Cos’è il cerchio massimo / antico cerchio?

Il cerchio massimo è un concetto geometrico che si applica alle superfici sferiche, come quella della Terra o della sfera celeste. Si tratta del cerchio che si ottiene dall’intersezione di una sfera con un piano che passa per il suo centro, e che quindi ha il diametro uguale a quello della sfera stessa. Il cerchio massimo è il percorso più breve tra due punti sulla superficie sferica, ed è anche la curva con la minore curvatura. In geografia, i meridiani e l’equatore sono esempi di cerchi massimi, mentre i paralleli (o linee di latitudine) non lo sono, perché il piano che li genera non passa per il centro della Terra.

Il cerchio massimo ha anche una rilevanza storica e culturale, perché alcune teorie sostengono che molti siti antichi di varie civiltà siano stati costruiti in allineamento con esso, formando una sorta di rete globale di monumenti misteriosi. Questa ipotesi, nota come teoria del cerchio massimo, è stata proposta da Jim Alison nel 1995, e include tra i siti allineati la piramide di Giza, l’isola di Pasqua, Nazca, Machu Picchu, Angkor Wat e molti altri. Secondo Alison, questi siti sarebbero stati scelti per la loro importanza spirituale, astronomica o energetica, e sarebbero collegati da un antico sapere che si è perso nel tempo.

La teoria del cerchio massimo, tuttavia, non ha alcun fondamento scientifico, e si basa su coincidenze, errori di misura e interpretazioni arbitrarie. Molti storici, archeologi e antropologi la considerano una forma di pseudoarcheologia o pseudoscienza, che ignora le evidenze materiali, le differenze culturali e le spiegazioni razionali. Inoltre, la teoria del cerchio massimo si inserisce in un filone di pensiero esoterico e fantastico che attribuisce ai siti antichi dei poteri magici o soprannaturali, e che li collega a miti e leggende di varie tradizioni. Tra questi, ci sono le cosiddette ley lines, ovvero linee di forza che attraverserebbero la Terra e che sarebbero state segnate dai costruttori di megaliti, chiese e altri edifici sacri. Queste linee sarebbero fonte di energia vitale, di fenomeni paranormali e di contatti con altre dimensioni. Anche le ley lines, però, non hanno alcuna base scientifica, e sono state inventate da alcuni autori nel XX secolo, ispirandosi a credenze popolari e a fantasie letterarie.

Le linee di Nazca

È il mistero più dibattuto della civiltà precolombiana: le linee di Nazca, nel Perù meridionale, si estendono per 400 chilometri quadrati. Ma per ammirarle in tutto il loro splendore bisogna salire su un piccolo aereo o su una mongolfiera. E per capirle bisogna fare un salto nel tempo di oltre 2000 anni. L’archeologo Tomasz Gorka, dell’università di Monaco, come riferisce la rivista New Scientist, è arrivato a una conclusione: il colibrì, la scimmia, il ragno, il condor e tutte le altre figure erano il tracciato di cammini sacri. Vanno in frantumi, fino a prova contraria, le teorie sull’arrivo di extraterrestri o creature sconosciute. Anche se il dubbio resta: enormi disegni visibili solo dall’alto, nessuna catena montuosa nelle vicinanze. Uno spettacolo affascinante che attira migliaia di turisti da tutto il mondo.

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Il mistero della Mummia aliena ritrovata a Nazca?

Gli esseri umani sono nati da un ibridazione con una specie aliena? Questa è la domanda che da anni si pongono tutti gli appassionati di fanta-archeologia e che, oggi, forse ha trovato conferma. Parrebbe infatti che in Perù, in una tomba della regione di Nazca, siano state trovate alcune mummie di origine extraterrestre, possibili anelli mancanti tra una specie stellare e la nostra. Siamo abituati a teschi “alieni” in Sud America, come quelli di Paracas: umani eppure allungati fino ad assomigliare ad una lampadina, sono stati sempre stati fulcro di discussioni tra “ufologi” e scienziati che hanno da sempre ritenuto questi ritrovamenti come frutto di una pratica sociale “deformativa”, simile, per certi versi alla pratica delle “donne giraffa” che fanno parte dell’etnia Padaun in Thailandia.

In queste ore, invece, il giornalista Jaime Maussan, noto per i suoi “scoop” sugli alieni, ha diffuso il ritrovamento di alcune mummie, risalente tra il 245 e il 410 d.C, di strane creature di cui il “cranio deforme”  (come dichiara il dottor Konstantin Korotkov, presentando al web – e non in  una rivista scientifica) non sia stato modificato da qualche pratica ma caratteristica biologica di questi individuo. L’archeologo Thierry Jamin e i medici dell’Ospedale di Cusco, dove sono state effettuate alcune analisi radiologiche e poi analisi biologiche sui tessuti della mummia affermano la natura non terrestre dell’organismo mummificato. In una di queste mummie, che è stata chiamata affettuosamente Josephine, si è inoltre rilevato, tramite presunte radiografie, un “impianto” metallico sul torace e tre oggetti radiopachi nello scavo pelvico. Secondo i medici e biologi che hanno effettuato gli esami, i tre oggetti visibili nella pancia sono uova e che fanno pensare ad una origine rettile del corpo umanoide.

Risponde invece l’antropologa Alicia McDermot, dichiarando al portale Ancient Origins: “Gli scienziati dalla mente aperta possono trovarsi in una situazione in cui devono verificare se ci troviamo di fronte ad una scoperta reale, probabile o falsa. In queste situazioni è fondamentale rimanere curiosi ma scettici. Dovremmo mantenere una mente aperta e non essere preoccupati di saltare alle conclusioni di nuove scoperte, anche se in un primo momento sembrano incredibili”.

Noi tendiamo invece ad appoggiare una teoria molto più “terrestre”, quella del ricercatore Nigel Watson che valuta questa strana mummia come una semplice statua di gesso, un falso come tutti gli altri diffusi dal giornalista Jaime Maussan per attirare lettori ai suoi articoli. Scopriremo altri dettagli in una prima conferenza stampa il 2 Luglio 2017

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