Alberto sulla traccia della maturità su Piero Angela

Una delle tracce della prima prova degli esami di maturità del 2023 era dedicata al famoso divulgatore Piero Angela, scomparso di recente. Il figlio, Alberto Angela, ha appreso la notizia e ha voluto condividere la sua reazione sui social. Su Facebook ha scritto:

Questa mattina ho appreso, come tanti di voi, che, tra le tracce della prima prova della maturità 2023, c’è un brano tratto da Dieci cose che ho imparato, l’ultimo libro di mio padre Piero Angela. Questo non è solo un riconoscimento a lui in qualità di divulgatore e giornalista, ma rappresenta anche un messaggio di fiducia per l’intera categoria dei giornalisti”.

Alberto Angela ha poi continuato a parlare di suo padre, sottolineando come Piero abbia sempre fatto informazione di qualità, lavorando in modo chiaro e attento, documentandosi e spiegando argomenti complessi. In un’epoca in cui spesso si diffondono fake news e informazioni superficiali, il modo di fare informazione di Piero Angela rimane un esempio da seguire e un incoraggiamento per tutti i giornalisti che svolgono il proprio lavoro seriamente e in modo indipendente, cercando le fonti e conducendo inchieste approfondite.

Piero Angela si è avvicinato al mondo della scienza negli anni ’60, quando ha seguito da vicino le missioni Apollo per portare l’uomo sulla Luna. Durante la sua carriera, ha scritto circa 40 libri e condotto più di 30 programmi televisivi. Il suo programma più noto e famoso è Quark, la cui prima puntata è stata trasmessa nel 1981 e ha registrato un’audience di oltre 9 milioni di spettatori. Quark è stato un successo immediato e ha portato alla creazione di Superquark e di numerosi documentari in VHS e DVD, che molti di noi hanno avuto il piacere di guardare anche a scuola.

Noos, l’erede di SuperQuark

Alberto Angela, il più grande tra i  divulgatori italiani, ha annunciato l’arrivo di un nuovo programma televisivo Rai, erede di SuperQuark, a cui ha dato il nome di Noos. Il nome, come spiega lo stesso Angela, deriva dall’astronave con cui suo padre, il magnifico Piero Angela, viaggiava tra i pianeti nel programma televisivo “Viaggio nel Cosmo”. Il nome ha diverse sfumature di significato ma, sostanzialmente, deriva dalla parola greca che significa “intelletto”. Lo scopo del nuovo programma è quello di riprendere il viaggio nella divulgazione scientifica lasciato acceso da suo padre.

Alberto Angela parlando ai fan sui social ha postato:

“Carissimi, qualche settimana fa, ho pubblicato la foto di un interruttore con la scritta ‘tenere acceso massimo 9 minuti’, promettendovi l’inizio di un nuovo viaggio. Vi ho poi raccontato di aver deciso di raccogliere la fiaccola della divulgazione scientifica lasciata accesa da mio padre con i suoi programmi e vi ho annunciato l’inizio di questa nuova avventura. Adesso rimane solo da svelarvi il titolo del nuovo programma. Come vi anticipavo, non si chiamerà SuperQuark, quello è il programma di Piero e resterà suo per sempre. Ho quindi pensato a quale fosse il nome più adatto e la soluzione mi è venuta in mente ricordando con affetto un particolare del programma Viaggio nel Cosmo, che assieme a mio padre abbiamo realizzato nel 1998. In quel programma, mio padre viaggiava tra i pianeti e nel cosmo a bordo di un’astronave. Quell’astronave si chiamava Noos. Forma arcaica del termine ‘nous’, questa parola in greco antico aveva diverse sfumature di significato, ma, sostanzialmente, voleva dire: ‘intelletto’. E così, viaggiare con l’intelletto automaticamente porta alla conoscenza e al sapere. Ecco perché abbiamo deciso di chiamare ‘Noos’ il nuovo programma”.

    Un titolo che è dunque “un omaggio alle esplorazioni nel sapere di mio padre e, al tempo stesso, rappresenta la continuazione dei viaggi nello spazio interstellare della conoscenza. Quel pulsante che avete visto – sottolinea ancora il paleontologo – serviva per accendere le luci interne di uno dei modelli di astronavi e stazioni spaziali usati nelle riprese in studio di Viaggio nel Cosmo: per la tecnologia dell’epoca, non poteva rimanere in funzione più di 9 minuti per evitare sovraccarichi al sistema elettrico. Oggi, fortunatamente, le tecnologie ci consentono di fare molto meglio e realizzare cose allora impensabili. Da quel pensiero, il passo è stato breve: è giunto il momento di ‘riaccendere’, ma per ‘ben più di nove minuti’, l’interruttore dell’astronave per un lungo viaggio nella divulgazione scientifica. Ci vediamo presto con Noos! Un caro abbraccio a tutti voi”.

Il nuovo programma di Alberto Angela è atteso con molta curiosità dai suoi fan, i quali si aspettano di trovare ancora una volta la capacità del divulgatore di raccontare la scienza in modo avvincente e comprensibile.Il nome scelto per il nuovo programma, Noos, rappresenta il desiderio di Alberto Angela di continuare a viaggiare tra i pianeti del sapere, portando alla conoscenza del pubblico le ultime scoperte della scienza. Il programma sarà quindi un’occasione per imparare e scoprire, arricchendo la propria cultura scientifica.

La parola “Noos” si ispira l’astronave utilizzata da Piero Angela nel programma “Viaggio nel Cosmo“:  Alberto Angela spera che questo nome rappresenti un omaggio al padre e alle esplorazioni nel sapere che ha sempre promosso.

Il nuovo programma di Alberto Angela, Noos, sarà quindi un’occasione per scoprire le novità della scienza in modo avvincente e comprensibile, imparando a viaggiare nell’intelletto e a conoscere il mondo che ci circonda. Il pubblico italiano si prepara quindi ad accogliere con entusiasmo questo nuovo viaggio nella divulgazione scientifica che si annuncia estremamente interessante.

Grazie Piero Angela

Non amo scrivere “coccodrilli” per vip e gente dello spettacolo, ma questa volta è diverso. Oggi l’Italia intera si è fermata apprenendo la scomparsa di Piero Angela, il celebre conduttore di Quark che si è spento nella notte tra il 12 e il 13 agosto, all’età di 93 anni.  “Buon viaggio papà”. Così Alberto Angela ha dato l’annuncio della morte del padre Piero su Twitter. Questa è la lettera che Piero Angela ha lasciato a tutti noi in questo giorno di lutto condiviso:

Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano.
Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia.
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.
A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio
Piero Angela

Tutti noi “nerd” siamo letteralmente cresciuti con le trasmissioni del grande divulgatore scientifico nato a Torino il 22 dicembre 1928 e che ha inizialmente inaugurato la sua carriera come cronista radiofonico con Giornale Radio. per poi approdare in tv al Telegiornale e successivamente comincerà la sua esperienza in RAI. 

In un’intervista a LaPresse, Piero Angela ricorda perfettamente il momento in cui ha deciso di dedicarsi alla “divulgazione scientifica” grazie alla diretta dello Sbarco sulla Luna del 1969:

La notte della Luna ero a New York, vidi lo sbarco su un maxi schermo a Central Park e lì decisi che mi sarei dedicato alla divulgazione scientifica“.

Sono gli anni Settanta quelli in cui comincia a spiegare agli italiani le meraviglie della natura, del mondo, dello spazio, della scienza: nel ’71 conduce Destinazione Uomo, mentre esattamente 10 anni dopo comincia la sua esperienza con Quark.

Quark venne trasmessa ogni settimana a partire da mercoledì 18 marzo 1981 fino a mercoledì 14 settembre 1994 in seconda serata su Rai 1. Quark, con le trasmissioni successive da essa derivate, rappresenta la trasmissione scientifica più longeva e di maggior successo della tv italiana. Quark è stato il capostipite di un’intera famiglia di trasmissioni nate nel corso degli anni, da Il mondo di Quark (in onda quotidianamente nel primo pomeriggio di Rai 1 negli anni ’80 e ’90) fino ad arrivare a Superquark, programma di maggiore durata e presentato ancora oggi in prima serata.

Nel 1981 l’Italia scoprì la passione per la scienza grazie alla rubrica curata da Angela, sottotitolata “viaggi nel mondo della scienza”:

«Il nome “Quark” nacque da una lista di 50 nomi. Allora quark era una particella ipotetica, costituente dell’atomo: usare questo nome per un programma voleva dire andare dentro le cose per comprendere i meccanismi di base. La scienza permette di capire tutto: è quello che fanno i filosofi dall’antica Grecia. Risponde a domande quali “da dove veniamo?” (astrofisica), “com’è nata la terra?” (geologia), “com’è nata la vita?” (biochimica), come si è evoluta la vita?” (biologia), “perché siamo diversi?” (genetica), “cos’è il cervello?” (neurologia) e così via. Sono le domande che l’uomo si è sempre posto e alle quali la scienza può rispondere. I miei telespettatori sono curiosi: vogliono capire e sapere».

 Ci saranno poi tantissime altre trasmissioni, come Il pianeta dei dinosauriViaggio nel cosmo e Ulisse – il piacere della scoperta, che lo consacreranno come uno dei volti più noti nel mondo della scienza e della televisione italiana.

Figlio di una famiglia antifascista, pur non essendo stato uno studente eccellente e pur non avendo conseguito la laurea, gli sono state state conferite 8 lauree Honoris Causa. Nel 2004 è stato insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e nel 2021 del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Apertamente agnostico, nel 1989 fu tra i fondatori del Cicap, associazione per il controllo sulle pseudoscienze, nata per promuovere l’educazione scientifica e lo spirito critico, nonché per indagare sull’effettiva esistenza dei presunti fenomeni paranormali.

Eccellente musicista di pianoforte da quando aveva 7 anni e prima d’iniziare la carriera giornalistica si esibiva nei Jazz Club di Torino. Sposato con un’ex ballerina di danza classica, Margherita Pastore il giornalista ha avuto due figli: Christine Angela e Alberto Angela, che ha seguito i passi del padre come divulgatore scientifico. Curiosamente, nonostante lavorino insieme, Alberto non lo chiama mai ‘papà’: 

“Gliel’ho chiesto io di chiamarmi Piero, mi piace avere un rapporto di lavoro“, 

Per continuare a sognare il mondo con le parole immortali di Piero Angela vi consigliamo di leggere i suoi numerosi volumi scientifici / divulgativ: Nel cosmo alla ricerca della vita (1980); La macchina per pensare (1983); Oceani (1991); La sfida del secolo (2006); Perché dobbiamo fare più figli (con L. Pinna, 2008); A cosa serve la politica? (2011); Dietro le quinte della Storia. La vita quotidiana attraverso il tempo (con A. Barbero, 2012); Viaggio dentro la mente: conoscere il cervello per tenerlo in forma (2014); Tredici miliardi di anni. Il romanzo dell’universo (2015); Gli occhi della Gioconda (2016). Nel 2017 ha pubblicato il libro autobiografico Il mio lungo viaggio. 

CICAP Fest 2021: Navigare l’incertezza

 Dal 3 al 5 settembre 2021 torna a Padova il CICAP Fest, il Festival della scienza e della curiosità, giunto alla sua quarta edizione. Navigare l’incertezza. Con il dubbio come bussola… per tornare a riveder le stelle è il tema scelto per l’edizione 2021 del CICAP Fest. Perché, anche se attribuiamo all’incertezza un valore negativo, in realtà è il motore della scienza e del cambiamento. E l’incertezza è anche alla base delle metodologie di verifica di pseudoscienze e fake news, temi tradizionalmente cari al CICAP. Il palinsesto vedrà confrontarsi sull’argomento, in modalità mista, scienziati, divulgatori, scrittori, filosofi e personaggi del mondo della ricerca, della letteratura, dello spettacolo e della cultura. Massimo Polidoro, direttore del Festival, così descrive questa edizione:

«Quest’anno il CICAP Fest si intitola “Navigare l’incertezza. Con il dubbio come bussola… per tornare a riveder le stelle. L’incertezza, lo sappiamo, genera dubbi e il dubbio può mettere a disagio. Da qui l’esigenza di cercare rassicurazione talvolta costruendo spiegazioni rassicuranti ma false o distorsive. L’incertezza che muove la scienza, in quanto metodo per conoscere il reale in continua evoluzione, può essere la stella che ci conduce verso il “glorioso porto”, come afferma Dante, di cui ricorrono nel 2021 i 700 anni dalla morte, evento che il CICAP Fest rimarcherà con alcuni incontri ispirati dalla sua opera».

 

Come invece spiega Daniela Ovadia, coordinatrice scientifica del CICAP Fest:

«Il dubbio aiuta a esplorare nuove strade e la vita stessa è fatta di incertezze e complessità: nell’economia, nella meteorologia, nel viaggio, nella salute, nell’amore… La scienza stessa è dominata dall’idea di approssimazione probabilistica, e, contrariamente a quanto si dice comunemente, non è fatta per comunicare certezze assolute ma relative e questo, lungi dall’essere un limite, è la sua forza .. E, dunque, per aiutarci a navigare in mari incerti, il CICAP Fest condividerà gli strumenti delle varie discipline (comprese quelle umanistiche) che ci permettono di cogliere la lezione più importante della scienza, vale a dire che l’incertezza non si subisce: si governa».

Promosso dal CICAP, in collaborazione con l’Università, il Comune, e la Provincia di Padova, il CICAP Fest intende far tesoro della buona riuscita dell’edizione digitale 2020, positiva in termini di partecipazione di pubblico e di penetrazione geografica, costruendo un programma ibrido che, compatibilmente con l’incerta situazione sanitaria dei prossimi mesi e le conseguenti possibili restrizioni, prevederà un palinsesto di incontri in presenza a Padova, storica città del Festival, che saranno trasmessi anche in streaming, e un programma di incontri esclusivamente online. Quest’anno il CICAP Fest riserverà la consueta attenzione alle scuole e ai docenti con un palinsesto dedicato interamente a loro: il CICAP Fest EDU, una settimana di incontri che avranno luogo nel mese di ottobre volti a costruire una piattaforma di contenuti per gli studenti e corsi per insegnanti che rimarranno fruibili anche in futuro.

Il CICAP (Comitato italiano controllo affermazioni sulle pseudoscienze) è un’associazione educativa e pedagogica, fondata nel 1989 da Piero Angela e da altre personalità del mondo della scienza e della cultura tra cui Margherita Hack, Umberto Eco, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia e Umberto Veronesi, per favorire la diffusione di una mentalità scientifica e contrastare pseudoscienze, irrazionalità e superstizione. Il lavoro formativo del CICAP è riconosciuto dal Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. Per approfondire vi consigliamo di visitare: sito ufficia, FacebookInstagram

Nella foto: Piero Angela e i volontari ©

Cos’è il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze?

Il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) è un’associazione no-profit che si dedica alla divulgazione scientifica e alla promozione del pensiero critico. Fondata nel 1989 da un gruppo di scienziati, giornalisti e intellettuali, il CICAP ha come obiettivo principale quello di contrastare la diffusione di teorie pseudoscientifiche e di fenomeni paranormali, promuovendo una cultura basata sul metodo scientifico e sull’evidenza empirica.

L’associazione si propone di analizzare, con metodi rigorosi e basati sull’approccio scientifico, i casi di presunte manifestazioni paranormali, avvistamenti UFO, fenomeni legati all’occulto, all’astrologia e a molte altre discipline pseudoscientifiche. Tramite un’indagine approfondita, il CICAP cerca di fornire spiegazioni razionali e scientifiche a tali fenomeni, smontando le teorie infondate e spesso pretestuose che ne sono alla base.

Nel corso degli anni, il CICAP ha organizzato innumerevoli conferenze, dibattiti e manifestazioni volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del pensiero critico e della divulgazione scientifica. Grazie al lavoro instancabile di ricercatori, studiosi e semplici cittadini interessati, il CICAP si è affermato come una delle principali organizzazioni in Italia nel campo della lotta alle pseudoscienze.

Il CICAP offre anche un importante servizio di consulenza, attraverso una linea telefonica dedicata, per rispondere alle domande e alle richieste di informazioni sulla validità scientifica di determinati fenomeni o teorie. Questo contribuisce a contrastare la disinformazione e a fornire strumenti concreti al pubblico per distinguere tra scienza e pseudoscienza.

Un altro aspetto rilevante del CICAP è la redazione di una rivista scientifica trimestrale, “Scienza & Paranormale”, che ospita contributi e articoli di esperti in diverse discipline scientifiche. La rivista si propone di approfondire tematiche legate al campo paranormale e pseudoscientifico, fornendo spiegazioni scientifiche alternative e promuovendo la diffusione di un pensiero critico e razionale.

Inoltre, il Comitato organizza anche un Festival della Scienza, un evento annuale che coinvolge esperti di fama internazionale per tenere conferenze e dibattiti sull’importanza della scienza nel mondo contemporaneo e sulla lotta alle pseudoscienze.

Attraverso le sue attività, il CICAP ha contribuito a sensibilizzare un vasto pubblico sull’importanza di basare le proprie conoscenze su basi scientifiche, incoraggiando l’educazione scientifica e il pensiero critico. La lotta alle pseudoscienze è un impegno importante per la salvaguardia della razionalità e della conoscenza, e il CICAP svolge un ruolo fondamentale nel promuovere una società basata sulla ricerca, l’evidenza empirica e il progresso scientifico.

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