La Stazione Spaziale Internazionale

Tempo fa ho parlato delle tecnologie in uso sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma non ho mai approfondito la sua storia. E soprattutto, mi preme anche sottolineare perché questa meravigliosa opera di ingegneria abbia un’enorme importanza per l’umanità.

Stazione Spaziale Internazionale: Storia e Costruzione

La Stazione Spaziale Inernazionale, meglio conosciuta come ISS (da International Space Station) è un progetto collaborativo. Le agenzie che hanno contribuito alla sua costruzione e che continuano a contribuire nei vari progetti sono NASA (Stati Uniti), ESA (Unione Europea) JAXA (Giappone), Roscosmos (Russia) e CSA (Canada). La sua costruzione è iniziata nel 1998. Nel corso degli anni sono state organizzate numerose missioni per portare i vari componenti in orbita e assemblarli tra loro. Dal 2000, la Stazione Spaziale Internazionale ospita permanentemente esseri umani, con equipaggi che si danno il cambio in media ogni 6 mesi. La nostra prima rappresentanza fissa nello spazio.

Caratteristiche e Funzioni della ISS

La ISS è un laboratorio di ricerca orbitante, con al suo interno diversi macchinari che permettono agli astronauti di condurre esperimenti di vario tipo. Grazie a tecnologie avanzate di supporto vitale, l’equipaggio ha a disposizione costantemente acqua, cibo e ossigeno. Inoltre, all’esterno è presente un braccio robotico chimanto Canadarm, che aiuta gli astronauti nelle operazioni di gestione e manutenzione, quando non devono uscire loro stessi per interventi on spot.

Oltre ai vari laboratori di ricerca, la ISS è dotata anche di una palestra, indispensabile per gli astronauti per mantenere attivi i muscoli (vista l’assenza di gravità), una sala da pranzo e una cupola di vetro per l’osservazione della Terra. Nella sala da pranzo è presente una dispensa contenente cibo liofilizato e disidratato, che viene idratata prima della consumazione. La cupola è stata realizzata in Italia e oltre a essere una bellissima finestra sul mondo, rappresenta anche un ausilio per chi deve manovrare il Canadarm da dentro (potendolo vedere non solo dallo schermo di un computer).

Benefici per l’umanità

La Stazione Spaziale Internazionale fornisce un enorme contributo alla nostra conoscenza dello spazio e del nostro stesso pianeta. Gli esperimenti condotti a bordo ci forniscono informazioni preziose sugli effetti della micro gravità sul corpo umano. Inoltre, abbiamo migliori conoscenze sulle tecniche di coltivazione di piante nello spazio (utili per il riciclo dell’ossigeno in vista di missioni più lunghe, come quelle su Marte). In ultimo, ma non certo per importanza, lo sviluppo tecnologico Spaziale contribuisce enormemente anche alla crescita della tecnologia quotidiana. Se oggi abbiamo smartphone e tablet con GPS, sensori di movimento e di prossimità e tanto altro, lo dobbiamo proprio alla ricerca spaziale.

E poi, la continua collaborazione delle varie agenzie ai programmi spaziali, contribuisce a rafforzare i rapporti diplomatici tra gli stati membri. E questo non è certo da sotovalutare.

Cittadini della Terra nello Spazio

Un aspetto molto importante della permanenza umana nello Spazio è anche quello filosofico. Chi si abitua ad osservare la Terra da così lontano non vede confini. Anzi, inizia a trovare assurdo che esistano. A bordo della ISS ci sono stati equipaggi che comprendevano persone di nazionalità diverse, i cui paesi originari erano persino in guerra. Queste persone hanno capito la stupidità di tutto ciò e si sono dissociate. Luca Parmitano racconta di come nel suo equipaggio fossero presenti due donne, una di nazionalità Israeliana e una Palestinese. Entrambe hanno collaborato senza problemi e si sono volute bene senza pregiudizi. Come è giusto che sia.

Progetti Futuri

La ISS continuerà a esistere almeno fino al 2028. Ma già da oggi, diverse agenzie spaziali stanno lavorando a nuovi progetti. È prevista una nuova Stazione Spaziale per il dopo-ISS, assieme alla realizzazione di una seconda Stazione Spaziale, in orbita lunare. Si sta anche lavorando a varie missioni per portare astronauti da Terra a Luna e da Terra (o Luna) a Marte. Nonché una futura terza Stazione Spaziale in orbita marziana. Le stazioni serviranno da docking Point per le astronavi e saranno dotate di lander per far atterrare gli astronauti su Luna e Marte. E saranno utili anche per la ricerca sui rispettivi pianeti. Tutto ciò sarà possibile grazie alle basi messe dalla Stazione Spaziale Internazionale (e dalle varie stazioni orbitanti precedenti).

Conclusioni

La Stazione Spaziale Internazionale rappresenta il nostro trampolino di lancio verso lo Spazio e i futuro. Grazie a questa magnifica opera di ingegneria e agli esperimenti condotti al suo interno, l’umanità sarà in grado di approfondire sempre di più la conoscenza del cosmo e degli elementi che lo formano. E andremo sempre più avanti, spingendoci sempre oltre, superando ogni volta nuovi confini. E piano piano, arriveremo veramente a esplorare strani nuovi mondi. Anche noi, come gli equipaggi di Star Trek, potremo arrivare coraggiosamente là, dove nessuno è mai giunto prima.

Stazione Spaziale Internazionale: Computer e Tecnologie

Chi è nato a partire dal 2000, è abituato a sentir parlare della ISS; ovvero la Stazione Spaziale Internazionale. Lanciata nel 1998, da più di 20 anni è il nostro avamposto spaziale per eccellenza. Noi nati prima del 2000 invece, un tempo guardavamo i film di fantascienza e l’idea che un giorno l’umanità potesse avere una rappresentanza fissa nello spazio sembrava potesse essere possibile solo lì. Serie come Star Trek, Star Wars, Spazio 1999, Lost in Space e tante altre ci ispiravano. Ma erano solo racconti fantastici, e tali li consideravamo. Finché non è arrivato il progresso e abbiamo iniziato a cambiare idea. Fin dagli anni ’60 con le missioni Apollo, i nostri genitori e nonni hanno iniziato a vivere nel “futuro”. Ma se al loro tempo il futuro si stava solo avvicinando, per noi oggi è una realtà. Stiamo vivendo nel futuro dell’esplorazione spaziale. La ricerca sta facendo passi da gigante ogni giorno e ormai la direzione è segnata. Ma come funziona la ISS? Quali sono le tecnologie al suo interno? Vediamolo insieme.

I computer e le unità di controllo

Nonostante il paragone con l’Enterprise sia scontato, non immaginatevi la nostra ISS piena di tecnologia super-avanzata. Niente assistenti vocali, niente replicatori di materia (non esistono neanche nella realtà) e niente super computer. Le varie unità di controllo sono dotate di semplici processori 80386SX, volgarmente detto “386”. Esatto, quel 386 che avevamo nelle nostre case negli anni ’90. Qualcuno di voi starà storcendo il naso, ma pensate questo: gli home computer moderni hanno scehde madri e processori avanzati, per poter “sostenere” una macchina con schede grafiche, GPU e schede audio molto potenti. Il più delle volte per far girare videogiochi di ultima generazione. Le unità di controllo della ISS invece, hanno bisogno di un processore che esegua solo alcuni calcoli elementari, come il mantenimento della rotta, il controllo dei sistemi di riciclaggio dell’acqua e dell’aria e i sensori di prossimità esterni (che avvisano l’equipaggio in caso di imminente pericolo di collisione con piccoli detriti). Tali unità di controllo non sono neanche dotate di monitor, alcune hanno solo una tastierina con un mini-display per il controllo dei valori e tutte sono collegate e messe in comunicazione tra di loro.

Ma la ISS non ha solo Unità di controllo. Per monitorare gli esperimenti nei laboratori infatti, come anche per controllare il funzionamento delle unità di controllo, gli astronauti usano laptop Thinkpad con montato sistema operativo Linux Debian (anche se fino al 2013 usavano Windows XP) e iPad. I computer sono distribuiti all’interno della ISS in prossimità delle unità di controllo, lungo i corridoi e all’interno dei vari laboratori. In più ogni astronauta ha due laptop all’interno del proprio alloggio. Uno è il computer di servizio, con il quale può controllare le email di lavoro, scrivere le relazioni sulle attività svolte e pianificare i lavori per il giorno dopo. L’altro invece è il computer personale, scollegato dalla rete interna e collegato a Terra per navigare in internet, fare telefonate e videochiamate ai propri cari e svagarsi nelle ore di pausa. Gli iPad invece, sono forniti direttamente agli astronauti e servono come supporto al lavoro svolto nei laboratori. Sono collegati via wi-fi al resto della Stazione e sono dotati di app dedicate.

Tecnologie di supporto

Ma la ISS non è solo unità di controllo e computer. Nella ISS sono presenti anche diverse tecnologie di supporto, per la vita di tutti i giorni e anche per il lavoro da svolgere. Pensate a quanto costerebbe inviare un cargo da Terra ogni volta che, non so, finisce l’acqua o serve un pezzo di ricambio per un componente meccanico. Quindi, come fanno gli astronauti in questi casi? Per quanto riguarda l’acqua, la ISS è dotata di un impianto di riciclaggio dell’acqua, che la estrae dai rifiuti organici, la depura e la rimette in circolo nel sistema idraulico della stazione. Quasi lo stesso compito è svolto dall’impianto di riciclaggio dell’aria. Il macchinario assorbe l’anidride carbonica, separa le molecole di ossigeno e lo rimette in circolo nell’atmosfera interna. Come fa il riciclatore dell’acqua a “catturare” la pipì per il riciclo? Dalla toilette. Infatti la ISS è dotata di uno speciale WC composto da due tubi: uno per i rifiuti liquidi e uno per i solidi. Andare al bagno sulla ISS non è sicuramente un’esperienza comoda, ma il macchinario fa il suo dovere. Conserva il liquido e, quando il serbatoio è pieno, espelle il solido, che va poi a infrangersi contro l’atmosfera terrestre (quindi le “stelle cadenti” che ogni tanto vedere, potrebbero essere rifiuti organici degli astronauti. Ora che lo sapete, rivedrete il vostro concetto di romanticismo.).

E come fanno gli astronauti per i pezzi di ricambio? Se si danneggiano strumenti come cacciaviti, chiavi inglesi, o pezzi di componenti elettronici e c’è poco tempo per sostituirli, come si può accelerare il processo senza dover aspettare le finestre di lancio per le navette cargo? Con una stampante 3D. All’interno della ISS infatti è presente una stampante 3D, che serve agli astronauti proprio per questo tipo di esigenze. Per gli interventi esterni invece, cioè riparazioni o operazioni di manutenzione che richiedono una EVA (Extra Veihcular Activity, la famosa “passeggiata spaziale”), gli astronauti sono dotati di speciali tute spaziali con jetpack e computer integrati. Indossandole possono uscire e lavorare all’esterno (rimanendo legati alla stazione con apposite corde)

La palestra e la cupola

Per sopperire gli effetti del deterioramento osseo/muscolare derivanti dall’assenza di gravità, ogni astronauta deve dedicarsi all’attività fisica per almeno 2 ore al giorno. Ma come fare ad allenare i muscoli in un ambiente in cui nulla ha un peso? I macchinari della palestra della ISS sono dotati di speciali corde elastiche che legano gli astronauti ai macchinari, operando una resistenza tale da sopperire alla mancanza di gravità. E dopo gli esercizi, tutti nella cupola a guardare la Terra!

 

Impianto idraulico, macchina del caffè, cibo e attrezzature da laboratorio

Il sistema idraulico della nave è collegato a dei rubinetti. Da questi rubinetti si possono riempire i sacchi per l’acqua da bere e si possono usare anche per idratare il cibo. Esso infatti è conservato disidratato in speciali buste sottovuoto, che vengono idratate prima della consumazione. Purtroppo ancora non abbiamo un sistema capace di riciclare anche i rifiuti solidi, come in Star Trek, quindi per il momento, il cibo deve arrivare da Terra con un cargo. Gli stessi impianti idraulici sono collegati anche alla macchina del caffè (la prima missione di Samantha Cristoforetti serviva, tra le altre cose, a installarla).

Per quanto riguarda il cibo a bordo della stazione, ogni astronauta compila un’intervista prima di partire in cui indica i suoi gusti personali e uno chef a Terra prepara i piatti da disidratare per poi mandarli a bordo con i vari cargo. Ma non è escluso che una volta dentro la ISS, i vari astronauti si scambino i propri piatti regionali, per far assaggiare ai colleghi internazionali un po’ di cucina “locale”. Infine, ricordiamoci che la ISS è un enorme laboratorio scientifico. È quindi dotata di attrezzature per gli esperimenti. Microscopi, serre per le piante (che producono anche ossigeno, in supporto ai riciclatori d’aria), frigoriferi e congelatori.

E nel futuro?

Sebbene la ISS sia quasi giunta alla fine del suo ciclo di vita, ciò non vuol dire che non ne avremo più una. Ma semplicemente che i vari componenti verranno pian piano sostituiti con altri componenti più nuovi, per creare nel tempo una sorta di “upgrade” della Stazione. Un po’ come quando su Star Trek rinnovano le astronavi e l’Enterprise-D diventa Enterprise-E etc. E noi cosa vogliamo vedere nelle prossime versioni della ISS? Io, ad esempio, non disdegnerei una ISS con l’assistente vocale, con una plancia dotata di maxischermo 4k UHD collegato al periscopio da usare sia per le videochiamate, che per guardare fuori. E magari dei moduli abitativi più spaziosi per gli astronauti. Un’area ricreativa con un’altra TV 4K per guardare i film poi, non sarebbe male. Calcolando che oggi gli astronauti usano le aree comuni e gli schermi dei computer per farlo. Nell’ottica del turismo spaziale poi, un modulo aggiuntivo per gli ospiti, con una seconda cupola per osservare la Terra.

E anche per oggi, siamo arrivati alla fine. Vi piacerebbe un giorno far parte dell’equipaggio della ISS? Anche solo come turisti?Fatemelo sapere, io mi trovo su FacebookInstagramTikTok e Waveful. Lunga Vita e Prosperità a tutti!

Scienza in gioco: Super Mario Zoo

Tutto pronto per l’edizione 2021 della Settimana della Scienza (dal 18 al 25 settembre) che avrà il suo culmine durante la Notte Europea dei Ricercatori e Ricercatrici il 24 settembre in contemporanea con città di tutto il continente e in particolare con le 19 località coinvolte nell’edizione organizzata da Frascati Scienza.  Si parte con un evento di lancio della “Notte” LEAF (heaL thE plAnet’s Future, cura il futuro del pianeta) di Frascati Scienza è ‘Scienza in gioco’ e si svolgerà nel Complesso Ex Cartiera Latina nel Parco Regionale dell’Appia Antica a Roma dalle 14.30 alle 20.30.. G.Eco e Filippo Fratini saranno in BiodiversiLand con “Super Mario Zoo” un gioco sulle trasformazioni animali, proprio come il nostro caro idraulico si trasforma nel corso del livello! E poi Danilo Gasca che rimuove l’inquinamento dal Castelllo di Zero Pollution, Vania Ygramul e i suoi artisti che ci faranno conoscere dal vivo Super Mario, Toad & Peach, insieme a “Le Scie Fisiche” nel “Tutorial”, Gabriele Piersimoni per ESA – European Space Agency, che ci farà “vedere” l’effetto serra nell’Antro del Cambiamento Climatico, FVA – new media research ed Emanuela Gatto di SPlastica che vi faranno rimanere a bocca aperta con cosa si può fare grazie all’economia circolare… nell’omonimo Regno.

QUI per prenotare gli eventi per tutti

QUI per prenotare gli eventi dedicati alle scuole

Il pubblico sarà coinvolto in un percorso tra 4 mondi: nelle foreste di BiodiversiLand protagonista è la varietà dei viventi, mentre gli inquinanti sono il nemico nel Castello di Zero Pollution. Nel Regno dell’economia Circolare gli scarti diventano preziosi, ma nell’Antro dei Cambiamenti Climatici c’è una grande minaccia da contrastare. In un’ora di tempo, il pubblico visiterà tutti e quattro i mondi, giocherà e farà esperimenti insieme ai super ricercatori. Si parte alle 14.30 con un turno ogni ora fino alle 19.30. Per ogni turno gli accessi sono contingentati e la prenotazione è obbligatoria. Per accedere all’evento tutti i partecipanti di età superiore ai 12 anni dovranno essere in possesso di un Green Pass valido. È obbligatorio l’utilizzo della mascherina per tutti i partecipanti sopra i 6 anni anche negli spazi aperti. I Super Researchers sono pronti ad accompagnare il pubblico nel mondo della ricerca scientifica, in compagnia dei giocolieri e delle bolle di sapone del Teatro Ygramul e degli esperimenti dell’Associazione Giovanile le Scie Fisiche.

Tutorial:

Aspetti di iniziare la tua partita? Non preoccuparti, ci sono Mario e Peach i giocolieri a intrattenerti, così come gli esperimenti delle Scie Fisiche. Guarda, c’è il simpatico funghetto Toad che è pronto ad accompagnarti nel mondo dei Super Researchers! Pronto a iniziare? Premi start.

BiodiversiLand:

Questa è la terra della Biodiversità, dove potrai osservare da vicino la varietà degli esseri viventi, che l’Europa si impegna a preservare, e potrai giocare a Super Mario Zoo! Il nostro eroe è in grado di trasformarsi in tante forme diverse. Ma è l’unico in grado di farlo? Certo che no! Dal rospo alla medusa, dalla coccinella al granchio, gli animali trasformisti sono davvero ovunque! Riuscirai a scoprire tutte le loro metamorfosi? Chissà, se supererai tutti i livelli potresti anche vedere qualche TrasformAnimale dal vivo… A cura di G.Eco e del Biologo Marino Filippo Fratini

Castello di Zero Pollution

Uno dei livelli più difficili da superare è quello dell’inquinamento causato dalle attività umane. La diffusione nell’ambiente di sostanze come piombo, arsenico, monossido di azoto, pesticidi, tensioattivi e così via sta modificando pesantemente gli equilibri naturali. Cosa possiamo fare? Oltre, chiaramente, ai comportamenti individuali, la scienza e la ricerca scientifica giocano un ruolo fondamentale nel contrasto all’inquinamento ambientale. I fronti su cui si sta lavorando sono molteplici. Da un lato si cercano nuove soluzioni produttive e materiali a basso impatto ambientale, come le plastiche biodegradabili. Dall’altro si combatte l’inquinamento esistente attraverso sistemi che consentano di ripulire l’acqua, l’aria o il suolo. Quali sono queste tecniche? Attraverso semplici esperimenti sarà possibile osservare come sia possibile ripulire l’acqua dal piombo o da altri metalli pesanti. Si indagheranno le conseguenze che ha lo sversamento di oli in un ambiente naturale e si scopriranno quali sono i materiali e gli elementi che consentono di abbattere gli inquinanti prodotti dalle nostre auto. A cura di Danilo Gasca, divulgatore scientifico

L’Antro del Cambiamento Climatico

Per vedere i gas serra e le loro conseguenze sulle temperature globali servirebbe un superpotere… o una termocamera! Ti piacerebbe essere in grado di avere uno strumento che permetta di vedere il calore? Chissà come sarebbe utile se lo applicassimo a un satellite e guardassimo il nostro pianeta per capire come e dove intervenire per contrastare l’effetto serra! Vieni a osservare da vicino come l’anidride carbonica riesca a trattenere il calore e cosa possiamo fare per mitigare gli effetti della crisi climatica in corso. A cura di ESA

Il Regno dell’Economia Circolare

Il boss di fine livello non è certo un tartarugone con gli aculei sul guscio, né una bomba con le zampette. È l’accumulo dei rifiuti, che aumenta ogni anno di più! Ma c’è un power-up che possiamo utilizzare: l’economia circolare! Vieni a scoprire come sia possibile prendere gli scarti dell’industria del latte e trasformarli in plastica, o utilizzare gli sfalci dell’agricoltura per produrre giocattoli, vestiti e cosmetici. In questo Regno non esistono più i rifiuti: solo materie prime seconde! A cura di FVA New Media Research e Splastica

Turni di Gioco:

Si parte alle 14:30 con un turno ogni ora fino alle 19:30, per ogni turno gli accessi sono contingentati e la prenotazione è obbligatoria. Per accedere all’evento tutti i partecipanti di età superiore ai 12 anni dovranno essere in possesso di un green pass valido. È obbligatorio l’utilizzo della mascherina per tutti i partecipanti sopra i 6 anni anche negli spazi aperti.

Per info e prenotazione vi consigliamo di cliccare su questo link!

Il 29 settembre torna la Notte Europea dei Ricercatori

Il 29 settembre appuntamento con la Scienza. Torna la Notte Europea dei Ricercatori, l’evento dedicato alla ricerca scientifica più importante d’Europa.  Dal 23 al 30 settembre al via la Settimana della Scienza: eventi scientifici, incontri con i ricercatori, conferenze e visite ai centri di ricerca italiani. In Italia il progetto coordinato da Frascati Scienza con 22 città italiane e oltre 300 città europee.In Italia l’evento, coordinato da Frascati Scienza, sarà preceduto dal consueto appuntamento con la Settimana della Scienza che si svolgerà dal 23 al 30 settembre 2017,  con un calendario ricco di eventi e aperitivi scientifici, incontri con i ricercatori, conferenze e visite nei più autorevoli centri di ricerca italiani.

La Notte Europea dei Ricercatori, che quest’anno compie 12 anni, è promossa dalla Commissione Europea. In Italia il progetto, coordinato dall’Associazione Frascati Scienza, è realizzato in collaborazione con Regione Lazio, Comune di Frascati, ASI, CINECA, CREA, ESA-ESRIN, GARR, INAF, INFN, INGV, ISPRA, ISS, Sapienza Università di Roma, Sardegna Ricerche, Università di Cagliari, Università di Cassino, Università LUMSA di Roma e Palermo, Università di Parma, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Università degli Studi Roma Tre, Università di Sassari, Università della Tuscia, Astronomitaly, Associazione Tuscolana di Astronomia, Explora, G.Eco, Ludis, Osservatorio astronomico di Gorga (RM), Fondazione GAL Hassin di Isnello (PA), Sotacarbo.

La manifestazione ha l’obiettivo di avvicinare i ricercatori ai cittadini di tutte le età e di evidenziare l’importanza e l’impatto positivo della ricerca nella vita quotidiana. Un’opportunità per creare un legame tra scienza e società, per un confronto/dibattito continuo su temi cruciali della ricerca scientifica. Un’occasione, inoltre, per far incontrare i giovani e i ricercatori, per comprendere da vicino questo affascinante mestiere in grado di cambiare concretamente le nostre vite, diventare anche solo per un giorno ricercatore divertendosi e scoprendo discipline scientifiche e, perché no, restare affascinati dalla carriera scientifica pensando un giorno di intraprenderla.

Anche quest’anno il filo conduttore della manifestazione organizzata da Frascati Scienza è il Made in Science, per una scienza intesa come vera e propria ‘filiera della conoscenza’. Tutto quello che ci circonda è scienza e lo strumento essenziale per conoscere, spiegare e interpretare il mondo è proprio il metodo scientifico. Tutti noi siamo immersi tra oggetti, strutture, modi di vita, lavori o divertimenti che sono frutto della ricerca scientifica. Ecco quindi che noi tutti siamo “Made in Science”, non certo solo Laboratori o Enti. La ricerca scientifica è molto più vicina a noi di quanto possiamo immaginare. La Notte Europea dei Ricercatori e Frascati Scienza vogliono ricordarci quanto dobbiamo, ogni giorno, a chi vi si dedica, a chi vi lavora, a chi costruisce giorno dopo giorno l’innovazione ed il futuro. “La manifestazione – sottolinea Colette Renier, Coordinatrice della European Researchers’ Night presso la Commissione europea – è ormai un appuntamento fisso. Il suo effetto positivo è così potente che nell’ottica della futura call per il 2018-2019 si pensa a una durata più lunga dell’evento (fino al sabato sera) nonché ad un aumento del bilancio globale dedicato all’azione”.

Come gli anni scorsi, Frascati Scienza oltre a coordinare tutte le attività dell’area tuscolana, zona della Regione Lazio che presenta molte delle infrastrutture di ricerca più importanti d’Italia e d’Europa, sarà presente in tantissime città da nord a sud della Penisola, isole comprese: Bari, Cagliari, Carbonia, Cassino, Cave, Cosenza, Ferrara, Frascati, Frosinone, Gorga, Isnello, Lecce, Milano, Monte Porzio Catone, Napoli, Palermo, Parma, Pavia, Roma, Sassari, Trieste, Viterbo. Durante gli eventi i visitatori potranno sperimentare, discutere, giocare e perfino affrontare i ricercatori in quiz e competizioni. Un modo per scoprire la ricerca e i ricercatori, definiti da Renier: “persone con un lavoro straordinario”. La Notte Europea dei Ricercatori di Frascati Scienza è finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito della call MSCA-NIGHT-2016/2017 (Grant Agreement No. 722952).

Per informazioni sulla manifestazione: http://www.frascatiscienza.it/

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