Il Nautilus, Crittogramma storico

Alcune precisazioni sul Nautilus, la piccola incisione situata sopra al famoso quadrato del Sator di Pompei. Per chi non lo sapesse il quadrato del Sator è un quadrato magico di epoca romana, ritrovato sui muri della palestra grande di Pompei nel 1936. I quadrati magici sono frasi o numeri inseriti all’interno di uno spazio quadrato che letti in sensi diversi danno sempre la stessa frase. Un esempio classico è proprio il Sator, formato da un quadrato di 25 caselle nelle quali vi sono inserite queste lettere: “sator arepo tenet opera rotas” la cui traduzione letterale significa: il seminatore Arepone tiene all’opera le ruote.
 
 
Per molto tempo questo quadrato a incuriosito gli storici ed i glottologi che vi hanno visto un esempio di codice cifrato antico. Adesso un gruppo di studiosi ritiene che il senso profondo dell’incisione debba tenere conto di altri segni esterni al Sator stesso, ossia il Nautilus, un piccolo segno a spirale e un triangolo situato vicono alla lettera T di “tenet”.

POMPEI 24 Agosto 79 D.C. LA PALESTRA GRANDE

“Poco dopo quella nube calò sulla terra e ricoprì il mare. Mi volto indietro: una fitta oscurità ci incombeva alle spalle e, riversandosi sulla terra, ci veniva dietro come un torrente.Si fece notte, non però come quando c’è la luna e il cielo è ricoperto a nubi, ma come a luce spenta in ambienti chiusi. Avresti potuto sentire i cupi pianti disperati delle donne, le invocazioni dei bambini, le urla degli uomini, taluni per paura della morte si auguravano la morte; molti innalzavano le mani agli dei, nella maggioranza però si formava la convinzione che ormai gli dei non esistessero più e che quella notte sarebbe stata eterna e l’ultima del mondo”.

Plinio il Giovane, Lettere,VI, 20.
 

Per secoli, di Pompei non si seppe più nulla, se ne era persa persino l’ubicazione: i primi indizi dei futuri ritrovamenti si ebbero nel 1628: durante alcuni lavori condotti nella valle del Sarno, emersero dei ruderi che incuriosirono gli scienziati dell’epoca. Negli scavi archeologici condotti nel novembre del 1936, un noto studioso di graffiti italiano, Matteo Della Corte, scoprì un’antichissima iscrizione, il Nautilus, più famoso come Sator, un quadrato magico, inscritto su una colonna della Palestra Grande, non distante dall’anfiteatro. Tantissimi libri e tantissimi siti internet parlano del Sator, ma nessuno parla del titolo visibile sull’originale sepolto a Pompei il 24 Agosto 79 D.C. e dissepolto nel 1936.

Tutti possono verificare che la spirale logaritmica del Nautilus è il titolo del crittogramma; tutti sono invitati a leggere il titolo del crittogramma della Storia senza continuare a nasconderlo. Per questo motivo è stato studiato l’originale che rende possibile una lettura più precisa e diversa dalle precedenti che non potevano prendere in considerazione alcuni piccoli particolari del crittogramma originale. Si capisce meglio qual’è il messaggio codificato nel crittogramma, termine per indicare una scrittura segreta, studiando l’esemplare originale caratterizzato non solo dalle lettere ma anche da alcuni piccoli particolari come la piccola figura geometrica [un triangolo rettangolo] che ci indica la posizione della lettera T e anche la piccola figura spiraliforme del nautilus posizionata al posto del Titolo cioè al di sopra delle lettere che compongono il crittogramma.

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Autore: Redazione

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