Disneyland: verso un nuovo mondo Avatar?

Concept art svela un’immersiva Pandora

Emozionanti novità per gli amanti di Avatar e di Disneyland! Il Disney Parks Blog ha svelato una suggestiva immagine concept art che ipotizza un’attrazione a tema Pandora, il pianeta alieno del film di James Cameron, all’interno del parco californiano.

L’immagine, che potete ammirare qui sopra, mostra un’area immersiva che permetterebbe agli ospiti di vivere un’esperienza indimenticabile all’interno di Pandora. Tra giostre, ambientazioni mozzafiato e luoghi da esplorare, si tratterebbe di un’esperienza simile a quella già offerta da Star Wars: Galaxy’s Edge.

Tra sogni e realtà: Disneyland Forward

Tuttavia, è importante sottolineare che si tratta al momento solo di concept art. Il design finale potrebbe differire e, soprattutto, la realizzazione di questa attrazione non è ancora certa.

Come riportato da Gamespot, l’espansione di Disneyland e California Adventure dipende dall’approvazione di Disneyland Forward, una proposta di modifica delle leggi urbanistiche locali di Anaheim. Se approvata, questa proposta consentirebbe la realizzazione di nuovi progetti all’interno dei parchi.

Al momento non è chiaro se l’attrazione Avatar farà parte del parco originale o se verrà inserita in un nuovo parco a tema. Inoltre, senza l’approvazione di Disneyland Forward, la realizzazione del progetto potrebbe rimanere un sogno irrealizzato, con tempi di attesa potenzialmente lunghi.

Avatar Frontiers of Pandora: l’avventura continua

Nonostante l’incertezza sul futuro di Pandora a Disneyland, gli appassionati del film possono comunque immergersi nel magico mondo alieno grazie ad Avatar Frontiers of Pandora, un’attrazione già presente all’interno di Disney World in Florida.

Resta da seguire l’evolversi della situazione per scoprire se Disneyland darà vita a questa nuova, emozionante avventura a tema Avatar.

Code Grabber Pandora: il “Game Boy” che apre le auto senza chiavi, un pericolo per tutti

Attenzione, ladri in agguato! Un nuovo dispositivo, il Code Grabber Pandora, sta diventando l’incubo dei proprietari di auto con sistema keyless.

Cos’è?

Conosciuto anche come “il Game Boy dei ladri”, questo strumento è in grado di clonare i codici di sicurezza delle auto, permettendo di aprirle in pochi secondi.

Come funziona?

Il dispositivo sfrutta alcune vulnerabilità dei sistemi antifurto keyless per intercettare il segnale inviato dalla chiave all’auto. In questo modo, il ladro può duplicare il codice e aprire la macchina senza forzare la serratura.

Quali auto sono a rischio?

I modelli più vecchi, privi di sistemi di sicurezza avanzati, sono i più vulnerabili. Tuttavia, anche le auto più recenti possono essere a rischio se il ladro utilizza un modello di Code Grabber Pandora più sofisticato.

Quanto costa?

Il prezzo varia a seconda del modello e delle sue capacità. Il modello base, il P24, costa circa 7.000 euro ed è in grado di aprire auto fino al 2016. Modelli più recenti, come il P32, possono arrivare a costare 25.000 euro e sono in grado di aprire anche auto di ultima generazione.

Cosa fare per proteggersi?

Esistono alcune misure che è possibile adottare per ridurre il rischio di furto con Code Grabber Pandora:

  • Installare un sistema di allarme antifurto
  • Utilizzare un blocco volante o un dispositivo di sicurezza per le ruote
  • ** parcheggiare in un luogo sicuro e ben illuminato**
  • Evitare di lasciare oggetti di valore in auto

Un problema serio:

La diffusione di questo dispositivo rappresenta un problema serio per la sicurezza delle auto. È importante essere consapevoli del rischio e adottare le opportune misure per proteggersi.

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Create 100. L’asta di Beyoncé per Make-A-Wish

La super star mondiale Beyoncé si unisce all’epico gruppo di creativi visionari che supportano Create 100, la campagna globale che celebra la creatività in occasione dei 100 anni di Storytelling Disney. Tra i creativi, brand e talenti di nuova generazione provenienti da oltre 18 Paesi che hanno aderito alla campagna ci sono: adidas, Christian Louboutin, Maison Valentino, NIGO®, Pandora, Sabyasachi Mukherjee, Tommy Hilfiger, Vik Muniz e Virgil Abloh Securities/ALASKA ALASKA. Anche gli Storyteller Disney Kevin Feige (Marvel Studios), Jennifer Lee (Walt Disney Animation Studios), Jon Landau (Lightstorm Entertainment) e Pete Docter (Pixar Animation Studios) hanno donato alcuni speciali prodotti rappresentativi dei film e delle storie dei loro Studios di riferimento.

La tuta indossata da Beyoncé nel Visual Album Black Is King arricchisce questo iconico elenco di opere, ispirando le nuove generazioni con il classico Disney Il Re Leone.

I fan di tutto il mondo potranno partecipare all’asta provando ad aggiudicarsi oggetti ed esperienze ispirati al legame di ciascun creatore con le storie e i personaggi Disney, Pixar, Marvel, Star Wars e 20th Century. L’asta coinvolgerà 18 Paesi dal 12 al 30 ottobre e i ricavi saranno devoluti al partner di beneficenza Disney Make-A-Wish.
Per supportare l’iniziativa Create 100, Disney ha donato a Make-A-Wish® 1 milione di dollari per sostenere la realizzazione di desideri capaci di migliorare la vita delle bambine e dei bambini affetti da gravi patologie.

In oltre 40 anni, Disney e Make-A-Wish hanno realizzato insieme i desideri di oltre 150.000 bambine e bambini in tutto il mondo, un impegno che rende Disney il principale realizzatore di desideri per Make-A-Wish al mondo. I desideri che migliorano la vita includono esperienze di shopping, visite agli Studios, soggiorni presso parchi e resort, crociere, incontri con star, esperienze sportive e altro ancora. Molti Cast Member Disney sono anche volontari, genitori dei bimbi che esprimono i desideri o adulti che da bambini hanno beneficiato di questa collaborazione.
 
Per maggiori informazioni sulla campagna e attivare le notifiche via mail relative all’asta è possibile visitare la pagina disney.it/create100.

Avatar di James Cameron

Avatar, il film di fantascienza in 3D scritto, diretto dal regista James Cameron è la pellicola di maggior successo di tutti i tempi vincitore del Premio Oscar nel 2009, Il film, interpretato da Sam Worthington, Zoe Saldaña, Stephen Lang, Michelle Rodriguez e Sigourney Weaver, è stato prodotto da James Cameron e Jon Landau in una co-produzione di Twentieth Century-Fox Film Corporation, Lightstorm Entertainment e Giant Studios Inc.. Candidato a nove Academy Award, tra cui miglior film e miglior regia, il film ha vinto tre premi Oscar per la migliore fotografia, scenografia ed effetti speciali.
 
 

Avatar | Ritorna al cinema | Trailer Ufficiale

 
La storia è ambientata nel nel 2154, su un pianeta chiamato Pandora, molto simile alla Terra per dimensioni e forme di vita. Una compagnia interplanetaria terrestre, la RDA, vuole conquistare questo pianeta per le sue ricchezze minerarie, soprattutto per un particolare minerale chiamato Unobtainium, che genera forti campi magnetici. Pandora è ricoperto da foreste pluviali con alberi alti fino a trecento metri e abitato da creature di tutti i tipi, tra cui degli umanoidi senzienti chiamati Na’Vi, alti tre metri e ricoperti da una pelle blu striata come le tigri. Per colonizzare il nuovo mondo gli uomini creano un ibrido tra umano e Na’Vi ossia l’avatar. La conquista del pianeta da parte degli umani costringerà tuttavia gli avatar a scegliere da che parte stare. 
 
L’aria su Pandora non è respirabile dagli umani, così questi hanno sviluppato geneticamente una sorta di ibrido tra umano e Na’Vi, ovvero l’avatar. Così un essere umano può controllare un avatar collegandovi il proprio sistema nervoso: l’individuo entra in una sorta di coma, e attraverso la coscienza riesce a utilizzare l’avatar come estensione del proprio corpo. I terrestri dovranno quindi controllare l’avatar per infiltrarsi nella popolazione dei Na’Vi. Il protagonista (Sam Worthington) diventa sempre più empatico con la popolazione invasa dagli umani, e alla fine dovrà scegliere da che parte stare.
 
La storia sembra riprendere in chiave fantascientifica la conquista delle Americhe e il dramma degli indiani nativi. Non a caso il nome Na’Vi del popolo extraterrestre somiglia notevolmente al termine inglese ‘native’ (ossia nativi).
 
 
 
 
 
 
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