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Ishikawa Goemon: il vero eroe giapponese che si è evoluto in icona pop

Ishikawa Goemon è una figura leggendaria del Giappone, una figura che evoca immagini di un tempo in cui la giustizia era un ideale ancora da realizzare e il coraggio personale un valore supremo. Nato il 24 agosto 1558 a Iga, nella prefettura di Mie, Goemon è spesso paragonato al Robin Hood occidentale, poiché come lui rubava ai ricchi per dare ai poveri. Iga, la città natale di Goemon, è famosa per essere stata la sede del potente clan ninja omonimo. Tuttavia, la sua storia è avvolta nel mistero e nella leggenda, rendendo difficile distinguere la realtà dalla fantasia.

 Sin da giovane, Goemon mostrò segni di ribellione e abilità straordinarie che lo avrebbero reso celebre. Le origini precise della sua vita sono oggetto di molteplici versioni e interpretazioni. Una delle più accreditate narra che fosse nato da una famiglia di samurai del clan Miyoshi. Quando il signore della guerra Hideyoshi Toyotomi uccise i suoi genitori nel 1573, il giovane Goemon, appena quindicenne, giurò vendetta. Dopo aver perso la sua famiglia, Goemon entrò nel clan ninja di Iga sotto la guida di Momochi Sandayu, uno dei più grandi maestri ninja del suo tempo. Tuttavia, la sua inclinazione alla ribellione non tardò a manifestarsi. Intrattenne una relazione proibita con una delle amanti di Momochi, e, una volta scoperto, fu costretto a fuggire. Questa fuga segnò l’inizio della sua vita come nukenin, un ninja traditore. Rubò una preziosa spada al suo maestro, simbolo del suo rifiuto delle regole tradizionali e della sua determinazione a seguire il proprio percorso.

Stabilitosi nella regione del Kansai, Goemon formò una banda di ladri e banditi. La sua abilità ninja gli permetteva di penetrare nei castelli e nei templi più protetti, derubando i ricchi signori feudali, i mercanti e i monaci. Ma Goemon non era semplicemente un ladro. Condivideva il bottino con i contadini e le persone oppresse dai feudatari, guadagnandosi la reputazione di eroe tra i poveri. La sua figura diventò quella di un Robin Hood giapponese, un simbolo di speranza e giustizia in un’epoca di grande disuguaglianza.

La leggenda di Goemon culmina nel suo tentativo di assassinare Hideyoshi Toyotomi, l’uomo che aveva ucciso i suoi genitori e che governava il Giappone con pugno di ferro. Le motivazioni del suo gesto sono variamente narrate: alcuni dicono che cercasse vendetta per la morte dei suoi genitori, altri che volesse punire Hideyoshi per la morte della sua amata moglie Otaki e la cattura di suo figlio, Gobei. Qualunque fosse la ragione, Goemon si infiltrò nel castello di Fushimi una notte d’autunno del 1594, intenzionato a porre fine alla vita del dittatore. Tuttavia, un piccolo errore – la caduta di un campanello – rivelò la sua presenza. Catturato, fu condannato a morte in modo atroce: bollito vivo in un calderone di ferro insieme al suo giovane figlio. La leggenda narra che Goemon, in un ultimo atto di amore e sacrificio, tenne il figlio sopra la sua testa per salvarlo. Nonostante alcune versioni sostengano che il figlio fu poi perdonato, altre indicano che perì insieme a lui.

Prima di morire, Goemon avrebbe composto una poesia d’addio, nella quale affermava che, nonostante l’autorità costituita, i ladri avrebbero sempre continuato ad esistere. Questo epitaffio simboleggia la sua sfida eterna contro l’oppressione e la sua fede in una giustizia più alta. Una lapide in suo onore si trova nel tempio Daiunin a Kyoto, e la sua memoria è celebrata anche attraverso un particolare tipo di vasca da bagno in ferro chiamata Goemonburo, che prende il nome proprio dal calderone in cui fu giustiziato.

La figura di Ishikawa Goemon ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare giapponese.

È diventato il protagonista di numerose opere letterarie, teatrali e cinematografiche. Nel manga e anime “Lupin III” creato da Monkey Punch, Goemon Ishikawa XIII è presentato come un discendente diretto del leggendario ninja. Il personaggio appare anche nell’episodio 120 dell’anime “Le nuove avventure di Lupin III”, nello special televisivo “Lupin III – Spada Zantetsu, infuocati!” e nel capitolo “La maledizione degli Ishikawa” del manga “Lupin III Millennium”. Inoltre, il personaggio di Kozuki Oden della serie manga e anime “One Piece” di Eiichirō Oda è chiaramente ispirato a Ishikawa Goemon, con un parallelo evidente nella sua morte eroica in un calderone di olio bollente.

Anche nei videogiochi, la figura di Goemon trova spazio. Nel popolare gioco “Persona 5” di Atlus, Goemon Ishikawa appare come una delle Persona del coprotagonista Yusuke Kitagawa, rappresentando una connessione spirituale con il leggendario bandito.

Ishikawa Goemon, con il suo coraggio e la sua ribellione, ha continuato a vivere nei cuori delle persone, non solo come un ladro e un bandito, ma come un simbolo eterno di resistenza contro l’ingiustizia. La sua storia, a cavallo tra realtà e leggenda, ci ricorda che la lotta per la giustizia è una battaglia senza tempo, e che anche nelle epoche più oscure, la luce della speranza può brillare attraverso le azioni di un singolo individuo.

Lupin III – Spada Zantetsu, infuocati!

Il 29 luglio 1994, in Giappone, andava in onda per la prima volta Lupin III – Spada Zantetsu, infuocati!, il sesto special televisivo dedicato al ladro gentiluomo creato da Monkey Punch. Un film che, a trent’anni di distanza, resta ancora uno dei più amati e apprezzati dai fan di Lupin III e dagli appassionati di animazione in generale. Un film che ha saputo combinare azione, commedia, fantascienza e dramma, con una trama avvincente e dei personaggi memorabili. Un film che ha segnato un punto di svolta nella storia di Lupin III e del suo autore, scomparso nel 2019. Un film che merita di essere celebrato e analizzato, per scoprirne i segreti e le curiosità.

Lupin III è una serie manga scritta e disegnata da Monkey Punch, pubblicata in Giappone dal 1967 al 1969. La serie narra le avventure di Arsène Lupin III, nipote del celebre ladro francese creato da Maurice Leblanc, e della sua banda, composta dal tiratore scelto Jigen, dal samurai Goemon, dalla ladra Fujiko e dall’ispettore Zenigata, che lo insegue in tutto il mondo. La serie ha avuto un enorme successo, tanto da generare numerosi adattamenti animati, tra cui serie televisive, film cinematografici e special televisivi.

Lupin III – Spada Zantetsu, infuocati! è il sesto special televisivo della serie, prodotto dallo studio Tokyo Movie Shinsha e diretto da Masaharu Okuwaki. Il film è stato trasmesso per la prima volta in Giappone il 29 luglio 1994, su Nippon Television, ottenendo un ascolto di 18,5%, il più alto tra gli special televisivi di Lupin III. Il film è stato poi distribuito in Italia nel 2000, con il titolo Lupin – Il tesoro del Titanic, su Italia 1, e successivamente in DVD e Blu-ray Disc.

La trama

La storia ruota attorno al recupero di una statua di dragone che custodisce il segreto per la creazione del metallo più resistente del mondo, realizzato dallo stesso fabbro che creò la Zantetsu-ken di Goemon. La statua si trova sul fondo dell’Oceano Atlantico, all’interno del relitto del Titanic, e attira le mire di tre gruppi: Lupin e la sua banda, che vogliono vendicare il tentativo fallito del loro bisnonno di rubare il dragone; Goemon e la sua amica d’infanzia Kikyo, che rivendicano la statua come bene della loro famiglia; e Chin Chin Chu, il perfido boss della mafia di Hong Kong, che intende usare il metallo speciale per costruire una sua personale flotta di aerei indistruttibili con cui dominare il mondo. Il film è un susseguirsi di colpi di scena, inseguimenti, battaglie e tradimenti, che vedono i protagonisti confrontarsi tra loro e con il loro passato. Lupin dovrà dimostrare di essere all’altezza del suo leggendario antenato, Goemon dovrà affrontare il dilemma tra il suo codice d’onore e i suoi sentimenti, Kikyo dovrà scegliere tra la lealtà e l’ambizione, Chin Chin Chu dovrà scontrarsi con la sua follia megalomane. E, naturalmente, non mancherà l’immancabile presenza dell’ispettore Zenigata, sempre pronto a dare la caccia a Lupin con le sue buffe gag.

Commento

Lupin III – Spada Zantetsu, infuocati! è un film che ha saputo catturare lo spirito del manga originale di Monkey Punch, pur aggiungendo elementi originali e innovativi. Il film ha anche dato spazio a uno dei personaggi più amati della serie, Goemon, che qui ha un ruolo centrale e una profondità psicologica maggiore rispetto ad altre opere. Il film ha inoltre una colonna sonora di qualità, composta dal maestro Yūji Ōno, che accompagna le scene con ritmi e melodie adatte. Il film è considerato uno dei migliori special televisivi di Lupin III, e ha ricevuto recensioni positive da parte della critica e del pubblico.

Valerio Arsenio Casadei e La banda Lupin

Oggi vi presentiamo Valerio Arsenio Casadei grande interprete del più geniale e famoso ladro gentiluomo del mondo, Lupin III e del suo gruppo La banda Lupin che sono soliti girare le Fiere del fumetto italiane con uno stand di prop a tema tutti realizzati da lui. Vi suggerisco una visita sulla sua pagina prop Arsène Cosplay & Props dove troverete anche prop da manga, film etc. (realizza anche prop su commissione).

Di seguito una breve galleria di alcuni dei prop che potrete ammirare, sono veramente tantissimi!

Ideatore del “Lupin III Day” crea il primo stand in Italia, anzi nel mondo, interamente dedicato al ladro gentiluomo, che vanta un’esposizione composta da più di 50 riproduzioni di oggetti vari presenti nelle serie tv e film dedicati. Questo stand è nato nel 2015 da una collaborazione con Think Comics  (organizzazione di eventi a tema nerd), che è stata fondamentale per la creazione e la crescita dell’esposizione. Dal 2015 fino a oggi, sono stati fatti in media 2-3 eventi all’anno a tema Lupin,con l’aggiunta sempre di nuovi oggetti e attività. Lo stand è a cura de “La banda Lupin”, un gruppo cosplay i cui componenti interpretano i vari personaggi Lupin, Jigen, Goemon, Fujiko e  l’ispettore Zenigata vi aspettano dunque nei maggiori eventi italiani di settore!