Alan John Scarfe (link), alias Clanash Farjeon, è l’autore de “le memorie di Jack lo Squartatore”, edito dalla Gargoyle Books, romanzo nel quale ci scopriamo pronti a vivere gli stessi efferati omicidi compiuti dall’indiscusso capostipite di tutti i serial killer moderni. Quello che stupisce nella ricostruzione diaristica operata da Farjeon è l’assoluta aderenza morale tra la psicologia di Jack (link), che oggi forse definiremmo bipolare, e l’immaginario culturale e sociale della Londra di fine Ottocento. Lo Squartatore uccide nella miseria di Whitechapel, trova le sue vittime tra i “dimenticati” della società e della cultura con la “C” maiuscola; il suo modus operandi insegue una visione mistica della morte, vissuta come atto sublime tramite il quale ridonare (la) “bellezza” ad un corpo sociale che ne è privato.