Kabukichō: Tokyo a luci rosse

Il Giappone, un luogo che tutti considerano meraviglioso: Tokyo? più che un luogo fisico, un vero paradiso per appassionati di anime e manga! Siamo cresciuti con il concetto che il Paese del Sol Levante fosse uno spazio perfetto, con una società moderna e perfetta che vive in un contesto idilliaco… Ma non è sempre così. Proprio nella capitale esistono quartieri in cui regna la malavita e pur offrendo “divertimenti alternativi” non sono consigliati assolutamente ai turisti. Oggi vi parliamo di Kabukichō (歌舞伎町?), il più grande quartiere a luci rosse di tutto il mondo.

Location per centinaia di ristoranti, club, bar e spazi per il Karaoke è anche la sede di numerosi locali gestiti dalla malavita che gestiscono un tipo di intrattenimento dedicato ad un target un po’ borderline, sessuale o dedito al gioco d’azzardo (il gioco del pachinko). Se per le strade di Tokyo un italiano si immagina migliaia di persone in giacca e cravatta o studenti in divisa che si muovono frenetici per le strade, in questo quartiere non è strano vedere passeggiare anche poliziotti antisommossa in tenuta da battaglia. Non vogliamo allarmarmi: la popolazione di Tokyo frequenta spesso i locali e ristoranti del quartiere … solo preferirebbe vivere lontano da questo luogo.

Kabukichō, si può intuire, prende il nome dal Teatro Kabuki, luogo che però non è mai stato effettivamente costruito. Già nel 1872, quinto anno dell’Era Meiji, il quartiere era diventato un luogo “a luci rosse” quando furono revocate le leggi che regolavano i rapporti con le geishe e le prostitute. Le leggi post seconda guerra mondiale, che combattevano la prostituzione, furono spunti per un rinnovamento del quartiere e una sua “pulizia” ma la Yakuza si oppose fermamente. Per favorire la riqualificazione del quartiere provarono anche a trasferire nel quartiere il teatro Kabuki-za di Ginza, distrutto da un incendio, ma senza successo; un altro teatro fu comunque costruito a Kabukichō, il teatro Koma, che si trova in un edificio che contiene alcuni bar e discoteche.

Il quartiere Kabukichō è, dunque, gestito principalmente dalla Yakuza, che si occupa di essere “stato nello stato” anche garantendo la sicurezza per le strade (in effetti è molto sicura come zona) ed è in costante attrito con la Triade Cinese in cerca di espansione.

La zona di Kabukichō è abbastanza citata nel mondo digitale. Si parla di  Kabukichō, sotto il nome di Kamurocho, nel videogioco Yakuza, è presente nel romanzo Tokyo Soup, scritto da Ryū Murakami e nel manga The School of Water Business, scritto da Hikaru Murozumi e disegnato da Shinobu Inokuma. Oltre al manga  Gintama, scritto da Hideaki Sorachi, e a Ichi The Killer.molti di noi lo ricorderanno come location principale delle avventure poliziesco/demenziali del capolavoro City Hunter scritto da Tsukasa Hojo.

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