Riverdale: si è conclusa la serie tra misteri, amori e segreti

Dal 2017 al 2023, milioni di spettatori hanno seguito le avventure di Archie e i suoi amici nella serie TV Riverdale, tratta dai celebri fumetti di Archie Comics. La serie, che si è conclusa nell’autunno 2023, ha saputo reinventare i personaggi e le storie dei fumetti, trasformandoli in un teen drama ricco di suspense, azione e colpi di scena.

La serie è un teen drama che si svolge nella piccola e apparentemente tranquilla cittadina di Riverdale, dove un omicidio sconvolge la vita degli abitanti e dei protagonisti: Archie Andrews, Betty Cooper, Veronica Lodge e Jughead Jones. I quattro amici si ritrovano coinvolti in una serie di indagini, intrighi e pericoli, mentre cercano di scoprire la verità sulle morti misteriose che affliggono la loro comunità.

La serie tv, creata da Roberto Aguirre-Sacasa, mescola elementi di thriller, giallo, horror e romance, dando vita a un prodotto originale e coinvolgente, che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore con colpi di scena, tensione e humor. Il cast, composto da giovani e talentuosi attori, interpreta in modo convincente e carismatico i personaggi, rendendoli interessanti e sfaccettati. La colonna sonora, curata e variegata, accompagna le scene con brani che spaziano dal pop al rock, passando per il country e il rap.

La serie non si limita a riproporre i personaggi dei fumetti, ma li fa evolvere e maturare, mostrando i loro conflitti interiori e le loro scelte. Archie deve affrontare le conseguenze delle sue azioni, Betty deve scoprire la sua vera origine, Veronica deve decidere tra la sua famiglia e i suoi amici, Jughead deve trovare il suo ruolo nella sua gang. Insieme, devono superare le sfide dell’amore, dell’amicizia, della scuola, della famiglia e della società, cercando di restare uniti nonostante le avversità.

La serie rende anche omaggio ai fumetti originali, inserendo numerosi riferimenti e citazioni nei dialoghi, nelle ambientazioni, nei costumi e nella colonna sonora. Inoltre, crea interessanti parallelismi con la serie a fumetti, mostrando come i personaggi possano cambiare a seconda delle circostanze e delle scelte che fanno. Ad esempio, nella terza stagione viene introdotto il concetto dei “doppi”, che sono versioni alternative dei personaggi che vivono in una realtà parallela chiamata “il Regno”, dove si svolge il gioco Griffoni e Gargoyle. Questo permette ai personaggi di esplorare aspetti diversi della loro personalità e del loro destino.

Un altro elemento che caratterizza la serie è l’incrocio con la serie TV Le terrificanti avventure di Sabrina, basata sull’omonima serie a fumetti pubblicata da Archie Horror, un imprint di Archie Comics dedicato all’horror. La serie, trasmessa su Netflix dal 2018 al 2020, racconta le vicende di Sabrina Spellman, una giovane strega che vive nella città di Greendale, vicina a Riverdale, e che deve bilanciare la sua vita da adolescente con la sua eredità magica. Le due serie sono legate dallo stesso creatore, Roberto Aguirre-Sacasa, e dallo stesso universo narrativo, e presentano punti di contatto e di interazione tra i personaggi. Ad esempio, nella prima stagione di Sabrina si scopre che il padre di Sabrina era un ex studente della Riverdale High School e aveva una relazione con la madre di Betty.

Riverdale non è una serie tv perfetta, anzi presenta alcuni difetti e incongruenze, come la scarsa credibilità di alcune situazioni, la superficialità di alcuni temi trattati e la tendenza a esagerare e strafare in alcuni momenti. Tuttavia, la serie tv ha il merito di non prendersi troppo sul serio e di divertirsi a giocare con i cliché e gli stereotipi del genere, offrendo allo spettatore uno spettacolo piacevole e appassionante, che lo porta a voler scoprire sempre di più i segreti di Riverdale.

Riverdale è una serie tv che saprà soddisfare gli amanti dei teen drama, ma anche quelli che cercano una storia avvincente e misteriosa, con un pizzico di ironia e di follia. La serie tv, attualmente alla sesta stagione, è in grado di rinnovarsi e di sorprendere, proponendo nuove sfide e avventure per i protagonisti, che dovranno affrontare nemici sempre più pericolosi e inquietanti. Riverdale è una serie tv che non vi annoierà mai, ma vi terrà incollati allo schermo fino alla fine.

La Casa di Sam Raimi

Nonostante nel 1981 fosse uscito nelle sale americane un po’ in sordina e fu inizialmente molto criticato per il contenuto ritenuto dai più, troppo violento, La Casa di Sam Raimi riuscì ad ottenere in poco tempo il successo meritato. Dopo pochi anni venne considerato come il Classico dei film Horror e se ci pensiamo, è il perfetto scenario per una storia terrificante: una vecchia casa isolata in un bosco, collegata alla civiltà solamente da un ponte di legno marcio, un gruppo di amici, la cui più insospettabile è colei dalla quale si dovranno difendere i poveri protagonisti della nostra storia, una cantina che racchiude un segreto antico, che risveglierà il male assoluto. Costato solamente 350 mila dollari, il film ne incassò 2,5 milioni contro ogni pronostico.

La casa  -  1981 - Trailer Italiano

Partito come progetto quasi utopistico, il film prese il via dopo la visione, da parte della casa di produzione del cortometraggio “Within the Woods” che fungeva da prologo della saga. Il film, girato da un giovanissimo Sam Raimi con i suoi amici Bruce Campbell e Robert Tarpet (rispettivamente il protagonista e il produttore de La Casa) non era altro che una breve storia di 4 amici che si ritrovavano in questa casa nel bosco e trovando un coltello sacrificale, scatenavano le forze del male. Questo bastò alla casa produttrice e ai fratelli Coen, che si unirono alla produzione, per finanziare il progetto dell’allora ventenne Raimi. Il film aveva un copione molto ridotto, infatti la maggior parte delle battute e delle scene vennero improvvisate durante le riprese, che venivano effettuate durante i fine settimana. Anche gli effetti speciali e le tecniche di ripresa, furono improvvisate sul set, ma proprio da una di queste improvvisazioni, nacque una tecnica che Raimi poi usò nei sequel di questo film: la Shakeycam. Questa tecnica non era altro che una sorta di Steadicam, che a differenza di quest’ultima, doveva dare un effetto tremolante. Ricordiamo tutti la fuga della giovane Cheryl dal demone che non vedremo mai in viso, ma che rincorrerà per il bosco la ragazza con la sua corsa forsennata. Da qui il risultato stupendo della Shakey.

Sempre parlando del bassissimo budget del film, le riprese, vennero effettuate, per la parte esterna in uno chalet abbandonato che purtroppo prese fuoco dopo le riprese per un incendio, mentre gli interni vennero girati nelle case di campagna del produttore Tarpet e nel seminterrato della casa di Raimi. La macchina con cui arrivano i protagonisti alla “Casa” era la vecchia macchina di Raimi che lui considerava la sua portafortuna e che infatti ha inserito in tutti i suoi film, anche i più recenti.

Dopo essere stato consacrato come il padre del genere “Find Footage” horror, la pellicola vedrà un seguito nel 1987 con “La Casa2”. Un sequel che era già nell’aria durante le riprese del primo film, nel quale Raimi avrebbe voluto portare il suo protagonista nel medioevo attraverso un portale spazio-temporale. Dopo un flop cinematografico dovuto ad un film diretto e co-prodotto con i fratelli Coen, decise di tornare alla sua “vecchia gloria” per non affossare la sua carriera da regista. Decise così di giare un sequel che potrebbe essere considerato quasi un reboot in chiave molto più splatter e quasi comica rispetto al primo film. Il film ottenne un ottimo risultato al botteghino e delle critiche positive nonostante fu definito un film “bizarro”.

Fu sull’onda di questo successo che nel 1992 Raimi riesce a coronare il sogno di concludere la sua trilogia trasformandola dall’horror-splatter dei primi due film alla comicità slapstick solo accennata nei prequel. In questo film, che potrebbe essere definito “molto più che bizzarro” vediamo il nostro protagonista, diventato uno sbruffone molto pieno di sé, ma anche molto impacciato, che combatte in un medioevo infestato da non morti e streghe che lui stesso contribuirà a far risvegliare pronunciando in modo errato le fatidiche parole “Klatù, Barada, Nikto” (parole note agli amanti della fantascienza perché introdotte sul grande schermo dal film Ultimatum alla Terra e riprese da George Lucas in Star Wars Episodio 6 – Il Ritorno dello Jedi per classificare tre razze aliene alla mercè di Jabba the Hutt).

Il film, nonostante il trailer lo annunciasse solo come film horror, ottenne successo tra gli amanti del genere, ma anche tra coloro che erano distanti anni luce da questo tipo di film. Per anni, il terzo capitolo della saga venne osannato come capolavoro e ne venne richiesto un seguito che inizialmente venne preso in considerazione da Raimi, ma che fu poi accantonato. Solo negli ultimi anni, un Bruce Campbell in formissima si rimette la famosa camicia azzurra, il suo “bastone di fuoco” in una mano e la sua motosega nell’altra, sfoggiando il suo sorriso migliore, per ri-interpretare l’impacciato e sbruffone addetto al reparto ferramenta dei Magazzini Smart, nella serie TV Ash vs. The Evil Dead, ambientata 30 anni dopo gli eventi de “L’armata delle tenebre”.

Che dire, una storia lunga più di 30 anni che ha stregato tutti ed ha ispirato valanghe di film horror, ma che non è mai riuscita a tirare fuori un degno avversario che riuscisse a superarla.. (forse solo “Quella casa nel bosco” riesce ad essere un film che arriva al pari del primo capitolo della saga ndr.).

di Riccardo Rossetti

tratto da

 

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