I Supereroi prendono vita nella Galleria Borbonica di Napoli

Sabato 10 dicembre 2022 si apre la mostra evento “Ieri, oggi, domani” di Gianni Moramarco e Fatima Trotta, organizzata da Visivo Comunicazione: Pulcinella con il volto di Joker, Batman a cena con Catwoman, e poi c’è anche la bizzosa Harley Quinn… questi solo alcuni dei protagonisti di questa interessante kermesse. Un omaggio alla città di Napoli e a Sophia Loren, attraverso fumetti viventi, che parlano napoletano e che rappresentano provocatoriamente le debolezze umane. Un fiume di suggestioni nei cunicoli della galleria, con le installazioni scenografiche dell’artista torinese Gianni Moramarco, che si animano attraverso  le performance live dei ballerini della Mart Dance Company coreografati da Marco Auggiero. 
 
 
Fatima Trotta attrice e scenografa, svela la sua passione per il mondo dell’arte e del design, portando in città le opere di Moramarco, considerato uno dei più originali fenomeni artistici del momento. L’artista ha così dichiarato:
 
“Sono venuta in contatto con la sua arte, mentre ero a Milano in una nota galleria mi hanno subito affascinato i suoi supereroi pop, immersi in contesti e atteggiamenti assolutamente ordinari in cui tutti possiamo identificarci. L’ho voluto conoscere e portare a Napoli, e grazie all’intuizione di Ludovico Lieto e Valeria Viscione esponiamo le sue opere nella galleria borbonica”.
 
 
Nei suoi lavori, che creano un’attenzione immediata e per certi versi infantile, è spesso presente un fenicottero, simbolo dell’arte di Moramarco. In galleria esposte anche delle originali borse griffate dipinte sui mattoni.
 
Gianni Moramarco ha commentato:
 
“Il fenicottero è un soggetto a cui sono molto legato… è presente anche nelle opere che porto a Napoli, in un connubio perfetto, in quanto immagine positiva e di buon auspicio. Il mattone brandizzato invece, rappresenta ironicamente l’economia». L’arte qui si fa dissacrante, ironica provocatoria e soprattutto coinvolgente. «Nelle opere di Moramarco ritroviamo fondali spettacolari, prosceni museali, città metropolitane, luminose vetrate gotiche – spiega l’organizzatrice Valeria Viscione – strutturati con un ordine di forme mai casuali”. 
 
Con la scelta del titolo, la mostra è sì un omaggio a Sophia Loren e a Marcello Mastroianni, ma è anche la storia della Galleria (ieri), il presente della città di Napoli (oggi) e l’arte che guarda al futuro (domani). Gianluca Minin, Presidente dell’associazione Borbonica Sotterranea, ha commentato:
 
“Finalmente i grandi eventi tornano ad animare la galleria sotterranea … stavolta è l’arte “pop” a spiccare tra cimeli e oggetti ritrovati, apparteniti a coloro che abitavano i percorsi sotterranei per proteggere la loro vita, durante i bombardamenti”.
 
Opere tridimensionali, che attraversano l’immaginazione e mettono in discussione una storia che tutti conoscono, ma che nessuno ha il coraggio di raccontare. L’organizzatore Ludovico Lieto ha ribadito:
 
“Le viscere della terra sono lo scenario di uno spettacolo performativo mai visto dove il pubblico è immerso in una realtà onirica in cui i personaggi delle opere prendono vita muovendosi tra la folla”. 

Nine

Il film Nine, diretto da Rob Marshall nel 2009, si ispira all’omonimo musical di Broadway, che a sua volta si basa su 8½ di Federico Fellini. La trama ruota attorno a Guido Contini, un regista di successo che, mentre cerca di terminare il suo ultimo film, deve destreggiarsi tra varie figure femminili importanti nella sua vita, incluse la moglie Luisa, l’assistente Carla e Claudia, la sua musa. Il cast del film è composto da attori di diverse nazionalità, creando un mix che non riesce a fondersi in modo armonioso. Le canzoni, sebbene siano il cuore del film, non riescono a catturare l’energia e la satira del precedente musical di Marshall, Chicago. Il regista Daniel Day-Lewis si impegna al massimo, ma non riesce a trasmettere l’ironia e il distacco dell’originale personaggio interpretato da Marcello Mastroianni. Marion Cotillard, nel ruolo di Luisa, non è fuori parte, ma la sua performance è limitata dalla confezione del film. Il film rimane in superficie, senza riuscire a catturare l’essenza dell’opera di Fellini. Le sequenze aeree che mostrano il protagonista in viaggio verso un grand hotel sulla spiaggia di Anzio e lungo la Costiera Amalfitana sembrano essere più clienti di una cartolina che parte integrante del film. Il risultato finale del film è un insieme di assoli delle protagoniste senza una vera continuità. La canzone originale del film, “Cinema Italiano”, cerca di rendere omaggio al cinema italiano, ma nel complesso sembra più uno spot pubblicitario che una rappresentazione fedele dello spirito di Fellini. Nonostante lo sforzo sfarzoso del regista, il film Nine non riesce a catturare l’essenza di Fellini come 8½, ma Rob Marshall si concentrerà comunque sul nuovo capitolo di Pirati dei Caraibi, On Stranger Tides. Forse ballare sulle assi di un veliero alla deriva gli sarà più congeniale.

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