GiocaMI 2024: il valore dei giochi da tavolo nell’era digitale

Il Festival del Gioco da Tavolo, GiocaMI, giunto alla sua quarta edizione, si appresta ad animare il Castello Sforzesco il prossimo 4 maggio 2024, con un’inedita giornata dedicata al gioco da tavolo e alla prevenzione dell’isolamento sociale, soprattutto tra i più giovani. Promosso dalla Fondazione De Marchi, in collaborazione con il M.I.U.R. Ufficio Scolastico Territoriale e il Comune di Milano, l’evento si propone come un’occasione unica per incentivare la socializzazione attraverso il gioco e per sensibilizzare sul corretto utilizzo degli strumenti digitali.

In un’epoca in cui i giovani trascorrono sempre più tempo di fronte agli schermi dei dispositivi digitali, GiocaMI si pone come un baluardo contro l’isolamento e la dipendenza tecnologica, promuovendo attività ludiche che favoriscono l’incontro e la condivisione. Attraverso speciali postazioni di gioco, laboratori interattivi, dibattiti e incontri con esperti del settore, il festival mira a sensibilizzare insegnanti, studenti e genitori sull’importanza di promuovere legami di comunità e di educare al corretto uso delle nuove tecnologie.

Nel corso della giornata, si discuterà anche dei rischi legati all’uso eccessivo del web da parte dei più giovani, fornendo strumenti utili per individuare eventuali segnali di disagio e per adottare un approccio educativo adeguato. La tavola rotonda, programmata per le 11.30 e intitolata “Promuovere nuovi legami di comunità”, vedrà la partecipazione di illustri ospiti del mondo accademico e sanitario, tra cui pedagogisti, pediatri, psicologi e rappresentanti istituzionali.

GiocaMI 2024 si configura dunque come un’importante occasione per riflettere sul ruolo del gioco da tavolo come strumento di socializzazione e di prevenzione dell’isolamento sociale, offrendo ai partecipanti un’esperienza unica e coinvolgente all’insegna della condivisione e dell’inclusione. Un evento imperdibile per chi desidera sostenere la promozione di un sano e equilibrato stile di vita per le nuove generazioni.

Wonder Woman: sei sicura di non soffrire della sua sindrome?

Hai sempre tutto sotto controllo? Riesci a conciliare lavoro, famiglia e hobby senza mai chiedere aiuto? Se la risposta è sì, potresti soffrire della sindrome di Wonder Woman.

Wonder Woman, l’eroina perfetta

Wonder Woman, l’iconica supereroina DC Comics, è un simbolo di forza, intelligenza e bellezza. Ma rappresenta anche un modello di donna irraggiungibile, sempre impeccabile e in grado di affrontare qualsiasi sfida con successo.

La sindrome di Wonder Woman

Negli ultimi anni, molte donne si sono identificate in questo ideale, sviluppando la sindrome di Wonder Woman. Si tratta di una condizione che le porta ad avere aspettative eccessive su di sé, cercando di eccellere in ogni campo della vita: lavoro, famiglia, relazioni sociali.

Le cause della sindrome

Le cause della sindrome di Wonder Woman possono essere diverse:

  • Pressione sociale: la società spesso impone alle donne di essere perfette in tutto, creando un ideale di donna irraggiungibile.
  • Bassa autostima: alcune donne cercano di compensare la loro insicurezza dimostrando di essere forti e capaci in ogni campo.
  • Perfezionismo: le donne con un carattere perfezionista tendono ad avere standard elevati e ad essere molto autocritiche.

I sintomi della sindrome

I sintomi della sindrome di Wonder Woman possono includere:

  • Stanchezza cronica e stress
  • Ansia e depressione
  • Senso di colpa per non essere all’altezza
  • Difficoltà a concentrarsi
  • Problemi di sonno
  • Irritabilità
  • Isolamento sociale

Come superare la sindrome di Wonder Woman

Se pensi di soffrire della sindrome di Wonder Woman, ecco alcuni consigli per superarla:

  • Accetta i tuoi limiti: è importante capire che nessuno è perfetto e che è normale avere dei limiti.
  • Impara a dire di no: non aver paura di rifiutare richieste o impegni che ti sovraccaricano.
  • Delega: non cercare di fare tutto da sola, impara a delegare compiti ad altre persone.
  • Prenditi cura di te stessa: dedica del tempo a te stessa per rilassarti e ricaricare le batterie.
  • Cerca aiuto: se hai difficoltà a gestire la sindrome da sola, non esitare a chiedere aiuto a un professionista.

Ricorda, non sei Wonder Woman e non devi cercare di esserlo. Impara ad accettare te stessa per quello che sei e a prenderti cura di te stessa. Solo così potrai vivere una vita felice e appagante.

Hikikomori: il ritiro sociale tra i giovani nerd

L’hikikomori è un fenomeno sociale sempre più diffuso, soprattutto tra i giovani. Originario del Giappone, consiste nell’auto-isolamento prolungato in casa, con un significativo distacco dai contatti sociali e dalle attività quotidiane.

Nel mondo nerd, l’hikikomori ha assunto una connotazione particolare. Spesso associato all’isolamento legato alla passione per fumetti, videogiochi o cultura pop in generale, il fenomeno ha suscitato un acceso dibattito tra sostenitori e detrattori.

C’è chi lo considera una semplice eccentricità giovanile, mentre altri lo vedono come un problema serio che richiede un intervento sociale e psicologico.

In questo articolo, esploreremo il fenomeno dell’hikikomori nel mondo nerd, cercando di capire le sue cause, le sue conseguenze e le possibili soluzioni.

Cosa spinge un giovane nerd a diventare hikikomori? Le motivazioni sono complesse e variegate. Tra le più comuni troviamo:

  • Ansia sociale: la paura di essere giudicati o di non essere all’altezza delle aspettative sociali può portare alcuni individui a ritirarsi in un mondo virtuale dove si sentono più a loro agio.
  • Depressione: la mancanza di motivazione e di interesse per il mondo esterno può essere un sintomo di depressione, che può portare all’hikikomori come forma di autoisolamento.
  • Bullismo: l’esperienza di bullismo, soprattutto durante l’infanzia o l’adolescenza, può lasciare traumi profondi che possono portare a ritiro sociale e isolamento.
  • Passione eccessiva per hobby: in alcuni casi, l’eccessiva dedizione a fumetti, videogiochi o altri hobby nerd può portare a trascurare la vita sociale e reale, con il rischio di sviluppare comportamenti hikikomori.

Quali sono le conseguenze dell’hikikomori? Le conseguenze di questo fenomeno possono essere gravi e durature. Tra le più significative troviamo:

  • Isolamento sociale: l’hikikomori porta ad un’interruzione dei contatti con amici, familiari e società in generale, con conseguenze negative sulla salute mentale e sul benessere psicologico.
  • Problemi di salute: l’isolamento, la mancanza di attività fisica e l’esposizione limitata alla luce solare possono portare a problemi di salute fisica come obesità, carenze vitaminiche e depressione.
  • Difficoltà di reinserimento sociale: il rientro nella vita sociale dopo un lungo periodo di isolamento può essere molto difficile, con il rischio di sviluppare ansia, depressione e problemi di interazione sociale.

Cosa si può fare per aiutare un giovane hikikomori? Non esiste una risposta univoca a questa domanda. L’intervento deve essere personalizzato in base alle esigenze e alle caratteristiche del singolo individuo. Tuttavia, alcune strategie che possono essere utili includono:

  • Terapia psicologica: la terapia può aiutare il giovane a comprendere le cause del suo comportamento e a sviluppare meccanismi di coping per affrontare l’ansia e la depressione.
  • Supporto familiare: la famiglia può giocare un ruolo importante nel sostenere il giovane e nell’aiutarlo a reinserirsi gradualmente nella vita sociale.
  • Gruppi di supporto: esistono gruppi di supporto per le famiglie di giovani hikikomori che possono offrire consigli e supporto reciproco.
  • Attività sociali: incoraggiare il giovane a partecipare ad attività sociali, anche se inizialmente solo in modo graduale e con il supporto di un familiare o di un amico.

L’hikikomori è un fenomeno complesso e delicato che richiede un approccio multidisciplinare. È importante non stigmatizzare i giovani che ne soffrono e offrire loro il supporto necessario per tornare a vivere una vita appagante e socialmente integrata.

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