Ilaria Cinelli: L’Astronauta Italiana che Ispira e Rompe Barriere

Montelupo Fiorentino, Italia – Ilaria Cinelli, una giovane ingegnera biomedica di 38 anni, sta facendo onore all’Italia nel mondo dell’esplorazione spaziale. Come astronauta analogica, Ilaria partecipa a missioni simulate sulla Terra, preparandosi per un futuro viaggio su un altro pianeta. Ma chi è questa straordinaria donna che sta rompendo barriere e ispirando le generazioni future?

Un Viaggio Stellare dall’Italia a Marte

Nata a Montelupo Fiorentino, Ilaria ha seguito una carriera stellare. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Biomedica all’Università di Pisa, ha continuato i suoi studi con un dottorato all’Università di Galway in Irlanda e una specializzazione presso l’International Space University in Francia. La sua passione per lo spazio e la medicina spaziale l’ha portata a diventare membro dell’Aerospace Medical Association e dell’Aerospace Human Factors Association.

Una Visione di Parità di Genere nello Spazio

Ilaria è un simbolo di impegno e inclusione. Come mentore in un progetto delle Nazioni Unite, ispira altre donne che sognano di esplorare lo spazio. Nonostante le sfide, come essere una delle poche donne nel settore aerospaziale (solo l’11% del corpo astronautico), Ilaria ha completato otto missioni come comandante di simulazioni di vita su Marte presso la Mars Desert Research Station. La sua esperienza europea e la sua determinazione dimostrano che le donne possono superare gli ostacoli e abbattere gli stereotipi.

La Missione di Ilaria: Oltre i Confini Terrestri

In un’intervista, Ilaria ha dichiarato: “Lo spazio ti fa guardare avanti e oltre. Capire come si comportano gli equipaggi in missioni spaziali ti dà un’idea di quello che saranno le società del futuro, si spera a misura di donna.” La sua visione di parità di genere non si ferma sulla Terra; vuole portarla anche nello spazio.

Conclusioni

Ilaria Cinelli è più di un’astronauta. È un faro di speranza per le donne che aspirano a carriere scientifiche e spaziali. La sua storia ci ricorda che la passione, la determinazione e la condivisione dei valori possono aprire le porte alle stelle. Grazie, Ilaria, per averci ispirato e per averci mostrato che il cielo non ha limiti di genere.

Rover Perseverance: nuove scoperte su Marte

Il rover Perseverance della Nasa ha compiuto un altro passo importante nella ricerca di tracce di vita su Marte. Il veicolo esplorativo, che ha da poco festeggiato i 1.000 giorni di permanenza sul pianeta rosso, ha infatti raccolto 23 campioni di roccia provenienti dall’antico delta del fiume che un tempo scorreva nel cratere Jezero.

Questi campioni, che saranno riportati sulla Terra in una missione congiunta di Nasa e Agenzia Spaziale Europea, sono particolarmente interessanti perché potrebbero contenere fossili di organismi antichi.

I campioni

Uno dei campioni di roccia prelevati da Perseverance contiene grandi quantità di silice, un materiale noto per le sue proprietà di conservazione dei fossili. Un altro campione contiene invece fosfato, una molecola fondamentale per la vita come la conosciamo. Ed entrambi questi campioni sono anche ricchi di carbonato, minerale che si forma in ambienti acquosi e che favorisce la conservazione di eventuali molecole organiche.

La storia del cratere Jezero

I campioni raccolti da Perseverance raccontano anche la storia del bacino ospitato miliardi di anni fa all’interno del cratere Jezero.

La storia inizia quasi 4 miliardi di anni fa, quando l’impatto con un asteroide formò il cratere. Centinaia di milioni di anni dopo, sabbia e fango segnalano l’arrivo del primo fiume, con pietre ricche di sale che svelano la nascita di un lago poco profondo. Secondo i dati raccolti, il lago sarebbe poi cresciuto fino a raggiungere 35 chilometri di diametro e 30 metri di profondità.

La ricerca di vita su Marte

Le scoperte fatte da Perseverance sono un’importante pietra miliare nella ricerca di vita su Marte. I campioni raccolti dal rover potrebbero fornire le prove definitive che il pianeta rosso, in un passato remoto, era un ambiente abitabile.

Il futuro

I campioni raccolti da Perseverance saranno analizzati da scienziati di tutto il mondo. I risultati di queste analisi potrebbero fornire nuove informazioni sulla storia di Marte e sulla possibilità che il pianeta abbia ospitato la vita.

Conclusione

La missione di Perseverance è ancora in corso, ma ha già prodotto risultati straordinari. Il rover ha fornito nuove informazioni sulla storia di Marte e ha aumentato le nostre speranze di trovare prove di vita su questo pianeta.

Biker Mice da Marte, il remake con Ryan Reynolds

La serie animata Biker Mice da Marte, cult degli anni ’90, sta per tornare in TV con un remake. La nuova serie sarà prodotta da Maximum Effort, la casa di produzione di Ryan Reynolds, e da Nacelle, lo studio di produzione che ha già realizzato documentari e serie TV di successo come The Toys That Made Us e The Goldbergs.

Il remake di Biker Mice da Marte sarà diretto da Brian Volk-Weiss e sarà composto da 10 episodi. La storia seguirà le avventure di tre topi motociclisti provenienti da Marte, Sterzo, Turbo e Pistone, che devono difendere la Terra dall’invasione dei malvagi plutarchiani.

Ryan Reynolds ha dichiarato di essere un grande fan di Biker Mice da Marte e di essere entusiasta di poter dare una nuova vita a questo classico di culto. “Alcuni di voi sapranno che sono un appassionato di motociclette, perciò è stato naturale per noi salire a bordo di Biker Mice from Mars”, ha dichiarato Reynolds. “Maximum Effort e Fubo non vedono l’ora di dare una nuova svolta a questo classico di culto con i nostri amici di Nacelle”.

Il remake di Biker Mice da Marte non ha ancora una data di uscita, ma è previsto che uscirà nel 2023.

La serie originale

La serie originale di Biker Mice da Marte è stata creata da Rick Ungar e trasmessa per la prima volta nel 1993. La serie è stata un successo sia negli Stati Uniti che in Europa e ha avuto anche un adattamento a fumetti.

La storia di Biker Mice da Marte inizia su Marte, dove vive una razza di topi antropomorfi che amano le motociclette. I tre protagonisti della serie, Sterzo, Turbo e Pistone, sono tre topi motociclisti che vengono esiliati su Marte dai malvagi plutarchiani. I tre topi riescono a fuggire su Terra e si uniscono a Charlene Davidson, una meccanica che li aiuterà a combattere i plutarchiani e a proteggere la Terra.

La serie è stata apprezzata per i suoi personaggi carismatici, le sue trame avventurose e il suo umorismo. Biker Mice da Marte è stata una delle serie animate più popolari degli anni ’90 e ha lasciato un segno indelebile nella cultura pop.

Il remake

Il remake di Biker Mice da Marte sarà ambientato nello stesso universo della serie originale, ma avrà un tono più moderno e più adulto. La serie sarà anche più action-oriented e avrà una maggiore attenzione ai personaggi.

Il remake di Biker Mice da Marte è un progetto ambizioso che ha tutte le carte in regola per essere un successo. La serie originale era molto popolare e il remake ha un team creativo di grande talento. Il remake di Biker Mice da Marte è una serie che tutti i fan della serie originale non dovrebbero perdere.

Messaggi dallo spazio: la scienza alla ricerca di risposte.

“Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini.”
Jurij Gagarin descriveva così la terra dallo spazio, inviando un messaggio di pace da un punto di vista lontano anni luce, immerso nello spazio.

Ed ora, precisamente il 24 maggio appena trascorso, la Terra ha ricevuto un segnale criptato dallo spazio. Questo segnale è stato catturato dai radiotelescopi alle 21:16 ora italiana e i dati sono stati elaborati e resi disponibili online sul sito del progetto ‘A Sign in Space’.

Nel giro di pochissime ore, più di 1.300 persone da tutto il mondo hanno iniziato a lavorare per decodificare il messaggio. Il segnale è stato trasmesso dalla sonda Trace Gas Orbiter della missione ExoMars, in orbita intorno a Marte. L’obiettivo dell’esperimento era quello di simulare la ricezione di un messaggio extraterrestre e di provare a decriptarlo.
L’idea è nata dall’artista Daniela de Paulis e realizzata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, il Seti Institute e il Green Bank Observatory.

Al momento, gli sforzi per decodificare il messaggio si concentrano sugli aspetti tecnici del segnale. Il team della Stazione radioastronomica di Medicina ha selezionato un piccolo estratto del segnale della durata di un minuto e lo ha tradotto in suono, rendendolo udibile all’orecchio umano.

Questo esperimento rappresenta un’opportunità per prepararsi all’eventualità di ricevere messaggi alieni. Testare e provare la prontezza dei tecnici nel decriptare un segnale codificato nella pratica e non solo nella teoriam è una sfida importante.
Sono migliaia le persone in tutto il mondo che stanno cercando di decodificare il messaggio arrivato da Marte il 24 maggio. L’artista ideatrice del progetto “A sign in space”, Daniela de Paulis, e gli esperti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica hanno fornito una guida per aiutare nella decodifica e interpretazione del messaggio.

Nüwa: La futura capitale di Marte

Sistema solare, anno 2100 D.C. del calendario Terrestre. L’umanità si è ormai insediata stabilmente su Marte da 50 anni e la prima città della nuova comunità marziana è stata finalmente ultimata. Si chiama Nüwa ed è la prima città auto-sostenibile costruita al di fuori della Terra. Nüwa, come la divinità cinese della creazione e protettrice dell’umanità. Essa rappresenta un nuovo inizio per gli esseri umani che hanno deciso di abbandonare tutto, per andare in avanscoperta a creare la prima civiltà marziana. Il primo passo verso la prima civiltà multiplanetaria umana. Sembra l’inizio di un libro di fantascienza, e invece è quello che (si prevede) succederà nel corso del secolo. Sono in fatti al vaglio diversi progetti per la creazione delle prime città marziane. Uno di questi è dello studio ABIBOO e prevede la creazione di 5 città (di cui Nüwa sarà la capitale) posizionate in punti diversi del Pianeta Rosso. Ogni città avrà accesso a diverse risorse planetarie e una rete di infrastrutture le collegherà fra loro per scambiarsele. Il tutto, per rendere la comunità marziana una società autosufficiente. Le città, dopo un iniziale periodo di rifornimenti da Terra, diventeranno auto-sostenibili. Ma vediamo bene come funzionerà il tutto.

La vita su Marte

Il Pianeta Rosso non è famoso per la sua abitabilità. Ma la presenza di un Polo Nord di ghiaccio d’acqua e la presenza di essa anche nelle falde sotterranee, apre le porte a nuove possibilità. Sfruttandole, si potrà creare una rete idrica per l’acqua potabile e per l’irrigazione delle serre. Così facendo, la vita su Marte diventerà meno impossibile. Grazie a una rete di pannelli solari e batterie poi, anche l’energia elettrica non diventerà più un problema. Ma la tecnologia non sarà il solo aspetto della vita su Marte. La comunità infatti dovrà provvedere a sé stessa anche in fatto di leggi ed economia. Portarsi dietro gli errori fatti sulla Terra non aiuterà lo sviluppo di una comunità a misura d’uomo, quindi il team di sviluppo della ABIBOO si sta confrontando con vari esperti. Ognuno propone nuovi modelli economici e di autogoverno.

Immaginate di arrivare su Marte e trovarvi in una smart city in cui non vi manca niente. Tutto è automatizzato, dalla vostra casa alle strutture circostanti. Una rete di infrastrutture intelligenti che fornisce quotidianamente tutte le comodità a tutti i cittadini. In un mondo così, dove il lavoro fisico viene affidato a droni e robot, e dove tutto scorre automaticamente, anche il lavoro sarà visto diversamente. Il concetto di “vivere per produrre” non esisterà più, in quanto alla produzione ci penseranno le macchine. L’essere umano potrà dedicarsi finalmente a sviluppare altri aspetti della vita, come l’arte, lo studio e la ricerca.

Nüwa: l’architettura

La città di Nüwa sorgerà all’interno del promontorio Tempe Mensa. Una serie di gallerie scavate nelle 3 dimensioni, collegate da strade, scale e ascensori e divisa in moduli. Ci saranno moduli abitativi, commerciali, tecnici. Il tutto corredato da parchi e aree comuni per l’intrattenimento. La città avrà il suo sbocco esterno attraverso dei tunnel con enormi finestre panoramiche. La costruzione della prima struttura è prevista per l’inizio del 2050. Mentre per vedere la città completa bisognerà aspettare almeno il 2100. Nel video qua sotto, ecco la presentazione della città, dal canale YouTube di ABIBOO

Nüwa, the cliff city on Mars

E anche per oggi, siamo arrivati alla fine. Vi piacerebbe un giorno farvi una gita a Nüwa? Anche solo come turisti? Magari sarete un po’ vecchiotti per il 2050 ma…sarebbe comunque un’esperienza, no? Fatemelo sapere, io mi trovo su FacebookInstagramTikTok, Telegram e Waveful. Lunga Vita e Prosperità a tutti!

Festival dello Spazio 2021 @ Busalla

La prossima edizione del Festival dello Spazio, nato da un’idea di Fabrizio Fazzari si svolgerà a Busalla nei giorni 8 -11 Luglio 2021.  Il Festival  racconta le scoperte, i successi, gli esperimenti e le meraviglie dell’avventura aerospaziale. È un appuntamento per tutti, fatto di conferenze, mostre, osservazioni astronomiche e non, film, laboratori e altri eventi per dire, con linguaggi semplici e di taglio divulgativo, del rapporto fra l’uomo e lo spazio che lo contiene. È un modo di vivere in prima persona le missioni di esplorazione oltre i confini della Terra, e di avvicinare l’immaginazione al nostro futuro prossimo venturo. Dopo due anni di organizzazione e sostegno diretto da parte del Comune di Busalla, con la crescita della complessità e dell’impegno economico era necessario rafforzarne l’identità giuridica. Negli scorsi mesi è nata così l’Associazione Festival dello Spazio. La collaborazione operativa con il Comune di Busalla diventa istituzionale e si proietta in una dimensione regionale più ampia. Presidente dell’Associazione è Pier Giorgio Mentasti.

Il Festival dello Spazio 2021 rimarrà fedele alla sua vocazione di divulgazione scientifica; ci saranno volti nuovi tra i Relatori, esperti e ricercatori dall’Accademia, ingegneri dalle Agenzie e dall’Industria spaziale, Amici nuovi e Amici già “di casa” che ci raccontano ogni anno capitoli della storia sempre affasciante dell’esplorazione del Cosmo.

L’attualità offre al Festival dello spazio 2021 numerosi appuntamenti e importanti debutti: l’Europa si attrezza con i nuovi lanciatore Ariane 6 e Vega-C con Space Rider. Si moltiplicano le opportunità di trasferimento verso la Stazione Spaziale con i nuovi “taxi” americani CrewDragon di SpaceX e Starship di Boeing. Siamo alla vigilia del primo lancio di prova dell’astronave ORION con il nuovo superlanciatore SLS nell’ambito del programma Artemis della NASA per il ritorno dell’Uomo alla Luna. A fronte di queste attualità sono attese le partecipazioni al Festival dello spazio 2021 di Ingegneri di Ariane Group, di ESA e di Thales Alenia Space.

La presenza di acqua su un territorio riveste enorme interesse perché l’acqua è sinonimo di vita. Conoscere, quantificare e localizzare le risorse idriche disponibili sulla terra – acque di superficie, di falda sotterranea e di vapore nell’atmosfera – è di fondamentale importanza per comprendere le dinamiche dei bacini fluviali, la produttività dei suoli, le variazioni del clima. I satelliti ci offrono la capacità di misurare l’evoluzione delle acque terrestri in tutte le loro forme grazie al telerilevamento ottico e radar ma anche attraverso la mappatura di infinitesime variazioni del campo gravitazionale terrestre. Allargando al Sistema Solare il tema dell’Acqua, fonte di vita, il programma scientifico del Festival fa tappa su Marte, ove ormai si sa che miliardi di anni fa c’era acqua, indaga i satelliti gioviani – Europa, Encelado – ove rileviamo misteriosi oceani liquidi sommersi sotto la coltre di ghiaccio e spettacolari geisers. Infine si addentra nel mondo delle comete, immaginate come portatrici di acqua e di materia organica. Anche sulla Luna c’è una presenza di acqua, così preziosa da guidare l’installazione di eventuali future stazioni abitabili. La ricerca planetologica indaga i meccanismi di trasformazione organica che possono correlarsi alla biologia e alla vita e per questa via scopriamo quanto speciale è la Terra, il pianeta così ricco d’acqua e di biodiversità.

Grazie alla favorevole congiunzione Terra-Marte di quest’anno, tre missioni scientifiche arrivano sul suolo marziano nei primi mesi del 2021: la sonda Hope degli Emirati Arabi, la sonda cinese Tianwen-1 e la sonda americna NASA Perseverece, equipaggiata dell’originalissimo elicottero Ingenuity. Ognuna di esse ha ambiziosi obiettivi scientifici e sottintende un fine geopolitico di affermazione nella corte dei Grandi che sanno realizzare imprese tecnologicamente complesse. A complemento della narrazione di queste missioni è previsto un collegamento video con ALTEC per osservare un “simulatore di suolo marziano” che viene usato da Thales Alenia Spazio a Torino per la progettazione della sonda MARS Sample Return, che sarà lanciata verso Marte nel 2022.

Il Festival dello Spazio metterà in programma la narrazione di alcune missioni verso lo spazio lontano: il racconto delle missioni OSIRIS-REx all’asteroide Bennu, della NASA e Hayabusa2 dell’Agenzia spaziale giapponese JAXA all’asteroide Ryugu che riportano a terra campioni di suolo di mondi extra-terrestri e della missione HERA dell’ESA che andrà a visitare la coppia di asteroidi Didymos e Dimorphos sperimentando tecniche di sviamento della loro traiettoria, utili a proteggere la Terra in eventuali scenari futuribili di rischio collisioni devastanti. Tramite la collaborazione della rete PRISMA sarà esposto a Villa Borzino la meteorite “Cavezzo“, caduta dal cielo il 1° gennaio 2020 a Fiume Serchia.

Anche nell’edizione 2021 del Festival ci sarà una sessione dedicata alla New Space Economy. Si metteranno a fattor comune le esperienze e le aspettative di aziende grandi e piccole che – nel solco dei programmi ESA, ASI, UE – investono nel coacervo di tecnologie abilitanti dello spazio e nei servizi resi possibili dalle infrastrutture satellitari. In questa sessione si prevede il ritorno a Busalla della ditta americana Nanoracks con il progetto Bishop costruito da Thales Alenia Space di Tornio per Nanoracks che lo gestirà una volta portato nello spazio e collegato alla Stazione Spaziale Internazionale. Bishop consentirà l’utilizzo commerciale della Stazione Spaziale Internazionale nella sua massima estensione. Una conversazione di Maurizio Vanotti ci aggiorna sulla singolare avventura di ONEWEB, una delle imprese di mega-costellazioni: nel corso del 2020 ha rischiato la bancarotta causa covid ed è ripartita con un investimento strategico UK post-Brexit.

Quattordici elaborati “interdisciplinari” in lizza per il Premio del Festival dello Spazio di Busalla 2021. Nominata la giuria del premio. È scaduto sabato 8 maggio il bando per il premio di 1200 euro, destinato al miglior elaborato sul tema “le motivazioni dell’esplorazione umana nello spazio”; si mette al lavoro la Giuria del Premio per la selezione verso fine maggio delle tre migliori proposte (le “nominations) e la designazione del vincitore o della vincitrice che sarà rivelato al Festival dello Spazio il 9 luglio in momento del programma dedicato proprio a questo concorso. La composizione della Giuria non è casuale; ne fanno parte tre illustri professori: Roberto Battiston, Andrea Sommariva e Giuseppe Tanzella-Nitti. Andrea Sommariva, direttore del laboratorio sull’economia dello spazio della Bocconi, impersona la prospettiva economica; Roberto Battiston, fisico sperimentale, specializzato nel campo della fisica fondamentale e delle particelle elementari, già presidente dell’ASI (2014-18), impersona la competenza scientifica; Giuseppe Tanzella-Nitti, professore ordinario di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università della Santa Croce, interpreta la dimensione filosofico-umanistica. L’elaborato vincente sarà scelto in base al valore intrinseco del contenuto, all’originalità delle tesi esposte, alla qualità della presentazione formale, al carattere interdisciplinare della dissertazione. Il concorso lanciato dal Festival dello Spazio coincide con l’apertura di un nuovo reclutamento di astronauti da parte dell’ESA; anche se pochi saranno i prescelti, ci si prepara in ESA a ricevere molte migliaia di candidature da tutta Europa. Perché ancora tanto entusiasmo per l’astronautica?

Franco Malerba, animatore del Festival ha dichiarato:

“Questo concorso indetto dal Festival dello Spazio di Busalla… è destinato a giovani studiosi, laureati, nella fascia d’età 20-35 anni e cerca di sondare le ragioni più vere per cui l’esplorazione oltre i confini della Terra desta sempre tanto interesse; vuole stimolare, anche con la motivazione di un premio abbastanza importante, una riflessione più profonda, oltre l’entusiasmo dell’avventura, sulle ragioni di esplorare per conoscere, anche attraverso l’esperienza fisica, “corporea” nel mare-spazio, immenso ed ostile”

Il Concorso del Festival dello Spazio 2021 è stato progettato in collaborazione con il SISRI (Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare), è patrocinato dall’Università di Genova e dall’ASI ed è sponsorizzato da ArianeGroup.

Il Festival dello Spazio di Busalla si svolgerà dall’8 all’11 luglio 2021 a Villa Borzino; la giornata inaugurale ufficiale sarà il 9 luglio; in quel giorno i tre autori dei migliori elaborati saranno invitati al Festival e tra i finalisti si scoprirà infine il vincitore (o la vincitrice) cui Morena Bernardini di ArianeGroup consegnerà il premio.

Per info: facebook.com/FestivaldelloSpazioBusalla   |  festivaldellospazio.com

I bambini sperduti marziani!

Attenzione, c’è una colonia di bambini rapiti sul pianeta Rosso! Questa è l’ennesima bufala smentita dalla Nasa che gira su internet, diffusa da Robert David Steele dalla trasmissione radio Alex Jones Show durante uno speciale sulla pedofilia e poi ripresa da altre 118 emittenti! Questa show radiofonico è collegato al complottisti di Infowars noti per aver appoggiato la candidatura del “più che reale” Donald Trump portando avanti la suggestiva teoria del “Pizzagate” collegata alla campagna elettorale di Hillary Clinton.

Guy Webster, portavoce dell’Agenzia spaziale Americana a quanto pare questa settimana ha avuto un gran bel da fare, non solo ha combattuto questa notizia falsa dei bambini sperduti marziani ma anche quella di un imminente annuncio di vita aliena sulla Terra. Robert David Steele affermava l’esistenza di questa colonia di bambini rapiti, resi schiavi per essere spediti in una missione della durata di oltre 20 anni. Le sue parole al Daly Best sono molto chiare sulla impossibilità odierna di creare una colonia sul Pianeta rosso: dopotutto, le temperature gelide e l’atmosfera in gran parte composta da anidride carbonica rendano impossibile, ora, la vita. La presenza di piccoli rapiti su Marte, dunque, è più impensabile dello sgangherato plotone fascista ipotizzato da Corrado Guzzanti e Igor Skofic.

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