Detention: dal gioco allo schermo

Detention è un videogioco di avventura horror creato e sviluppato dallo sviluppatore taiwanese Red Candle Games. È ambientato nella Taiwan degli anni ’60 sotto la legge marziale incorporando, nella narrazione, anche elementi religiosi basati sulla cultura e mitologia taiwanese. Tutto il gioco è pervaso da questo momento storico, eppure in realtà ci troviamo di fronte ad un titolo horror-psicologico nel quale non ci capisce mai bene il confine fra i due ambiti.

Avanzare nel gioco è abbastanza semplice grazie al fatto che l’interfaccia è scarna al limite del necessario: ogni volta che passiamo il cursore su di un punto di interesse questo cambia di forma, evidenziando che possiamo (dobbiamo) cliccarci sopra. È praticamente impossibile perdersi qualcosa, ma non è escluso che ci si blocchi ad un certo punto per mancanza di idee sul come procedere (un paio di enigmi sono abbastanza contorti).

 

Detention - Teaser Trailer | PS4

Dal punto di vista tecnico, le animazioni sono buonine, ma traspare un senso di legnosità. Tutt’altra storia per i fondali, ottimamente curati e dettagliati e che da soli fanno metà del lavoro per immergerci nella Taiwan degli anni ’60. Un plauso va alle descrizioni: cliccando più volte sullo stesso oggetto avremo descrizioni sempre più curate ed interessanti da leggere. Per quanto riguarda i dialoghi invece c’è qualcosa da rivedere: la traduzione verso l’inglese non è perfetta anche se sempre perfettamente comprensibile, ma a volte non si riesce a seguire il filo logico dei discorsi, e questo non va bene.

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Detention ha dalla sua il fatto di essere una delle poche voci dissonanti nei confronti dell’omertà pro-cinese, ma oltre al suo impegno politico, il gioco arriva un pelo corto al ritagliarsi un posto di valore fra i videogiochi di questo tipo; non spaventa realmente, non genera eccessiva empatia (se non nelle prime fasi), però stupisce, incuriosisce ed ha oggettivamente un approccio atipico e degno di nota. Insomma è un buon titolo che si lascia giocare bene fino in fondo.

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Detention: la recensione

Scritto da Il Cobra

DETENTION official trailer (with English subtitles)

Red Candle ha venduto i diritti di produzione per un lungometraggio su Detention a 1 Production Film Co. il 21 giugno 2017; il film omonimo, diretto da John Hsu, ha come protagonista Gingle Wang nei panni di Fang Ray Shin ed è uscito a Taiwan il 20 settembre 2019.  Il film, un horror psicologico soprannaturale è, come il gioco originale, ambientato nel 1962 durante il periodo del terrore bianco di Taiwan: due studenti sono intrappolati di notte nella loro scuola superiore, mentre cercano di scappare e trovare il loro insegnante scomparso, incontrano i fantasmi e l’oscura verità del loro destino. Il film non è uscito nella Cina continentale (a causa di un ordine del governo),  ma ha riscosso un notevole successo al botteghino a Taiwan, Hong Kong, Singapore (uscito il 5 dicembre 2019), Malesia (9 gennaio 2020), Indonesia (2 dicembre 2020) e Corea del Sud (13 agosto 2020). Il film è stato anche selezionato nella sezione ufficiale dell’International Film Festival Rotterdam 2020.

 

Detention: The Series | Official Trailer | Netflix

Un adattamento televisivo, intitolato “Detention: The Series”, è stato annunciato per Netflix prodotta in collaborazione con Taiwan Public Television Service (PTS). La serie di otto episodi in lingua cinese è stata presentata in anteprima mondiale su Netflix il 5 dicembre 2020 ed è, di fatto, il sequel diretto della trama del videogioco e dell film. La nuova storia originale si apre alla Greenwood High School nel 1992: la studentessa Yunxiang Liu (Lingwei Lee) entra in un’area proibita del cortile della scuola, dove incontra il fantasma di Ruixin Fang (Ning Han) che le rivela la storia nascosta della scuola negli ultimi 30 anni, incluso il modo in cui un gruppo di studenti e insegnanti sono stati perseguitati mentre combattevano per la libertà nell’era della censura.

La Tana del Cobra

Autore: La Tana del Cobra

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