Ex dipendente di McDonald’s e il Progetto quantistico in Bitcoin: la truffa che sfrutta l’intelligenza artificiale

Stiamo parlando della famosa truffa della ragazza licenziata da McDonald’s, a volte chiamata “Clara Bianchi”, o “Lidia”, “Laura Gentile” e altre volte “Flora Palerma”, che sostiene di aver fatto fortuna attraverso gli investimenti in Bitcoin. Si dice che abbia guadagnato migliaia di euro “in soli due mesi” grazie ad un algoritmo di auto investimento. La truffa di Clara Bianchi non è nuova: già da alcuni anni circolano online articoli falsi che raccontano di persone comuni che hanno cambiato vita grazie agli investimenti in criptovalute. Questi articoli hanno lo scopo di attirare l’attenzione dei lettori e di indurli a cliccare su un link che li porta a un sito di phishing, dove vengono invitati a registrarsi e a versare una somma di denaro per accedere ad un fantomatico sistema di auto investimento.

Il sistema promette di generare profitti elevati in poco tempo, sfruttando un algoritmo quantistico che sarebbe in grado di prevedere le oscillazioni del mercato delle criptovalute. In realtà, si tratta di una truffa: una volta versato il denaro, i truffatori spariranno con i soldi delle vittime, senza restituire nulla.

La novità della truffa di Clara Bianchi è che gli articoli falsi vengono generati automaticamente da un algoritmo di intelligenza artificiale, che li adatta ai diversi contesti e alle diverse località. In questo modo, la truffa riesce a raggiungere un pubblico più ampio e a creare un effetto di personalizzazione e di fiducia.L’algoritmo di intelligenza artificiale è in grado di modificare il nome della protagonista, la città di provenienza, la somma di denaro guadagnata e altri dettagli, in base ai dati che raccoglie dai gruppi Facebook o dai siti web dove pubblica gli articoli. Inoltre, l’algoritmo è in grado di imitare lo stile di scrittura di importanti testate giornalistiche, come La Repubblica, Il Corriere della Sera o Il Sole 24 Ore, per dare maggiore credibilità ai suoi contenuti.

La truffa di Clara Bianchi è quindi un esempio di come l’intelligenza artificiale possa essere usata per scopi malvagi e per manipolare le persone. Per difendersi da questo tipo di truffe, è necessario essere sempre critici e informati, e non fidarsi di promesse troppo allettanti. Prima di cliccare su un link o di fornire i propri dati personali o bancari, è bene verificare la fonte e la reputazione del sito, e cercare eventuali segnalazioni o recensioni negative. In caso di dubbio, è meglio astenersi e denunciare il tentativo di truffa alle autorità competenti.

Lidia di Valentina Stecchi

La storia di Lidia Menapace, partigiana, saggista e politica morta a 96 anni nel 2020, diventa un racconto a fumetti, intitolato semplicemente “Lidia”, creato da Valentina Stecchi, una giovane disegnatrice di Bolzano, dove Menapace ha vissuto a lungo e ha spirato a causa del Covid.

Basta chiudere un attimo gli occhi e sul divano compare Lidia Menapace (e non abbiamo nemmeno passato l’aspirapolvere!).

Inizia così, in modo del tutto inaspettato, un incontro che cambierà profondamente le donne di questo libro, in un confronto in cui nulla è dato per scontato. Vale, una trentenne che cerca di dare forma ai suoi pensieri, e Lidia Menapace, che del linguaggio e della consapevolezza ha fatto la sua lotta, imparano a conoscersi in uno scenario onirico dove ogni parola ed esperienza prendono forma. Due generazioni che si confrontano in uno scambio che le porta a parlare di Resistenza, guerra, femminismo e società senza mai perdere di vista l’ironia e i piccoli piaceri della vita.

La graphic novel continente una biografia scritta da Mira Montanari, storica e componente di Anpi Novara, e la  una postfazione di Tamara Ferretti, responsabile del coordinamento nazionale donne Anpi, che ha patrocinato la pubblicazione

Stecchi, che si occupa di pittura, illustrazione e satira, ha scelto Lidia Menapace dopo averla vista in alcune presentazioni ma, come la sua protagonista Vale, scevra di informazioni sulla grande partigiana, ha letto con avidità ogni pagina, guardato video, audio o foto che sono state per lei un’illuminazione.

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