scoperta e dell’avventura, stimolando i bambini a sognare e a desiderare di esplorare il mondo, ma anche a comprendere l’importanza di essere pronti ad affrontare le sfide della vita. In un certo senso, “Gli Allegri Pirati dell’Isola del Tesoro” è un’ode all’apprendimento attraverso il rischio, all’idea che ogni passo verso l’ignoto porta con sé tanto pericolo quanto opportunità di crescita.

Il film è sicuramente un classico dell’animazione, e nonostante il suo focus su un pubblico giovane, le sue lezioni universali e il suo spirito di avventura lo rendono adatto anche agli adulti, specialmente a coloro che hanno una passione per le storie di pirati, tesori nascosti e viaggi indimenticabili. La vivacità dei personaggi, l’energia delle animazioni e l’originalità della trama fanno di questa pellicola un’opera da riscoprire, capace di affascinare generazioni diverse di spettatori. Se amate le storie di avventura, non potete non guardarlo.

Disney annuncia il remake de L’isola del tesoro: un classico che continua a evolversi

La Disney ha appena annunciato un nuovo remake live-action del celebre romanzo di avventura L’isola del tesoro, scritto da Robert Louis Stevenson nel 1883. Il libro, uno dei più grandi classici della letteratura, racconta le peripezie del giovane Jim Hawkins, che si imbarca in una pericolosa avventura per scoprire un tesoro nascosto su un’isola remota. La storia è un mix perfetto di mistero, coraggio e tradimenti, con temi universali di crescita personale, lealtà e onore.

In questa nuova versione, il progetto sarà sviluppato dai talentuosi Tyler Nilson e Michael Schwartz, i registi di The Peanut Butter Falcon, un film che ha riscosso un grande successo di critica. Il duo porterà una nuova visione a questa storia senza tempo, sebbene il remake sia ancora nelle prime fasi di sviluppo. Nel frattempo, Nilson & Schwartz si preparano a lavorare su un altro progetto interessante: un remake in lingua inglese di Riders of Justice con Mads Mikkelsen, che li terrà impegnati prima di concentrarsi su L’isola del tesoro.

Ma non è la prima volta che L’isola del tesoro viene adattata per il grande schermo. Nel corso degli anni, ci sono stati ben dieci adattamenti cinematografici in lingua inglese e altrettanti in lingue straniere. Ciò dimostra quanto la storia di Jim Hawkins, del pirata Long John Silver e del tesoro nascosto sia rimasta viva nell’immaginario collettivo.

E se il remake non fosse sufficiente, c’è anche un’altra versione che ha fatto la storia del cinema Disney: Il pianeta del tesoro (2002). Questo film, una rivisitazione futuristica del classico, porta la trama nell’era spaziale, dove il giovane Jim Hawkins è ancora il protagonista, ma ora si trova a bordo di una nave spaziale invece che su un veliero. Il tesoro non si trova più su un’isola tropicale, ma su un pianeta remoto. Questa versione mescola abilmente l’avventura piratesca con l’affascinante mondo della fantascienza, introducendo personaggi indimenticabili e una trama che non perde mai di vista i temi di crescita e autoscoperta che sono il cuore del romanzo originale.

Cosa possiamo aspettarci da questo nuovo remake della Disney? Probabilmente un rinnovato mix di avventura, emozione e una visione fresca che potrebbe dare nuova linfa alla storia senza perdere la sua essenza. Con l’esperienza di Nilson e Schwartz, non è difficile immaginare che ci sarà un interessante equilibrio tra nostalgia e innovazione. Non vediamo l’ora di scoprire come la Disney deciderà di rielaborare questo grande classico per le nuove generazioni, ma anche per i fan di lunga data che continuano ad apprezzare la storia di Jim e dei suoi compagni.

Insomma, L’isola del tesoro continua ad affascinare e ad adattarsi alle diverse epoche, e il prossimo remake promette di essere una nuova avventura da non perdere. Se avete amato il film del 2002 o se siete tra quelli che non hanno mai letto il libro, questo nuovo progetto potrebbe essere l’occasione perfetta per riscoprire un tesoro nascosto di storie senza tempo.

Jekyll & Hyde – Il bianco e il nero: Il capolavoro gotico rivisitato in fumetto da Cannavò e Roi

La casa editrice Lo Scarabeo continua a esplorare il mondo delle grandi opere della letteratura gotica con la sua collana “I Classici Horror”, un progetto che rivisita i capolavori del passato attraverso l’innovativo linguaggio del fumetto. Dopo il successo di Dracula – L’ordine del drago e Frankenstein – Nel nome del padre, arriva finalmente il turno di Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, il celebre racconto di Robert Louis Stevenson che, in questa versione a fumetti, prende vita sotto le abili mani di Marco Cannavò e Corrado Roi.

Questo nuovo capitolo, intitolato Jekyll & Hyde – Il bianco e il nero, si distingue per una narrazione che non solo rielabora la storia dell’uomo dalla doppia personalità, ma la arricchisce con nuove sfumature e inquietanti retroscena. Il fumetto esplora la dualità che caratterizza il protagonista, amplificando il contrasto tra il bene e il male, tra l’ordine e il caos, temi che sono al cuore della trama originale di Stevenson.

A dare corpo e atmosfera a questa storia è il maestro Corrado Roi, noto per la sua capacità di infondere nelle sue opere un’energia visiva unica. Le sue chine, con il loro gioco di chiaroscuri, conferiscono al fumetto un’atmosfera oscura e minacciosa, che ben si adatta alla tensione psicologica e alla continua lotta interiore di Jekyll e Hyde. Il forte contrasto tra il bianco e il nero non è solo una scelta stilistica, ma un vero e proprio elemento narrativo che enfatizza il tema centrale del racconto: la lotta tra le due facce della stessa persona.

Pubblicato in un elegante formato cartonato di 112 pagine in bianco e nero, Jekyll & Hyde – Il bianco e il nero sarà disponibile in fumetteria e libreria a partire dal 31 ottobre, ma è già possibile acquistarlo online. Questo fumetto segna un’importante tappa per Lo Scarabeo, che continua a dare nuova vita ai classici della letteratura horror con una visione moderna e coinvolgente.

In anteprima, l’editore ha diffuso anche le prime dieci pagine del fumetto, che ci offrono un assaggio del talento di Corrado Roi e della profondità della storia, con un’introduzione visiva che promette di catturare l’attenzione di appassionati di fumetti e lettori della letteratura gotica. Un’opera che non solo celebra la storia di Jekyll e Hyde, ma la reinventa, aggiungendo nuovi strati e sfumature a un mito che continua a rimanere attuale e affascinante.

«Hyde»: il fumetto ispirato al classico di ​Stevenson

Nel lontano 1886, Robert Louis Stevenson pubblicava Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, un’opera che sarebbe diventata uno dei classici più iconici della letteratura mondiale. La storia del dottor Jekyll, il rispettabile medico che si trasforma nel malvagio Hyde grazie a un esperimento scientifico, ha attraversato decenni, influenzando profondamente la cultura popolare con adattamenti in cinema, teatro, fumetti e persino videogiochi.

Il graphic novel Hyde, pubblicato dalle Edizioni NPE e scritto da Piero Fissore e Sergio Vanello, si inserisce in questa lunga tradizione di reinterpretazioni, ma con una prospettiva completamente nuova. In questa versione, il racconto non è più centrato sul dottor Jekyll, ma sul suo lato oscuro, sull’essere stesso che diventa il vero protagonista. La storia prende una piega originale, dove il mostro, come suggerisce il titolo, è messo al centro della narrazione.

L’ambientazione del fumetto è quella cupa e violenta dei bassifondi londinesi, un contesto storico e realistico che ben si presta all’integrazione con la trama di Jekyll e Hyde. Qui, incontriamo Billy Stone, un giovane uomo che, purtroppo, viene forzato a sottoporsi al trattamento che trasforma chiunque in Hyde. La sua vita, costantemente sull’orlo della follia, è un continuo alternarsi tra momenti di violenza incontrollata e profonde crisi di coscienza. Billy, intrappolato in questo incubo chimico e psicologico, è mosso dal desiderio di vendetta. Ma la sua fuga dal luogo dove è stato imprigionato non è che l’inizio di una spirale di orrore che attira l’attenzione delle forze dell’ordine.

La bellezza di Hyde sta proprio nell’esplorazione della psiche del “mostro”, del suo malessere e della sua lotta interiore. La violenza che esplode in Billy, la sua trasformazione in un essere incontrollabile, ci mette davanti alla riflessione sulla natura dell’essere umano e sulla nostra capacità di diventare ciò che temiamo.

Il graphic novel si sviluppa tra horror, poliziesco e un racconto di formazione, mischiando generi in un modo che rende questa rilettura ancora più intrigante. La città di Londra, intrisa di miseria e sopraffazione, diventa il palcoscenico perfetto per questa storia di disperazione e redenzione, di esperimenti e scoperte dolorose.

Pubblicato in un’elegante edizione cartonata a colori, Hyde non è solo un omaggio a un grande classico, ma una vera e propria reinvenzione, un viaggio nel lato oscuro dell’animo umano. Se siete appassionati di fumetti che mescolano horror e riflessione psicologica, questa rilettura della storia di Stevenson è un must-read.

La Freccia nera di Dino Battaglia

Robert Louis Stevenson, scrittore, drammaturgo e poeta scozzese di epoca vittoriana, è autore di diversi classici della letteratura. Si ricordano, tra gli altri, L’isola del tesoro, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde e La Freccia nera. Quest’ultimo romanzo, di genere storico e avventuroso, ha conosciuto diverse trasposizioni cinematografiche e televisive di successo. E il maestro Dino Battaglia ne ha realizzato una meravigliosa versione a fumetti, pubblicata a puntate sul «Corriere dei piccoli» nei primi anni Sessanta.

Questo splendido adattamento approda ora in libreria per Edizioni NPE, in un unico volume cartonato di grande formato.

La famosa storia de «La Freccia Nera» è ambientata in Inghilterra, seconda metà del Quattrocento. Sullo sfondo della cosiddetta Guerra delle Due Rose, che vede le nobili famiglie di York e Lancaster contendersi il trono, si consumano le vicende del giovane Dick Shelton.

Rimasto orfano, Dick è cresciuto con un avido soldato che lo ha avviato alla carriera militare. Quando scopre che è stato proprio il suo tutore ad uccidere il padre, decide di schierarsi con la Freccia nera: un gruppo di fuorilegge che lotta contro le ingiustizie dei potenti.

Tra battaglie, amori e avventure, si assisterà a una sorprendente evoluzione del protagonista.

Dal classico di R. L. Stevenson, il meraviglioso adattamento a fumetti di Dino Battaglia: «La freccia nera», pubblicato da Edizioni NPE all’interno della collana dedicata al maestro.

L’Isola del Tesoro: un classico senza tempo per sognare e avventurarsi

L’Isola del Tesoro, capolavoro di Robert Louis Stevenson, è un romanzo d’avventura che ha appassionato generazioni di lettori sin dalla sua prima pubblicazione nel 1883. Ambientato nell’era d’oro della pirateria, narra le vicende di Jim Hawkins, un giovane ragazzo che si ritrova coinvolto in un’incredibile caccia al tesoro.

Un’avventura mozzafiato

La storia inizia quando Jim, in seguito al ritrovamento di una vecchia mappa, si imbarca in un viaggio verso un’isola sperduta nel Pacifico, dove si dice sia nascosto il leggendario bottino del pirata Flint. Ad accompagnarlo in questa emozionante avventura ci saranno una ciurma di pirati eterogenei, tra cui il temibile Long John Silver, un cuoco con un passato misterioso, e il dottor Livesey, un medico di bordo dal carattere burbero ma dal cuore d’oro.

Tra pirati, tesori e pericoli

L’isola del Tesoro si rivela un luogo pieno di insidie e pericoli: animali selvatici, tribù ostili e soprattutto i rivali di Long John Silver, pronti a tutto per impadronirsi del tesoro. Jim si troverà ad affrontare prove di coraggio e ingegno, imparando a distinguere il bene dal male e a fare affidamento sui propri valori.

Un inno all’amicizia e al coraggio

Oltre all’avventura mozzafiato, L’Isola del Tesoro è un romanzo che celebra l’amicizia, il coraggio e lo spirito di avventura. Jim, nonostante la sua giovane età, dimostrerà di essere un vero eroe, capace di affrontare le sfide con determinazione e altruismo. Il suo rapporto con il dottor Livesey e la sua ammirazione per Ben Gunn, un uomo abbandonato sull’isola da anni, rappresentano i pilastri morali della storia.

Un classico intramontabile

L’Isola del Tesoro è un vero e proprio classico della letteratura per ragazzi, ma che continua ad affascinare anche i lettori adulti. La sua trama avvincente, i personaggi indimenticabili e i temi universali lo rendono un libro senza tempo, capace di trasportarci in un mondo di pirati, tesori e avventure indimenticabili.

Perché leggere L’Isola del Tesoro?

  • Per vivere un’avventura mozzafiato ricca di pirati, tesori e pericoli.
  • Per conoscere personaggi indimenticabili come Jim Hawkins, Long John Silver e il dottor Livesey.
  • Per riflettere sui valori dell’amicizia, del coraggio e dello spirito di avventura.
  • Per immergersi in un classico senza tempo che ha appassionato generazioni di lettori.

Se amate le avventure, i pirati e le storie che vi faranno sognare, L’Isola del Tesoro è il libro che fa per voi!

Il pianeta del tesoro: un capolavoro Disney tra fantascienza e avventura

Il pianeta del tesoro è un film d’animazione del 2002 diretto da Ron Clements e John Musker, prodotto da Walt Disney Feature Animation e distribuito da Buena Vista International. Il film è liberamente tratto dal romanzo L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, qui riproposto in chiave fantascientifica e steampunk. La pellicola è il 43º classico Disney secondo il canone ufficiale.

Trama

Il film narra le avventure di Jim Hawkins, un ragazzo ribelle e sognatore che vive con la madre sul pianeta minerario Montressor. Jim è sempre stato affascinato dalle storie sui pirati e sul leggendario capitano Flint, che avrebbe nascosto il suo immenso bottino su un misterioso pianeta del tesoro. Un giorno, una navicella fa un atterraggio di fortuna vicino alla locanda degli Hawkins e Jim conosce un alieno gravemente ferito che gli affida una sfera metallica contenente la mappa per raggiungere il pianeta del tesoro. Jim decide di partire alla ricerca del tesoro insieme al dottor Doppler, un amico di famiglia e astrofisico, e si imbarca sulla nave spaziale RLS Legacy, comandata dalla capitano Amelia. Jim fa amicizia con il cuoco della nave, John Silver, un carismatico cyborg che si rivelerà poi essere il capo dei pirati che vogliono impadronirsi del tesoro. Jim dovrà affrontare numerosi pericoli, tra supernove, buchi neri e tempeste spaziali, e scoprire il vero significato dell’amicizia e della responsabilità.

Colonna sonora

La colonna sonora del film è composta da James Newton Howard, che ha creato una musica che mescola elementi classici, rock e orchestrali, per sottolineare il contrasto tra il passato e il futuro. Il tema principale del film è I’m Still Here (Jim’s Theme), scritto ed eseguito da John Rzeznik, il leader dei Goo Goo Dolls. Il brano esprime i sentimenti di Jim, che si sente solo e incompreso, ma che non si arrende ai suoi sogni. Il brano è stato adattato in italiano da Max Pezzali, che lo ha intitolato Ci sono anch’io, e lo ha cantato nella versione italiana del film. La canzone è diventata un successo e uno dei brani più amati degli 883. La colonna sonora include anche una canzone dei Barenaked Ladies, intitolata Where the Dream Takes You, che accompagna i titoli di coda.

Analisi

Il pianeta del tesoro è un film che parla di crescita personale, di scoperta di sé e del mondo, di rapporti familiari e di amicizia. Il film si ispira al romanzo di Stevenson, ma lo reinventa in modo originale e innovativo, trasportando la storia in un universo fantascientifico dove convivono elementi futuristici e retrò. Il film è ricco di azione, umorismo, emozione e fantasia, e presenta dei personaggi ben caratterizzati e memorabili. Il film esplora il tema del viaggio come metafora della vita, e il rapporto tra Jim e Silver come una sorta di relazione padre-figlio, basata su conflitto e affetto. Il film è anche una celebrazione dell’avventura e del sogno, e invita lo spettatore a seguire la propria stella e a non perdere mai la speranza.

Conclusioni

Il pianeta del tesoro è un capolavoro Disney che merita di essere riscoperto e apprezzato. Il film è una delle opere più originali e creative della casa di produzione, e offre una visione fresca e sorprendente di un classico della letteratura. Il film è un’esperienza coinvolgente e divertente, che sa emozionare e stupire, e che regala una colonna sonora indimenticabile. Il film è un inno alla vita, all’amicizia e al coraggio, e un invito a non smettere mai di sognare..

Penny Dreadful: spavento a due spiccioli

Non fatevi ingannare dal titolo, non si riferisce alla famosa serie televisiva gotica “Penny Dreadful” trasmessa in televisione e pubblicata in dvd per un totale di 3 stagioni – molto bella e interessante – di cui parleremo in un altro momento. I “Penny Dreadful” del titolo si riferisce a un genere di pubblicazioni che fece la sua comparsa in Inghilterra nel secolo scorso.

Durante il periodo Vittoriano, aveva preso piede un nuovo tipo di genere letterario, più amato dalla piccola e media borghesia e quasi totalmente snobbata dalla nobiltà inglese, il “Romanzo Gotico”. Notando che appunto erano le fasce minori della popolazione a essere attratte da questo tipo di letteratura, vuoi per i toni cruenti, in quanto molte storie avevano per protagonisti efferati assassini e alcune storie erano anche incentrate sul genere Horror, con racconti di vampiri o mostri che dimorano nell’oscurità; alcune case editrici all’inizio del XIX secolo, diedero vita ai “Penny Dreadful”, che visto l’irrisorio costo, di un Penny appunto, mantennero questo nomignolo che può essere tradotto letteralmente in “spaventi da un Penny”.  Per mantenere il costo così economico, ed essendo rivolti più a un pubblico “popolare”, essi erano composti da dei libercoli che contenevano da una decina a un massimo una  quindicina di pagine, con uscite a cadenza settimanale.

Per via della limitata quantità di pagine, le storie proposte erano composte da racconti brevi oppure da romanzi pubblicati a puntate, il tutto arricchito da illustrazioni grossolane e a volte anche poco curate. Il linguaggio utilizzato era anche semplice, senza non troppi sofismi e tecnicismi, in quanto essi come sopracitato, erano rivolti a un pubblico di gente semplice, e il quantitativo di pagine era esiguo in quanto necessario per mantenere il costo sempre basso e anche perché, essendo la maggior parte dei lettori, lavoratori quasi prevalentemente nelle fabbriche, venivano letti durante le brevi pause giornaliere che potevano permettersi. I protagonisti erano vampiri, licantropi, mostri dimoranti nell’oscurità, o semplicemente omicidi. Negli ultimi anni molti autori hanno definito i Penny Dreadful, i precursori del genere letterario definito Pulp, in quanto gli stessi editori, invogliavano sia gli scrittori che gli illustratori, ad arricchire entrambe, sia le storie che le illustrazioni con “più sangue”.

Anche se venne considerato negli ambienti letterati, come opera di basso valore culturale, per via del pubblico di lettori ai quali si rivolgeva, Penny Dreadful,  proprio per via della particolarità delle storie, influenzò nel tempo autori come Robert Louis Stevenson e J.M. Barrie. Alcuni di essi poi ammisero, nelle loro opere, che furono proprio i Penny Dreadful a ispirare i loro lavori. In epoca moderna  tali opere ispirarono anche lavori cinematografici, come Sweeney Todd tratto da: “The String of Pearls: A Romance” composto da 18 episodi, oppure opere come il personaggio di “Spring-heeled-Jack” (Jack il Saltatore), che ha ispirato Kazhuiro Fujita, famoso mangaka Giapponese, per la realizzazione del suo manga The Black Museum- Springald, pubblicato anche in Italia. Per non parlare delle varie avventure sui vampiri, i più famosi “Varney il Vampiro” e “Banchetto di Sangue” tanto per citarne alcuni.

Alla fine facendo due conti, non vi sono edizioni di alta o bassa qualità, sono i contenuti che contano, e come abbiamo potuto constatare, anche nella cosiddetta stampa “usa e getta” come i Penny Dreadful, si posso scovare dei capolavori.

 

Alla prossima

by Marco Talparius Lupani