Caffè amaro per un preside giapponese: licenziato e senza pensione per sette “furti” da 3 euro!

In Giappone, un preside 59enne ha visto la sua carriera scolastica andare in fumo per una passione un po’ troppo “ristretta”: il caffè. L’uomo è stato infatti licenziato per aver “rubato” sette caffè da un minimarket, usando un trucco per risparmiare qualche spicciolo.

La beffa del “large”: il preside, approfittando di un momento di distrazione del commesso, ha acquistato un caffè “regular” alla macchinetta, per poi riempirlo con la bevanda “large”, decisamente più abbondante. Un escamotage che gli ha permesso di risparmiare la bellezza di 490 yen (circa 3 euro) in sette mesi.

Un furto da “barone”: scoperto dal commesso mentre si gustava il suo caffè “maxi” in auto, il preside ha confessato il misfatto, ammettendo di aver usato lo stratagemma per ben sette volte. Una leggerezza che gli è costata cara: licenziamento in tronco per “grave cattiva condotta indegna di un funzionario pubblico educativo” e, ciliegina sulla torta, la perdita della pensione.

Morale della favola: il risparmio è d’oro, ma non quando si tratta di caffè “rubati”. E se sei un preside, occhio a non farti beccare con le mani nella macchinetta!

Exit mobile version