La trilogia de “Il sole dell’avvenire” di Valerio Evangelisti

L’obiettivo della trilogia “Il sole dell’avvenire”, progettata e realizzata da Valerio Evangelisti, è di raccontare la storia d’Italia dal 1875 al 1950 circa attraverso la storia personale di tre famiglie di braccianti e mezzadri romagnoli dai destini intrecciati, i Verardi, i Minguzzi e gli Zambelli, a partire dal capostipite Attilio Verardi, ex garibaldino. Più di millecinquecento pagine complessive scritte in uno stile scorrevole e avvincente. Un grande affresco storico, che ha il respiro dei classici dell’Ottocento, capace di appassionare il lettore e al tempo stesso di farlo pensare.

Vivere lavorando o morire combattendo (2013).

Nel primo volume della trilogia, ambientato come gli altri due in Emilia Romagna, lo sfondo storico verte sulla crisi agraria, la formazione del bracciantato di massa, i contrasti tra mazziniani, anarchici e socialisti, la nascita delle cooperative, le bonifiche, l’ingresso dei socialisti in parlamento e nei comuni, le prime leghe di resistenza. Evangelisti si dedica a questo progetto di affresco storico e sociale attraverso un grande lavoro di documentazione svolto su fonti d’epoca. Ma, al tempo stesso, Evangelisti mantiene la sua cifra più vera e dà vita a un’opera lontana da tutti i romanzi e i film di ambientazione rurale. L’obiettivo non è magnificare la “civiltà contadina”, ma raccontarla nella sua complessità: la storia dei protagonisti, mai esenti da contraddizioni, e la storia del Paese e del movimento operaio, in tutte le sue luci ma anche in tutte le sue ombre.

Chi ha del ferro ha del pane (2014).

Nel secondo, autonomo volume de “II Sole dell’Avvenire”, Evangelisti continua a seguire le vicende di alcune famiglie romagnole attraverso i grandi cambiamenti che investono l’Italia intera, in un arco temporale che va dal 1900 al 1925, dall’affermarsi del movimento operaio, cooperativo e socialista ai grandi scioperi generali, dalle imprese coloniali alla prima guerra mondiale e al “biennio rosso”, fino all’affermarsi della dittatura fascista. Come nel primo volume, testimoni di un periodo storico così drammatico sono personaggi inseriti in processi di cui intuiscono appena la portata. Eleuteria, fragile e incapace di ribellarsi alle avversità; Reglio, giovane ribelle involontario, che cerca di sottrarsi al servizio militare e alle compagnie di disciplina; Narda, che col suo spontaneo eroismo riscatterà l’onore di una famiglia che sembrava per sempre macchiata dalla vigliaccheria. Ciò è narrato attraverso piccoli episodi, ora tragici ora umoristici, che vedono in scena personaggi picareschi, litigiosi o astuti. Impegnati a cercare di sopravvivere in un mondo sempre più difficile, a contatto con le grandi figure del loro tempo. Ma sullo sfondo, o forse in primo piano, è il passaggio epocale dal mondo rurale all’agricoltura di tipo industriale, nonché l’opera lenta e paziente di edificazione di una società capace di volgere il cambiamento a favore dei più umili e sfruttati. Operazione fallita: il Sole dell’Avvenire sarà spento sul nascere. Ma non per sempre.

Nella notte ci guidano le stelle (2016).

Nel tormentato periodo che va dagli anni Venti alle soglie degli anni Cinquanta, il fascismo si afferma ed esplode, dissolvendo, tra l’altro, la compattezza dei nuclei familiari. Spartaco, “Tito”, Verardi diviene squadrista e architetto della distruzione delle conquiste del movimento operaio. Destino Minguzzi è assorbito, quasi suo malgrado, dal mondo dei clandestini e degli esuli antifascisti, e dalle sue lacerazioni a volte drammatiche. Soviettina, “Tina”, Merighi si trova a partecipare alla guerra di liberazione nella più anticonformista e “romagnola” delle formazioni partigiane. Nessuno di costoro “fa la storia”, ma tutti, a loro modo, vi partecipano. Non senza chiedersi, alla nascita di una nuova Italia, se la realtà corrisponda davvero ai loro auspici. Su questo interrogativo si chiude una grande saga popolare, un’opera unica nel panorama letterario italiano.

Valerio Evangelisti si è laureato in Scienze politiche e ha intrapreso una carriera accademica interrotta verso il 1990. Dopo avere pubblicato vari saggi di storia, tra i quali vanno citati soprattutto Storia del Partito Socialista Rivoluzionario (1881-1893) (1981) con Emanuela Zucchini, e Gli sbirri alla lanterna. La plebe giacobina bolognese (1792-1797) (1991), si è dedicato interamente alla narrativa. Nel 1994 è uscito il suo primo romanzo, Nicolas Eymerich, inquisitore, che ha vinto il premio Urania. Il ciclo di Eymerich è proseguito per Mondadori con Le catene di Eymerich (1995), Il corpo e il sangue di Eymerich (1996), Il mistero dell’inquisitore Eymerich (1996), Cherudek (1997), Picatrix, la scala per l’inferno (1998), Il castello di Eymerich (2001), Mater Terribilis (2002), La furia di Eymerich (fumetto illustrato da Francesco Mattioli, 2003), La luce di Orione (2007) e Rex Tremendae Maiestatis (2010). Tra le sue altre opere ricordiamo Magus. Il romanzo di Nostradamus (1999), Il collare di fuoco (2005), Il collare spezzato (2006), Controinsurrezioni (2008, con Antonio Moresco), Tortuga (2008), Veracruz (2009), Cartagena (2012) e l’imponente Il sole dell’avvenire, trilogia sulla storia del socialismo in Emilia Romagna (2013-2016), tutte edite Mondadori. Per Einaudi ha scritto Metallo urlante (1998) e Black Flag (2002). Per Giunti ha pubblicato Day Hospital (2012), cronaca della battaglia vittoriosa dell’autore contro una malattia letale. È tradotto in diciassette lingue, in tre continenti.

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