Batman: Tra mito e realtà, alla scoperta di Gotham City

Batman, l’eroe notturno che veglia su Gotham City

Tra i supereroi DC Comics, Batman occupa un posto speciale nel cuore degli appassionati. Nato dalla mente di Bill Finger e Bob Kane, il Cavaliere Oscuro ha debuttato nel maggio del 1939, conquistando ben presto il pubblico e diventando l’icona dei fumetti per i due decenni successivi.

Un fascino oscuro e una città tormentata

Il successo di Batman risiede nel suo realismo, almeno nelle sue prime rappresentazioni. L’eroe è strettamente legato a Gotham City, la metropoli corrotta su cui veglia di notte. Una città immaginaria, ma ispirata a una realtà ben precisa.

Gotham City: dove nasce l’oscurità?

Contrariamente a quanto molti pensano, Gotham City non è un luogo di fantasia. Secondo il canone ufficiale DC Comics, la città si trova nel New Jersey, negli Stati Uniti orientali. Ispirata alla New York degli anni del proibizionismo, Gotham City è l’emblema della corruzione e della criminalità organizzata.

Proibizionismo e criminalità: la vera anima di Gotham

La New York degli anni ’20-’30 era dilaniata da faide tra mafiosi e contrabbandieri di alcol, creando un clima di terrore e illegalità. Un periodo buio che ha segnato profondamente la città e che ancora oggi riecheggia nelle storie di Batman.

Metropolis: l’altra faccia della medaglia

Curiosamente, anche Metropolis, la città di Superman, trae ispirazione da New York, ma in questo caso si tratta del quartiere finanziario durante il boom economico che precedette la Grande Depressione. A differenza di Gotham, Metropolis si troverebbe nel Delaware, dall’altra parte della baia.

Gotham e Metropolis: due città simbolo

Gotham City e Metropolis, pur essendo città immaginarie, rappresentano due facce della stessa medaglia: la luce e l’ombra, la legalità e l’illegalità, l’ottimismo e il pessimismo. Due città che ci ricordano la complessità della natura umana e la perenne lotta tra il bene e il male.

Sulle tracce di Batman: un viaggio alla scoperta di Gotham City

Se sei un fan di Batman e sogni di immergerti nell’atmosfera di Gotham City, sappi che puoi farlo! Diverse città nel mondo hanno organizzato tour e attività a tema, ricreando le ambientazioni dei fumetti e dei film del Cavaliere Oscuro. Un’occasione unica per vivere un’esperienza indimenticabile e sentirsi per un giorno come un vero eroe nella lotta contro il crimine.

Alfred Pennyworth: il maggiordomo, l’amico, il padre

Chi è Alfred Pennyworth?

Per molti, è solo il maggiordomo di Batman, colui che gli prepara il tè, gli stira la camicia e gli pulisce la Batcaverna. Ma chi conosce bene il mondo dei fumetti della DC Comics sa che Alfred è molto di più. È il fedele compagno di avventure di Batman, il suo tutore legale, il suo migliore amico e, in un certo senso, il suo padre.

Alfred è uno dei personaggi secondari più amati e longevi del mondo dei fumetti.

La sua prima apparizione risale al 1943, su Batman n. 16, quattro anni dopo l’esordio di Batman stesso. Fu creato da Bill Finger e Jerry Robinson, due dei maggiori collaboratori di Bob Kane, il padre di Batman. Inizialmente, Alfred era un personaggio comico, un detective dilettante che si cacciava nei guai e che non aveva nulla a che fare con il maggiordomo. Era sovrappeso, calvo e si chiamava Alfred Beagle.

Nel 1944, Alfred subì una trasformazione radicale. Per coincidere con l’uscita del film “Batman”, in cui il maggiordomo era interpretato da William Austin, Alfred fu ridisegnato come un uomo snello, baffuto e elegante. Fu anche cambiato il suo cognome in Pennyworth, il nome con cui oggi lo conosciamo. Fu in questo periodo che Alfred iniziò a svolgere il ruolo di maggiordomo di Villa Wayne, la residenza di Bruce Wayne, l’identità segreta di Batman.

Ma come mai Alfred divenne il maggiordomo di Bruce Wayne?

La risposta varia a seconda delle versioni dei fumetti. In alcune storie, Alfred era il maggiordomo della famiglia Wayne da generazioni e si occupò di Bruce dopo l’assassinio dei suoi genitori, Thomas e Martha. In altre storie, Alfred era un ex attore e agente segreto che si presentò a Villa Wayne per esaudire l’ultimo desiderio di suo padre, che era stato il maggiordomo dei Wayne. In altre storie ancora, Alfred era un ex soldato e spia che venne assunto dai Wayne per proteggere Bruce.

Qualunque sia la sua origine, Alfred divenne presto una figura fondamentale nella vita di Bruce Wayne e di Batman. Alfred fu il primo a scoprire il segreto di Bruce, quando lo trovò ferito nella Batcaverna. Da allora, Alfred divenne il suo più fidato alleato, aiutandolo nella sua crociata contro il crimine. Alfred si occupò di curare le ferite di Batman, di mantenere la sua attrezzatura, di gestire la sua vita sociale e di consigliarlo nelle sue scelte. Alfred fu anche il tutore legale di Bruce, quando questi era ancora minorenne, e di Dick Grayson, il primo Robin, il giovane aiutante di Batman.

Il rapporto tra Batman e Alfred è uno dei più belli e complessi del mondo dei fumetti.

Alfred è l’unica persona che conosce veramente Batman, che lo capisce e che lo ama. Alfred è il padre che Batman ha perso, il suo mentore, il suo amico, la sua coscienza. Alfred è anche l’unica persona che può sfidare Batman, che può rimproverarlo, che può fargli cambiare idea. Alfred è l’unico che può far sorridere Batman, che può farlo sentire umano.

Alfred è anche un personaggio ricco di sfumature e di talenti. Non è solo un maggiordomo, ma anche un medico, un meccanico, un hacker, un combattente, un attore, un umorista. Alfred ha una grande cultura, una grande intelligenza, una grande ironia. Alfred ha anche una grande lealtà, una grande coraggio, una grande generosità. Alfred ha sacrificato la sua vita per servire Batman, mettendosi spesso in pericolo e rischiando la morte.

Alfred è un personaggio così importante che è stato portato sul grande schermo da attori di grande fama. Tra i più celebri, ricordiamo Michael Caine, che ha interpretato Alfred nella trilogia di “Il Cavaliere Oscuro” diretta da Christopher Nolan, e Andy Serkis, che lo interpreterà nel film “The Batman” con Robert Pattinson nel ruolo del protagonista. Alfred è stato anche il protagonista di una serie televisiva, “Pennyworth”, che racconta le sue avventure da giovane.

Octave di Alfred

Arriva per la prima volta in Italia, e in una edizione integrale che raccoglie i quattro capitoli originali, Octave, il capolavoro dedicato ai bambini scritto da David Chauvel e disegnato da Alfred, uno dei più talentuosi autori di fumetto francesi (vincitore di Angoulême 2007). Octave è un bambino che vive con la mamma sulla costa di fronte l’oceano, ma odia il mare e il solo pensiero di immergere un piede nell’acqua salata lo fa rabbrividire. Quando la situazione lo richiede, tuttavia, tira fuori il coraggio e vola in soccorso di una balena; lotta contro la pesca abusiva; aiuta un pinguino a ritrovare la via di casa e salva il papà di un piccolo di sula tenuto prigioniero in un parco marino…
Alfred è nato nel maggio 1976 in una famiglia di artisti, ben presto scopre il piacere di creare mondi, personaggi, atmosfere. Inizia ad essere pubblicato da Delcourt nel 1997, e subito dopo collabora un po’ dappertutto (Treize Étrange, Petit à Petit, Charrette, Le Cycliste, Futuropolis…).Nel 2000, incontra lo sceneggiatore David Chauvel, che gli propone una serie per ragazzi, Octave. Successivamente, collaboreranno su diverse opere come Paroles sans Papiers del 2007 e Premières fois nel 2008, ancora per Delcourt. Nel 2004, adatta Café Panique, romanzo di Roland Topor (Charrette). Il suo luogo di lavoro, l’Atelier flambant neuf, composto di graphic designer e illustratori, gli permette di debuttare nella serie Le Désespoir du singe (Delcourt), su sceneggiatura di Jean-Philippe Peyraud, e di realizzare Pourquoi j’ai tué Pierre con Olivier Ka (Premio del pubblico e essential al Festival di Angoulême nel 2007), pubblicato in Italia da Tunué, Perché ho ucciso Pierre. Nel 2009 pubblica per Delcourt l’ennesimo lavoro, Je mourrai pas gibier, adattamento dal romanzo di Guillaume Guéraud, che nel 2010 viene pubblicato in Italia da Tunué: Non morirò da preda, premiato a Romics 2010 con il Gran Premio per il Miglior Opera europea.
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