La Nascita dello Smile: il Primo Emoticon

Nel vasto mondo della comunicazione digitale, pochi simboli sono così universali e immediatamente riconoscibili come lo Smile emoticon. Ma come è nato questo pioniere della comunicazione non verbale online?

La storia dello Smile inizia nel 1982 con Scott Fahlman, un professore dell’Università di Pittsburgh. In un dialogo su un forum universitario, Fahlman propose l’uso di una sequenza di caratteri per indicare il tono scherzoso di un messaggio: i due punti, un trattino e una parentesi chiusa – 🙂. Questo semplice ma geniale arrangiamento di tasti divenne rapidamente un modo standard per esprimere umorismo o felicità nei messaggi di testo.

Tuttavia, la storia dello Smile potrebbe avere radici ancora più antiche.

Alcuni attribuiscono la creazione dello smiley a Harvey Ball, un graphic designer che nel 1963 creò un’icona sorridente per una compagnia di assicurazioni americana. Questa immagine, destinata a sollevare il morale dei dipendenti, è spesso considerata l’antenato dello Smile.

Nonostante le sue umili origini, lo Smile ha avuto un impatto culturale enorme, diventando un elemento fondamentale della comunicazione online e dando vita a un intero vocabolario visivo di emoji che oggi arricchiscono i nostri messaggi digitali.

In conclusione, lo Smile è molto più di una semplice sequenza di caratteri; è un simbolo di gioia e umorismo che trascende le barriere linguistiche e culturali, permettendoci di esprimere emozioni in un modo che le parole da sole non potrebbero mai fare.

Cosa sono gli emoticon?

Gli smiley (faccine) o emoticon, sono sequenze di caratteri introdotte nel corso degli anni dagli utenti di posta elettronica per esprimere emozioni, opinioni e stati d’animo nel contesto dei loro messaggi. Per interpretare uno smiley bisogna piegare la testa a sinistra e giocare un po’ di fantasia per riconoscere un volto stilizzato. Per inventarne di nuovi il procedimento è più o meno lo stesso.

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