Mindcage – Mente criminale

Uscirà al cinema l’8 giugno distribuito da Medusa Film per Notorious Pictures il nuovo thriller di Mauro Borrelli (The Recall – L’Invasione, 2017; WarHunt, 2022) dal titolo Mindcage – Mente Criminale, con un cast stellare formato da John Malkovich (Le relazioni pericolose, 1989; Il tè nel deserto, 1990), Martin Lawrence (Bad Boys, 1995, Bad Boys for Life, 2020) e Melissa Roxburgh (la celebre Michaela Beth Stone nella serie tv statunitense di successo Manifest, 2018-2023).

Il film è un thriller soprannaturale/horror che esplora il sovrumano utilizzando l’iconografia religiosa. Un’investigatrice di polizia che ha perso la fede si rifiuta diconsiderare l’esistenza di qualcosa al di fuori del mondo fisico mentre è sulle tracce di un misterioso serial killer. Ma mentre la sua caccia procede, lecircostanze le impongono diriesaminare la sua ideologia. Mindcage racconta l’avvincente ricerca di un assassino imitatore da parte dei detective Jake (Martin Lawrence) e Marty (Melissa Roxburgh). I due, attraverso numerosi espedienti e colpi di scena, chiederanno aiuto a L’Artista (John Malkovich), un pericoloso serial killer incarcerato e dalla mente diabolica che li attirerà in un gioco contorto e pieno di suspance. Mentre Mary cerca indizi nella brillante ma contorta psiche dell’Artista, lei e Jake vengono attirati in un diabolico gioco del gatto e del topo, correndo contro il tempo per stare un passo avanti all’Artista e al suo emulatore…

Il regista Mauro Borrelli, noto anche come sceneggiatore, designer e visual artist ha utilizzato elementi ancestrali suggestivi che ricordano film di successo come Il sesto senso, Seven e Constantine, immergendo lo spettatore in un’affascinante cornice dark. Fondamentali, in tal senso, i richiami all’arte classica religiosa italiana che si fondono perfettamente con l’estetica noir.

Valley of the Gods con John Malkovich dal 3 giugno

L’uscita nelle sale italiane, posticipata a causa dell’emergenza sanitaria, è confermata: Valley of the Godsil nuovo film scritto e diretto da Lech Majewski – il visionario autore de “I Colori della Passione” e “Onirica” –  sarà distribuito al cinema dal 3 giugno da CG Entertainment in collaborazione con Lo Scrittoio. Con il due volte candidato al Premio Oscar John MalkovichJosh Hartnett (“The Black Dahlia”, “Penny Dreadfull”), Bérénice Marlohe (“Song to Song”, “Skyfall”) e il protagonista di “2001 Odissea nello spazio” Keir Dullea, Valley of the Gods  si presenta come un’esperienza visiva ed emotiva inedita. Il maestro polacco torna ad affrontare con questa opera temi a lui cari come l’amore, la perdita, il sogno e ovviamente l’arte

L’essenza dell’arte è il contrasto. Qui abbiamo un contrasto enorme tra sistemi di valori diversi: da un lato il mondo ancestrale dei Navajo, abitanti della Valle degli dei, e dall’altro quello del magnate Wes Tauros (John Malkovich), l’uomo più ricco del mondo”. “Tutto ciò che accade lo vediamo attraverso gli occhi e le descrizioni di uno scrittore (Josh Hartnett). Non sappiamo se abbia rappresentato la pura realtà o se l’abbia piegata alla sua scrittura. Siamo nella mente dell’artista, e questa è l’idea alla base del film”. 

Lech Majewski

Lech Majewski ha ricevuto il premio alla carriera al Lucca Film Festival-Europa Cinema 2020 e il premio speciale per la regia al 27th EnergaCAMERIMAGE 2019; Valley of the Gods ha vinto il premio come miglior film all’International Uranium Film Festival Berlin 2020 ed è stato selezionato in competizione al 53° Sitges Film Festival 2020 e al 44th Polish Film Festival 2019.

Valley of the Gods Trailer #1 (2020) | Movieclips Indie

Wes Tauros (John Malkovich), l’uomo più ricco sulla terra e collezionista di arte, vive nascosto dal mondo in un misterioso palazzo, conservando un segreto che lo tormenta. John Ecas (Josh Hartnett), dopo una separazione traumatica dalla moglie, inizia a scrivere la biografia di Tauros e accetta un invito nella sua magione. La società del magnate, che estrae uranio, ha deciso di scavare anche nella Valle degli Dei, violando una terra sacra: secondo un’antica leggenda Navajo tra le rocce della Valle sono rinchiusi gli spiriti di antiche divinità.

Il film è stato co-prodotto da Lorenzo Ferrari Ardicini, presidente di CG Entertainment, e la produzione esecutiva per le scene girate in Italia è stata curata da Clara Visintini“In questi mesi così complicati CG Entertainment non si è mai fermata: abbiamo proseguito il nostro lavoro di distribuzione, in home video e in digitale. Ora siamo entusiasti di poter tornare in sala e soprattutto di poterlo fare con Valley of the Gods, l’incredibile film di Lech Majewski di cu siamo anche co-produttori. Siamo rimasti travolti dal suo talento, dall’originalità della storia narrata – interpretata da un cast internazionale straordinario – dall’universalità dei temi affrontati e dalla potenza visiva di ogni scena, che sul grande schermo farà spiccare il volo all’immaginazione del pubblico”. Lorenzo Ferrari Ardicini, co-produttore e presidente di CG Entertainment. La collaborazione tra CG Entertainment e Lech Majewski è iniziata nel 2011, quando la sua fama di artista (poeta, scrittore, pittore, compositore, regista) era nota a livello internazionale –  basti pensare alle retrospettive a lui dedicate dal MOMA di New York o dal Louvre di Parigi –  ma non ancora in Italia. CG decise di distribuire in sala (e successivamente in home video e in digitale) quello che è stato definito “Il trittico di Lech Majewski”, una trilogia di film ispirati al mondo della pittura e dell’arte: Il giardino delle delizie, ispirato all’omonimo dipinto di Bosch, I colori della passione, con Rutger Hauer e Charlotte Rampling, ispirato a La salita al calvario di Pieter Bruegel, e Onirica, ispirato alla Divina Commedia.

Space Force: Duelli stellari a suon di copyright

Sembra fantascienza ma non lo è …. La Space Force e degli Stati Uniti è stata annunciata solo due anni fa e non ha ancora intrapreso alcuna operazione militare, ma l’ultimo ramo delle forze armate statunitensi sta già per perdere la sua prima battaglia – contro la Space Force di Netflix . Sembra fantascienza, ma non lo è: come leggiamo da Cbr.com, il noto servizio di streaming ha presentato in anteprima la sua nuova serie di sci fi comedy Space Force lo scorso 29 maggio, tecnicamente il nome dello show non ha alcuna relazione con la più recente organizzazione dell’esercito americano, che ha svelato la sua bandiera ufficiale solo tre settimane fa. A causa del comune naming, tuttavia, la prima battaglia della Forza Spaziale degli Stati Uniti potrebbe essere una guerra di brand- combattuta in tribunale, piuttosto che nello spazio.

In Space Force, la serie televisiva creata da Greg Daniels e Steve Carell, Il presidente degli Stati Uniti ha creato una forza militare spaziale come capo di stato maggiore il generale a 4 stelle Mark R. Naird (Steve Carell). Ma le cose si complicheranno presto, poiché la base sarà installata in Colorado e costringerà tutta la famiglia del generale a spostarsi da Washington in una minuscola cittadina nel mezzo del deserto causando una serie di tragedie famigliari. Inoltre, a lavoro, Naird avrà a che fare con un team un tantinello “non professionale” composta dallo scienziato Mallory (John Malkovich), eccentrico e contrario alla guerra, l’arrogante e incompetente social media manager Tony Scarapiducci (Ben Schwartz), un soldato russo di nome Yuri, ma che si fa chiamare Bobby, che dovrebbe essere un collaboratore ma pare sia inviato lì per rubare i segreti tecnologici, l’ingenuo assistente di Naird, Brad, anch’egli generale ma ad una stella.

La “reale” US Space Force è stata annunciata invece per la prima volta dal presidente Donald Trump nel marzo 2018. Il ramo militare è stato ufficialmente istituito come organizzazione formale lo scorso dicembre. Netflix, nel frattempo, ha dato il via libera all’omonima serie di 10 episodi a gennaio 2019 e ha già bloccato i diritti sul nome in diversi paesi.

Nonostante condividano il nome, entrambe le entità hanno molto spazio di manovra senza suscitare confusione. È improbabile che l’ironica serie di Netflix, con la sua satira politica contro l’attuale amministrazione presidenziale, induca i suoi spettatori a pensare che stiano guardando una reale docufiction su un vero ramo dell’esercito americano. La nascente US Space Force, nel frattempo, deve ancora decollare, sia letteralmente che figurativamente.

100 Years: il film segreto di John Malkovich e Robert Rodriguez

Il film “100 Years” rappresenta un’innovativa forma di promozione per il prestigioso cognac Louis XIII, il quale richiede un processo di invecchiamento di 100 anni prima di poter essere commercializzato. John Malkovich e Robert Rodriguez hanno collaborato per creare un film che sarà mantenuto segreto in una cassaforte per un secolo intero. Solo dopo 100 anni verrà finalmente rivelato al pubblico, svelando le loro visioni del futuro. In particolare, i teaser rilasciati suggeriscono tre diversi scenari futuri, lasciando spazio all’immaginazione su ciò che il mondo potrebbe diventare.

L’opera, intitolata appunto “100 Years”, verrà presentata al mondo il 18 novembre 2115.

Questo progetto è strettamente legato alla celebrazione della pazienza e dell’artigianato dettagliato che caratterizzano il cognac Louis XIII, un prodotto che richiede un lungo periodo di maturazione per raggiungere la sua massima eccellenza.

100 Years: The Movie You'll Never See Nature Teaser

Il film è stato concepito come un’opera d’arte concettuale che esplora il concetto di tempo e la sua influenza sulla qualità e il valore delle cose che attendono con pazienza. I teaser pubblicati finora offrono uno spaccato delle possibili realtà future delineate dagli autori, creando un’atmosfera di anticipazione e curiosità riguardo a ciò che il film potrebbe rivelare.

Il regista Rodriguez ha sottolineato l’emozione e la sfida di lavorare su un progetto cinematografico destinato a rimanere celato per un secolo intero.

La cassaforte contente il film, presentata in anteprima al Festival del Cinema di Cannes nel 2016, incarna l’atteggiamento di attenzione e dedizione che Louis XIII ha dedicato a questa iniziativa unica nel suo genere.

La concezione di “100 Years” rappresenta un’interessante riflessione sulla durata del tempo e sull’importanza di preservare tradizioni e valori nel corso delle generazioni. Tanto i Maestri Cantinieri di Louis XIII quanto gli artisti coinvolti nella realizzazione del film hanno accettato il desiderio di creare un’opera destinata a un pubblico futuro, incarnando così un’idea di eredità e continuità che si tramanda nel tempo. Solo i discendenti dei presenti possessori dei biglietti metallici avranno il privilegio di assistere alla proiezione di questo insolito e straordinario film, svelando così un pezzo di storia cinematografica e pubblicitaria destinato a rimanere nascosto per un secolo intero.

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