P2p libertà civili, bugie e questioni serie

Le libertà civili sono i diritti fondamentali di ogni cittadino, che riguardano la sua sfera personale, sociale e politica. Tra queste libertà, ci sono quella di non essere spiati, quella di essere giudicati dalla magistratura per i propri comportamenti, e quella di subire una sanzione penale solo per atti previsti dalla legge e in modo proporzionato alla loro gravità. Ci sono anche le libertà economiche, che riguardano la possibilità degli imprenditori e degli autori di trarre un legittimo profitto dalle loro opere, senza subire concorrenza sleale o violazione dei diritti di proprietà intellettuale.

Queste libertà, però, sono spesso messe in discussione da chi ha interessi diversi o contrastanti. È il caso delle grandi case discografiche, che vengono chiamate Major, che si oppongono a ogni forma di cambiamento nel mercato del multimediale, che è stato rivoluzionato dall’avvento di internet e delle nuove tecnologie. Le Major non hanno saputo adeguarsi a questa nuova realtà, in cui non sono più loro a controllare la produzione e la riproduzione della musica, ma sono i consumatori stessi, che possono accedere a una vasta offerta di contenuti online, spesso gratuitamente o a basso costo. Le Major, invece di cercare di innovare e di offrire servizi più competitivi e di qualità, hanno preferito difendere i loro vecchi modelli di business, basati sulla vendita di supporti fisici come CD o DVD, e hanno lanciato una campagna di guerra contro la cosiddetta pirateria, accusando chi scarica o condivide musica online di essere un ladro e un criminale.

Le Major, per sostenere le loro tesi, hanno diffuso dati falsi o esagerati, come è stato dimostrato da diverse fonti indipendenti. Hanno anche cercato di influenzare le politiche e le leggi a livello nazionale e internazionale, per ottenere misure repressive e restrittive nei confronti degli utenti di internet, come il blocco dei siti, la sospensione della connessione, o addirittura la denuncia penale. In alcuni paesi, come la Francia, le Major hanno ottenuto dei successi, grazie al sostegno di alcuni politici, come il presidente Sarkozy, che ha promosso la legge Hadopi, che prevede la possibilità di tagliare la linea internet a chi viene sorpreso a scaricare illegalmente. In altri paesi, come l’Europa, le Major hanno subito delle sconfitte, grazie alla resistenza di alcuni parlamentari, che hanno difeso i diritti degli utenti e la libertà di espressione.

In Italia, la situazione è ancora incerta. Il governo ha creato il Comitato AntiPirateria, formato da rappresentanti del governo stesso e dal presidente della Siae, l’ente che gestisce i diritti d’autore in Italia. Il Comitato ha il compito di elaborare strategie di contrasto alla pirateria, che viene definita dal presidente della Siae, Giorgio Assuma, come “la sfaccettatura di un fenomeno di inciviltà culturale”. Secondo Assuma, i giovani che scaricano musica online sono paragonabili a quelli che imbrattano i muri, che rovinano le suppellettili nelle scuole, o che fanno le corse ubriachi. Per lui, bisogna insegnare ai giovani cosa è lecito e cosa è illecito, e far rispettare le leggi vigenti.

Ma è davvero così? La pirateria è un fenomeno di inciviltà o di ribellione? Chi scarica musica online lo fa per rubare o per esprimere le proprie preferenze e gusti? Quali sono le vere motivazioni e le conseguenze della pirateria? Quali sono le alternative possibili e le soluzioni più efficaci? Queste sono le domande che dovremmo porci, prima di accettare acriticamente le posizioni delle Major o di chi le sostiene. Per approfondire il tema, si può leggere il libro “Copio dunque Sono” di Ernesto Assante, che analizza in modo critico e documentato la storia e le dinamiche della pirateria musicale, e propone una visione diversa e più aperta del rapporto tra musica, tecnologia e società.

Satyrnet

Autore: Satyrnet

C'è un mondo intero, c'è cultura, c'è Sapere, ci sono decine di migliaia di appassionati che come noi vogliono crescere senza però abbandonare il sorriso e la capacità di sognare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version