Google Genie: creare videogiochi è ora a portata di testo

Google prosegue con le sue sperimentazioni nell’ambito dell’intelligenza artificiale presentando Genie, un modello specializzato nella creazione di videogiochi e mondi virtuali interattivi a partire da testi e immagini. Il progetto, guidato da Tim Rocktäschel, ha richiesto un intenso training su un vasto dataset di video e giochi in 2D.

Dopo oltre 200mila ore di addestramento, i ricercatori di Google DeepMind sono riusciti a far sì che Genie sia in grado di creare giochi bidimensionali basandosi su filmati di giochi di piattaforme pubblicamente disponibili. L’IA ha imparato autonomamente le basi del design per i giochi 2D, gestendo elementi statici e dinamici, creando un’interfaccia utente convincente e gestendo la fisica in modo credibile.

Genie funziona semplicemente fornendo istruzioni testuali tramite un prompt, in grado di creare giochi con stili diversi senza l’intervento degli sviluppatori. Sebbene i risultati attuali non siano ancora pronti per la commercializzazione, il potenziale di Genie è enorme e potrebbe essere di grande aiuto per sviluppatori indipendenti e startup nell’accelerare il processo creativo.

Nonostante le preoccupazioni riguardo alla possibile sostituzione del lavoro degli sviluppatori tradizionali, Genie rappresenta un notevole progresso nell’intelligenza artificiale. Al momento non è stata fissata una data di lancio né è chiaro se il progetto verrà commercializzato, ma siamo in attesa di ulteriori sviluppi.

PeperoniAI: l’intelligenza artificiale empatica italiana

Si chiama PeperoniAI, dal nome della piattaforma di gestione contenuti da cui derival’App di intelligenza artificiale online che ha debuttato online da soli pochi giorni su piattaforma iOS, ed a breve anche su Android, lanciata dalla 22HBG, tech company ferrarese fondata da Gianluca Busi. L’App, tra le primissime in Italia, soddisfa il bisogno dei clienti di potersi relazionare ad altri, per iscritto, selezionando testi e  parole più adeguati in base allo stato d’animo prescelto.

Il modello di riferimento è OpenAi, dalla quale l’App italiana si differenzia per un’impronta empatica. Al testo si combina infatti l’umore, lo stato d’animo, i sentimenti che animano chi la utilizza, senza snaturarlo, con un tono che può essere formale o informale. Come conferma lo sviluppatore, Renzo Marrazzo:

“si è voluto rendere il risultato il più aderente possibile all’identità del fruitore/autore”.

Diverse le categorie a cui l’utente può accedere: Media, Education, Writing, Marketing, suddivise a loro volta nelle diverse tipologie di messaggio. E se per l’Education, ad esempio, si può chiedere di scrivere tanto il riassunto di un libro quanto una poesia, per il marketing si ottengono prevalentemente contenuti di copywriting. Un percorso intuitivo che conduce all’utilizzo di una semplice chat, che in pochi secondi dà un riscontro.

PeperoniAI, è rivolto a chi non ha dimestichezza con la parola scritta ma ha necessità di farsi comprendere: dai social media manager che devono realizzare post agli utenti che vogliono soddisfare una propria curiosità. Uno strumento che grazie a tutti gli elementi introdotti, fornisce anche idee e spunti per il proprio lavoro. Categorie e tipologie di contenuti saranno potenziati nei mesi, automaticamente. Tra le implementazioni previste, il codice di programmazione per immagini e grafiche.

Un approdo, quello dell’App, in linea con la filosofia dell’azienda, che ha dedicato il 2022 allo studio delle opportunità del Web 3, della Blockchain e del Metaverso, fino ad arrivare a Peperoni, Digital Content Manager che riduce i tempi di gestione dei contenuti aziendali e snellisce processi di archiviazione, catalogazione, distribuzione e misurazione. Un’esigenza sentita dai brand che puntano su una strategia di comunicazione che non sia solo social e che vogliono mettere ordine nell’accumulo di contenuti di diverso formato, quindi testi, video, audio, app e podcast. 22HBG è partner di aziende internazionali leader nel campo della tecnologia e delle telecomunicazioni (recente l’apertura di una sede in Senegal), promuove soluzioni digitali configurandosi come un Hub che «ambisce a migliorare la qualità della vita delle persone», ‘umanizzando’, con la nuova App, la ‘freddezza’ dell’intelligenza artificiale.

Ferrara diventa la nuova Silicon Valley? Questo è il pensiero dello sviluppatore di PeperoniAI, Renzo Marrazzo:

«La Silicon Valley rimane un importante centro per l’innovazione tecnologica e l’imprenditorialità, ma ci sono anche opportunità per l’innovazione e l’imprenditorialità in altre parti del mondo. Anche una città come Ferrara, con le giuste condizioni e incentivi, può diventare un centro per l’innovazione tecnologica e l’imprenditorialità. Ciò potrebbe includere investimenti in infrastrutture, formazione e programmi di supporto per le start-up, e la creazione di un ecosistema favorevole per l’innovazione e l’imprenditorialità».

Le preoccupazioni sull’AI

Secondo 22HBG, le AppAI, possono migliorare la qualità della vita delle persone in svariati modi: fornendo assistenza nella gestione del tempo, nell’organizzazione delle attività quotidiane, nella comunicazione con gli altri, nell’apprendimento di nuove competenze e nell’accesso a informazioni utili. Renzo Marrazzo condivide la sua posizione:

“Ci sono AppAI che possono aiutare le persone con disabilità a comunicare utilizzando la voce o il linguaggio dei segni; ad apprendere nuove competenze, come lingue straniere, matematica, scienze e molto altro ancora. Altre che possono fornire informazioni utili su una vasta gamma di argomenti, come la salute, il benessere, le notizie, la cultura, lo sport e molto altro ancora… Da una parte si teme che l’adozione di tecnologie AI possa causare la perdita di posti di lavoro, soprattutto per le professioni automatizzate, anche se ci sono studi che indicano come l’adozione di tecnologie AI potrebbe creare nuovi posti di lavoro e migliorare la produttività… Dall’altra parte, c’è la preoccupazione che le tecnologie AI possano perpetuare o addirittura amplificare le disuguaglianze esistenti, come la discriminazione basata sull’età, il genere o la razza… In generale, è importante considerare sia i benefici che i rischi delle tecnologie AI nel mondo del lavoro e adottare misure per mitigare i rischi e sfruttare al meglio i benefici. Ciò può includere la formazione e la riqualificazione per le professioni che potrebbero essere colpite dall’automazione, nonché la creazione di standard etici e di protezione dei dati per garantire che le tecnologie AI siano utilizzate in modo responsabile e rispettoso dei diritti umani”.

 

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