Aula alla deriva: ritorna in una nuova edizione il capolavoro di Kazuo Umezz

Un caposaldo horror e survival, la punta di diamante della Umezz Collectionn

 

Quello che successe tra noi quel giorno

continuerà a tormentarmi per tutta la vita.

 

Kazuo Umezz è uno degli artisti manga più influenti di sempre, che fin dal suo esordio è riuscito a rivoluzionare il genere horror in Giappone, tanto da influenzare artisti di fama internazionale del calibro di Junji Ito.

Nel 2019, Star Comics ha dedicato al grande maestro un’intera collana, la Umezz Collectionn. Inaugurata con IO SONO SHINGO n. 1, la collana raccoglie una selezione delle maggiori opere di Umezz, fra cui BAPTISM, OROCHI e HORROR THEATER. Dopo cinque anni, la collana può finalmente fregiarsi del proprio fiore all’occhiello: AULA ALLA DERIVA, un autentico classico dell’horror e del survival, che tornerà in Italia in una nuova edizione in sei volumi. Ognuno di essi sarà in linea per formato e impostazione grafica con il peculiare design delle altre opere già inserite nella Umezz Collectionn. Il volume 1 arriverà in fumetteria, libreria e store online il 30 gennaio e a questo link sarà possibile leggere online un’anteprima gratuita. Solo in fumetteria, chi acquisterà il titolo riceverà in omaggio (fino a esaurimento scorte), lo Star Kit contenente shopper, cartolina trasparente in PVC, poster e segnalibro con illustrazioni dedicate alla serie.

In un giorno come tanti altri, un potente terremoto cambia per sempre la vita del piccolo Sho Takamatsu e di molte altre persone: in seguito alla scossa, la scuola elementare Yamato è completamente svanita, lasciando al proprio posto solo un immenso cratere. L’istituto, in qualche modo, è stato misteriosamente trasportato in un deserto ostile con tutti gli occupanti. Starà a insegnanti, staff e studenti cercare il modo di sopravvivere e di non essere psicologicamente distrutti da una situazione tanto estrema.

Il maestro Umezz, con AULA ALLA DERIVA, crea un manga di fortissimo impatto, classificabile come horror per la molteplicità di situazioni orribili e raccapriccianti in cui si ritrovano i personaggi, ma non solo; è anche una delle opere più rappresentative della corrente survival, perché si dedica minuziosamente alle strategie che il suo cast impiega per sopravvivere in un ambiente ostile e allucinante. L’introspezione psicologica la fa da padrone e ogni personaggio reagisce diversamente alla propria condizione: chi sprofondando nella follia, chi scoprendosi leader, chi pensando solo a se stesso e chi spendendosi per il bene dell’intero gruppo. Il lettore non potrà che essere coinvolto in questa lettura mozzafiato, perché la trama si sviluppa in modo sempre nuovo e originale e ha il fascino magnetico che definisce un grande classico.

 

Horror Theater di Kazuo Umezz

Il geniale e poliedrico Kazuo Umezz torna con un’opera che risveglierà i vostri incubi. Horror Theaterè il nuovo capolavoro del pluripremiato maestro dell’horror, una raccolta delle storie brevi più iconiche e memorabili, che si aggiunge ai già pubblicati Io sono ShingoBaptism e Orochi.

Il primo volume di Horror Theater raccoglie 6 storie autoconclusive dalle atmosfere cupe e agghiaccianti. 6 racconti disturbanti e spaventosi, ma estremamente affascinanti e appassionanti allo stesso tempo.

Incontreremo una ragazza separata dalla famiglia da piccola che si ricongiunge ai suoi genitori, trovandosi però a dividere la nuova casa con un inquietante e bizzarro bebè che trasformerà la sua vita in un raccapricciante incubo a occhi aperti. E ancora, troveremo un ragazzino che desidera ardentemente che la sua bambola di legno prenda vita, come in una celebre fiaba. Ma, a volte, bisogna fare attenzione a cosa si desidera, perché la realizzazione di un sogno può dare esiti estremamente nefasti… Faremo poi la conoscenza di una ragazza poco fortunata in amore che, vivendo in una società in cui tutto è rapportato all’apparenza esteriore, finisce con l’incolpare il proprio aspetto fisico e decide così di seguire una dieta eccessivamente ferrea, pur di far colpo sul ragazzo di cui è innamorata. Ma quanto potrà resistere alla fame?

In queste, e nelle altre storie raccolte nel secondo e ultimo volume, Kazuo Umezz ci dimostra come spesso la realtà sia ancora più terrificante degli incubi. L’autore attinge a tutta la sua immaginazione, presentando storie intrise di mistero e terrore, nelle quali emergono le tematiche che ricorrono in molte sue opere, come la forte critica alla società e la corruzione dell’animo umano.

Umezz (all’anagrafe Kazuo Umezu) nasce a Koya, nella prefettura di Wakayama, il 3 settembre 1936. Ancora studente, debutta come fumettista nel 1955 con il manga Mori no Kyodai. Nel 1962 si trasferisce a Tokyo e si specializza nel genere horror, realizzando opere di notevole successo come Hebi Shojo (1966), Cat Eyed Boy (1967) e Orochi (1969). La consacrazione ad autentica icona del genere arriva grazie all’inquietante Senrei (1974) e al terrificante Aula alla deriva (1975), con cui ottiene il primo posto al 20° “Shogakukan Manga Award”. Troppo eclettico per limitare la sua creatività al solo genere horror, Umezz riesce a raggiungere un notevole successo anche cimentandosi in altri generi, come nel caso della commedia Makoto-chan (1976) o della parabola drammatico fantascientifica Io sono Shingo (1982), che gli vale il prestigioso “Premio al Patrimonio” al Festival di Angoulême 2018. Oltre che fumettista, Umezz è anche cantautore, attore, personaggio televisivo e, dal 2014, regista.

Io sono Shingo: Un grande capolavoro del maestro Kazuo Umezz

È possibile per un robot sviluppare una sorta di autocoscienza e, addirittura, provare sentimenti verso gli umani? Nella vita reale probabilmente no – o perlomeno non ancora – ma per il grande maestro del brivido Kazuo Umezz tutto è possibile, anche nel caso in cui il robot in questione sia un “semplice” macchinario manifatturiero dotato di una AI molto rudimentale.

Io sono Shingo  (Watashi wa Shingo) è un’opera eccezionalmente profonda, intensa e caratterizzata da una forte visionarietà grafica che ha vinto l’illustre premio al patrimonio assegnato dal Festival international de la bande dessinée d’Angoulême, diventando a tutti gli effetti patrimonio mondiale del fumetto.

Siamo in Giappone nei primi anni ‘80. Un giorno il padre di Satoru torna a casa con una notizia incredibile: nella fabbrica in cui lavora come operaio installeranno un “robot”! Satoru, vivace e curioso com’è, non sta più nella pelle… deve assolutamente vedere quella macchina di ultima generazione. L’opportunità arriverà, di lì a poco, grazie a una visita guidata con la sua scuola elementare, durante la quale si imbatte in Marin, sua coetanea, di cui si innamora. I due, una sera, si rincontrano ed entrano di nascosto nella fabbrica, dove iniziano a giocare con il robot, sempre più sbalorditi e affascinati dalla quantità di informazioni che la macchina può apprendere e ricordare. Satoru e Marin cominciano così a prendersene cura quasi ne fossero i genitori, accompagnandone la “crescita” passo passo, mentre in questa, grazie all’interazione con i sentimenti puri e ingenui dell’infanzia, comincia a sorgere una sorta di rudimentale autocoscienza… Inizia così il lungo e complicato cammino di un robot verso l’umanità, in un mondo che di umano ha sempre meno.

Umezz (all’anagrafe Kazuo Umezu) nasce a Koya, nella prefettura di Wakayama, il 3 settembre 1936. Ancora studente, debutta come fumettista nel 1955 con il manga Mori no Kyodai. Nel 1962 si trasferisce a Tokyo e si specializza nel genere horror, realizzando opere di notevole successo come Hebi Shojo (1966), Cat Eyed Boy (1967) e Orochi (1969). La consacrazione ad autentica icona del genere arriva grazie all’inquietante Senrei (1974) e al terrificante Aula alla deriva (1975), con cui ottiene il primo posto al 20° “Shogakukan Manga Award”. Troppo eclettico per limitare la sua creatività al solo genere horror, Umezz riesce a raggiungere un notevole successo anche cimentandosi in altri generi, come nel caso della commedia Makoto-chan (1976) o della parabola drammatico fantascientifica Io sono Shingo (1982), che gli vale il prestigioso “Premio al Patrimonio” al Festival di Angoulême 2018. Oltre che fumettista, Umezz è anche cantautore, attore, personaggio televisivo e, dal 2014, regista.

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